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sabato 30 aprile 2016

La Rete degli esodati incontra la Dirigenza INPS

AGENDA DEGLI IMPEGNI DELLA RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI:
MERCOLEDI' 4 MAGGIO ORE 13,30 INCONTRO CON LA DIRIGENZA INPS.
Una delegazione dei Comitati in Rete incontrerà i vertici della Direzione Generale dell'INPS, fra i quali il Dr, Crudo, per la verifica delle procedure di istruttoria delle istanze sulla 7' salvaguardia e per sollecitare la chiusura dei sette provvedimenti e l'emissione del Report sui numeri.
Seguirà resoconto dell’incontro.
Siete caldamente invitati a segnalare a questo indirizzo, od ai vostri Comitati di appartenenza, eventuali problemi nella istruttoria delle vostre istanze di salvaguardia (istanza respinta illegittimamente o per altre ragioni, ritardi nell’esame delle sedi periferiche ecc.) al fine di sottoporre i vari casi nell’incontro del 4.
Ci invitano ad appellarci a tutti voi affinché non li “tempestiate” di telefonate alla sede della Direzione Generale, ritardando così il loro delicato lavoro di istruttoria delle domande, ma di far riferimento ai singoli Comitati, od alla Rete, al fine di avere un canale ordinato di interlocuzione con loro che ci hanno assicurato la massima disponibilità e collaborazione.

venerdì 29 aprile 2016

Ottava salvaguardia: semaforo verde della commissione lavoro

Ottava salvaguardia esodati, semaforo verde della commissione lavoro
29 aprile 2016
Fondamentale apertura del Governo all’ottava salvaguardia per gli esodati, provvedimento che risolverebbe definitivamente una questione apertasi con la Legge Fornero. Dal verbale della riunione della commissione lavoro della Camera tenutasi in questi giorni, si apprende che è considerata “indispensabile l’adozione di un nuovo provvedimento di salvaguardia, l’ottavo, che potrebbe assumere carattere definitivo, dando finalmente soluzione alle situazioni di quei lavoratori esclusi dalla protezione dei provvedimenti fino ad ora adottati….”.

Merito va dato a Marialuisa Gnecchi del Pd, che ha sollevato ancora una volta la questione, come da tempo fa a favore degli esodati.

Sottolinea l’importanza della notizia Francesco Flore portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati: “Prendiamo atto con soddisfazione della determinazione dell’On. Gnecchi, alla quale, siamo certi, si aggiungeranno tutti i componenti della Commissione Lavoro della Camera, di voler chiudere l’emergenza sociale degli “esodati” con un Ottavo provvedimento definitivo che restituisca il diritto alla pensione a tutti gli “esodati”. Non possiamo che riconoscere a questa Commissione il merito di aver ispirato ed avviato i sette precedenti provvedimenti ed il merito di avere a cuore la giustizia sociale che in questo paese sta diventando merce rara. Ora ci attendiamo che l’INPS chiuda sollecitamente le procedure di istruttoria della settima salvaguardia ed i residui delle altre e predisponga urgentemente il Report sui numeri dei sette provvedimenti di salvaguardia. Siamo certi che i risparmi conseguiti, in questi 4 anni, da quei provvedimenti saranno ben sufficienti per le coperture finanziarie dell’ottavo provvedimento di salvaguardia definitivo”.

Prosegue Francesco Flore: “Ribadiamo che il Governo non ha più alibi per non chiudere la vertenza “esodati” entro questa estate. Ci sono tutte le precondizioni per farlo e continueremo la nostra mobilitazione fino a quando questo Governo non esprimerà quella volontà politica necessaria per approvare celermente l’Ottava Salvaguardi per tutti coloro che ne sono stati esclusi. La volontà politica del Parlamento è chiarissima ; manca quella del Governo che continueremo ad incalzare con nuove iniziative dalle prossime settimane. Gli Esodati Non Salvaguardati non posso più aspettare !! Le ipotesi su un provvedimento di “flessibilità” in uscita non risolvono il dramma degli “esodati” esclusi e continueremo a chiedere al Governo: l’Ottava salvaguardia subito per restituire il diritto alla pensione ed alla sopravvivenza di tutti gli esclusi dalle precedenti sette!”.

