Problema esodati, Bernardini: "A Parma oltre 200, basta con interventi a 'spot'"
"Il problema esodati è ben lontano dall'essere risolto e le misure prese sinora dai governi Monti e Letta si sono rivelate solo un brodino caldo, con decreti largamente insufficienti a coprire il numero reale di chi si ritrova nella totale incertezza, lontano ormai dalla pensione e senza più un lavoro". Con queste considerazioni il segretario confederale Cgil Parma Giuseppe Braglia e il responsabile coordinamento Esodati Cgil Parma Claudio Bernardini hanno analizzato la situazione sia a livello nazionale che locale in tema di lavoro e riforme. L'incertezza la condizione drammatica che caratterizza un numero ingente di persone, che ancora non è stato calcolato con esattezza. Numeri che il presidente dell'inps nel corso di un'audizione in Parlamento aveva stimato in 390mila, per poi essere smentito dall'ex Ministro Elsa Fornero. Che il numero sia verosimile o meno, la realtà attuale porta però i sindacati e le organizzazioni al servizio dei lavoratori a stimare comunque un numero ben superiore di esodati rispetto a quello coperto sinora dai decreti, ritenendo che potrebbero esserci ancora circa 260mila persone rimaste "scoperte".
Con l'ultimo decreto sino al 25 settembre 2013 è possibile inoltrare domande di salvaguardia previste per 10.130 lavoratori, ma può riguardare anche i lavoratori che non potevano rientrare nelle precedenti domande di salvaguardia dei 65.000 e dei 55.000 e che possiedono invece i requisiti per beneficiare della salvaguardia dei 10.130. Può riguardare anche chi aveva presentato domanda di salvaguardia per i precedenti decreti ma non ha ancora ricevuto una risposta, una percentuale non indifferente dato che la confusione generata ha portato in molti casi a intasamenti e disguidi burocratici. "E' evidente che i decreti non coprono tutte le persone coinvolte, si tratta giusto di interventi a 'spot' che non danno garanzie per tutti - sottolinea Braglia -. L'impressione è che stia cambiando il sistema di tutela sociale, senza tenere conto adeguatamente di chi si trova in questa situazione difficile". Le promesse politiche arrivate anche all'indomani dell'insediamento del Governo Letta non sarebbero state mantenute secondo quanto sottolineato da Claudio Bernardini, Coordinamento Esodati Parma ed ex dipendente della Sidel di Parma, fuori dall'azienda dopo una ristrutturazione che ha lasciato a casa 85 persone. "La nostra richiesta è che al 4 dicembre 2011, ossia la data di entrata in vigore della legge Fornero, si tutelino i lavoratori già licenziati o che avevano sottoscritto accordi per il licenziamento negli anni successivi e maturano con le vecchie norme il diritto alla pensione entro il dicembre 2018. Ora le misure attuate salvaguardano solo chi matura il diritto alla pensione entro il 2014, non tutelando chi invece non ha ancora raggiunto i requisiti o chi è stato licenziato individualmente. C'è chi era convinto di essere a pochi passi dalla pensione e si ritrova condizioni totalmente stravolte e non ha più un adeguato sostentamento economico".
Con l'ultimo decreto sino al 25 settembre 2013 è possibile inoltrare domande di salvaguardia previste per 10.130 lavoratori, ma può riguardare anche i lavoratori che non potevano rientrare nelle precedenti domande di salvaguardia dei 65.000 e dei 55.000 e che possiedono invece i requisiti per beneficiare della salvaguardia dei 10.130. Può riguardare anche chi aveva presentato domanda di salvaguardia per i precedenti decreti ma non ha ancora ricevuto una risposta, una percentuale non indifferente dato che la confusione generata ha portato in molti casi a intasamenti e disguidi burocratici. "E' evidente che i decreti non coprono tutte le persone coinvolte, si tratta giusto di interventi a 'spot' che non danno garanzie per tutti - sottolinea Braglia -. L'impressione è che stia cambiando il sistema di tutela sociale, senza tenere conto adeguatamente di chi si trova in questa situazione difficile". Le promesse politiche arrivate anche all'indomani dell'insediamento del Governo Letta non sarebbero state mantenute secondo quanto sottolineato da Claudio Bernardini, Coordinamento Esodati Parma ed ex dipendente della Sidel di Parma, fuori dall'azienda dopo una ristrutturazione che ha lasciato a casa 85 persone. "La nostra richiesta è che al 4 dicembre 2011, ossia la data di entrata in vigore della legge Fornero, si tutelino i lavoratori già licenziati o che avevano sottoscritto accordi per il licenziamento negli anni successivi e maturano con le vecchie norme il diritto alla pensione entro il dicembre 2018. Ora le misure attuate salvaguardano solo chi matura il diritto alla pensione entro il 2014, non tutelando chi invece non ha ancora raggiunto i requisiti o chi è stato licenziato individualmente. C'è chi era convinto di essere a pochi passi dalla pensione e si ritrova condizioni totalmente stravolte e non ha più un adeguato sostentamento economico".
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