Non tutti gli esodati sono uguali
di WALTER PASSERINI
16/7/2012

Continua l'odissea degli esodati. Prima la guerra dei numeri, poi lo spezzatino
dei decreti, ora la tegola dei pubblici dipendenti. Nata con il vizio genetico
della fretta, la riforma delle pensioni rischia ancora una volta di arenarsi e
di lasciare troppi strascichi e scontenti. La riforma fatta in venti giorni tra
novembre e dicembre era già incappata nei lavori usuranti e nei precoci. Trovata
in qualche modo una soluzione, scoppia subito dopo la bomba dei salvaguardati e
degli esodandi.
Il ministro Elsa Fornero ha sempre sostenuto la sua cifra iniziale (65mila), per
la quale esisteva la copertura delle risorse. La guerra dei numeri,
apparentemente placata, aveva creato scompiglio, tra un ministero abbarbicato ai
65 mila e un sindacato che reclamava tutele per 350 mila. Un compromesso è stato
trovato aggiungendo ai 65 mila altri 55mila lavoratori, per un totale di
120mila. La seconda copertura deve ancora trovare il veicolo normativo. Ora in
arrivo un'altra tegola: per un terzo dei 25 mila pubblici dipendenti in esubero
nasce un binario preferenziale in deroga, una sorta di prepensionamento con le
vecchie regole pre-riforma. E' proprio vero: gli esodati sono tanti ma non sono
tutti uguali.
(
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Se riescono a trovare i fondi per mandare in pensione gli statali in esubero con le vecchie regole, qualcuno di loro mi deve spiegare perche' per noi esodati cio' non sia possibile, siamo forse i fratellastri non degni, eppure i nostri contributi versati, sono come i loro. Paola
RispondiEliminaQUESTI SONO ESODATI FORNERO, HANNO LA PRECEDENZA, NOI NO. E NESSUN POLITICO MUOVE UNA FOGLIA ALLA LUCE DELL'ENNEIMO SOPPRUSO FATTO A NOI ESODATI. RICORDATEVENE TUTTI. ESODATA POSTE 53
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