
"Ciò che manca sono le risorse per gli ammortizzatori sociali: questa è una delle grandi emergenze che noi poniamo nel confronto con il governo sulle modifiche da apportare alla legge di Stabilità in discussione in Parlamento, perchè si tratta di intervenire dove la crisi sta pesando in maniera insopportabile". Lo ha detto Gaetano Sateriale, della Cgil nazionale, ricordando che "la situazione è ben nota da tempo, nel senso che sono molti mesi che chiediamo venga finanziata la cassa integrazione in deroga, in modo da consentire alle regioni di intervenire per supplire alla mancanza di ammortizzatori. Da un lato – spiega il dirigente Cgil ai microfoni di "Italia parla", la rubrica di RadioArticolo1 – ci battiamo per una riforma del sistema degli ammortizzatori; dall'altro, però, ci rendiamo conto che una riforma del genere ha bisogno di tempi lunghi, mentre oggi è necessario tamponare l'emergenza al più presto. Siamo di fronte a uno dei grandi nodi esplosivi di questa crisi, perchè colpisce coloro che perdono il lavoro a seguito della chiusura di attività produttive, ormai all'ordine del giorno a decine di migliaia. Su questo, riteniamo che il Paese abbia il dovere di dare una risposta all'emergenza, come ci attenderemmo da un governo che abbia il polso della situazione".
Altra vicenda da affrontare, quella degli esodati. "È stato fatto un errore – spiega Sateriale –, che ha creato una forte discriminazione; coloro che pensavano di avere gli strumenti per uscire dal mercato del lavoro in maniera pilotata, si sono invece trovati improvvisamente senza alcun strumento di protezione. Anche in questo campo si sta facendo una politica priva di senso, perchè ogni tre mesi l'emergenza esodati riesplode e ci si mette un tampone, sapendo che durerà venti giorni al massimo. Ragion per cui chiediamo all'esecutivo Letta dei provvedimenti seri, adeguati alla drammaticità della situazione".
"Più in generale – sottolinea ancora il sindacalista Cgil –, si ha la sensazione di una legge di Stabilità che non fa scelte coraggiose e di una politica improvvisata giorno dopo giorno da parte del governo, che non risolve certo i problemi del Paese. Noi abbiamo fatto delle proposte per aumentare le entrate, dicendo che se si persegue l'equità non si può far gravare il fisco sul lavoro e sulle imprese, ma si devono tassare le grandi ricchezze: è una scelta da fare in questo momento di grave crisi: se non ora, quando? Nel contempo, si deve adeguare la tassazione delle rendite finanziarie al livello degli altri paesi europei. Poi abbiamo fatto la proposta di aumentare le tasse sui giochi elettronici in particolare, che, stando ai nostri calcoli, potrebbe portare a introiti considerevoli e permanenti per lo Stato. Ci hanno risposto: le vostre proposte sono giuste e anche condivisibili, ma non abbiamo le risorse per soddisfarle. Ma se siamo tutti d'accordo che l'Italia ne ha bisogno, questa risposta non è accettabile. Dopodichè, abbiamo chiesto al governo di esprimere una scelta che dia il segno di puntare alla crescita dell'occupazione, soprattutto quella giovanile, e del reddito del Paese".
"Scorrendo la legge di Stabilità - prosegue -, però, non abbiamo visto nulla corrispondere a questi intenti. Sul cosiddetto cuneo fiscale, siamo a riduzioni simboliche: noi abbiamo chiesto di aumentarle. Quello dell'Imu, infine, è uno dei grandi pasticci degli ultimi mesi. Non c'è dubbio che se togliamo ogni tipo di tributo sulla casa, indeboliamo le finanze degli enti locali che su quei tributi contavano. Di proposte alternative ne abbiamo sentite tante, e cerchiamo ancora di capire quale sarà la soluzione adottata dal governo. Per il momento, assistiamo a diverse combinazioni di vecchie tasse sotto forma di nomi nuovi, o di nuove tasse che rischiano di produrre ulteriori iniquità, perchè legate magari alle metrature delle case, di proprietà o in affitto, e non all'effettiva consistenza dei nuclei familiari. Attendiamo una proposta univoca, ma il cambio di scenario cui assistiamo ogni giorno è assai preoccupante".
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