
Pubblicazione:
Giuliano Cazzola
Enrico
Giovannini è un ministro competente. Il suo principale merito, però, è la
cautela. Ovvero il pessimismo dell’intelligenza. Si trova a far parte di
un governo e di una maggioranza che non si fanno mancare nulla quando si parla
di pensioni (la problematica rimandata a settembre). E deve, ogni giorno che
l’Onnipotente manda sulla terra, fare i conti con un comunicato chilometrico di
Cesare Damiano (il presidente della Commissione Lavoro della Camera) dove si
ripete con incorreggibile monotonia il pacchetto delle rivendicazioni del Pd -
imitate dal Pdl - incuranti dei conti pubblici.
L’elenco è
lungo: apre la sfilata la soluzione definitiva per gli esodati, segue la
proposta del pensionamento flessibile, mentre in retroguardia restano gli
aspetti non risolti delle cosiddette ricongiunzioni onerose. E le risorse? È
semplice: occorre trovarle. La sola indicazione che proviene da questa coorte
di “anime belle” è un giro di vite sulle cosiddette pensioni d’oro, come se da
questa operazione fosse possibile ricavare risorse adeguate e sufficienti a smontare
la riforma Fornero. A questo proposito Giovannini ha dato una prova di onestà
intellettuale, quando ha affermato, al Meeting di Rimini (ve ne siete accorti?
Questa iniziativa ha preso il posto nel dibattito politico una volta occupato
dalla Festa dell’Unità), che quanti immaginano di poter ricavare dei miliardi
nella persecuzione delle pensioni più elevate hanno dei problemi con la
matematica, perché risultati economici importanti sarebbero possibili
intervenendo non solo su quelle d’oro, ma anche sulle pensioni d’argento,
scendendo, poi, fino a coinvolgere metalli più vili. Comunque, il ministro ha
confermato che sono in corso, in materia, elaborazioni e progetti, da
affrontare nell’ambito della legge di stabilità.
Sempre in
quella sede il governo vorrebbe definire misure per la tutela di altri 30mila
esodati da aggiungere - per chiudere la questione - ai 130mila già
salvaguardati con l’applicazione delle regole previgenti. Anche questo è un
segno di onesto realismo, se consideriamo i numeri stravaganti e
sensazionalistici che sono emersi in un dibattito sciagurato che, nella passata
legislatura, ha fatto assurgere a grande questione nazionale un problema
difficile ma risolvibile e in parte già risolto. Insomma, se dovessimo
ipotizzare le scelte che il governo si appresta a fare in autunno (ammesso che
ci arrivi) in materia di lavoro e di welfare ci sentiremmo di indicare alcuni
temi che finiranno per divenire prioritari, non perché lo siano di per sé, ma
perché sono meno difficili da affrontare, soprattutto perché i relativi costi
non sembrano proibitivi.
In testa
alla lista metteremmo il tema delle cosiddette pensioni d’oro, dal momento che
in poco più di 100 giorni di governo Letta ha dimostrato una grande sensibilità
nei confronti dei temi “politicamente corretti” e graditi a un’opinione
pubblica che desidera, spesso inutilmente, per sé di andare in quiescenza il
prima possibile e con il trattamento il più elevato tra quelli consentiti e
che, pertanto, è implacabile con chi quel miracolo lo ha realizzato. Poi
verrebbe il turno degli esodati, una problematica che è andata troppo in auge -
a torto o a ragione - sul piano mediatico da poter rimanere inevasa.
Per quanto
riguarda il lavoro, Giovannini - che riunirà lo staff il 3 settembre - ha
dimostrato il proprio interesse, sempre parlando al Meeting, per il confronto
affidato alle Parti sociali sulle regole del lavoro in vista dell’Expo e delle
esigenze di ulteriore flessibilità che la gestione dell’evento richiederebbe.
Poi navigano in Parlamento taluni progetti ambiziosi. Abbiamo già parlato del
pensionamento flessibile, ma sono forti anche le tentazioni di misurarsi con il
vespaio della rappresentanza sindacale. Giovannini, sornione, sta a guardare.
(Leggi)
Gentile Cavaliere(anche lei??)Cazzola,ho letto attentamente quello che scrive.....e allora?? Ha fatto un elenco quanto mai lungo dei problemi,che per altro conosciamo benissimo,ma di soluzioni non se neparla! Lei dice solo che non ci sono risorse.Questo è un argomento quanto mai insidioso.Cominciamo a far rinunciare a qualche privilegio economico chi lei sa benissimo,cominciamo con il pensare ad un antico concetto tipo ''equità sociale''. Per quanto riguarda gli esodati,anche lei Cavaliere,come molti parla di salvaguardati senza sapere che questi lo sono SOLO per la riforma Fornero e NON per tutti quelli lasciati senza copertura economica dal suo amico Sacconi! Anche lei Cazzola,si informi!Esodata di Roma.
RispondiEliminaCazzola ancora riesce a sparlare dall'alto della sua PENSIONE DI PLATINO!!!Dovrebbe provare cosa si prova a ritrovarsi dall'oggi al domani senza alcun sostentamento!!!Chiaro che parla a vanvera dall'alto della sua pensione con molti zeri!!!
RispondiEliminaAbbia almeno il BUON GUSTO DI TACERE!!!