Pensioni 2018, oltre agli slogan, non vi è nulla di concreto
Così Armiliato del CODS: “È tutto un gran parlare da parte dei tecnici e degli esponenti politici che propagandano questo o quel provvedimento pensionistico ma, dalle Commissioni Lavoro che sono l’organo preposto…non si sente pronunciare in proposito neppure una parola. la LdB è alle porte e non c’è nulla di concreto da portare in Parlamento“, fa eco Mauro D’Achille, amministratore del gruppo Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni che conferma: “Finora non è stato messo nulla all’ordine del giorno inerente le pensioni, in nessuna delle due commissioni”. Elide Alboni, del Comitato esodati licenziati e cessati, precisa preoccupata, rimarcando l’urgenza di salvaguardare 6.000 esodati ancora senza reddito e pensione: “Se le Commissioni non partono rimaniamo ai comunicati e tutto resta fermo MENTRE,,, tutte , ma la tematica dei 6000 esodati a cui dare la necessaria indispensabile equa e giusta NONA SALVAGUARDIA è URGENTISSIMA E #PRIORITARIA . Anche diversi cittadini iniziano ad essere basiti dall’atteggiamento del nuovo Governo, che, in campagna elettorale, aveva detto che l’abolizione della riforma Fornero era assolutamente prioritaria
Cosi il signor Roberto: “Salvini non si è ancora espresso, e questo non è un fatto positivo. La questione migratoria lo sta assorbendo in modo assoluto, ed anche questo non è un fatto positivo. La questione pensioni è stata parimenti determinante nel consenso, come quella migratoria ma questa materia è completamente diversa . I paletti non sono solo quelli dei campi di sci. Stiamo per assistere ad un peggioramento complessivo della questione pensioni. Sicuramente Salvini si giustificherà dicendo che tutte le riforme, necessitano di un tempo per essere realizzate. Ma il contratto di governo parlava di 41 anni contributivi e non 42 rimandando il provvedimento tra 2 anni. E’ una presa in giro !
Pensioni 2018/19: nessuna smentita da Salvini e Di Maio, solo voci giornalistiche o tutto vero?
Poi vi è chi come il Signor Franco, che commentando sul nostro sito ancora vorrebbe credere al Governo del cambiamento, sebbene il dubbio che talune misure enunciate ad esempio da Brambilla e mai smentite dai diretti interessati possano vedere la luce peggiorando la situazione attuale, inizi ad insediarsi: “Salve a tutti. Credo che tutto questo vociare di paletti penalizzazioni trasformazioni di quote bonus prelievo di solidarietà ecc.ecc. provengano, già comunque ben condite da giornalisti e opinionisti , dall’esperto economista della lega Sig.Brambilla che a mio parere sta facendo più danni al movimento di Salvini che l’intera storia dei rimborsi elettorali che secondo la magistratura sono stati usati impropriamente.
Ora i casi sono 2 : questo Signore parla a titolo personale ed esprime il suo punto di vista sul tema previdenziale e allora sarebbero auspicabili correzioni da parte dell’esecutivo ( magari proprio da Salvini visto che e’ della stessa famiglia) oppure è proprio il portavoce dello stesso e allora sono guai e molto grossi .Per il momento smentite alle sue dichiarazioni non ce ne sono state! Settembre non è poi così lontano cari Signori (vedi legge stabilità )
Riforma pensioni 2018: non se ne sente più parlare
Sulla questione Mauro D’Achille scrive un lunghissimo post in cui analizza l’attuale operato, o forse sarebbe meglio dire NON operato del Governo, interrogandosi sulle reali priorità dello stesso: “Mi chiedo come mai l’attuale Governo continua ad evitare ogni riferimento sulle pensioni. A parte l’economista della Lega, prof.Brambilla, sicuramente molto esperto in materia, non si è mai sentito un commento del Presidente Conte o del ministro specifico On.Di Maio. Peraltro quelle proposte circolate finora non hanno trovato alcuna smentita dal titolare del dicastero, però di critiche ne hanno ottenute tantissime: dai Sindacati,dalle opposizioni e da tutti i gruppi social specializzati nel settore, compresi quei gruppi che pure si erano spesi senza alcun pudore ed alcuna remora a favore del “Governo del cambiamento”.
