da “Corriere Adriatico”
Prof. Fulvio Cammarano - docente di storia contemporanea all'Università di Bologna
27-02-2012
Esiste tuttavia un altro aspetto, più istituzionale, che l’intervento presidenziale mette in luce e che non va sottovalutato: con questa lettera Napolitano intende ricordare ai protagonisti della scena pubblica che l’accelerazione da lui data al nuovo protagonismo presidenziale non si esauriva con l’insediamento del Governo ma proseguirà tutte le volte che ci sarà bisogno di sostenere l’esecutivo dalle trappole di gruppi parlamentari sempre più indocili e tentati di sottrarsi alla guida delle tradizionali leadership; gruppi e fazioni non a caso attratti da deboli, e di conseguenza incontrollabili, nuovi protagonismi. L’azione diretta di Napolitano appare ormai sempre più esplicita e in qualche modo proporzionale al declino di credibilità della politica dei partiti.
Una raccomandazione come quella appena inviata alle Camere, infatti, sarebbe stata impensabile sino a pochi anni fa, in quanto sarebbe apparsa ai più come un’evidente invasione di campo nei confronti dell’autonomia del Parlamento e, soprattutto, dell’autorità dei presidenti delle due Camere a cui spetterebbe il compito di sorvegliare la congruenza o meno degli emendamenti rispetto alla legge in discussione. Il fatto che oggi il Presidente della Repubblica non solo possa inviare una lettera di quel genere ma anche che venga accolta con deferenza ed attenzione da Schifani e Fini, è la prova migliore che il quadro della costituzione materiale - quello cioè che definisce i “rapporti di forza” tra i diversi organi costituzionali a prescindere dalla lettera della Costituzione – segnala una decisa insofferenza nei confronti del sistema rappresentativo e delle prerogative parlamentari. Il che è indice del grado di delegittimazione raggiunto dall’attuale classe parlamentare ma anche di una potenzialmente pericolosa tendenza al rifiuto e all’irritazione nei confronti del pluralismo politico. Come è noto il confine tra la critica ad una “certa” interpretazione della democrazia parlamentare e quella alla democrazia parlamentare tout court, è molto labile.
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