Il primo sindacato italiano lancia l'ennesimo allarme sulla questione esodati: "numeri più che doppi rispetto a quelli dichiarati".
La questione degli esodati, i lavoratori senza lavoro ne pensione a causa delle riforme pensionistiche volute dal governo Monti, è tutt'altro che conclusa. E' l'ennesimo avvertimento lanciato oggi dalla Cgil che da sempre contesta i dati diffusi dal governo spiegando che i cittadini interessati dal problema sono molti di più di quelli annunciati. “Siamo distanti dalla soluzione del problema degli esodati, noi abbiamo parlato sempre di numeri più che doppi rispetto a quelli dichiarati, almeno 300mila persone” ha dichiarato questa mattina il segretario confederale della Cgil Elena Lattuada intervenendo a L'economia prima di tutto, su Radio1 Rai. Secondo la Cgil infatti i fondi messi a disposizione dall'Esecutivo non sono sufficienti a garantire tutta la platea e soprattutto non considerano quelli che si troveranno in questa condizione nei prossimi anni per accordi pregressi.
Va trovata la platea complessiva - “La riforma delle pensioni, introdotta con un'accelerazione mai vista prima, ha creato questo problema, ora il nodo diventa che se non si trova una soluzione, il numero degli esodati rischia paradossalmente di aumentare, perché è un combinato disposto tra la crisi, che espelle le persone dal mercato del lavoro e l'impossibilità di accedere alla pensione” spiega sempre Lattuada aggiungendo che “il problema va risolto in modo strutturale individuando la platea complessiva non di volta in volta, e sulla base di questo fare un piano di stanziamento progressivo nel tempo, ma che dia certezza alle persone”.
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