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giovedì 28 aprile 2016

Pressing sull'8va salvaguardia e sulla Q41

Pensioni flessibili, ultime news al 28 aprile: pressing sull'8va salvaguardia e sulla Q41
Le novità sulla flessibilità delle pensioni ad oggi 28/4: i lavoratori continuano a chiedere una nuova salvaguardia e la quota 41 per i precoci.
28/04/2016
Stefano Calicchio - Esperto di Lavoro

Mentre arrivano le prime lettere di certificazione in merito alle tutele previste con la 7ma salvaguardia parlamentare, i pensionandi rimasti finora esclusi continuano il pressing affinché si possa avviare un'8va e definitiva azione di welfare nei confronti di coloro che sono stati improvvisamente tagliati fuori dal diritto alla quiescenza nel 2011, con l'irrigidimento dei requisiti di quiescenza. Di fatto, fino ad oggi si è concretizzata la conferma dell'accesso in graduatoria per coloro che rientravano tra i requisiti inseriti all'interno della legge di stabilità 2016, ma come ribadito più volte dai Comitati Territoriali degli esodati restano in attesa di una risposta ancora 24.000 lavoratori che matureranno il diritto alla quiescenza entro il prossimo triennio. Sul nodo sarebbero già al lavoro i tecnici del Governo, impegnati ad effettuare delle stime di costo al fine di misurare le risorse necessarie alla nuova salvaguardia e valutarne l'inserimento all'interno della prossima Legge di stabilità.
Pensioni e capitolo esodati: prevista per oggi la nuova discussione alla CameraNel frattempo il tema degli ultimi esodati rimasti senza tutele viene discusso anche in Parlamento, dove per la giornata di oggi è stato inserita in calendario un'interrogazione firmata dall'On. Maria Luisa Gnecchi. L'obiettivo resta quello di redarre una proposta di legge entro la prossima estate, in modo da poter approfondire adeguatamente la tematica e predisporla per la LdS2017. All'interno dell'interrogazione, si riprendono le continue segnalazioni in merito ad "accordi individuali o collettivi, sottoscritti in sede governativa o in sede territoriale, perfezionati in data anche di molto antecedente al 31 dicembre 2011, che presentavano condizioni particolari e che la manovra Salva Italia del dicembre 2011 non ha assolutamente considerato". Sulla base di questa premessa, la Parlamentare ribadisce la necessità di un intervento in favore di questi pensionandi affinché possano essere ammessi alle tutele, come nel caso di chi matura i requisiti ad un anno dalla fine della mobilità.
Riforma pensioni e lavoratori precoci: è indispensabile anche la quota 41Al fianco dei lavoratori esodati ancora in attesa di salvaguardia proseguono anche le proteste dei precoci, persone che hanno iniziato a lavorare in giovane età e che non possono accedere alle tutele di pensionamento a causa dell'innalzamento riguardante il criterio contributivo. In merito alla situazione sono recentemente intervenute le principali sigle sindacali, chiedendo di avviare le uscite dal lavoro a partire dai 41 anni di versamenti e senza l'applicazione di ulteriori penalità. "Sono persone che sono andate a lavorare a 14 o 16 anni, non hanno studiato e stanno nelle fabbriche, nei cantieri edili, nelle case di riposo. E fanno lavori pesanti" ricorda Vera Lamonica della Cgil, indicando così l'urgenza di un intervento sulla vicenda.
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lunedì 25 aprile 2016

Ottava salvaguardia immediata chiesta da esodati e sindacati

Ottava salvaguardia immediata chiesta da esodati e sindacati

I comitati degli esodati e i sindacati riuniti chiedono l’apertura prima dell’estate dell’Ottava salvaguardia, per tutelare i 24.000 senza lavoro e pensione.Non si può aspettare la Legge di stabilità 2017, che sarà varata il prossimo autunno, ma la possibilità di giungere alla pensione anticipata con l’Ottava salvaguardia deve essere aperta immediatamente, o almeno entro l’estate: questa è la richiesta non solo dei comitati riuniti degli esodati, ma anche di Cgil, Cisl e Uil.
Per accelerare i tempi è stata organizzata una notevole protesta, il 22 aprile, con un presidio di comitati e sindacati davanti al Mef (Ministero dell’economia e delle finanze).

