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sabato 16 gennaio 2016
Brescia: un dibattito «mirato» con Cesare Damiano
Esodati e pensioni: un dibattito «mirato» con Cesare Damiano
Si annuncia partecipato l’incontro pubblico che si svolgerà domani nella sede del Partito Democratico. In via Risorgimento, a partire dalle ore 10, si parlerà infatti di pensioni. L’ospite principale, Cesare Damiano, approfondirà gli aspetti in essere e le prospettive del sistema previdenziale, da molti anni fonte di aspri dibattiti e di diffuse preoccupazioni. La ricognizione del presidente della Commissione Lavoro della Camera sarà introdotta dagli interventi della parlamentare Miriam Cominelli, del vicesegretario provinciale Antonio Vivenzi, del responsabile Lavoro dei GD Marco Peli e di Massimo Reboldi. È proprio quest’ultimo, componente della segreteria provinciale Democratica con delega alle questioni del lavoro a spiegare, insieme al segretario Michele Orlando, le ragioni dell’iniziativa: «Il 2016 deve essere l’anno della flessibilità sulle pensioni. Il nostro indirizzo, confermato da quanto dichiarato da Cesare Damiano, può riassumersi nel numero 97, soglia calcolata sommando età anagrafica e anni di contribuzione. È giusto pensare per coloro che rientrano in questa cosiddetta categoria la possibilità di accedere alla pensione rinunciando a una parte dell’assegno mensile». Reboldi aggiunge: «Altro tema su cui poniamo l’accento è la possibilità della quiescenza da conferire stabilendo in 41 gli anni di contribuzione sufficienti per accedervi, misura che interessa i lavoratori precoci». Sul tappeto, e se discuterà domani, altri nodi che il Pd vorrebbe sciogliere e che Reboldi elenca: «Gli esodati, problema avviato a una risoluzione, ma del quale bisogna capire quante siano le salvaguardie ancora da applicare, la tutela di quella fascia di popolazione che vede ogni anno spostarsi drammaticamente in avanti il traguardo della pensione e la risposta da dare ai giovani, il cui futuro in termini di previdenza sociale è a dir poco nebuloso». MICHELE ORLANDO anticipa i messaggi che intende lanciare: «Archiviato il momento più critico che la riforma Fornero, pur con i suoi limiti, ha consentito di superare, è arrivato il momento di introdurre elementi di flessibilità a favore dei lavoratori che intendono andare in pensione». E ancora: «Crediamo sia giusto emanare misure compensative nei confronti di quelle persone che si sono viste allungare inopinatamente il proprio periodo di permanenza al lavoro. Per loro la tutela dei diritti acquisiti non ha rappresentato un ostacolo. È triste non sia avvenuto altrettanto per l’auspicato contributo di solidarietà da applicare alle pensioni più alte». M.ZAP.
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