Come cambiano le pensioni dopo le modifiche dei decreti. Ancora in discussione la questione esodati
Il capitolo pensioni è stato quello più corposo a subire modifiche e che ha particolarmente diviso, a partire dalle prime misure previste dal decreto Salva-Italia, a partire dall’estensione del sistema contributivo pro rata per tutti, all’abolizione del sistema delle quote, legate alla somma di età anagrafica e contributiva, alle pensioni di anzianità per cui le uscite anticipate restano possibili solo con 42 anni di contribuzione per gli uomini e 41 anni per le donne; all’immediato aumento a 66 anni (67 anni nel 2022) della soglia di vecchiaia per gli uomini e a 62 per le donne, che dovrà rapidamente salire a 66 anni entro il 2018 e che per tutti i lavoratori sarà agganciata a un sistema flessibile fino a 70 anni di età.
Le modifiche apportate per le categorie di precoci ed esodati hanno poi solo previsto un mini ritocco per i lavoratori precoci e alcuni esodati, quei lavoratori che hanno beneficiato di incentivi all'esodo contando sull'accesso alla pensione con le vecchie regole, saranno esentati dalla riforma della previdenza targata Fornero e per cui a pagare saranno i fumatori con l’aumento del prezzo delle sigarette. Alcuni di loro con le nuove misure resteranno ora senza lavoro e senza pensione. La questione è stata poi trattata nel Milleproroghe, ma la decisione sul loro ‘futuro’ è stata ancora una volta rimandata dal ministro del Lavoro e ciò significa che per il momento l'ampliamento della platea dei lavoratori esodati che potranno beneficiare delle vecchie norme sulle pensioni non sarà allargato e se ne parlerà probabilmente quando si tratterà la riforma lavoro, dopo il salto nel dl liberalizzazioni.
Il testo iniziale includeva nella platea dei beneficiari delle novità i lavoratori esodati in data antecedente al 31 dicembre 2011, mentre sono salvi solo gli esodati che hanno risolto il rapporto di lavoro il 31 dicembre. Nel Milleproroghe, i tentativi di Pd e Pdl di allargare la platea dei lavoratori licenziati o usciti dalle aziende dopo un accordo, per i quali non varrà la riforma delle pensioni, sono stati fermati dal ministro Fornero.
Nulla di fatto per coloro che hanno firmato accordi con le aziende ma la cui uscita è prevista per i mesi successivi alla fine dell'anno scorso. Per quanto riguarda i precoci, le novità accolte dal governo riguardano le madri con figli disabili che potranno conteggiare anche gli anni di contributi figurativi nel caso si tratti di lavoratrici precoci che vogliono andare in pensione con 42 anni di anzianità senza penalizzazioni e i lavoratori che usufruiscono della paternità obbligatoria per cui vale la stessa norma.
Inizialmente, la norma dei 42 anni senza penalizzazioni per i lavoratori precoci prevedeva solo gli anni di contributi effettivi, quelli di congedo per maternità, malattia, servizio di leva e di cassa integrazione. Il dl. Semplificazioni, approvato dal governo il 24 febbraio scorso, inoltre, stabilisce il differimento al primo maggio 2012 del pagamento di stipendi e pensioni di importo superiore a 1.000 euro, tramite strumenti di pagamento elettronico bancari o postali.
Entro il 30 aprile 2012, dunque, i soggetti interessati dovranno comunicare le nuove modalità di riscossione, scegliendo tra accredito in conto corrente, su libretto postale o su carta ricaricabile. La comunicazione potrà essere effettuata presso gli uffici bancari o postali oppure, per i possessori di Pin attraverso il sito dell’Inps.
Autore: Marianna Quatraro
(Leggi)
Salviamo la nostra cara Italia;ma togliamo dalla disperazione migliaia di famiglie che aspettano con ansia il provvesimeto ad hoc promesso dal Ministro.Esodato classe 53.
RispondiEliminaE' POSTE ITALIANE CHE VI HA DATO LA FREGATURA FACENDOVI FIRMARE
RispondiEliminaCON L'ACCORDO DEI SINDACATI UN LICENZIAMENTO, SAPENDO LORO A CHE RISCHIO SI POTEVA ANDARE, ERONO PRESENTI CON VOI QUANDO STAVATE FIRMANDO? DICENDOVI QUALE POTEVONO ESSERE LE CONSEGUENZE CON UN CAMBIO DI RIFORME ? SICURAMENTO NO!! E SAPENDO CHE MOLTI
RIMARRANNO FUORI SENZA UNA LIRA PERCHE' CONTINUANO A FARE ACCORDI TUTTORA INVECE DI COPRIRE CHI RIMANE FUORI?
PRESSATE SUI SINDACATI A FERMARE QUESTO SCEMPIO E FARVI RIASSUMERE
CHI VUOLE!!
Tu puoi pensarla come vuoi, ma ti garantisco, da ex sindacalista, che non avrei accettato l'esodo da Poste se avessi avuto anche il minimo sentore che mi sarei trovato in una situazione così dolorosa. Figurati se l'avessi consigliata ad altri.
EliminaSono sicuro che non c'è nessuna volontà "persecutoria" da parte del sindacato (a che pro?).
Forse tu lo sapevi? E allora perché non l'hai detto?
Vedi che ribaltando le posizioni e la malafede nel confronto degli altri non si arriva da nessuna parte?
Io spero che azienda e sindacati trovino la soluzione.
O devono continuare a non parlarsi? Cambierebbe qualcosa in meglio?
Suvvia, siamo meno superficiali!
Se dici di essere ex sindacalista come facevi a non sapere che l'accordo era un licenziamento, e che la firma in confindustria non serviva a nulla? per poter
Eliminaa chi poteva rifiutare l'accordo? questa e' la preparazione dei sindacati aziendali?
Sapevo che era licenziamento. Non sapevo che poi sarebbe cambiato governo e che sarebbe arrivato Monti con quello che ha fatto. La preparazione, come lachiami tu, non arriva alla chiaroveggenza.
EliminaNon ci resta che lottare