Ottava salvaguardia: chi sono gli esodatiRicordiamo, per chi non lo sapesse, che gli esodati sono dei lavoratori rimasti senza lavoro e senza pensione per effetto dell’aumento dei requisiti per il pensionamento stabilito dalla Legge Fornero.
Non rientrano, però, nella categoria soltanto coloro che hanno firmato degli accordi per l’uscita dal lavoro e i lavoratori in mobilità a seguito di accordi, ma anche gli autorizzati ai contributi volontari entro il 4 dicembre 2011, i cessati dal lavoro con contratto a termine e coloro che nel 2011 sono andati in congedo per assistere figli con disabilità grave.
Ai lavoratori rientranti nella tutela della Salvaguardia è concesso il beneficio di pensionarsi con i requisiti preesistenti alla Legge Fornero: si tratta, però, di un privilegio a numero chiuso che, a tutt’oggi, ha lasciato ancora scoperti ben 24.000 lavoratori.
La data ultima per maturare la decorrenza della pensione con la precedente (settima) salvaguardia era il 6 gennaio 2017: per tutelare i lavoratori rimasti fuori sarebbe necessario estendere la decorrenza al 6 gennaio 2019.

Ottava salvaguardia: le richiesteQueste, in sintesi, le richieste degli esodati:
– stesura immediata, da parte di Governo e Parlamento, della normativa relativa all’Ottava salvaguardia, per tutti i 24.000 esodati esclusi dalle precedenti tutele, ed approvazione della normativa almeno entro l’estate;
– chiusura, da parte dell’Inps, della Settima salvaguardia il più velocemente e redazione del Report generale dei sette provvedimenti di deroga finora emanati;
– restituzione, da parte del Ministero dell’Economia, dei 941 milioni di euro sottratti al Fondo Esodati: tale fondo è stato istituito da una legge [1] con la sola finalità di tutela degli esodati e le sue risorse non possono essere distratte per altre questioni, pur meritevoli di soluzione;
– predisposizione in Parlamento della proposta dell’Ottava salvaguardia in collaborazione con i Comitati della Rete degli esodati, eliminando tutte le condizioni restrittive che hanno impedito l’accesso alle precedenti salvaguardie; sostegno della proposta da parte del Governo.
Ottava salvaguardia e nuova riforma pensioniIn queste settimane si è parlato parecchio dell’introduzione di una nuova normativa previdenziale più elastica rispetto alla Legge Fornero. In particolare, si vocifera di un’uscita dal lavoro a 63 anni di età, con 20 anni di contributi, con una penalizzazione sull’assegno tanto più bassa quanto più ci si avvicina all’età per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi). Purtroppo, però, anche se queste modifiche venissero introdotte, non riuscirebbero comunque a coprire tutti i 24.000 rimasti fuori dalle salvaguardie, in quanto i requisiti preesistenti alla Legge Fornero risultano più leggeri rispetto a quelli richiesti dalla nuova proposta di pensione.
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domenica 24 aprile 2016

