Fine luglio, tempo d’esodo e di esodati. Il contrasto è tutto racchiuso in poche lettere, quelle che fanno la differenza tra l’esodo estivo di quei fortunati che possono permettersi di andare in vacanza, e gli esodati, ossia quella platea di lavoratori dimenticata dal governo, anzi, peggio, colpita dalla sciagurata riforma delle pensioni scritta dal ministro Fornero senza nemmeno fare due conti per bene. Perché sugli esodati si è consumato un grande imbroglio, quello legato al numero degli interessati: 65mila per il governo, che poi si è corretto ammettendo l’errore e rivedendo la stima al rialzo fino a 120mila, 390mila per l’Inps. I primi, i 120mila, saranno ‘salvaguardati’, gli altri no, con buona pace dei diritti acquisiti.

Invece no. Invece si fa spallucce e si lascia cadere nel dimenticatoio il dramma di migliaia di persone, come se fosse tutta colpa loro. Sembra che meno se ne parli è meglio è. Ne parlano i sindacati, ne parla l’Italia dei Valori, ma poi il resto è un gran silenzio, soprattutto da giornali e televisioni di regime.
Gli esodati sono persone in carne e ossa, vivono drammi quotidiani, si sentono delusi, traditi dallo stato che ha fatto da garante al loro pensionamento e a cui hanno versato decenni di contributi trattenuti in busta paga. Un esempio di come una famiglia possa vivere un dramma, economico e psicologico, è in questa lettera inviata al direttore della Stampa, Mario Calabresi, e pubblicata oggi. Basta moltiplicare questa storia per 270.000 e questo numero per tre o per quattro, perché questi drammi colpiscono l’intera famiglia. Fate il conto e capirete che questo problema investe tra 700.000 e un milione di persone. Un cittadino su 60, insomma, è coinvolto direttamente o indirettamente dal dramma esodati: un vero e proprio esodo dalla sicurezza e dal benessere verso la povertà, altro che esodo estivo.
(Leggi)
Per questo abbiamo ricreato con i colleghi presenti e un'organizzazione sindacale, una spiaggia nel centro di Milano, la settimana scorsa, un po' per farci vedere, da chi di li' passava e chiedeva, un po' per far sapere di questo dramma vissuto da tante famiglie, che se non avranno,soluzione, non solo per lungo tempo non potranno andare in vacanza, ma dovranno rinunciare a tante, tantissime cose:senza stipendio e senza pensione. E' ancora questo il nostro futuro? Io spero che tutti noi possiamo essere salvaguardati.Paola
RispondiElimina