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mercoledì 7 novembre 2012

Dal Comitato Lavoratori in Mobilità ma senza pensione di Torino

Intervento del Comitato Lavoratori in Mobilità ma senza pensione all'incontro pubblico di Pier Luigi Bersani (PD) di Lunedi 5 Novembre, ore 21:00 a Torino
Lunedi 5 Novembre, ore 21:00,Via Andreis 18/28 - Torino , presso il "Sermig-Laboratorio delle Idee" di Torino, si è svolto un incontro pubblico di Pier Luigi Bersani per le primarie del Centrosinistra.
Hanno preso la parola Piero Fassino (sindaco di Torino), Antonio Saitta (presidente provincia di Torino), i segretari regionali di CGIL (Alberto TOMASSO), CISL (Giovann Ventura) e UIL (Gianni Cortese).
Alla manifestazione era presente un delegazione del nostro comitato.
Prima di Bersani ha parlato Luigi Costanzo del coordinamento del comitato “Lavoratori in Mobilità ma Senza Pensione di Torino.
Ecco il testo integrale.

Una nuova categoria d’Italiani: "Gli Esodati"
Siamo qui per parlare della disperazione delle famiglie e delle persone che si sono trovate senza lavoro e senza pensione.
Il "Comitato Lavoratori in Mobilità ma Senza Pensione" è apartitico ed è nato a Torino il 4/11/2011 con il sostegno di CGIL, CISL, UIL; la nostra presenza qui stasera è uno dei tanti tentativi di coinvolgere la politica su un argomento di sicura competenza dei partiti candidati alle prossime elezioni. Questi interventi sono programmati anche nei confronti di altri partiti sensibili a queste tematiche.
Al nostro Comitato, aderiscono più di 800 persone e stimiamo che la platea degli esodati nella nostra regione sia intorno alle 10.000 unità.
Dopo aver dato questi dati non vorrei dilungarmi sulle motivazioni che hanno portato il Governo Monti a generare questa nuova categoria di persone, gli ESODATI;
Cercare di risanare l’economia dello Stato recuperando risorse soprattutto tra le classi meno abbienti e popolari, che hanno il difetto di essere numerose e indifese, è stato sicuramente più facile e conveniente.
Ovviamente nei confronti di banche, evasori, esportatori di capitali, “casta” politica con tutti i suoi sprechi, il governo non interviene, timoroso di una reazione che potrebbe travolgerlo.
Una così fatta normativa produrrà tra non molti anni, lavoratori che entreranno in attività sempre più tardi, con contratti sempre più aleatori, e illegali, con stipendi sempre più bassi e costoro si ritroveranno a circa 70 anni con pensioni decurtate del 50% rispetto a salari già bassi.
Magari a quest’età le aziende si accorgeranno di non aver più bisogno di queste persone e troveranno il modo di incentivarne l’uscita generando ancora e di nuovo dei nuovi esodati; quindi prima considerazione: bisogna interrompere questa spirale, dobbiamo azzerare al più presto questo fenomeno non possiamo e non vogliamo dar vita ad una nuova confederazione sindacale: Unione Esodati Italiani.
Noi Esodati siamo Persone: non più lavoratori, ma non ancora pensionati.
Il tradimento è stato consumato non solo dall’attuale governo Monti Fornero ma anche dal precedente Berlusconi Tremonti con la legge 122/2010 : la madre di tutti i guai.
Oggi speriamo di mettere in moto una riflessione sui danni e sui drammi che si stanno consumando. E la cosa sconvolgente è che
Dalle risposte che otteniamo, deduciamo che le autorità, anche dandoci ragione, non hanno assolutamente previsto prima e non vogliono vedere ora quale sarà lo scenario sociale futuro
La logica prevalente è stata ed è unicamente quella economica
Se ci sono i soldi, si rispettano gli accordi, se non ci sono si ignorano e basta.
Ma quale Stato di diritto può permettersi una simile condotta?
Tutta la legislazione prodotta di recente sull’argomento sta cercando di recuperare gli errori fatti, ma quando sentiamo dai politici e dai media, che si stanno salvaguardando gli esodati, noi sappiamo che non è così, ci sono norme che non prevedono tutti i casi, mentre quelli previsti risolveranno il problema solo in parte e a caro prezzo per i singoli lavoratori.
Si continua ostinatamente a subordinare il diritto alle compatibilità economiche e alle risorse.
Dai contenuti delle discussioni di commissione si evince che:
