Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo scritto perché testimonia l'incrociarsi di una serie di elementi che potrebbero mettere in forse un teorico diritto.
Lo ripetiamo e lo ripeteremo all'infinito: non fate da soli ed affidatevi agli esperti del Patronato.
La situazione potrebbe sfuggirvi di mano
Con
la presente pongo all'attenzione dei colleghi Esodati-Poste un fatto gravissimo
ed incredibile che sta succedendo al sottoscritto e a molti altri nella mia
regione, la Liguria, inerente all'accoglimento della nostra pratica di
pensionamento da parte della commissione esaminatrice della Direzione
Territoriale del Lavoro preposta a tale scopo.
Premetto
che quello che sto per scrivere riguarda solo coloro di noi che hanno a suo
tempo concordato e sottoscritto con l'Azienda l'accordo di cessazione del rapporto
di collaborazione con data 31/12/2011 (ultimo giorno lavorativo).
Dopo
il decreto legge del Giugno scorso, tutti noi abbiamo presentato, alle competenti
Direzioni Territoriali del Lavoro, le nostre domande di accesso ai benefici
pensionistici previsti per i 65.000 salvaguardati corredate dei dati in nostro
possesso e attendere l'esito dell'esamina da parte di quell'Ente.
Pochi
giorni fa sono stato contattato prima via e-mail e poi tramite raccomandata AR
dalla Direzione Territoriale del Lavoro della mia provincia che mi comunicava
che vi era un ostacolo all'accoglimento della mia pratica, perché da
accertamenti effettuati dalla locale sede INPS tramite la procedura
Unilav-Ruben, è risultato che Poste Italiane ha comunicato la cessazione del
rapporto di lavoro il 03/01/2012 (e questo nel termine giusto dei 5 giorni
previsti per legge) MA INDICANDO come ultimo giorno di lavoro il 02/01/2012 invece
del 31 Dicembre 2011. Quest’ultima infatti è l’effettiva data di cessazione
concordata, scritta nel verbale di Conciliazione e Transazione che nel mio caso
specifico avevo firmato insieme a un delegato dell'Azienda di fronte al
funzionario del Ministero del Lavoro e ai rappresentanti Sindacali ben un anno
e mezzo fa (Maggio 2011).
Invece,
dalla data sbagliata che l'Azienda ha comunicato per via telematica al
Collocamento tramite la procedura UNILAV, risulta che ho cessato di lavorare il
2/01/2012.
Sulla
base del Decreto del giugno scorso, ciò mi esclude automaticamente dal discorso
“ salvaguardati”.
Potete
immaginare quale sia stato il mio stato d'animo nell'apprendere una simile
notizia, ma dopo lo sgomento iniziale, mi sono subito attivato contattando il
miglior Consulente del lavoro della mia zona che mi ha spiegato alcune cose e
cioè:
1°)
il modello Unilav è il documento con cui il datore di lavoro invia al
Collocamento per via telematica tutti i dati relativi al lavoratore:
assunzione, mansione, orario, trasformazioni e infine dimissioni e cessazioni
rapporto;
2°)
trascorsi 5 giorni dalla presentazione dell'UNILAV non è più possibile
modificare i dati sensibili in esso contenuti, a meno che il datore di Lavoro
non ne chieda l'annullamento e ne emetta uno nuovo con i dati esatti,
incorrendo però nelle sanzioni previste dalla legge per questa tardiva
operazione (da 100 a 500 euro per ogni lavoratore). Il certificato C2-Storico
che viene rilasciato dal Ministero del Lavoro in base ai dati comunicati dal
datore di lavoro è l'UNICO DOCUMENTO VALIDO RICONOSCIUTO per la certificazione
dei dati del lavoratore e per l'accoglimento della nostra pratica
pensionistica.
A
seguire ho contattato la Direzione Regionale di Poste Italiane parlando con la
persona con cui avevo fatto un anno e mezzo fa la mia pratica di pensione, la
quale mi ha risposto di essere a conoscenza del disguido, senza specificarmi di
come possa essere successo ed aggiungendo che non riguardava solo il
sottoscritto, ma che erano coinvolti moltissimi altri colleghi in Liguria.
Spero che non casi anche in altre regioni.
Ha aggiunto
che si stavano attivando per cercare di risolvere il problema.
Nella
sua raccomandata la Direzione Territoriale del Lavoro mi invitava a presentare
entro 10 giorni dal ricevimento eventuali “pezze giustificative” a conferma
della giusta data del 31-12-2011. Presenterò quindi gli statini di Gennaio e
Febbraio 2012 (quelli relativi al TFR, 14°, ferie non fruite, incentivo ed
altro) sui quali è riportata chiaramente la data di esatta di cessazione, ma
finché non avrò il mio C2-storico corretto ed esatto mi hanno fatto capire che
per loro il resto della mia documentazione ha scarso rilievo e la mia pratica
rimane in sospeso.
In
conclusione il consiglio che mi sento di dare ai colleghi Esodati che stanno
aspettando notizie sulla propria pratica e che come me hanno chiuso al 31
Dicembre 2011 e vogliono avere la certezza che l'Azienda abbia fatto le cose in
regola con la data di cessazione del rapporto di lavoro è questo:
andate
al più vicino Ispettorato del Lavoro o Centro per l'Impiego e fatevi rilasciare
il vostro C2-Storico in cui è riportata la data di cessazione con Poste
Italiane; eviterete così di avere in seguito i patemi che io ho avuto e se ci
dovessero essere dei dati sbagliati vi potete attivare per chiederne la
modifica.
G. G.
su di noi, oltre -la fornero, cazzola, ichino, giannini- "anche il diavolo".
RispondiEliminanon ci resta che la pena di morte.
mario 1952
Come al solito poste Liguria non finisce mai di stupire , ci distinguiamo sempre per la negativita , solo arroganza e ignoranza voce del verbo ignorare le più elementari norme in materia del lavoro , tanto paga sempre pantalone ;Non bastano gia i problemi che ci hanno creato con la loro furba invenzione dell'auto licenziamento che ci sta creando enormi problemi , ora anche questa
RispondiEliminaSONO ANDATO AL CENTRO PER L'IMPIEGO DELLA MIA ZONA, SONO DI NAPOLI, ANCHE A ME E' RISULTATO IL 1 GENNAIO 2012 , COME DATA DI FINE DEL RAPPORTO DI LAVORO , QUINDI ANCHE IN ALTRE REGIONI, POSTE ITALIANE HA SBAGLIATO, MI ATTIVERO' SUBITO PER FARE CORREGGERTE L'ERRORE, CONSIGLIO A TUTTI I COLLEGHI ESODATI DI POASTE, USCITI DAL LAVORO IL 31 /12 /2011 , DI CONTROLLARE . CIAO GAETANO54
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