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lunedì 4 giugno 2012

Esodati

Esodati, la protesta corre sul web:
«L’Inps certifichi i nostri diritti»

Gli esclusi dal decreto ora chiedono un osservatorio ad hoc

di Giusy Franzese
Lunedì 04 Giugno 2012 - 09:34
Ultimo aggiornamento: 14:01

ROMA - Il blog lo hanno attivato gli esodati delle Poste, ma poi si è allargato e hanno iniziato a utilizzarlo per chiedere informazioni e notizie anche gli esodati di altre aziende. Da quando è nato, il 18 dicembre del 2011, lo hanno visualizzato in 385.000. Un numero che da solo fa capire quanto il problema sia sentito. C’è il gruppo donne Esmol, acronimo di esodate mobilitate licenziate, che a sua volta ha un proprio profilo facebook, e ha mandato una petizione al ministro Fornero. Ci sono gli esodati dell’Ibm e quelli dell’Alitalia. Quelli di Lodi e di Rieti, quelli di Ancona e di Firenze o Torino. E tanti, tantissimi altri.
Storie collettive e individuali che hanno scelto il web per creare una rete, darsi forza a vicenda, organizzare presidi e incontri con i sindacati e le forze politiche. Raccolgono promesse a destra e a sinistra, solidarietà piena dal tal parlamentare piuttosto che dall’altro. Ma nel frattempo il governo è andato avanti per la strada annunciata: decreto per 65.000, per gli altri c’è la promessa di «trovare soluzioni eque e finanziariamente sostenibili». Quando? Non si sa. Come? Non si sa.

E così hanno deciso di lanciarla loro, gli esodati fuori quota, una proposta: l’istituzione di un osservatorio ad hoc presso l’Inps, «per monitorare le criticità e facilitare la soluzione». Un osservatorio che ogni anno dica in modo certo quante sono le persone che hanno diritto alle prestazioni pensionistiche con le regole ante riforma Fornero.

A scorrerlo questo blog si trova di tutto. E si capisce come la vicenda esodati o salvaguardati o esodandi che dir si voglia, sia molto complessa. C’è chi non rientra nei 65.000 magari per un solo giorno, chi era convinto di essere tra i ”fortunati” e invece ha scoperto recandosi all’Inps o scrivendo ad un esperto che non è così. 

C’è chi risulta ancora legato all’azienda, ma già da molto prima del dicembre 2011 di fatto ne è fuori, perché in cassa integrazione straordinaria, perché in mobilità, perché l’azienda semplicemente non c’è più. Chiusa, dismessa, estinta. Sono storie di disperazione. Di gente che ha accettato l’uscita anticipata dall’aziende dove magari aveva lavorato per una vita, con la certezza di andare in pensione dopo qualche anno. E invece adesso si ritrova la meta spostata in avanti anche di 5-6 anni.

E’ il caso di molte donne, le più penalizzate dal repentino aumento dell’età pensionabile. Maria Grazia Romano, ex dipendente Ibm, è una di loro. Lei l’accordo di esodo incentivato con l’azienda lo ha firmato il 15 aprile 2011, dal primo aprile successivo non ha più messo piede in azienda. Non avrebbe potuto neanche volendo: il suo badge è stato disattivato. Però Maria Grazia, classe ’52, per mantenere attiva la copertura della cassa sanitaria privata, anziché figurare come licenziata o dimessa, risulta in aspettativa senza stipendio, né contributi fino al 30 giugno 2012. Da quel giorno, secondo le vecchie regole, avrebbe maturato i requisiti per la pensione che poi avrebbe percepito l’anno successivo, giugno 2013.

Non a caso l’incentivo all’esodo che l’azienda le ha riconosciuto di fatto corrisponde allo stipendio fino al 30 giugno 2013. Ora però, per avere la pensione, dovrà aspettare fino al 2017. Quattro anni in più che Maria Grazia vede con angoscia.

