
Ad annunciarlo il Ministero del lavoro, che ora sostiene il contrario di quanto indicato dalla Funzione Pubblica di Filippo Patroni Griffi. Secondo il documento precedente, infatti, era sufficiente disporre di un semplice parere favorevole per i dipendenti pubblici coinvolti, purché entro il 4 dicembre 2011, per rientrare nei canoni di tutela.
Ora, invece, il comparto governativo delle politiche sul lavoro smentisce quanto previsto in precedenza, per cui ora non è sufficiente avere avuto l’ok, ma si deve possedere un attestato formale di esonero dal servizio, non posteriore al 4 dicembre dello scorso anno, per accedere ai parametri di salvaguardia. Rimangono validi anche i patti firmati in sede di contrattazione collettiva.
Stretta, invece, sui lavoratori poi rioccupati: gli incentivi si alzeranno solo per coloro che dimostreranno di essere stati assunti come lavoratori subordinati in mobilità, che verranno riconosciuti come vincolati al nuovo impiego per non vedere decaduto il diritto all’ammortizzatore.
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