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mercoledì 4 luglio 2018

Per definitiva salvaguardia risoluzione dell'on. Rizzetto (FdI)

04/05/2018
Risoluzione in commissione
L'XI Commissione, ​
premesso che:
in materia pensionistica è prioritario concludere il percorso delle salvaguardie attuato, a partire dall’anno 2012, con diversi provvedimenti legislativi al fine di tutelare tutti coloro che, hanno sottoscritto accordi per uscire dal mondo del lavoro facendo affidamento sui criteri pensionistici ante legge 28 giugno 2012, n. 92 (cosiddetta legge Fornero) e si sono poi ritrovati vittime di una riforma normativa, assolutamente non prevedibile, che ha spostato il diritto alla pensione di ben sei o sette anni;
tuttavia, le otto manovre di salvaguardia fin ad oggi introdotte, non sono state sufficienti, poiché hanno escluso circa 6.000 esodati, pertanto, è prioritario procedere alla nona salvaguardia per consentire l’accesso all’assegno pensionistico a questa platea di persone, che oltre ad essere rimaste da anni senza alcun reddito, hanno subito anche delle discriminazioni determinate da criteri e paletti temporali posti per l’accesso alla salvaguardia, che hanno avuto l’effetto di escluderle dal diritto alla pensione;
si ritiene, quindi, opportuno portare a definitiva soluzione il fenomeno degli esodati, prevedendo un'ulteriore salvaguardia delle circa 6.000 persone sopra citate, con un urgente provvedimento normativo posto in essere ad hoc; detto provvedimento non dovrà imporre criteri o limiti temporali che comportino un’irragionevole esclusione degli aventi diritto in questione, considerando, tra l’altro, che le risorse finanziarie per coprire la manovra esistono e avanzano anche dalle precedenti salvaguardie, che come risulta dai report riepilogativi dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, hanno interessato un numero molto inferiore a quello previsto. Al riguardo, infatti, è stato accertato che anche nell’ottava salvaguardia, sebbene il provvedimento abbia previsto una platea di 30.700 soggetti, in concreto hanno avuto accesso all’assegno pensionistico solo 14.938, dunque, meno della metà delle posizioni inizialmente attese;
partendo dai dati forniti dall’INPS per salvaguardare le circa 6.000 persone interessate, in base ai criteri adottati nell’ottava salvaguardia, si stima un costo totale per attuare la manovra di 329 milioni di euro, risorse finanziarie che, si ribadisce, esistono in bilancio e vanno destinate per riconoscere l’assegno previdenziale agli esodati ancora privi di tutele;
la nona e definitiva salvaguardia, oltre ad essere un provvedimento dovuto per fare giustizia nei confronti di queste persone, che hanno pari diritto rispetto a quelle già salvaguardate, è una manovra urgente e necessaria posto che molti dei soggetti interessati stanno vivendo una condizione di grande disagio sociale poiché rimasti da tempo senza alcun reddito

impegna il Governo
ad assumere urgenti ed idonei provvedimenti normativi per attuare la nona e definitiva salvaguardia dei circa 6.000 esodati rimasti, garantendo l’accesso a tutti gli aventi diritto alla pensione, senza porre alcun criterio o limite temporale che possa determinare l’esclusione di qualcuno, come purtroppo avvenuto nelle precedenti manovre di salvaguardia.
Rizzetto

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