Sintetico resoconto della giornata del 22 aprile 2016

RESOCONTO SINTETICO DELLA GIORNATA DI LOTTA DEL 22 APRILE 2016 A SOSTEGNO DELLA OTTAVA SALVAGUARDIA.
Per la diciottesima volta, negli ultimi 4 anni, la Rete dei Comitati degli Esodati ha chiamato TUTTI gli Esodati a scendere in piazza e sotto i palazzi del potere romano per chiedere la chiusura della vertenza Esodati con un Ottavo provvedimento per tutti gli esclusi.
L'impegno della Rete è iniziato già ieri con l'incontro di alcuni esponenti della Commissione Lavoro della Camera ai quali è stato sollecitato la presentazione della proposta di legge per l'Ottava. Abbiamo ricevuto la conferma dell'impegno di Tutta la Commissione a tale percorso e la proposta sarà presentata non appena saranno chiuse le rendicontazioni delle precedenti 7 (MAGGIO-GIUGNO) . Impegno confermato nel corso dei lavori della Commissione di ieri e di oggi come si potrà evincere dai resoconti dei lavori della Commissione sul sito della Camera.
PRESIDIO AL MEF
Ampia, colorata e combattiva presenza degli Esodati che hanno ottenuto ampia e diffusa visibilità mediatica (Rai3, TG3, BlobRai3, Mimandaraitre, ANSA con agenzie rilanciate dai principali quotidiani,SkyTG24 e numerose TV private) con la quale si continua la pressione su Governo e Parlamento per la chiusura della nostra vertenza. Ringraziamo tutti coloro che hanno attivamente partecipato e ringraziamo tutte le Organizzazioni Sindacali per il loro prezioso sostegno ottenuto dalla Rete dei Comitati.
INCONTRO AL MINISTERO DEL LAVORO
La Rete dei Comitati aveva ottenuto di essere ricevuta al Ministero del Lavoro presso il quale siamo stati accolti dai principali collaboratori del Ministro e dal Direttore Generale del Ministero.
Abbiamo loro ribadito le nostre rivendicazioni ed il nostro appello al Ministro affinché mantenga gli impegni e sostenga un ottavo provvedimento per tutti i 24.000 esclusi.
I collaboratori del Ministro hanno assicurato che una volta chiusa la contabilità dei sette provvedimenti precedenti (Report INPS a Maggio/Giugno e Conferenza di servizi a Settembre) si procederà ad impiegare i risparmi in un eventuale ottavo provvedimento di salvaguardia. Abbiamo ribadito l'urgenza di tale provvedimento chiedendo che venga approvato ben prima dell'esame della Legge di Stabilità.
Una nuova giornata di lotta e di importante semina e per la quale l'impegno della Rete, e dei suoi 13 Comitati, continuerà nelle prossime settimane con ulteriori iniziative.

Il presidio del 22 aprile al TG3

Presidio al MEF Roma nel servizio del TG3 del 22/04 delle 19 (Frame da 15:45) 

... e Mi Manda RAI 3 (frame da 19:00)

... anche TG2 insieme


Lamonica (Cgil): "Continueremo a lottare per l'ottava salvaguardia"

Esodati: «Mobilitati fino alla soluzione definitiva»
22 aprile 2016 ore 13.48
Lamonica (Cgil) al presidio di Roma: "Continueremo a lottare per l'ottava salvaguardia". Sulle pensioni "il governo non è trasparente. Per i lavoratori precoci bastano 41 anni di contributi". I sindacati all'esecutivo: apra subito un confronto vero










"Nessuno ci ha regalato le salvaguardie e nessuno ci regalerà l'ottava. Continueremo a lottare per questo". Lo ha detto il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, stamani (22 aprile) al presidio di Cgil, Cisl e Uil a Roma per chiedere la soluzione definitiva al nodo degli esodati e dei lavoratori precoci. Lo riportano le agenzie di stampa. "Visto che con la Fornero abbiamo dato 30 miliardi all'anno allo Stato - ha aggiunto -,come certificato dalla Corte dei Conti: vogliono anche gli spiccioli? Il fondo esodati doveva essere destinato agli esodati Il governo ha preso persino i soldi dei lavori usuranti".

È necessario porre la parola fine a questa annosa questione

Gli esodati tornano a manifestare davanti al Ministero dell'Economia
22 APRILE 2016 
Sono senza stipendi e senza pensione. Per questo gli esodati sono tornati in piazza a Roma, di fronte al ministero dell'Economia e delle Finanze, dove stanno tenendo un presidio per chiedere l'approvazione dell'ottava salvaguardia per gli esodati e una soluzione per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare giovanissimi. Alla manifestazione sono presenti i segretari confederali di Cgil, Cisl, e Uil, insieme alla Rete dei Comitati degli esodati e ai Comitati dei lavoratori precoci. "È necessario - spiegano i sindacalisti - porre la parola fine a questa annosa questione che vede ancora migliaia di lavoratori coinvolti. Per questo Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo di varare un'ultima misura che possa essere definitiva e in grado di offrire una soluzione ai problemi lasciati irrisolti dalle salvaguardie ad oggi varate, e di avviare il confronto con il sindacato sui temi della flessibilità pensionistica e sui problemi dei lavoratori precoci".
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Gli esodati in piazza: «Renzi batti un colpo»

