Ho cessato il lavoro il 30 novembre 2013,con 39 anni e 10 mesi di contributi, ho aderito alla mobilità propostami dalla mia azienda per 36 mesi onde arrivare ai 42 anni e 10 mesi per la pensione secondo la legge Fornero. Quindi dovrei andare in pensione il primo dicembre 2016. Però alla luce di alcuni articoli da voi pubblicati e dalla lettura delle leggi riguardanti gli esodati, mi sorge il dubbio che potrei aver diritto ad avere la possibilità di andare in pensione con le vecchie regole pensionistiche, ovvero 40 anni di contributi più 15 mesi di finestra mobile, ovvero il primo maggio 2015. Tale dubbio deriva dal fatto che la mobilità usata dalla mia azienda è stata accordata il 4 luglio 2011. Non so se è stata definita in sede ministeriale e se sono stati comunicati i nominativi al ministero. Potete darmi qualche consiglio utile su come comportarmi per venire a capo della situazione?
L'articolo 22 del decreto legge 95/2012 ha previsto una salvaguardia dalla Legge Fornero in favore dei lavoratori per i quali le imprese abbiano stipulato in sede governativa entro il 31 dicembre 2011 accordi finalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali ancorche' siano percettori, entro il 21 novembre 2014 della cigs e il cui rapporto di lavoro cessi entro il 30 dicembre 2016 per il collocamento in mobilita' ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, ovvero siano cessati dall'attivita' lavorativa entro il 31 dicembre 2014 e collocati in mobilita' ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, i cui nominativi siano stati comunicati entro il 31 dicembre 2014 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i quali in ogni caso maturino i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennita' di mobilità. In pratica se l'accordo è stato stipulato presso il Ministero del Lavoro, dello Sviluppo Economico o presso la Presidenza del Consiglio il lettore potrebbe rientrare nel campo di applicazione della deroga.
Tuttavia si ricorda che l'Inps ha imposto una precisa restrizione. Il messaggio inps 17606/2013 ha indicato infatti che le misure di salvaguardia previste dal citato articolo 22, comma 1, lettera a) del decreto legge n. 95 del 2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 135 del 2012, trovano applicazione nei confronti di coloro, tra detti lavoratori, che non riescono a perfezionare i requisiti pensionistici previsti dal D.L. n. 201 del 2011 entro il termine della fruizione degli strumenti di sostegno al reddito. Coloro che, invece, nel periodo di fruizione di interventi a sostegno del reddito raggiungono i requisiti previsti dalla legge 214/11 non possono accedere al beneficio della salvaguardia prevista dal suddetto articolo 22 della legge 135/12. Nel caso di specie il lettore pare maturare il requisito previdenziale Fornero (42a e 10m di contributi) entro il lasso temporale di assistenza del sostegno al reddito, cioè novembre 2016. Pertanto, alla luce di ciò, si ritiene non possa attivare la deroga di cui all'articolo 22 del decreto legge 95/2012.
(Leggi)
L'articolo 22 del decreto legge 95/2012 ha previsto una salvaguardia dalla Legge Fornero in favore dei lavoratori per i quali le imprese abbiano stipulato in sede governativa entro il 31 dicembre 2011 accordi finalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali con utilizzo di ammortizzatori sociali ancorche' siano percettori, entro il 21 novembre 2014 della cigs e il cui rapporto di lavoro cessi entro il 30 dicembre 2016 per il collocamento in mobilita' ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, ovvero siano cessati dall'attivita' lavorativa entro il 31 dicembre 2014 e collocati in mobilita' ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, i cui nominativi siano stati comunicati entro il 31 dicembre 2014 al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i quali in ogni caso maturino i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell'indennita' di mobilità. In pratica se l'accordo è stato stipulato presso il Ministero del Lavoro, dello Sviluppo Economico o presso la Presidenza del Consiglio il lettore potrebbe rientrare nel campo di applicazione della deroga.
