Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

giovedì 8 marzo 2012

Lo dice un altro professore. Professoressa Fornero, ascolti i colleghi!

PENSIONI/ Esodati.
L’esperto: il problema va risolto a tutti i costi
mercoledì 7 marzo 2012
PENSIONI ESODATI E IL PUNTO DELL'ESPERTO SULLA RIFORMA Afflizioni, sacrifici, privazioni e ogni genere d’incertezze valgon bene le compensazioni offerte dalla mirabile riforma del sistema previdenziale; la panacea di tutti i mali che, d’un tratto e finalmente, ci introduce nella modernità, mettendoci al passo con gli altri paesi europei - per definizione, sempre più civili ed evoluti -, salvo accorgerci che, per la fretta, ce li siamo lasciati, alle spalle. Perché, nel 2020, saremo il Paese ove si andrà in pensione più tardi. Ora, però, chi glielo spiega a quei giovani che già si immaginano arzilli 70enni alzarsi alle 6.30 di mattina, prendere il caffè, e andare al lavoro, che tutto ciò non è servito a niente? Luca Spataro, professore associato di Economia Politica presso l'Università degli Studi di Pisa contattato da ilSussidiario.net spiega perché il sistema è ben lungi dall’esser stato messo in sicurezza. «L’Italia è un Paese che sta invecchiando e la transizione demografica nella quale ci troviamo necessita di un monitoraggio del sistema previdenziale, nei prossimi anni, molto serrato», afferma. Vivremo, infatti, tutti più a lungo. «Le previsioni di Eurostat affermano che l’aumento della speranza di vita, già tra le più alte d’Europa, nei prossimi decenni salirà di ulteriori 6-7 anni; entro alcuni anni, inoltre, si troveranno in pensione i Baby-boomer, i lavoratori nati negli Anni ’60, numericamente molto alti».
Prof. Luca Spataro
Le conseguenze sono evidenti. «La spesa previdenziale, nei prossimi 15-20 anni, prima di assestarsi, continuerà a salire. Un bel problema considerando che, attualmente, si attesta attorno al 14-15% del Pil e che il Pil, dal canto suo, non cresce». Fosse l’unico problema; «a fronte di questo, i giovani sono disoccupati, mentre l’Italia non fa figli. Alla famiglia non le si riconosce il ruolo di welfare sussidiario che sta svolgendo, mentre le si imputa la colpa dei bamboccioni o degli “sfigati”; eppure, la spesa sociale per essa è la metà di Paesi quali Francia, Germania, Svezia».
Tra le questioni fondamentali, c’è ovviamente il rilancio dell’economia. «In tal senso, occorre maggiore flessibilità nei rapporti di lavoro, con il riordino dei contratti in ingresso e la rivisitazione - non l’abrogazione - dell’articolo 18. È necessario, inoltre, individuare ammortizzatori sociali che rendano meno drammatica l’esperienza della disoccupazione e consentano ai giovani di fare programmi di vita medio-lunghi senza doversi affidare alle famiglie di origine, per esempio, per accendere un mutuo». In seno alle aziende, poi, si dovranno cambiare le regole del gioco. «Serve che la contrattazione salariale sia, effettivamente, decentrata e resa proporzionale alla produttività, sia per i giovani che per gli anziani; se il salario, infatti, continua a essere commisurato semplicemente all’età, non potremmo continuare a lamentarci del fatto che molte aziende, costrette da costi esorbitanti, non riescono ad assumere e devono praticare gli esodi». Per inciso, secondo Spataro, il problema degli esodati rimasti fuori dalle deroghe previste dal Milleproroghe va risolto a tutti i costi.
«È una questione di civiltà. Si tratta di persone che hanno preso decisioni importanti per la propria vita, accettando di uscire dal lavoro con regole ben precise rispetto alle proprie pensioni e che, ora, dato che gli hanno cambiato le regole in corso, si ritrovano senza lavoro e senza pensione». Tornando agli elementi incompiuti della riforma «il tasso di adesione alla previdenza complementare è ancora estremamente basso».
Ci sarebbero pertanto misure adottabili facilmente, a costo zero, come, ad esempio, la riduzione delle aliquote sui rendimenti dei fondi pensione». Ecco perché non dovrebbe, necessariamente, rappresentare un aggravio per lo Stato: «Tali rendimenti, tipicamente, sono più elevati di quelli del tfr. Diminuendo le aliquote, si potrebbe aumentare l’adesione e, di conseguenza, anche il gettito».