La vicenda di Emilio De Martino, uno degli esodati postali, è quasi paradossale. Dalle Poste lui è uscito a tutti gli effetti il 31 dicembre 2011. È uno dei criteri per i salvaguardati. L’accordo con il conteggio dell’incentivo fu firmato a novembre (altro criterio rispettato). A fregarlo è la sua data di nascita: 22 dicembre 1952. Il che significava, con le vecchie regole, maturare i requisiti per la pensione a partire dal primo gennaio 2014. Peccato che il terzo requisito richiesto per rientrare nei 65.000 è aver maturato il diritto al trattamento pensionistico pochi giorni prima, ovvero entro il 6 dicembre 2013. Emilio non è l’unico in questa situazione. «Solo alle Poste - dice - siamo fuori dalla deroga, pur essendo fuori dall’azienda, in 2.760».
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12 commenti:

  1. X Presidente Napolitano
    Gentile Signor Presidente,
    Lei interviene praticamente su tutto, ogni giorno. Quando La sentiremo esprimersi in modo inequivocabile sul nostro problema e sulla necessità di trovare una soluzione per TUTTI, senza insopportabili bizantinismi? Il governo Monti è una Sua creatura e Lei ha firmato una riforma delle pensioni INCOSTITUZIONALE (Sentenza n. 822/1988 della Suprema Corte). La maestrina Fornero ammette l'errore ma si guarda bene dal rimediare al pasticcio commesso e confida nel suicidio collettivo degli esodati. Se in questo paese esiste ancora la giustizia vera, Lei non dovrebbe esimersi da intervenire con tutto il prestigio della Sua carica, senza se e senza ma.
    Come tanti, Le ho scritto altre volte, senza esito alcuno. Auspico vivamente che l'alto senso morale che La contraddistingue prevalga su logiche ragionieristiche prive di umanità e giustizia. Se anche Lei ci abbandonerà, non resteranno che Grillo, Di Pietro, ecc... Quelli che Lei definisce demagoghi, ma che almeno danno una speranza.

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    1. Sono lieta di associarmi a questa richiesta a Napolitano! forse dovremmo andare a Roma e farci ricevere da Lui! Se non non ci resterà che affidare il nostro destino a Grillo o Di Pietro! visto che questa riforma e' INCOSTITUZIONALE!!!
      Oggi mi sono recata all'INPS e ho scoperto con il piu grande sconforto che andrò in pensione nel 2020 invece del 2014 comne previsto con la legge ante MOSTRO-FORNERO- Sono stata prima licenziata per cessazione dell'attività quindi non sono neanche ESODATA visto che non ho diritto alla mobilità - Licenziata ad agosto del 2011 a 59 anni e 34 di contributi e DEPRESSA E DISPERATA DA DICEMBRE 2011! COSA ASPETTA PRESIDENTE CHE LA CLASSE DEL 1953 FACCIA UN SUICIDO ANNUNCIATO DI MASSA! PRESIDENTE FORSE LEI E' L'UNICA PERSONA CHE POSSA FARE RAGIONARE LA FORNERO PER RIMEDIARE ALL'ERRORE COMMESSO A DISCAPITO DELLE PERSONE UMANE!

