e volentieri pubblichiamo
Gentile Onorevole Alberto Brambilla
Con la presente intendo esternare la grande preoccupazione, avvertita da un gruppo di esodate postali, parzialmente giustificata per alcune sue affermazioni ma immotivata per altre, sempre da lei espresse durante l'intervista sulla questione esodati, nella trasmissione "Stasera Italia" andata in onda Sabato 28 luglio su Mediaset.
La Sua dichiarazione " Esodati non ce ne sono più, o meglio, c'è qualcuno che dice che ce ne sono ancora..." sembrerebbe trascurare la presenza di 74 esodate postali che vivono sulla propria pelle tale condizione a causa dell'applicazione retroattiva di norme inesistenti al momento degli accordi con Poste Italiane; accordi sottoscritti nel 2011 prima dell'inasprimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia determinati dalle leggi Sacconi/Fornero.
Nonostante l'aver appreso, nel corso della stessa intervista, la sua "fondamentale contrarietà a qualsiasi legge retroattiva" la loro preoccupazione non si è attenuata e per tale motivo, al fine di fugare ogni dubbio, la invitiamo ad un chiarimento.
L'innegabile constatazione oggettiva dell'esistenza di esodati postali, avallata anche da una sua autorevole conferma, sarà infatti indispensabile per condizionare positivamente l'atteso decreto ministeriale .
La sua condivisione rafforzerà anche le rassicurazioni ricevute e gli impegni manifestati da esponenti istituzionali altrettanto autorevoli, alcuni dei quali a lei particolarmente vicini.
L'attenzione sulla specifica condizione di tale categoria consentirà di rilevare la loro vera natura di "esodate", non omologabile alla condizione, anch’essa difficile, di altre categorie sociali, ma con uno status diverso da quello di esodato di cui impropriamente alcuni, nelle loro richieste si avvalgono, incuranti delle ripercussioni negative sui principi di equitá e uguaglianza a cui tutti gli esclusi, postali o di altre categorie, si appellano.
In relazione ai postali, oltre la testimonianza, documentabile, delle dirette interessate, la veridicitá sul persistere della questione esodati è garantita principalmente dalle certificazioni di due organismi correlati al Ministero del Lavoro:
1) gli Ispettorati Territoriali del Lavoro le cui funzioni sono esercitate sotto la vigilanza del Ministero del Lavoro.
2) l'INPS, principale ente pubblico previdenziale.
Infatti, dopo la preliminare certificazione dello status di esodato da parte degli Ispettorati citati, l'INPS ha provveduto ad aggiornare il fascicolo previdenziale di ciascuna delle 74 unità apponendo la dicitura " potenziale salvaguardato".
Perché la salvaguardia da potenziale possa diventare definitiva sarebbe necessario che l'attuale Governo estendesse loro la stessa tutela ad oggi riservata soltanto alle nate sino a luglio 1956, ex lavoratrici postali sottoscrittrici di identici e contestuali accordi con Poste Italiane.
Come potrà rilevare dalla tabella allegata, predisposta dall' INPS, su richiesta del MDL, la consistenza numerica della platea delle esodate postali da salvaguardare, pari a 74 unità, rappresenta un dato certo, non stimato e come tale idoneo a ricevere, senza ulteriori accertamenti, la bollinatura della Ragioneria Generale dello Stato.
Il passato e irragionevole pretesto di una consistenza numerica della platea suscettibile di ampliamento rispetto alle 74 unità che hanno presentato istanza di salvaguardia non giustifica la privazione di tutela per le stesse, soprattutto in considerazione del fatto che alcune di queste ex lavoratrici hanno già raggiunto I 60/61 anni e in assenza di reddito e pensione rischiano di essere relegate ai margini della società.
Sono certa che l' obiettivo di tutela della categoria postale incontrerà anche la Vostra approvazione e in attesa di un Suo gradito riscontro la saluto cordialmente.
Anna Orrú, portavoce esodate postali.
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