Martedì, 28 Novembre 2017

A fronte degli oltre 30mila posti preventivati in occasione dell'approvazione dell'ottava salvaguardia, lo scorso anno, le domande effettivamente certificate dall'Inps con l'ultimo report di Ottobre sono risultate inferiori alla metà dei posti a disposizione tanto che con il recente decreto fiscale il Governo ha provveduto a rideterminare al ribasso il numero dei salvaguardati distraendo le risorse per altri scopi. Complessivamente dalle 174mila unità di salvaguardati previste con la settima si è scesi a 167mila con l'ottava e si è giunti ora a 153mila. Insomma i numeri - spiegano i Comitati - consentirebbero agevolmente il riutilizzo dei risparmi maturati per un provvedimento conclusivo volto a tutelare altre 6mila persone che per varie ragioni non sono riuscite a partecipare all'ottava salvaguardia per mancanza dei requisiti. In primis ci sono alcune centinaia di ex lavoratrici postali che hanno lasciato il lavoro con un incentivo all'esodo contando di traguardare la pensione entro pochi anni.
A sostegno delle loro richieste i Comitati saranno in Piazza il prossimo 2 Dicembre alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil contro la vertenza pensioni. Una data utile per sensibilizzare i partiti politici in vista del passaggio alla Camera della manovra.
Anche le lavoratrici che reclamano una proroga dell'opzione donna al 2018 - cioè della possibilità di pensionarsi all'età di 57 anni e 35 di contributi accettando il ricalcolo dell'assegno con il sistema contributivo - saranno in campo per far sentire la propria voce. "Nel nostro caso, denunciano le dirette interessate, c'è una specifica norma prevista dall'articolo 1, co. 281 della legge 208/2015 che consente la proroga del regime sperimentale oltre il 2015 utilizzando i risparmi maturati rispetto alle risorse messe a disposizione dal Governo con il citato intervento normativo che sostanzialmente è rimasta solo sulla carta". In Senato i gruppi di opposizione avevano sostenuto le loro ragioni con diverse proposte emendative salvo poi dover fare marcia indietro in occasione della votazione degli emendamenti in Commissione per la contrarietà dell'esecutivo ed il conseguente mancato sostegno dei senatori della maggioranza.
La partita si sposta dunque a dicembre alla Camera dove i gruppi contano sull'appoggio del Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, e dell'Onorevole Pd Maria Luisa Gnecchi che già in passato hanno dimostrato particolare attenzione a questi temi.
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