Ricorrenza
NOTA STAMPA
   
Il
 6 dicembre 2011 veniva approvata la L. 214 che all’art. 24 prevedeva 
una riforma del sistema previdenziale italiano, fra i più iniqui nel 
panorama internazionale, che lasciava quasi 400.000 famiglie italiane 
senza reddito e senza pensione per numerosi anni: gli “esodati” come 
ebbero a definirci alcuni quotidiani.
Marchio indelebile che ci teniamo addosso da ormai 3 anni anche se 170.000 colleghi sono stati beneficiati dalle 6 lotterie nelle quali è stato posto in estrazione il nostro diritto alla pensione.
Ne restano ancora (a conti INPS mai smentiti) oltre 200.000 che rischiano l’indigenza.
La Rete dei Comitati degli “Esodati” (organizzazione indipendente ed autonoma da altre organizzazioni sindacali o politiche, di 15 Comitati spontanei animati e gestiti da volontari) per ricordare quell’evento sciagurato e disastroso per le loro vite, stanno organizzando in questi giorni i “festeggiamenti”.
Oggi si è iniziato a Lodi con una manifestazione di “fantasmi” per dimostrare che non sono rimasti “solo casi isolati da sistemare” come si sostiene da più parti nelle ultime settimane, e domani nostre delegazioni consegneranno ai Prefetti delle principali città italiane due documenti (che vi alleghiamo) volti a denunciare ancora una volta il nostro dramma affinché coinvolgano il Governo e lo sollecitino a porre urgentemente fine a tale ingiustizia.
Abbiamo iniziato oggi nelle Prefetture di Torino, Lodi e Roma e continueremo domani in tutte le altre.
Vi chiediamo cortesemente di dare notizia delle nostre iniziative e del documento allegato che sarà inviato, unitamente al Dossier sul nostro dramma, domani a tutti i parlamentari italiani.
Vi ringraziamo sentitamente per l’attenzione che riserverete alla nostra iniziativa pregandovi di darci una mano nel tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica verso il nostro dramma.
Marchio indelebile che ci teniamo addosso da ormai 3 anni anche se 170.000 colleghi sono stati beneficiati dalle 6 lotterie nelle quali è stato posto in estrazione il nostro diritto alla pensione.
Ne restano ancora (a conti INPS mai smentiti) oltre 200.000 che rischiano l’indigenza.
La Rete dei Comitati degli “Esodati” (organizzazione indipendente ed autonoma da altre organizzazioni sindacali o politiche, di 15 Comitati spontanei animati e gestiti da volontari) per ricordare quell’evento sciagurato e disastroso per le loro vite, stanno organizzando in questi giorni i “festeggiamenti”.
Oggi si è iniziato a Lodi con una manifestazione di “fantasmi” per dimostrare che non sono rimasti “solo casi isolati da sistemare” come si sostiene da più parti nelle ultime settimane, e domani nostre delegazioni consegneranno ai Prefetti delle principali città italiane due documenti (che vi alleghiamo) volti a denunciare ancora una volta il nostro dramma affinché coinvolgano il Governo e lo sollecitino a porre urgentemente fine a tale ingiustizia.
Abbiamo iniziato oggi nelle Prefetture di Torino, Lodi e Roma e continueremo domani in tutte le altre.
Vi chiediamo cortesemente di dare notizia delle nostre iniziative e del documento allegato che sarà inviato, unitamente al Dossier sul nostro dramma, domani a tutti i parlamentari italiani.
Vi ringraziamo sentitamente per l’attenzione che riserverete alla nostra iniziativa pregandovi di darci una mano nel tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica verso il nostro dramma.
Per
 la “Rete” dei Comitati degli Esodati, Mobilitati, Contributori 
Volontari, Donne ESMOL, Esonerati Pubblica Amm.ne, Fondi di Settore e 
Licenziati senza tutele
   
IL 6 DICEMBRE 2014 RICORRE IL 3° ANNIVERSARIO DELLA "FONDAZIONE" DEGLI "ESODATI"
Per "festeggiare" al meglio il nefasto evento La Rete dei Comitati ha predisposto mini presidi nelle principali città italiane con incontri con il Prefetto al quale sarà consegnato il seguente documento unitamente al Dossier allegato. Abbiamo iniziato oggi a Lodi, Torino e Roma e continueremo domani nelle altre città dove siamo riusciti a raccogliere una delegazione di colleghi.
Per "festeggiare" al meglio il nefasto evento La Rete dei Comitati ha predisposto mini presidi nelle principali città italiane con incontri con il Prefetto al quale sarà consegnato il seguente documento unitamente al Dossier allegato. Abbiamo iniziato oggi a Lodi, Torino e Roma e continueremo domani nelle altre città dove siamo riusciti a raccogliere una delegazione di colleghi.
I
 Prefetti si sono impegnati (e si impegneranno domani) ad inviare un 
loro appello al Governo. Domani mattina i due documenti verranno inviati
 a TUTTI i parlamentari ed a tutte le Istituzioni interessate e 
coinvolte nel nostro dramma ed a TUTTI chiederemo che venga posta 
urgentemente la parola FINE. In questo momento i due documenti (con nota
 stampa che ricopio sotto il documento) sono in mano a tutti i media ed 
invito tutti ad inviarlo ai loro contatti dei media anche locali. 
   
