Pensione sicura per i lavoratori avvertiti in questi giorni. Ma ai patronati arrivano continue richieste di informazioni

PAVIA. 14 febbraio 2013 - Non chiamateli più esodati. Oggi infatti 65mila persone possono tirare un sospiro di sollievo: per loro la pensione sarà sicura. Tanto che l’Inps, in un comunicato diffuso l’altro giorno, li chiama “salvaguardati”. Anche ad alcuni lavoratori pavesi, infatti, stanno arrivando le prime lettere spedite dall’Istituto di previdenza sociale, e che certificano ufficialmente il loro diritto alla pensione. Ma i problemi degli ex lavoratori non sono finiti. «Ci arrivano ancora tantissime richieste di informazioni – spiegano ai patronati – di persone che ad oggi sono senza stipendio, e che ci chiedono quando riceveranno il primo assegno della pensione».
E ora, a qualche mese di distanza da quel periodo convulso in cui le norme sono cambiate da un giorno all’altro, anche a Pavia sono arrivate le prime comunicazioni dall’Inps. «Noi ne abbiamo distribuite una ventina», spiegano al patronato Acli. «Le lettere che stanno arrivando in questi giorni ai primi lavoratori oggetto della salvaguardia – spiega il direttore generale dell’Inps Mauro Nori in un comunicato – certificano il loro diritto alla pensione».
Sono diverse le categorie di esodati che nelle prossime settimane riceveranno l’attesa comunicazione che sancisce il loro diritto alla pensione. Sono “salvi”, ad esempio, i lavoratori in mobilità che siano in possesso di un accordo sindacale precedente al 4 dicembre 2011, data che fa da spartiacque anche per coloro che sono stati esonerati dal servizio. Esclusi invece da questa prima tranche tutti i lavoratori in cassa integrazione: loro rientreranno nella seconda tranche di esodati salvaguardati, il cui decreto attuativo è stato pubblicato nei giorni scorsi sulla gazzetta ufficiale.
Tutto a posto, dunque? Non proprio. «L’arrivo di queste lettere mette le persone nello stato di volerne sapere di più – spiegano ancora al patronato Acli –. Vengono qui e ci chiedono cosa devono fare ora, quando devono presentare la richiesta...». Domande a cui non è facile rispondere nemmeno per un esperto, se le norme (com’è successo in passato) cambiano dalla sera alla mattina.
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