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venerdì 11 maggio 2012

Comunicati sindacali sull'incontro del 9 maggio

Esodati: Camusso, il decreto non va bene.
Crea disparità, deve cambiare
"Il ministro ha presentato un decreto che non va bene e che deve cambiare". Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, al termine del tavolo sugli esodati con il ministro Fornero. La mobilitazione, ha precisato Camusso, prosegue. Il ministro del Lavoro tornerà comunque a incontrare i sindacati nei prossimi giorni
09/05/2012 Condividi su:                
"Il ministro ha presentato un decreto che non va bene e che deve cambiare''. Così il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, al termine del tavolo di oggi (9 maggio) sugli esodati con il ministro Fornero. La mobilitazione, ha avvertito Camusso, proseguirà.
Il ministro del Lavoro tornerà comunque a incontrare i sindacati nei prossimi giorni sulla questione di tutte quelle persone che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione, fra cui appunto gli esodati. I sindacati confederali hanno chiesto al governo di trovare le risorse affinché siano salvaguardati tutti i lavoratori esodati rispetto all'aumento dell'età pensionistica e non solo per i 65mila previsti dal decreto del governo.
"Il governo deve trovare i soldi per assicurare una soluzione a tutti - ha incalzato il Segretario Generale della CGIL - il decreto così non va bene. Crea disparità. Non ci possono non dare risposte".


COMUNICATO DELLA SEGRETERIA GENERALE

Nella giornata di ieri, unitamente a Cgil e Uil, abbiamo formulato al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero le nostre osservazioni in merito ai problemi determinatisi a seguito dell'adozione delle misure di carattere previdenziale contenute nella riforma varata con il decreto legge 201/2011 ("Decreto Salva Italia").
In particolare abbiamo sottoposto al Ministro l'esigenza di chiarire meglio la platea dei beneficiari delle deroghe, all'applicazione della nuova normativa, già previste dal decreto "Salva Italia", cosi come integrate dalle norme contenute nel decreto legge "Mille proroghe", prevedendo anche un meccanismo di certificazione del diritto di accesso al pensionamento coi requisiti previgenti al fine di dare certezze a tutte le persone coinvolte, già espulse dai sistemi produttivi e che rischiano di rimanere senza alcuna fonte di reddito. Come pure è stata evidenziata l'esigenza di salvaguardare la possibilità di accesso al pensionamento con l'anzianità contributiva di 15 anni raggiunta entro il 31/12/1992, cosi come previsto dal d.lgs. 503/92. Al tempo stesso abbiamo specificato come le ipotesi contemplate dalla legge non coprano l'intera gamma delle fattispecie nelle quali i lavoratori possono trovarsi. E' il caso dei lavoratori in esodo incentivato che non accedendo al pensionamento coi vecchi requisiti entro i 24 mesi previsti dalla normativa non possono usufruire delle deroghe ma anche di molti lavoratori precoci del settore privato, senza diritto ad alcun sussidio, espulsi da imprese medie o piccole per effetto della crisi e che pur avendo raggiunto un'anzianità contributiva compresa fra i 36 e i 39 anni entro il 2011 si vedono ora allungare l'età pensionabile, non potendo più accedere al pensionamento coi vecchi requisiti. Situazioni analoghe di particolare disagio riguardano i lavoratori sospesi dal lavoro con l'intervento della Cassa integrazione guadagni straordinaria, anche in carico ad aziende sottoposte a procedure concorsuali, in situazioni di crisi aziendali che si concluderanno con il licenziamento collettivo o individuale e che non essendo destinatari di accordi di mobilità stipulati entro la data del 4 dicembre 2011 non rientrano nelle deroghe. Per effettuare un'analisi pertinente sulle diverse situazioni abbiamo chiesto al Ministro di aprire un tavolo di confronto tecnico, al fine di individuare le soluzioni più adeguate ai problemi da noi rappresentati. Purtroppo, le soluzioni finora prospettate dal Ministro che ha preparato una bozza di decreto, si muovono esclusivamente nell'ambito delle sole fattispecie già individuate dalla legge e, peraltro, non sembrano offrire neppure su questo punto idonee garanzie. Abbiamo chiesto al Ministro di intervenire al fine di individuare una soluzione al problema della onerosità delle ricongiunzioni introdotta dalla legge 122/2010. Come è noto tale norma ha determinato grave disagio per migliaia di lavoratori ai quali viene richiesto di sopportare spese aggiuntive, per poter esercitare la ricongiunzione dei contributi di due diverse gestioni, senza alcun collegamento con i benefici reali di cui godranno nel trattamento pensionistico, spese che in molti casi ammontano a centinaia di migliaia di euro. Abbiamo contestato al Ministro i dati del risparmio derivanti dall'effetto dell'onerosità delle ricongiunzioni da lei presentati nell'audizione parlamentare, ricordandole che nella relazione tecnica al provvedimento non era postato alcun risparmio di spesa e ribadendo quindi la necessità della reintroduzione della gratuità. Il Ministro si è detta disponibile a cercare una soluzione ma si è riservata una verifica presso la Ragioneria generale dello Stato per potere affrontare la questione. E' per questi motivi che, ritenendo assolutamente insoddisfacenti nel metodo e nel merito le risposte finora ottenute intendiamo continuare la trattativa con il Governo e contemporaneamente le nostre iniziative di mobilitazione su questi temi, per convincere il Governo ed il Parlamento ad individuare soluzioni che possano effettivamente rispondere ai bisogni delle persone coinvolte dalla riforma.
Il Segretario Generale Raffaele Bonanni
(Leggi)

1 commento:

  1. Nulla contiuna a cambiare,non resta che la dura risposta. Fornero non incanti più con le tue lacrime e la tua asunzione di responsabilità(? chissa quali tranne che ritirare vari ed immeritati stipendi di platino), ... altro che souvenir del duomo appena...., ..nessun napolitano (ipocrita!!!) ti salverà
    Esodato/esasperato poste dic 52

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