Novità Riforma pensioni 2018, Furlan attacca i partiti
Il tema della riforma pensioni 2018 resta uno dei più seguiti dai lavoratori e dai sindacati che restano in attesa di comprendere cosa ne sarà dopo l’attuale incertezza politica, già presa di mira anche dall’Ue che ha ricordato come la lunga fase di stallo non può che aumentare i rischi per il nostro Paese. Furlan, Cisl, ritiene più che legittimo l’avvertimento ed invita i partiti a lavorare seriamente al fine di formare un Governo che sia pronto a dare prospettive e certezze all’Italia. Infine l’appello di Elide Alboni, amministratrice del Comitato esodati, licenziati e cessati, che si rivolge anche al precedente Governo ancora in essere per gli affari correnti, affinché metta la parola fine al dramma degli esodati, che non hanno più tempo di attendere le continue ‘scaramucce’ di chi dovrebbe, invece, fare un passo avanti e prendere a cuore la guida del Paese.
Riforma pensioni 2018, Furlan: occorre responsabilità politica
La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, al Consiglio Generale della Fisascat Cisl la categoria del commercio, terziario, turismo e servizi, si è rivolta ai politici invitandoli ad essere maggiormente responsabili per il bene di un Paese, l’Italia, che ha necessità di avere chiare prospettive future. “Continuiamo- ha detto Furlan- a dire alla politica di rispondere all’appello alla responsabilità tante volte lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in queste giornate. La politica deve rendersi responsabile del futuro del paese ed iniziare da subito a lavorare seriamente per dare all’Italia un governo che dia certezze e prospettive e che ci rappresenti a livello europeo per attuare quelle politiche di sviluppo necessarie al bene comune”.
Poi facendo notare che i tempi sono stretti e che l’uscita dalla fase di stallo deve avvenire nel minor tempo possibile, ha aggiunto: “è necessario a giugno avere un esecutivo in grado di contribuire a cambiare l’Europa con autorevolezza e dignità, capace di rafforzare i segnali di crescita che sono ancora troppo deboli e che rischiano di disperdersi nonostante i tanti sacrifici degli italiani”. Poi rivolgendosi ai partiti, critica aggiunge: “ Per questo mi auguro che i partiti la smettano con i loro balletti.Abbiamo bisogno di serietà e di risposte chiare. Per quanto ci riguarda non faremo mancare nella nostra azione sindacale al Presidente della Repubblica Mattarella il nostro pieno sostegno e quel senso di responsabilità che devono saper dimostrare tutti i partiti ed i corpi sociali”.
Anche Elide Alboni, amministratrice del Comitato esodati licenziati e cessati, fa notare come nel mentre i politici tardano a mettersi d’accordo, vi è ancora chi, ne paga le conseguenze: ben 6.000 famiglie che non hanno più di cosa vivere e cercano giustizia.
Pensioni 2018, gli esodati non possono attendere all’infinito
Così nel post di stamane Alboni: “Il paese in sofferenza ( in questi mesi tra gli esodati esclusi c è chi ha gia visto passare il fantasma della sua data di pensionamento) guarda allibito i teatrini da Vespa e da Fazio mentre ci sono impellenti soluzioni da prendere”
Poi aggiunge: “Se il governo della XVIII Legislatura in breve non trova un suo incardinamento e dopo 60 giorni di nulla si sventolano altre elezioni , #6mila persone con le loro famiglie, più tutte le migliaia ( 150mila) di persone coinvolte nel passato ora con il fiato corto per gli ultimi del calvario comune , chiedono vengano prese decisioni pressanti ed indispensabili dal #precedente #esecutivo ancora in essere per gli “#affari #correnti”
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