19-02-2013, ore 09:10 | Pensioni e Contributi
Esodati, nominativi da comunicare al Ministero
Entro domani, 20 febbraio 2013, le aziende devono comunicare al Ministero i nomi dei lavoratori licenziati al 31 dicembre 2012, ma mancano le istruzioni operative
Decreto Ministeriale 8 ottobre 2012
L’obbligo in
questione nasce dal Decreto ministeriale dello scorso 8 ottobre 2012, il
secondo decreto esodati bis, quello adottato per la salvaguardia di altri
55mila lavoratori rimasti senza pensione e senza stipendio per effetto
dell’entrata in vigore della riforma pensioni voluta dal Ministro Elsa Fornero.
Ebbene nell’esercito di questi altri 55mila lavoratori rientrano:
1 - i
destinatari di programmi di gestione delle eccedenze occupazionali con
ammortizzatori sociali, sulla base di accordi stipulati in sede governativa
entro il 31 dicembre 2011 (40 mila);
2 - coloro
che alla data del 4 dicembre 2011 non erano a carico di fondi di solidarietà di
settore, ma il cui diritto di accesso era previsto sulla base di accordi
stipulati entro la stessa data, con permanenza a carico dei fondi fino a 62
anni (1,6 mila);
3 - gli
autorizzati, prima del 4 dicembre 2011, alla prosecuzione volontaria dei
contributi (7,4 mila);
4 - coloro
che hanno risolto il rapporto entro il 31 dicembre 2011 in base ad accordi
personali o collettivi, senza avere avuto successiva rioccupazione (6 mila).
Un esercito
di 55mila lavoratori in totale.
Esodati, la scadenza di domani
Tante le
persone coinvolte, tante le scadenze da rispettare. L’ultima in ordine di tempo
è quella di domani, 20 febbraio 2013, entro cui i datori di lavoro, aziende ed
imprese devono comunicare al Ministero del lavoro i nomi dei lavoratori
coinvolti in programmi di gestione di eccedenze, ossia l’elenco dei lavoratori
licenziati entro il 31 dicembre 2012, indicando anche la data di licenziamento
(l’adempimento andrà ripetuto entro il 31 marzo con riferimento ai lavoratori
licenziati/da licenziare entro il 31 dicembre 2013 e così per gli anni
avvenire). Il problema che insorge è che il Ministero, almeno fino ad ora,
non ha fornito le istruzioni operative per effettuare questa comunicazione.
Come da prassi, le istruzioni arriveranno all’ultimo momento, generando
l’ennesima confusione tutta all’italiana.
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