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giovedì 5 aprile 2012

Chiederà il reintegro?

Esodati e art. 18, Angeletti: «Fornero da licenziare per giusta causa»
«La vicenda dell'art.18, così come quella degli esodati, per dirla con una battuta, sono una giusta causa per il licenziamento del ministro Fornero». Così il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ospite di Sky tg24, che aggiunge: «L'epoca della concertazione, nel bene e nel male, è finita».
Il segretario ha anche aggiunto che il Parlamento non approverà la riforma del mercato del lavoro senza un preventivo accordo nella maggioranza. È questa la conseguenza, ha poi sottolineato, «dell'azione del ministro del Lavoro, Elsa Fornero». «Non vedo nessuna chance politica per cui si riesca a varare una riforma di questo genere nel Parlamento nei prossimi mesi senza un preventivo accordo», ha detto Angeletti.
«Abbiamo già perso 500mila posti di lavoro ed è realistico che nel 2012 ne perderemo altri 200mila», ha concluso il segretario.
Intanto la Segreteria nazionale della Uil ha fatto sapere che «ha approfondito i problemi, a partire dalla questione fiscale, che impediscono al nostro Paese di uscire da una situazione di crisi sempre più preoccupante e dalle incerte prospettive». «Il peso della tassazione sui lavoratori dipendenti e sui pensionati, che ha raggiunto ormai livelli insostenibili», è, per il sindacato, «il più— potente ostacolo ad ogni progetto di sviluppo ». «Sono anni - si legge nella nota - che denunciamo il fatto che l'attuale sistema fiscale costringe alla virtù i percettori di redditi fissi e lascia, invece, le briglie lasche alle altre categorie. Una riforma che vada nella direzione dell'equità e dell'efficienza è ormai improcrastinabile».
Per la Uil, «ad aggravare questa situazione si aggiungono le addizionali Irpef, l'Imu e i possibili incrementi delle aliquote Iva». Mentre manca «l' emanazione di un provvedimento attuativo per la detassazione strutturale degli incrementi salariali derivanti dalla produttività», cosa che determina «decurtazione economica a danno di circa sei milioni di lavoratori».
In uno scenario che vede una riduzione «drastica» del potere di acquisto per lavoratori e pensionati che frena i consumi, la disoccupazione attesa in aumento, il Pil in frenata, «lavoro e sviluppo restano solo parole, predicate da un Governo le cui politiche economiche stanno, invece, perpetuando effetti recessivi. E ciò accade mentre i costi della politica continuano ad essere esorbitanti».
Per Uil «bisogna affrontare, poi, altri nodi importanti, a partire dalla soluzione della questione degli esodati. Si tratta di oltre trecentomila persone che hanno sottoscritto un patto, affidandosi alle leggi dello Stato, che deve essere onorato garantendo loro una continuità tra salario e pensioni». Il sindacato chiede ancora al governo «prospettive industriali e occupazionali per le tante realtà produttive e per i tanti lavoratori coinvolti dalle crisi aziendali; certezze ed estensione degli ammortizzatori sociali, in particolare in questa fase di crisi; sostegno al tavolo aperto per l'efficienza e la valorizzazione del lavoro pubblico».
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