Esodati, posti insufficienti con la sesta salvaguardia
Scritto da
Eleonora Accorsi
I posti disponibili nell'ambito della salvaguardia per i lavoratori
che hanno fruito dei congedi o dei permessi per l'assistenza di disabili
nel corso del 2011 sono inferiori rispetto alla platea degli aventi
diritto.
Solo 4.300 posti disponibili a fronte già di 4.844 posizioni
certificate. Sono i numeri della salvaguardia per i lavoratori che hanno
fruito nel corso del 2011 dei congedi e/o dei permessi per l'assistenza disabili e che stanno cercando di accedere alla pensione con le regole pre-fornero.
La questione arriva da lontano. L'articolo 11-bis del Dl 102/2013 (cd. quarta salvaguardia), ha previsto per questo profilo di tutela un plafond di 2.500 posti a condizione che la decorrenza della prestazione pensionistica, calcolata con le vecchie regole, si verificasse entro il 6.1.2015. Il contingente numerico è stato di recente integrato con la cd. sesta salvaguardia (legge 147/2014)
di altre 1.800 unità e il beneficio è stato esteso a tutti coloro che
possono vantare, sempre con le vecchie regole, la decorrenza del
trattamento entro il 6.1.2016.
L'Inps però, nell'ultimo report sulle salvaguardie del 27 Ottobre 2014, ha già certificato nell'ambito della IV salvaguardia, ben 4.844 posizioni, a fronte delle 2500 posizioni disponibili, facendo registrare un deficit di 2.344
posti. Queste domande, pur essendo state elaborate dall'Inps, non sono
state inviate ai destinatari per via dell'esaurimento del plafond;
secondo il messaggio inps 8881/2014, saranno riesaminate d'ufficio nell'ambito delle 1.800 posizioni rese disponibili nella sesta salvaguardia.
Il problema però, come ben si comprende, è che se anche si destinasse tutto l'ulteriore plafond messo a disposizione con la legge 147/2014 per coprire le certificazioni elaborate con la precedente salvaguardia mancherebbero ancora all'appello ben 544 posti. Numero comunque sottostimato se si pensa che con la riapertura dei termini della sesta salvaguardia si aggiungeranno ulteriori domande di accesso ai benefici che attualmente non sono calcolate nell'ultimo report dell'Inps.
Come se ne esce? Lo strumento normativo c'è ed è individuato nella
legge di stabilità del 2014 (legge 147/2013) e consente al ministero del
Lavoro, di concerto con il ministero dell'economia di utilizzare i
risparmi derivanti da altri profili e/o da precedenti salvaguardie per
coprire eventuali sottostime numeriche di altri profili, come si
verifica nel caso di specie. Si tratta della cd. procedura dei vasi comunicanti
che consentirebbe, in pratica, di riconoscere i benefici previdenziali
ad un numero di soggetti superiore a quelli previsti nella legge
istitutiva (pari a 4.800 unità).
Nessun commento:
Posta un commento