5 commenti:

  1. BRAVO PROFESSORE LUCA SPATARO I NODI DELLA QUESTIONE ESODATI VANNO SCIOLTI PERCHE' CI STANNO AFFOCANDO.NOI ESODATI DEL 53 SIAMO I PIU' PENALIZZATI DALLA RIFORMA..OLTRE AI SACRIFICI E LE PRIVAZIONI CI ATTENDE ANCHE LA FAME ESODATI 53

    RispondiElimina
  2. 'IO ESODATO DEL 53
    STO' IN UN MARE DI GUAI.NON SO' COME FARO'...IL MUTUO DA PAGARE,FIGLI ANCORA DA SISTEMARE PERCHE' DISOCCUPATI,MOGLIE MALATA. CHI L'AVREBBE MAI PENSATO, CHE PROPRIO IO ESODATO DEL 53 ERO STATO PRESCELTO PER SALVARE L'ITALIA.

    RispondiElimina
  3. Non capisco come sia potuto saltare fuori il nome della Fornero come Ministro del Lavoro quando in Italia ci sono fior di luminari specialisti nell'economia e del lavoro che potevano essere di grande aiuto all'economia italiana, uno di questi è il Prof Luca Spataro luminare in economia dell'Universita' di Pisa. Ho letto il suo curriculum-vitae, udite udite ecccezzzzzziiiioooonnnnaaaaaleeee
    Penso che la Fornero è stata messa apposta a sconquassare il sistema previdenziale, qualcuno con il tempo si pentira' di aver compiuto questa scelta sbagliata, quando vedra' fra un paio di mesi il popolo italiano, dico il popolo dei comuni mortali! immerso nella poverta' e voglio proprio vedere chi gli paghera' le tasse per continuare a far felice la tedesca ed il francese, ci sara' da ridere! dove li prenderanno i poveri italiani i soldi per pagarli? Prof. Monti Ministro Fornero dai coraggio date una riscosta a questo quesito, non abbiate fretta aspetteremo.
    Prof. Spataro le auguro immensa fortuna per la sua carriera Lei giovane ambizioso intelligente e saggio, forse magari sta pensando di esrcitare la sua professione all'estero, ma la prego rimanga in Italia perche' prima o dopo ci sara' bisogno di Lei.
    Vittorio52

    RispondiElimina
  4. Sono un esodato(arrivati a questo punto dico purtroppo)firmando l'accordo per l'esodo incentivato mi sono fatto due calcoli e nonostante gli scaloni e aspettative di vita con un pò di sacrifici,rinunciando a qualche cosa fino a febbraio 2015 ci sarei arrivato,adesso con quella grande grandissima riforma del Sig. Ministro Professoressa Elsa Fornero mi ritroverò ad avere la mia pensione(per la quale ho pagato)nel maggio 2019, semmai ci arriverò.Allora dal febbraio 2015 a maggio del 2019 io e la mia famiglia ci riteniamo a carico del Sig.Ministro Proessoressa Elsa Fornero,chissà come si stà ad abitare a casa del Ministro.A parte gli scherzi,la situazione e veramente seria.Speriamo che risolvano il problema presto.
    Giusy

    RispondiElimina
  5. IL PROBLEMA DEGLI ESODATI DEL 53 DEVE ESSERE RISOLTO.NON POSSONO GLI ESODATI DEL 53 ESSERE PENALIZZATI DA DUE RIFORME CONTEMPORANEAMENTE NON E'GIUSTO AVER PAGATO LE TASSE UNA VITA E RITROVARSI,PRATICAMENTE IN MEZZO AD UNA STRADA

    RispondiElimina