Grazie di cuore a tutti i colleghi che hanno attivamente collaborato all'iniziativa.
   
Francesco Flore
   
Rete dei Comitati degli “Esodati”
     
"ESODATI“: TRE ANNI DI DRAMMA
     
( 6 Dicembre 2011- 6 Dicembre 2014)
     
Nell'immaginario
 collettivo di grandi e piccoli, il mese di dicembre evoca, con le sue 
feste, la speranza di spensieratezza e di serenità da condividere con i 
propri cari ed i propri amici, accantonando la quotidianità con le sue 
inquietudini e le sue complessità. 
    
Ma
 questo scenario di positività non è concesso a tutti e, tra gli 
esclusi, vi sono quei signori e quelle signore, tutti ex lavoratori, in 
larga parte “nonni”, che oramai da tre anni si portano addosso il 
"marchio" di "esodati".  
    
Per
 tutti loro il mese di dicembre corrisponde a una sola data: 6 dicembre 
2011! Quel giorno di oramai tre anni fa fu approvata la riforma 
previdenziale Fornero ed iniziò così il loro incubo. 
    
Dall'oggi all'indomani il loro diritto alla pensione fu leso con inaudita indifferenza.  
    
Il
 loro presente, e quello delle loro famiglie, fu scaraventato nel 
baratro della più profonda incertezza economica e, a distanza di tre 
anni, per molti di loro quel baratro si è trasformato nei fatti in 
indigenza.
    
La
 Repubblica Italiana pone le radici stesse del suo essere nel lavoro ma,
 scippando con violenza a suoi ex lavoratori il diritto alla pensione, 
calpesta i suoi stessi fondamenti e li disonora. Argomentiamo meglio i 
fatti ed i provvedimenti normativi con l’allegato Dossier.
    
Lo
 Stato, come già ammesso dall' ex Presidente del Consiglio Letta, ha 
rotto un patto con queste persone,  ledendo con una inqualificabile e 
vergognosa azione gli stessi principi di giustizia ed uguaglianza che lo
 animano. 
    
Cosa celi la parola "esodato" purtroppo ai più non è noto.  
    
Ma
 questo termine nasconde 389.200 persone ( dato ufficiale contenuto in 
una relazione tecnica dell'INPS del maggio 2012), 6 provvedimenti 
limitati di salvaguardia, (ovvero norme che consentono ad un numero ben 
circoscritto di persone di poter conseguire la pensione in base alle 
leggi in vigore prima della riforma ), 170.300 salvaguardati ed oltre 
200.000 NON SALVAGUARDATI. 
     
In
 queste ultime settimane assistiamo ad un balletto dei numeri: da una 
parte c’è chi sostiene che il numero degli ”esodati“ non salvaguardati 
sia molto inferiore;  dall’altra il Ministero del lavoro (su 
elaborazioni INPS) certifica che sono 49.500 coloro che, applicando gli 
stessi criteri della 6‘ salvaguardia, matureranno il diritto fino al 
2018;  altri ancora che occorra ricontarli con un apposito censimento. 
    
Censimento
 che riteniamo inutile e dannoso e  che in questi 3 anni l’INPS ha 
condotto, su specifica richiesta del Governo e del Parlamento, 
utilizzando i dati che già detiene,  per ben 8 volte.
    
Di
 fatto si cerca strumentalmente di far passare l'idea che ormai le 
persone non salvaguardate siano ridotte a "pochi casi individuali" 
anziché  procedere alla soluzione del problema alla radice, che per la 
Rete dei Comitati degli Esodati non può che essere:
    
Riconoscere
 il diritto alla pensione con le regole ante manovra Monti-Fornero a 
tutti coloro che non erano più occupati al 31.12.2011 per avvenuta 
risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avevano entro quella
 data sottoscritto accordi collettivi o individuali che come esito 
finale prevedevano il futuro licenziamento e che maturano il requisito 
pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12. 2018.
    
