15-03-2013 - Oggi ci sarà l'insediamento in parlamento dei vecchi e nuovi eletti.
NOI CI SAREMO per consegnare loro una lettera aperta. Di questa presenza sono stati messi a conoscenza TV e testate giornalistiche. Per chi intendesse partecipare l'appuntamento è alle 9,30 a piazza Barberini oppure direttamente a piazza montecitorio.
LETTERA
APERTA NOI CI SAREMO per consegnare loro una lettera aperta. Di questa presenza sono stati messi a conoscenza TV e testate giornalistiche. Per chi intendesse partecipare l'appuntamento è alle 9,30 a piazza Barberini oppure direttamente a piazza montecitorio.
AI NUOVI DEPUTATI E SENATORI

LO STATO DEVE GARANTIRE I PATTI
SOTTOSCRITTI, RICOSTRUENDO LA FIDUCIA TRA CITTADINI ED ISTITUZIONI.
Buongiorno,
siamo gli “esodati”. Alcuni di voi ci conoscono, anche personalmente, molti altri no. Ma tutti avrete sentito parlare della nostra vicenda.
• La manovra Fornero sulla previdenza ha, infatti, stracciato gli accordi sottoscritti tra noi e le nostre aziende in un quadro normativo che prevedeva, dopo alcuni anni, l’accesso alla pensione. Erano accordi garantiti dallo Stato.
I patti sono stati sottoscritti in presenza di situazioni di crisi aziendali e/o di ristrutturazioni e ridimensionamenti dovuti alla crisi.
Ad uscire dal lavoro sono stati le lavoratrici e i lavoratori più anziani perché avrebbero potuto ricostruire un reddito con l’acquisizione della pensione.
Lasciare nelle nostre Aziende i più giovani che, una volta espulsi dalla produzione, difficilmente avrebbero trovato un nuovo lavoro, è stata la soluzione più giusta e solidale.
• Mobilitati, contributori volontari, cassintegrati, cessati dal lavoro, esonerati dal servizio, sostenuti dai fondi, costituiscono la parte più “fortunata” degli esodati: ma ci sono anche migliaia di lavoratori e lavoratrici licenziati, perché la loro azienda è fallita, licenziati dalle piccole aziende, dalle aziende artigiane.
Questi cittadini non hanno più un reddito dalla data del licenziamento, ma moltissimi, oramai vicini alla pensione, avevano la speranza di ricostruire il reddito con la stessa.
• Con i deputati ed i senatori uscenti abbiamo scritto le deroghe per circa 140.000 esodati.
Ci auguriamo che al di là degli schieramenti di cui fate parte vi interesserete, da subito, dei problemi della gente che come noi stanno portando sulle proprie spalle il fardello della crisi da quando è iniziata.
Buongiorno,
siamo gli “esodati”. Alcuni di voi ci conoscono, anche personalmente, molti altri no. Ma tutti avrete sentito parlare della nostra vicenda.
Vogliamo
soltanto ricordarvi che noi non molleremo e non ci accontenteremo di soluzioni
assistenziali e/o di ripiego.
• La manovra Fornero sulla previdenza ha, infatti, stracciato gli accordi sottoscritti tra noi e le nostre aziende in un quadro normativo che prevedeva, dopo alcuni anni, l’accesso alla pensione. Erano accordi garantiti dallo Stato.
I patti sono stati sottoscritti in presenza di situazioni di crisi aziendali e/o di ristrutturazioni e ridimensionamenti dovuti alla crisi.
Ad uscire dal lavoro sono stati le lavoratrici e i lavoratori più anziani perché avrebbero potuto ricostruire un reddito con l’acquisizione della pensione.
Lasciare nelle nostre Aziende i più giovani che, una volta espulsi dalla produzione, difficilmente avrebbero trovato un nuovo lavoro, è stata la soluzione più giusta e solidale.
• Mobilitati, contributori volontari, cassintegrati, cessati dal lavoro, esonerati dal servizio, sostenuti dai fondi, costituiscono la parte più “fortunata” degli esodati: ma ci sono anche migliaia di lavoratori e lavoratrici licenziati, perché la loro azienda è fallita, licenziati dalle piccole aziende, dalle aziende artigiane.
Questi cittadini non hanno più un reddito dalla data del licenziamento, ma moltissimi, oramai vicini alla pensione, avevano la speranza di ricostruire il reddito con la stessa.
• Con i deputati ed i senatori uscenti abbiamo scritto le deroghe per circa 140.000 esodati.
A voi
chiediamo di completare il lavoro,
stabilendo che lo stato deve garantire i patti sottoscritti e ricostruendo la
fiducia tra cittadini ed istituzioni.
Noi esodati siamo qua, ci siamo ritrovati
sulla rete ed abbiamo costruito un movimento. Moltissimi altri cittadini e
cittadine stanno vivendo drammi simili al nostro.
Dimostrateci che qualcosa è cambiato in questo
nuovo parlamento.
Ci auguriamo che al di là degli schieramenti di cui fate parte vi interesserete, da subito, dei problemi della gente che come noi stanno portando sulle proprie spalle il fardello della crisi da quando è iniziata.
Quei
cittadini che hanno pagato il prezzo più salato, sostenendo grandissimi
sacrifici anche per permettere oggi ad un nuovo Parlamento di riunirsi.
Cordiali
saluti
Roma,15/03/2013
Esodati
Romani
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