Tuttavia si ricorda che l'Inps ha imposto una precisa restrizione. Il messaggio inps 17606/2013 ha indicato infatti che le misure di salvaguardia previste dal citato articolo 22, comma 1, lettera a) del decreto legge n. 95 del 2012, convertito con modificazioni dalla legge n. 135 del 2012, trovano applicazione nei confronti di coloro, tra detti lavoratori, che non riescono a perfezionare i requisiti pensionistici previsti dal D.L. n. 201 del 2011 entro il termine della fruizione degli strumenti di sostegno al reddito. Coloro che, invece, nel periodo di fruizione di interventi a sostegno del reddito raggiungono i requisiti previsti dalla legge 214/11 non possono accedere al beneficio della salvaguardia prevista dal suddetto articolo 22 della legge 135/12. Nel caso di specie il lettore pare maturare il requisito previdenziale Fornero (42a e 10m di contributi) entro il lasso temporale di assistenza del sostegno al reddito, cioè novembre 2016. Pertanto, alla luce di ciò, si ritiene non possa attivare la deroga di cui all'articolo 22 del decreto legge 95/2012.
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RispondiEliminaTi hanno risposto soltanto con dei termini di legge che sono solo delle cazzate.
Ti rispondo io, con poche parole sintetiche.
Garantito che andrai in pensione il 1° dicembre 2016 con 42 anni e 10 mesi !
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RispondiEliminaAnche io ad oggi dovrò andare in pensione a 42 e 10 mesi, perchè con la mobilità arriverò a tale soluzione, mentre i miei colleghi avendo meno anni di contributi non riescono a maturare la pensione nel periodo della mobilità pertanto l'INPS li manda in pensione prima di me senza fargli fare tutta la mobilità.
RispondiEliminaQuesta è una ingiustizia incredibile io vengo derubato, con questo famoso messaggio 17606/2013 INPS di ben 20 mesi di pensione.
Io sono stato licenziato e messo in mobilità da una ditta in Amministrazione Straordinaria il 12/10/2014 e sarò in mobilità fino al 10/10/2017 nel settembre 2017 andrò in pensione con 42 anni e 10 mesi altrimenti sarei dovuto andare con 40 anni e 13 mesi a Febbraio 2016 pertanto verrò derubato di 20 mesi di pensione.
Ma leggendo la legge base che dovrà regolamentare la Settima Salvaguardia mi sembra che le cose saranno diverse o no?
Grazie
Anche per te vale lo stesso discorso, ci vogliono 42 anni e 10 mesi di contributi per andare in pensione.
EliminaSul discorso che i tuoi colleghi, "NONriescono a maturare la pensione nel periodo della mobilità pertanto l'INPS li manda in pensione prima di me senza fargli fare tutta la mobilità." SONO TUTTE BALLE.
"CHE SONO TUTTE BALLE" questo lo dici tu perchè non conosci minimamente l'argomento e non hai letto il testo dove è spiegato come funziona il Messaggio INPS 17606/2013 di cui io sono vittima, mentre i miei colleghi se ne vanno in pensione prima di me nonostante io ho più contributi e sono piu vecchio, ma questa è la legge Fornero.
EliminaMa chi la sciorto questo fateglie l'antirabbia è pericoloso.
EliminaPeppe, non sono poi così pericoloso e neanche rabbioso.
EliminaFinalmente, dopo essere andato in pensione ti sei risvegliato.
Devi comunque abituarti a quelli che non la pensano come te.
SE NON L' HAI ANCORA CAPITO, E TE LO AVRANNO GIA' DETTO
EliminaANCHE I SINDACATI, PER ANDARE IN PENSIONE OCCORRONO
42 ANNI E 10 MESI DI CONTRIBUTI.
Per quello che riguarda i tuoi colleghi, indipendentemente dalla età
e dai contributi che possono avere, non ti deve interessare, per il semplice fatto che non sarai tu a pagargli la pensione.
PENSA ALLA TUA DI PENSIONE.
Io penso che tu hai qualche problema di comprensione ho sei uno che le va cercando comunque quelli come te meglio evitarli poco cervello poca educazione!!!!!
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EliminaCarlo8 ottobre 2015 11:16
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