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domenica 14 ottobre 2012

Controriforma... cosa?

PENSIONI, A FORNERO DICO: “CONTRORIFORMA? MA SE L’HA PROPOSTA LEI”
Perché il ministro Fornero accusa la commissione Lavoro della Camera, che ha recepito la sua proposta, di voler fare una controriforma? E’ il ministro che controriforma se stesso. Noi, unitariamente, per impedire pretestuose interpretazioni di politici disinformati e di commentatori pretestuosi, abbiamo già deciso di cancellare la norma suggerita dal ministro, che avrebbe di nuovo introdotto le quote pur con in calcolo contributivo di tutta la pensione. Il ministro Fornero dovrebbe avere l’onestà intellettuale di ammettere che la controriforma delle pensioni l’ha proposta lei stessa il 20 giugno alla Camera quando, nel suo discorso, ha detto testualmente: “si potrebbe considerare di ricorrere ad una norma per estendere il contributivo retroattivo anche per gli uomini – ricordo che tale norma è già in vigore per le donne – come opzione di scelta da demandare a lavoratore e azienda. Si tratta di ipotesi di lavoro su cui il Governo vuole confrontarsi con il parlamento e con le parti sociali”. Questa proposta prevede di estendere agli uomini la possibilità di andare in pensione a 57 anni di età con 35 di contributi, regola attualmente in vigore per le donne, come ha ricordato il ministro, introdotta nel 2004 da Maroni e finora non cancellata. Ricordo quindi come la Commissione di cui faccio parte, si sia concentrata sul tema dei lavoratori che sono rimasti senza reddito: esodati, prosecutori volontari, licenziati individuali e con accordi territoriali di mobilità.
Per includerli nella platea dei salvaguardati abbiamo chiesto al ministro di avere finalmente risposte circostanziate sui numeri e stiamo aspettando il promesso incontro di martedì. Abbiamo pensato che questo fosse il momento del dialogo e non quello del contrasto, perché l’obiettivo di tutti i partiti di maggioranza e di opposizione è quello di risolvere un pressante e drammatico problema sociale creato dall’ultima riforma delle pensioni. Ci aspettiamo risposte precise nella legge di stabilita’ che per essere approvata ha bisogno di un consenso di contenuti che guardino all’equità sociale.

4 commenti:

  1. Del famoso balletto dei numeri, si stanno facendo le prove alla SCALA. Debuttera' il 7 dicembre se tutto va bene! Esattamente dopo 1 anno dall'approvazione della sua legge. Paola

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  2. Bravi DAMIANO e con lui Gnecchi e Codurelli, sono quelli che più si stanno dando da fare per noi esodati e che............rispondono quando scriviamo loro. GRAZIE DI CUORE
    Antonella

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  3. Penso che sia necessario lasciare "su base volontaria" l'art. 1 della proposta di legge 5103, a chi ha fatto accordi prima della riforma fornero. Senza necessariamente estenderla a coloro che svolgono attività lavorativa. D'altronde che lavora percepisce lo stipendio. Noi che abbiamo lasciato il lavoro in virtù d'accordi e leggi preesistenti alla riforma delle pensioni, siamo privi di ogni sostegno economico.
    Giuseppe53

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  4. Giustissimo Giuseppe!Se io avesse ancoro il mio lavoro non accetterei di andare in pensione con il contributivo anzie lavorerei fino ad raggiungere i nuovi requisiti! il PD dovrebbe piuttosoto imnpegnarsi su problema delle persone che hanno perso il posto di lavoro in porssimità della pensione!! e che è rimasto senza lavoro e senza pensione e che forse rimarranno per anni senza reddito prima di raggiungere di nuovo i requisiti per riavere il diritto che la riforma Fornero ha loro negato!

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