Poi l’amministratore del gruppo lavoro e pensioni: problemi e soluzioni aggiunge, facendo notare come sia stato facile parlare per slogan in campagne elettorale senza preoccuparsi dei soldi necessari che sarebbero poi stati utili per mantenere quelle promesse, e come invece sia molto più difficile concretizzare quelle proposte : “Quindi, a proposito delle opinioni/proposte del prof. Brambilla, possiamo finora dire che: nessuno dei due partiti attualmente al Governo si era preoccupato di elaborare un pacchetto pensioni da presentare già nella prima riunione del Consiglio dei Ministri. Non si erano fatti studi sui costi delle varie proposte, non si erano sentiti i pareri dell’INPS… Sembra, al momento, che siano stati usati slogan di facile presa nell’elettorato Slogan che hanno funzionato per acquisire consensi, ma che ora si stanno ritorcendo contro chi li ha lanciati”.
Pensioni 2018, la rabbia: si eviti di fare danni
Poi D’Achille fa notare come a patire tale incertezza restino i lavoratori, i precoci, gli esodati, le donne e i disoccupati che confidavano in cambiamenti concreti e non solo in parole per conquistare il voto: “Nel mezzo ci siamo noi, i lavoratori, specialmente quelli più prossimi alla pensione. Ci sono gli esodati, ovvero i truffati dal madornale errore della prof.Fornero, che non tutelo’ coloro che avevano già raggiunto un’intesa con azienda,sindacati e Inps basandosi sulla normativa vigente. Ci sono le donne, che non si vedono tutelate il loro lavoro di cura familiare, vere agenti del welfare. Ci sono i disoccupati, che stanno pagando i versamenti volontari con non so quali fondi, se non con la vendita dei gioielli di famiglia quando non addirittura della casa!
Ci sono i lavoratori gravosi, i caregivers, gli invalidi! Poi un plauso al Governo precedente e il dubbio che si possano peggiorare le cose, avendo le idee parecchio confuse al riguardo: “Ovvero tutte quelle categorie che la normativa varata dai governi Renzi e Gentiloni, con l’attenta regia dei proff. Nannicini e Leonardi, avevano cercato di tutelare.
Ci sono i lavoratori gravosi, i caregivers, gli invalidi! Poi un plauso al Governo precedente e il dubbio che si possano peggiorare le cose, avendo le idee parecchio confuse al riguardo: “Ovvero tutte quelle categorie che la normativa varata dai governi Renzi e Gentiloni, con l’attenta regia dei proff. Nannicini e Leonardi, avevano cercato di tutelare.
“Adesso sembra che si voglia navigare a vista, lanciare delle proposte con l’obiettivo di individuare quelle che possano riscuotere maggiore successo nei social o minori critiche da parte degli altri aventi diritto di parola sull’argomento. Se c’è una linea politica, e ribadisco se, sembrerebbe rivolta esclusivamente agli antipodi di quella precedente. Vuole premiare le carriere continuative, con stipendi più alti, chi ancora ha un lavoro, chi non ha mai avuto bisogno di indennità di disoccupazione, fino ad arrivare all’ultima proposta: premiare chi continuerà a lavorare nonostante potrebbe andare in pensione trasferendo in busta paga l’importo dovuto all’INPS. Ulteriore dimostrazione che ad essere “puniti” debbano essere coloro che svolgono i lavori più umili e faticosi.
Riforma pensioni, appello al Governo: subito piano dettagliato e fatti concreti
Il post conclude lanciando un appello al Governo: “ Così non va! Pretendiamo che si elabori un piano dettagliato di interventi e che sia sottoposto ad una discussione tecnica e politica, senza preclusioni di sorta verso i Sindacati ed i politici di opposizione ma con vero spirito di collaborazione affinché il prodotto finale possa essere ben accetto da tutti. Ben vengano quindi tutte le opinioni che giornalmente vengono rilanciate dai vari Roberto Ghiselli, Ivan Pedretti e Cesare Damiano. Aspettiamo fatti concreti, noi degli slogan non sappiamo cosa farcene!”
Cosa ne pensate delle parole di Armiliato e di D’Achille e dei lavoratori che si sono espressi al riguardo? Avete ancora fiducia in questo Governo o temete che le priorità dello stesso non siano più le pensioni? Diteci la vostra nella sezione commenti.
(Leggi)
più giorni passano e più si appalesa che le tante,molte,fantasiose forse,promesse della campagna elettorale vanno pian piano sgonfiandosi,parallelemente con la fiducia degli elettori che hanno riposto fiducia nel centro dx.Si ha l'impressione che il tema smontaggio della legge fornero,volutamente non venga affrontato semplicemente perchè gli impegni presi non possono essere mantenuti.Quota 100 libera,quota 100 con paletti (64+36),quota 41,...41 e mezzo,....42....sembrano pensierini lanciati per rinviare il problema.A questo punto serve una chiara presa di posizione,anche in quasi totale differenza dalle promesse fatte.... che so 65 anni e 36 di contributi.Ma bisogna essere chiari.continuando così si va incontro ad una sfiducia costante e progressiva.
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