Lettera aperta al
Presidente Renzi
Risolvete il dramma degli Esodati!!
Al Signor
Presidente del Consiglio
dott. Matteo Renzi
e, per
conoscenza
Al Ministro
del Lavoro
Giuliano Poletti
Ai Presidenti
e componenti le
Commissioni Lavoro di Camera e Senato
Roma 27 Gennaio 2015
Prendiamo
atto della sentenza della Consulta che boccia il referendum per l’abolizione
della manovra finanziaria sul sistema previdenziale, predisposta e
attuata dal Governo Monti e dal Min. Fornero nel dicembre del 2011, con il
consenso di quasi l'intero arco parlamentare.
Visto
l’attuale contesto politico-sociale, e stanti le chiare norme costituzionali in
merito, ben pochi “esodati” si erano illusi che si sarebbe arrivati al
pronunciamento dei cittadini su una fra le più inique, ingiuste e deleterie
norme di legge mai approvate dal Parlamento italiano, che non trova
similitudini neanche in altri paesi comunitari.
Una manovra
con evidenti e chiari profili di incostituzionalità, riconosciuti anche da alte
figure istituzionali, sui quali non si è voluto apportare le necessarie e
fattibili correzioni.
Una manovra
che da una parte ha provocato un diffuso, grave disagio sociale, avendo
costretto persone ultrasessantenni ai lavori forzati, bloccato il turn-over nel
sistema produttivo italiano e dall’altro avendo causato l’emergenza sociale
degli “esodati”.
Sono stati
condannati decine di migliaia di cittadini, incluse le rispettive famiglie,
alla privazione da qualsiasi reddito per diversi anni. Decine di migliaia di
famiglie private del lavoro e della pensione loro procrastinata ad un futuro
remoto da un intervento fortemente imposto dall'allora Governo il quale ha
stracciato il patto che pure aveva responsabilmente sottoscritto con questi ex
lavoratori e lavoratrici.
Un emergenza
che si perpetua ormai da 3 anni ed alla quale gli ultimi 3 governi hanno
risposto con provvedimenti-lotteria insufficienti a sanare interamente
l'iniquità a suo tempo perpetrata.
Esclusi dalle 6 salvaguardie finora approvate, restano ALMENO 49.500
cittadini, come certificato dal Governo in base a dati documentali INPS, resi
noti in risposta alla interrogazione parlamentare dell’On.Gnecchi.
Chi afferma che il dramma degli “esodati” sia stato risolto e che gli
“esodati” non esistano, mente sapendo di mentire.
Sulla reale consistenza della platea in questione sono ormai 3 anni che
assistiamo ad un indecoroso balletto; nel giugno 2012 INPS li aveva
quantificati e certificati in quasi 400.000 che, al netto dei 170.000
salvaguardati dalle 6 “lotterie” sarebbero ora ridotti ad oltre 200.000.
Se questi numeri sono reali (e come non potrebbero esserlo se in tre
anni non sono mai stati smentiti?), tutti costoro, comprese le loro famiglie,
resterebbero tuttora a rischio indigenza per numerosi anni ancora,
a causa della perdurante assenza di reddito. Tale situazione sarà
inesorabilmente destinata a perdurare se il loro diritto alla pensione, la cui
legittimità discende dal patto a suo tempo stabilito con lo Stato, non verrà
ristabilito quanto prima.
La Rete dei Comitati degli Esodati ribadisce la sua
ferma intenzione di continuare la mobilitazione dei propri aderenti affinché la
corretta ed equa salvaguardia sia garantita a tutti coloro che siano in
possesso dei seguenti 2 requisiti (escludendo quindi qualsiasi altro vincolo o
lotteria):
Non essere più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione
contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avere entro quella data sottoscritto
accordi collettivi o individuali che, come esito finale, prevedano il futuro licenziamento.
Maturazione del diritto pensionistico con le previgenti norme entro il
31.12. 2018.
Nelle prossime settimane saremo di nuovo a presidiare le sedi
governative ed istituzionali per ribadirlo per la dodicesima (12a)
volta in questi 3 anni di sofferenza!!
Chiediamo con fermezza e determinazione che Governo e Parlamento
procedano sollecitamente ad approvare una 7a salvaguardia, che
comprenda ALMENO i 49.500 esodati , attualmente non salvaguardati e certificati
da Governo e INPS. Chiediamo un provvedimento d'urgenza, finanziato dai residui
dei fondi già stanziati per le precedenti salvaguardie e che risultano
ampiamente sufficienti allo scopo, senza alcuna necessità di reperire ulteriori
risorse.
Infine, chiediamo con la massima fermezza che queste risorse
confluiscano e vengano esclusivamente utilizzate, così come previsto dalla
normativa in merito, nel “fondo esodati”, per la loro salvaguardia.
NESSUN “ESODATO” DEVE ESSERE CONDANNATO ALL’INDIGENZA !!!
Presidente
Renzi, l'Italia è un Paese da ricostruire, sul quale gravano innumerevoli
priorità e, non ultima tra queste, vi è l'urgente necessità di una soluzione
per TUTTI gli "esodati non salvaguardati". Se non verrà sanato il
“vulnus”del mancato riconoscimento del diritto di questi cittadini italiani ad
andare in pensione con le regole previgenti la “riforma”, l'Italia darà
conferma di non essere più un Paese democratico e civile, in totale spregio
alla sua fondamentale Carta Costituzionale e, in particolare, all'art. 3.
Chiariamo
subito che non ci interessano le numerose e confuse ipotesi di soluzione che
stanno emergendo da più parti nelle ultime settimane, che a nostro avviso
riguardano la necessaria, prevenzione del formarsi di nuovi “esodati”: i
cosiddetti “esodandi”.
Per
gli “esodati” lo Stato DEVE ripristinare il patto sottoscritto con loro.
Le
chiediamo con fermezza di assumersi, come è in Suo potere e come
deve, la responsabilità di sanare, nella forma e nel diritto, la
gravissima e violenta ingiustizia compiuta nei confronti degli “esodati”
Confidando in
un sollecito e positivo riscontro alla nostra legittima richiesta le rinnoviamo
la richiesta di incontro più volte inviatale ed alla quale non ha mai risposto.
La salutiamo
cordialmente.
Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati,
Contributori Volontari, Esonerati, Fondi di Settore e
Licenziati senza tutele
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