Si
 dia, pertanto, incarico al Ministero del Lavoro ed all’INPS di contare 
definitivamente quanti di noi hanno quei soli 2 requisiti, eliminando 
tutte le condizioni restrittive (paletti) introdotte nelle sei  
salvaguardie per ridurre il numero dei potenziali beneficiari,  e si 
proceda urgentemente a sanare il diritto alla pensione per le decine di 
migliaia di esodati non salvaguardati ancora oggi in attesa.
     
Costoro
 sono persone in carne ed ossa! Per i tecnici dei vari ministeri sono un
 dato sterile, ma il loro dramma purtroppo non lo è. La sofferenza 
emotiva e psicologica che si è impossessata della loro vita, di ogni 
singolo giorno di questi ultimi tre anni, è quella goccia d'acqua che 
scava, consuma il loro corpo e le loro menti deteriorando violentemente 
la loro esistenza.  Il disagio di queste persone naturalmente ha poi dei
 riflessi pesantissimi nei vari ambiti familiari. Quindi la parola 
"esodato" nasconde anche una profondissima solitudine, un consolidato 
senso di fallimento personale, la perdita della propria identità e un 
disorientamento nei confronti degli "altri".
    
Per
 una parte della società, e per certe figure politiche, questi cittadini
 sono fantasmi che meritano una parvenza di attenzione  in circostanze 
precise, per esempio, in periodo elettorale, essendo comunque un bacino 
di potenziali elettori, oppure quando ne parlano la stampa e la 
televisione, ma poi cade l'oblio sulla loro sofferenza e immancabilmente
 ogni tentativo atto a sanare in maniera definitiva questa ingiustizia 
viene boicottato e cestinato sulla base di infondati pretesti economici.
    
Per
 l'opinione corrente gli "esodati" sono solo un costo, ma nessuno ha il 
coraggio invece di divulgare gli ingenti risparmi, ben oltre le 
aspettative, che lo scippo del diritto alla pensione perpetrato ai danni
 degli "esodati" ha generato  per le casse dello Stato!
    
Un
 ex Presidente del Consiglio, l'On. Letta, l'attuale Ministro del 
Lavoro, Giuliano Poletti, il Presidente del Senato, il dott. Grasso, il 
Presidente della Camera, l’On. Boldrini, vari altri esponenti di spicco 
della politica italiana, tutti gli interlocutori istituzionali che 
abbiamo incontrato in questi 3 anni e, infine, lo stesso Presidente 
della Repubblica, Napolitano; hanno preso atto e riconosciuto 
l'ingiustizia e la violazione di diritto compiute ai danni di questi 
ex-lavoratori; ma, dopo tre anni, il dramma continua ad essere 
tragicamente irrisolto. 
    
Non si può mettere la parola fine a questa vergognosa vicenda se non viene realmente affrontato il problema!
     
La
 Politica deve dar prova di serietà e responsabilità, facendo seguire 
fatti concreti agli impegni presi a parole dai suoi alti rappresentanti 
!!  
     
Il
 dramma "esodati" compie tre anni, non è più possibile quindi che si 
rimandi la sua soluzione definitiva in termini previdenziali. Soluzione 
che consenta, anche a tutti coloro ancora esclusi, di poter accedere 
alla pensione con le norme in corso al momento della loro espulsione dal
 mondo lavorativo. 
    
Ci
 appelliamo pertanto al Governo italiano ed a tutti i parlamentari 
italiani affinché si ponga urgentemente fine a questa grave ingiustizia 
compiuta contro decine di migliaia di famiglie italiane e si proceda a 
cancellare questa macchia dal panorama legislativo italiano.
     
Per
 la “Rete” dei Comitati degli Esodati, Mobilitati, Contributori 
Volontari, Donne ESMOL, Esonerati Pubblica Amm.ne, Fondi di Settore e 
Licenziati senza tutele
TRE ANNI IN CUI SI E' FERMATO IL TEMPO.LA SOFFERENZA E' TANTA E SPERO CHE FINISCA PRESTO CON LA SOLUZIONE DEL DRAMMA DEGLI ESODATI.SALUTI ESODATO FUORI DALLA SESTA PER UN MESE.
RispondiEliminaAncora una comunicazione delle ormai tantissime fatte in passato a questi signori della politica, tutti nessuno escluso, che se ne fregano e che ormai hanno fatto il callo a questi appelli. Ci hanno preso in giro con tante promesse di interessarsi ma poi di fatto siamo ancora si e no alla metà delle persone che avevano un diritto che è stato rubato da questi ladri di soldi di tutti. Spero solo che ci sia un Dio come viene descritto dalla religione, che faccia trascorrere a questi politici irresponsabili gli stessi giorni di ansia, stress, patimenti, disagi e tutto il peggio che abbiamo passato noi esodati che ci siamo dovuti perdere tre anni di vita che nessuno ci ridarà più.
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