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domenica 15 aprile 2012

La colpa è sempre del diavolo

Confindustria replica al ministro Fornero sugli esodati: la colpa è di chi ha cambiato le regole in corsa
14-04-2012
Secondo Confindustria le dichiarazioni del Ministro Elsa Fornero per cui «gli esodati li creano le imprese che mandano fuori i dipendenti a carico del sistema pensionistico pubblico e della collettività» destano sorpresa e sgomento.
La nota di Confindustria
Queste parole danno una rappresentazione del mondo delle imprese che non solo non trova riscontro nella realtà, ma è anche offensiva. Le imprese quando riducono il personale lo fanno solo per necessità. Quanto poi ai costi del nostro sistema di welfare, Confindustria ha già avuto modo di documentare al Ministro, proprio in occasione degli incontri per la riforma del mercato del lavoro, l'importante onere economico che le imprese sostengono per pagarsi gli ammortizzatori sociali.
Se in un periodo di profonda crisi si cambiano le regole «in corsa», è responsabilità di chi decide di cambiare le regole, prevederne le conseguenze. Se non lo si fa, non si può imputare alle imprese alcuna colpa. Né si possono mettere in discussione gli accordi che, nel pieno rispetto delle leggi, imprese e sindacati hanno stipulato per attenuare gli impatti sociali derivanti dalla crisi.
L'aver limitato l'applicazione del precedente regime previdenziale solo ad alcuni soggetti, senza darsi pensiero di tutti i lavoratori coinvolti nelle procedure di mobilità, è stata una scelta del legislatore, non certo delle imprese.
Ora si tratta di trovare le risorse economiche per affrontare la questione e mettere la parola fine a quel balletto di numeri cui assistiamo in questi giorni. Con estrema chiarezza si deve dire che non si tratta di una concessione rispetto alle legittime sollecitazioni che giungono da lavoratori, organizzazioni sindacali e imprese, bensì di un atto dovuto. Il Ministro non ha necessità di individuare alcuna nuova soluzione normativa, visto che la riforma delle pensioni del dicembre scorso ha già affrontato e risolto la questione, prevedendo l'applicazione dei vecchi requisiti pensionistici «ai lavoratori collocati in mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, numero 223, e successive modificazioni, sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 4 dicembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennità di mobilità». Assicuri quindi, il Ministro, la salvaguardia già concessa.
(Leggi)

2 commenti:

  1. Cari colleghi, ormai parlano di noi dappertutto.
    Solo il Papa non ha ancora detto nulla.
    La solidarietà dimostrataci, frutto anche degli sforzi di questo sito e del forum dell'ing. Ardizio, non deve però farci dimenticare che il problema è ancora da risolvere e che ci attendono altri mesi di angoscia che metteranno a dura prova le nostre coronarie e quelle delle nostre famiglie.
    Il nostro obiettivo è specifico e rischia di scomparire tra i casi di mobilità, di licenziamenti con accordi collettivi di altri compagni di sventura, come peraltro si evince dalle agghiaccianti dichiarazioni di Fornero e dalla replica di Confindustria.
    PER LA NOSTRA QUESTIONE SERVE UNA NUOVA PREVISIONE NORMATIVA: il decreto interministeriale che Fornero si accinge ad emanare non può modificare il Milleproroghe.
    Già al convegno del Sole 24 ore lasciò intendere che con il decreto avrebbe sistemato tutti. Sia lei che Mastrapasqua parlarono di decreto senza specificare il tipo e tutti, stampa compresa, pensarono ad un decreto legge anzichè interministeriale, con l'effetto di calmare le acque.
    Ricordiamoci sempre che una fonte secondaria del diritto, quale è un decreto interministeriale, non può nè modificare e nè abrograre una norma di legge.
    Sopratutto, ad ogni affermazione del Ministro che risolverà la questione, non bisogna crederci e occorre individuare come colpirà ancora.
    Non perdiamo di vista il nostro vero obiettivo: l'allargamento della platea degli esodati con atti individuali, senza bizantinismi tra date e situazioni varie che lasceranno sempre fuori qualcuno.

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  2. Per il Ministro, siamo una grande seccatura, gente che non vuole intendere cio' che ella ha in mente per "il nostro bene". Siamo ostinati, quasi quanto lei, sara' interessante alla fine vedere chi la spuntera'.....Non molliamo Paola

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