1) Si sta cercando di garantire un sussidio e non un diritto.
2) La legge 122 Tremonti, primo tradimento, non viene assolutamente messa in discussione. Questo senza tener conto del danno di decine di migliaia di Euro a carico di ciascun lavoratore.
3) Questo ipotetico sussidio continua ad essere subordinato alle disponibilità Finanziarie, quando le stesse erano già state garantite al momento dell’avvio delle mobilità e degli esodi. Dove sono finite queste risorse stanziate allora?
4) Non si stanno abolendo le quote numeriche mantenendo di conseguenza le
discriminazioni in atto. Basta con le lotterie, Basta con i lacci e i lacciuoli con lo scopo di far rientrare più persone nella Schindler's List.
Si stabiliscono quote di lavoratori salvaguardati che nelle stesse condizioni normative avranno a volte riconosciuta la pensione e altre volte no, solo in 65000 e poi 55000, e gli altri? Mancano all’appello altri 270000! Il ministro ha già dichiarato di non volersene occupare e di rimandare il problema al prossimo governo …. E se il prossimo governo sarete voi? Cosa farete? Come pensate di affrontare il problema?
Il motivo principale della nostra presenza qui questa sera è di sapere in anticipo cosa metterete in programma, vi chiediamo di compromettervi prima del voto, di essere espliciti .
Potrei parlare ancora sulla retroattività delle riforme Tremonti/Fornero;
Sul fatto che guai a ricominciare a lavorare infatti noi siamo condannati a non lavorare per non vedersi ridotta la cifra di pensione e il tempo di maturazione.
Potrei parlare sulla lentezza legislativa basti solo pensare che il DDL sulla 5/bis per il 2012 è passato ad Ottobre e ancora non sono stati emanati i Decreti Attuativi mentre le persone sono senza soldi da gennaio.
Per non toccare il mondo INPS dove la confusione regna sovrana, dove i dipendenti non sono stati minimamente preparati a dare risposte, anzi si assiste al paradosso che i lavoratori che si rivolgono ai loro sportelli vengono mandati presso i padronati per avere più informazioni.
Ma permettetemi ancora una considerazione anche se sembra avviata oggi a soluzione:
Colpire le famiglie di disabili è inaccettabile
Pare che tra i lavoratori esodati o in mobilità il governo stimi di salvaguardare solo 150 di loro. Questi lavoratori, queste famiglie colpite già profondamente da una disgrazia immane devono anche loro contribuire pesantemente a risollevare l’Italia ritardando la loro pensione
Ma su questo argomento il governo continua a dimostrare un accanimento recidivo, e mi riferisco alla vicenda dell’abolizione dei sostegni ai malati di SLA che recentemente per farsi sentire devono fare lo sciopero della fame.
I BARBARI erano più civili!!
Per Finire: Cosa ci aspettiamo
Intanto ci aspettiamo che con una nuova stagione politica si metta nuovamente in risalto il diritto.
Che la Proposta di legge di Cesare Damiano 5103 ora in stand by ma riportata quasi interamente nell’art.8 nella legge di stabilità in discussione, passi senza altri vincoli o emendamenti riduttivi e qui ti chiediamo, ti chiedo un preciso impegno da parte tua e del partito, per una rivisitazione radicale.
La 5103 era per noi esodati un’ancora di salvezza che ci siamo visti sfumare sotto gli occhi, malgrado per noi fosse ancora insufficiente.
Fate in modo che si garantiscano le persone innanzitutto, si studino forme per una vera salvaguardia complessiva.
Via l’applicazione retroattiva, via i tetti numerici, via lo spostamento dei termini.
Proponiamo un cambio di metodo:
Prima si riconosca il diritto a tutti ad una pensione nei tempi giusti previsti dagli accordi, poi l’erogazione anche in forme diverse degli importi anche eventualmente differiti e rateizzati, mantenendo però i saldi finali per i lavoratori.
Manteniamo soprattutto il diritto per tutti di veder applicate le condizioni vigenti al momento della firma degli accordi.
Penso e pensiamo d’avervi dato una sintesi dei grossi e immani problemi che affliggono le famiglie di alcuni lavoratori: allo Sportello Esodati non vogliamo più vedere gente di 60 anni che si mette a piangere o va in escandescenza pensando di fare gesti inconsulti.

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