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    2. IN TANTI ABBIAMO SCRITTO O FATTO APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, MA COME ABBIAMO VISTO E' STATO FINO AD ORA SORDO AD OGNI NOSTRA RICHIESTA DI AIUTO. L'UNICA MANIERA FORSE SAREBBE LA RICHIESTA DI UN SUO INTERVENTO IN MERITO AL PROBLEMA ESODATI DA PARTE DI POLITICI O SINDACATI, CHE PROBABILMENTE HANNO PIU' VISIBILITA', FORMULANDO UNA RICHIESTA PUBBLICA. MA VEDO CHE A PAROLE TUTTI SONO CON NOI E A FATTI UN PO' MENO. MI VERGOGNO DELLA NOSTRA CLASSE POLITICA CHE CI STA PORTANDO ALLA FAME. CI SAREBBE PIU' DI UN MOTIVO PER ESODARE LA SIGNORA FORNERO, MA NESSUNO HA INTENZIONE DI FARLO. ANCHE BERSANI, TANTO SOLIDALE CON NOI, ALLE PRIME VOCI DI POSSIBILITA' DI MANDARE A CASA QUESTO GRUPPO DI DILETTANTI CHE GIOCA SULLA NOSTRA PELLE, E' IMMEDIATAMENTE INTERVENUTO PRECISANDO IL SUO APPOGGIO INCONDIZIONATO A QUESTO GOVERNO. CON QUESTI PRESUPPOSTI C'E' DA SPERARE CHE QUALCHE POLITICO CI AIUTI? NON CI RESTA ALTRO DA FARE CHE UN PRESIDIO SOTTO IL QUIRINALE FINCHE' IL PRESIDENTE NON SI DEGNA DI ASCOLTARE ANCHE LE NOSTRE VOCI. SEMPRE CHE NON NE MUORIAMO PRIMA. ESODATA POSTE 53

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    3. Ma come potete pensare che risponda alle nostre @ se lui è stato uno dei maggiori responsabili di questo macello sociale? Ha accettato questo governo perche' si voleva togliere dalle palle il "bunga-bunga" berlusca.
      Io ne ho mandate un paio di @, ancora sto aspettando.
      E' sordo come una campana, non ammettera', come la strega "ho sbagliato" toglietevelo dalla testa, mi dispiace ma purtroppo è cosi'.
      Esodatoposte

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  2. Meno male che esiste questo blog.Almeno possiamo un po' buttare fuori l'ansia e l'angoscia che da 6 mesi ci tormentano.La condivisione ed il confronto ci sono d'aiuto.

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  3. X esodati postali esclusi da ultimo decreto-FORNERO.Vi ricordate che tempo fa l'Azienda Poste Italiane aveva diramato una mail in cui prometteva di andare incontro a tutti i postali lasciati fuori? ebbene chiediamo che questa promessa venga mantenuta.esodati postali

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  4. Ho l'impressione che fra un anno saranno spazzati via tutti...
    Per risolvere la questione dovremo fondare un nuovo partito...
    PARTITO ESODATI ITALIANI...?

    egoser52

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  5. Non sono direttamente interessato essendo un baby pensionato postale dal 1992 e mia moglie avendo, aderito al fondo di solidarietà del 2007 è in pensione dal I° gennaio 2011, ma essendo pienamente solidale con tutti gli "esodati" mi permetto di suggerire il ricorso al giudice ordinario per l'annullamento dell'accordo con le aziende in base al principio del " rebus sic stantibus". Una buona parte dei ricorsi potrebbe essere accolta e quelli con esito negativo avrebbero la possibilità del ricorso (gratuito) alla commissione europea per i diritti dell'uomo e del cittadino. In ogni caso una imponente mole di ricorsi giudiziari imporrebbe al nuovo governo ed al nuovo parlamento di legiferare sul tema. Auguri a Tutti.

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  6. Queste sono solo una piccola parte delle nostre storie,le altre centinaia, migliaia, evidentemente non interessano a chi avrebbe il dovere di tutelarci. Allora siamo ancora qui a raccontare e leggere storie, di ordinaria ingiustizia. Paola

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  7. sono stanco di essere illuso, tutti bravi i politici a promettere, tutti bravi a dire che sono stati ignorati legittime attese, bravi anche i sindacati a dire che il decreto appena firmato è anticostituzionale. visto e considerato che il decreto monti-fornero è anticostituzionale, perchè non ricorrono al Tar ? perchè ancora aspettano a farci giustizia? pensate forse di avere i nostri voti o che prendiamo le vostre tessere sindacali? SBAGLIATO: USEREMO I FORCONI PER FAR VALERE I NOSTRI DIRITTI. esodato 53

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    1. SONO D'ACCORDO. MA NON BASTANO I FORCONI. ESODATA POSTE 53

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  8. Abbiamo tutti un'arma potente:il voto.Alle prossime elezioni VOLTIAMO PAGINA.esodato

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