lunedì 7 maggio 2012
PENSIONI ESODATI. IL GOVERNO PRONTO A UN DECRETO PRIMA DELL'INCONTRO CON I SINDACATI Sembrerebbe, se confermato, uno sberleffo senza ragioni; dopo mesi, il ministro del Lavoro si è degnato di sedere al tavolo con i sindacati per discutere in via definitiva del problema degli esodati. Ma anche dei cassintegrati, dei mobilitati e degli afferenti a fondi di garanzia che la nuova disciplina previdenziale lascerà per anni senza stipendio e senza pensione. 65mila di questi, i cosiddetti “salvaguardati”, potranno accedere al trattamento previdenziale con le regole precedenti all’innalzamento dell’età pensionabile. Ma la beffa consiste nel fatto che la Fornero potrebbe firmare il relativo decreto attuativo proprio il giorno prima dell’incontro con Cgil, Cisl e Uil, previsto per il 9 maggio. Potrebbe. Come reagirebbero i sindacati? Lo spiega a ilSussidiario.net Domenico Proietti, segretario confederale della Uil con delega alle Politiche fiscali e previdenziali. «Troviamo, perlomeno, singolare - afferma - l’annuncio che è stato fatto. Non è comprensibile che, dopo aver atteso ben quattro mesi per convocare il tavolo, il governo non possa aspettare ancora un giorno. Tanto più che lo scopo dell’incontro è quello di individuare una soluzione condivisa».
In ogni caso, i sindacati non desistono. «Comunque vada, vi prenderemo parte. E ribadiremo che a tutti i lavoratori coinvolti vanno applicate le norme precedenti alle riforma delle pensioni». Alla radice delle richieste, ci sono ragioni incontestabili: «Si tratta di una questione di giustizia e di certezza del diritto. Le persone che hanno sottoscritto degli accordi a certe condizioni non possono vedersi cambiare le regole del gioco e partita iniziata». Tra i nodi da sciogliere, resta il numero di lavoratori interessati dai provvedimenti. Non si sa ancora quanti siano esattamente. L’Inps afferma che, attualmente, sono 65mila e che, per i prossimi 4 anni, si prevedono altri 130mila lavoratori che si troveranno senza un salario e senza una pensione. Per alcuni sono, invece, 300mila. «Abbiamo evitato di prender parte alla guerra delle cifre - continua Proietti -. Dietro i numeri ci sono persone nei confronti delle quali non sarebbe rispettoso insistere nel fornire dati incerti». Il tavolo di mercoledì potrebbe servire a fare chiarezza in proposito. «Chiederemo al governo di impegnarsi in una definizione esatta del quadro complessivo. A partire dalle banche dati di cui dispone l’Inps, che dovrà fornire una volta per tutte la documentazione necessaria». Tutto ciò va fatto, e in fretta. «E’ a rischio la coesione sociale. Stiamo assistendo a una sofferenza generalizzata; al problema degli esodati si sommano la disoccupazione, la recessione, l’aumento del costo della vita e il fatto che le pensioni non vengono più indicizzate all’aumento dell’inflazione».
Per questo, l’iniziativa del sindacato, non si limiterà alla ricerca di una soluzione per gli esodati. «Pensiamo che, già nei prossimi mesi, sia necessario e possibile realizzare un primo modulo di riforma per diminuire da subito le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. E’ in corso un piano di mobilitazione congiunto con Cgil e Cisl a livello nazionale». Come sempre, il problema è dove recuperare le risorse. «L’abbassamento delle tasse, così come la salvaguardia degli esodati, si possono finanziare con una parte degli introiti provenienti, nell’arco del 2012, dalla lotta all’evasione. Se, infatti, nel 2011 sono tornati indietro 16 miliardi, è prevedibile che nell’anno in corso saranno di più. Una decina è sufficiente per mettere a punto lo sgravio fiscale».
Non solo: «Si calcola che l’evasione ammonti ad almeno 120 miliardi di euro. Nell’immediato futuro si potrebbe recuperarne fino a 30». Ecco come: «Non si capisce perché altri governi europei abbiamo fatto un accordo con la Svizzera per il rientro dei capitali, mentre l’Italia ancora ne stia discutendo. Crediamo, inoltre, che sia necessario incrociare tutte le banche dati della pubbliche amministrazioni con quelle delle motorizzazioni e con le dichiarazioni dei redditi; vanno, poi, intensificati i controlli. Solo il 10% delle dichiarazioni viene verificato. Significa che si ha il 90% di possibilità di farla franca; infine, l’intensificazione va accompagnata con la semplificazione fiscale, attraverso un utilizzo più efficace dello statuto del contribuente».
(Leggi)
Speriamo che il Ministro, abbia molti impegni oggi, in modo da non poter presentare il Decreto, perche' comprometterebbe molte cose al tavolo negoziale di domani. Sara' lunga e laboriosa (la trattativa)ma e' un primo passo per trovare una soluzione giusta e definitiva, se sara' la volta buona lo vedremo nei prossimi giorni.Paola
RispondiEliminaCombattere l'evasione e' abbastanza semplice. a mali estremi estremi rimedi. Basta eliminare l'uso del contanti e l'evasione torna a galla.
RispondiEliminaNon e' una cosa dell'altro mondo, in molti paesi l'uso del denaro e' molto limitato, i pagamenti si fanno con moneta elettronica compreso l'acuisto di un caffe'.La tecnologia odierna ci permette di risolvere il problema dell'evasione, solo che purtroppo non c'e' la volonta' politica di combatterla perche si debbono tutelare gli sporchi interessi che hanno generato il fenomeno della corruzione.
Alla fine chi paga il conto? Gli esodati,i pensionati, i lavoratori dipendenti che pagano le tasse per alimentare il fenomeno della corruzione e i il malaffare tra politica ed istituzioni, vedi recentemente i rimborsi elettorali dei partiti.
il Ministro Fornero risolva il problema degli esodati poiche' combattendo l'evasione fiscale con sistemi tecnologici che non mancano al giorno d'oggi, riuscira' a sistemare molti altri problemi legati al debito pubblico.
MA PERCHE' TUTTI ASPETTANO GLI EVENTI? SI DEVE AGIRE CON FERMEZZA, ANCHE CON DECISIONI DRASTICHE PER COSTRINGERE LA FORNERO A PORRE RIMEDIO AL SUO DISASTRO. SE FOSSERO TUTTI D'ACCORDO A SFIDUCIARLA PROBABILMENTE QUALCUNO INTERVERREBBE A MEDIARE PER UNA SOLUZIONE. MA QUESTO NON LO VUOLE NESSUNO ANCHE SE CI RACCONTANO TANTE FAVOLE. ESODATA POSTE 53
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