10.130 esodati da oggi in salvo
Roma - 14-11-2012 – Dopo la revisione dei conti che lo Stato ha svolto a fronte della
incessante richiesta di salvaguardare l’economia del lavoro e di chi ne sta
subendo gli effetti uscendone, è notizia da oggi che altri 10mila esodati
saranno messi in salvo. Difatti e come è noto, la commissione Bilancio
della Camera ieri, 13 novembre, ha approvato l’emendamento alla legge
di stabilità sugli esodati proposto dai relatori per la salvaguardia di altre
10.130 persone.
Secondo la ragioneria dello Stato, dei nuovi
tutelati fanno parte 1.800 lavoratori in mobilità ordinaria, 760 in mobilità in
deroga, 5.130 lavoratori «cessati» e 2.440 volontari. Dai nuovi conti
dello Stato, fino al 2020 gli oneri cumulativi derivanti dall’emendamento
ammontano a 554 milioni di euro che, sommati ai 9,2 miliardi necessari alla
salvaguardia del precedente numero di esodati, ammonta a 120 mila persone. E’
evidente che questo nuovo rendiconto fa del Governo un organo battuto poiché in
precedenza, e sempre in commissione Bilancio, aveva espresso parere contrario
sull’approvazione di un subemendamento a tal riguardo. Non è così per la CGIL
che parla di altri 200mila esodati tagliati fuori dalle coperture che il Governo
ha rimesso a punto, nonostante il raggiungimento di quota 130 mila annunciato
dal ministro del Lavoro Elsa Fornero.
E mentre il
Governo con fatica ammette lo sbaglio sui conti per gli esodati, l’ex ministro
Renato Brunetta, relatore alla legge di stabilità, torna all’attacco
sull’approvazione dell’emendamento «La vicenda degli esodati ha mostrato che la
riforma Fornero delle pensioni è un totale fallimento. È un fallimento
in termini finanziari, in termini di capitale umano dissipato e di coesione
sociale. Se pensate – ha concluso Brunetta rivolgendosi alla stampa- che i
risparmi della riforma ammontano a 13 miliardi e che per il riassorbimento del
tragico errore degli esodati abbiamo già speso 9 miliardi, occorre domandarsi a
cosa è servita e dove sta l’Europa che ha applaudito».
(Leggi)
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