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venerdì 2 marzo 2012

La riforma pensionistica secondo SPI CGIL

PENSIONI/ Milleproroghe. Cantone (Spi-Cgil): esodati e precoci "vittime" di una riforma iniqua
venerdì 2 marzo 2012
Carla Cantone - Segretario generale SPI CGIL
PENSIONI, LAVORATORI ESODATI E PRECOCI. IL PARERE DELLA SPI-CGIL DOPO IL DECRETO MILLEPROROGHE La ritrovata compattezza del fronte sindacale, in questo frangente, ha nell’iniquità della riforma delle pensioni il suo comun denominatore. Dopo Cisl e Uil anche la Cgil prende le distanze dal provvedimento. Semplicemente, non andava varata. L’attribuzione all’Europa delle motivazioni che ne hanno giustificato la messa a punto è stato l’artificio con il quale far credere che non si potesse fare altrimenti. Una scusa per schermare l’inerzia di un governo incapace di intaccare privilegi e rendite di posizione. «Non c’era alcun bisogno di fare una riforma. Sia in Francia che in Germania si va in pensione molto prima, con assegni più alti e pagando meno tasse. E prendendo, nel corso della propria vita lavorativa, stipendi più alti», è il giudizio di Carla Cantone, segretario generale della Spi-Cgil. «Eravamo - continua - già in linea con tutti gli standard europei. Il sistema era economicamente sostenibile e, l’unica cosa che ci era che era stata chiesta, era l’eliminazione delle pensioni di anzianità. Che, in ogni caso, tra finestre e slittamenti, erano, di fatto, già state praticamente eliminate».
D’altronde, ricorda la sindacalista, «la disciplina era stata ulteriormente modificata nel 2007 e non è accettabile che, ogni 2 o 3 anni, gli italiani subiscano un cambiamento». Una manovra incomprensibile, quindi? «È stata realizzata per recuperare risorse al fine di uscire dalla crisi e raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013. Ma non c’era bisogno ci colpire le categorie più deboli. Era sufficiente introdurre una piccola patrimoniale, e mettere un tetto alle pensioni più alte». Nello specifico, si è determinata una serie di gravi problemi. «Tanto per cominciare, tanti lavoratori che avevano organizzato la propria vita nell’ipotesi di andare in pensione nell’arco di un anno dovranno aspettarne ancora 6 o 7. La questione dei precoci, inoltre, è stata risolta solamente in parte. I nati dopo il '52, infatti, restano fuori dalle deroghe. Eppure, chi ha iniziato a lavorare attorno ai 15-16 non si capisce perché debba continuare a farlo fino ai 67 anni solo perché è nato in un certo periodo». Tra le categorie maggiormente colpite, ci sono, come è ormai noto, gli esodati. «Se si decide che permangono nel vecchio regime solo coloro che hanno maturato il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2011, in migliaia restano fuori». La questione, probabilmente, è sottovalutata. «Forse, non è abbastanza chiaro che nelle famiglie di queste persone si stanno consumando delle vere e proprie tragedie. Costoro avevano accettato di lasciare l’azienda dietro incentivo, con l’ipotesi di andare in pensione nell’arco di uno o due anni. Ora, non hanno un impiego e sono senza pensione. E dove lo trovano un lavoro, ad esempio, a 55 anni?».
La Fornero, si è impegnata a riaprire la partita in un provvedimento ad Hoc. «Mi auguro - dice la Cantone - che mantenga la promessa. Finora, abbiamo assistito ad trattativa decisamente anomala». La sindacalista ci tiene a chiarire, infine, che anche chi è già in pensione sta subendo dei veri e propri torti. «Il blocco dell’indicizzazione all’inflazione delle pensioni pari ad almeno 3 volte il minimo farà sì che molti pensionati si trascineranno, nel tempo, una perdita di 3-400 euro all’anno. Noi avevamo proposto di bloccare la rivalutazione per i trattamenti pari ad almeno 5 volte il minimo».

5 commenti:

  1. La Ministra Fornero ha partorito la riforma piu assurda e iniqua che ci possa essere !|ma allora perché il PD l'ha votato! io sono una di quella licenziata ad agosto 2011 con l'ipostesi di andare a percepire la pensione a marzo 2014 dopo i 12 mesi di finestra visto che i requisiti avrei maturato a febbraio 2013 (nata nel 1953) . con le nuove norme invece forse se sarò ancora di questo mondo visto le condizioni in cui mi getta la Fornero, forse vedrò l'assegno pensionistico a novembre del 2019!Adesso cosa si puo fare! perchè il PD ha sostenuto una cosa cosi orribile!

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    1. NOI del 53 dobbiamo lottare,lottare e ancora lottare ce la faremo a prenderci quello che ci spetta 53 classe di ferro vince 53

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    2. Anch'io sono del settembre del 53, con 35 anni di contributi. Questo che stiamo vivendo è un incubo. Non mi è mai piaciuto giocare al lotto o altro, ma ora tutti questi numeri sono diventati una lotteria. Se sei nato a mezzanotte del 31 dicembre 1952 HAI VINTO PUOI ANDARE IN PENSIONE. Ma se per sfortuna la tua mamma era un po' tarda e ti ha partorito a mezzanotte e 3 minuti...quindi il 1 gennaio del 1953, PECCATO NON HAI VINTO RIPROVA. E non si contano gli anni che hai lavorato o quanti contributi hai versato. Io ho lavorato tutta una vita e ho lottato lottato sempre per studiare, per ottenere un posto di lavoro, per mantenerlo, per mandare avanti una famiglia, per non cedere al consumismo e risparmiare per i figli HO LOTTATO LOTTATO SEMPRE. Come la maggior parte di noi che stiamo qui a SUDARE E ANGOSCIARSI SULLE DECISIONI DI QUESTI LADRI CHE SE NE FREGANO DI NOI E CHE LA NOSTRA PENSIONE DI UN MESE LA SPENDONO MAGARI IN UN GIORNO SOLO.
      SONO PRONTA A LOTTARE ANCORA PERCHE' E' VERO QUELLA DEL 53 E' UNA BELLISSIMA CLASSE E NON SI LASCERA' SCONFIGGERE DA QUESTI PRESUNTUOSI E ARROGANTI PROFESSORI SUPERPAGATI.

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    3. Appello a tutti gli esodati del 53.Martedi 6 Marzo 2012 ore 15.30 presso Musical Village di Corso Garibaldi traversa privata Pascoli 123 Afragola (NA) incontro di tutti gli esodati.Stiamo uniti e vinceremo,altrimenti faremo la fame.

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    4. Io abito a Roma e non posso venire a Napoli, ma è come se ci fossi. Vi prego fate sentire la nostra voce.
      Grazie.

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