Gli esodati in piazza: «Renzi batti un colpo»
Pensioni. Sit-in davanti al ministero dell'Economia con Cgil, Cisl e Uil: «Subito l’ottava salvaguardia per tutelare 24 mila persone». I sindacati chiedono un tavolo per discutere di usurati, lavoratori precoci e uscita «flessibile»

Hanno calcolato che questa è già la diciottesima volta che scendono in piazza dopo che quella «infausta notte del dicembre 2011» (governo Monti, chi può dimenticarlo) ha allontanato improvvisamente la loro pensione, spingendola oltre l’orizzonte. E dire che era a portata di mano, ma la riforma Fornero li ha prima creati e poi condannati a una pena che per molti ancora non si è conclusa: gli esodati si sono ritrovati ieri davanti al ministero dell’Economia con Cgil, Cisl e Uil, per reclamare la garanzia per l’ultimo blocco rimasto senza alcun paracadute, circa 24 mila persone. Niente stipendio né pensione, nonostante avessero firmato accordi di uscita dal lavoro o avessero perso il proprio posto prima di quel dicembre 2011 che ha cambiato le regole.

«Ci domandiamo in quale altro Stato del mondo, che si possa definire civile, si costringono dei cittadini ultrasessantenni a scendere in piazza per rivendicare il loro diritto alla sopravvivenza», hanno chiesto manifestando sotto la sede della Camera i rappresentanti della Rete nazionale Comitati esodati.

I 24 mila sono quegli esodati rimasti fuori da tutte le passate salvaguardie – ne sono state fatte in tutto sette – ma per il momento sull’ultima necessaria, l’ottava, il governo fa orecchie da mercante. Servirebbe anche uno sforzo (coraggio!) dell’Inps che non ha ancora chiuso burocraticamente la settima. Pratiche che stazionano sui tavoli degli impiegati, che si fanno attendere. Come è già accaduto – solo qualche giorno fa – per il congedo post violenza delle donne: la legge c’era, ma è mancata per 10 mesi la delibera attuativa dell’istituto, pubblicata non appena la denuncia è rimbalzata sui media.

«Governo e Parlamento pongano immediatamente mano all’ottava salvaguardia, per tutti i 24 mila esodati esclusi dalle precedenti sette, per approvarla il prima possibile e, comunque, ben prima dell’estate – chiede la Rete esodati – L’Inps chiuda il più velocemente possibile la settima salvaguardia e proceda a redigere il Report generale dei sette provvedimenti di deroga finora emanati».

I soldi teoricamente ci sarebbero – anzi c’erano – raccolti in un fondo di quasi due miliardi (che da solo basterebbe a chiudere per sempre il capitolo), “depredato” però a fine anno di quasi un miliardo di euro per andare a finanziare altri provvedimenti: «Il ministero dell’Economia – chiedono infatti i Comitati esodati – provveda immediatamente a restituire i 941 milioni indebitamente sottratti al Fondo istituito da una legge dello Stato (la 228 del 2012) per il nostro problema, e non per altre questioni pur meritevoli di soluzione».

Quanto all’ottava salvaguardia, i Comitati chiedono di «essere chiamati a collaborare alla sua stesura, evitando pericolose confusioni con altre categorie che nulla c’entrano con la nostra “questione”, ed eliminando tutte le condizioni restrittive che hanno impedito la possibilità di ottenere la salvaguardia nelle precedenti sette». «Il governo – proseguono – così come ha affermato a più riprese per bocca di alcuni sottosegretari secondo i quali la nostra questione è “pre-prioritaria” rispetto alle altre, ne solleciti l’approvazione. Ricordiamo che rispetto a noi si era impegnato pubblicamente lo stesso presidente del consiglio Matteo Renzi».

Le altre categorie con cui si potrebbe far «confusione» sono i tanti over 60 rimasti esclusi dal mercato del lavoro e che analogamente si sono visti allontanare il momento della pensione dopo la riforma Fornero. Non oggetto, come gli esodati, di specifici accordi di mobilità firmati con la garanzia dello Stato, o che non hanno perso il posto prima del dicembre 2011, ma di cui comunque il governo dovrà tener conto: si spera reintroducendo una flessibilità non penalizzante nei loro confronti. Allo stesso modo, attendono risposte i lavoratori precoci, gli usurati, e tante donne che hanno avuto carriere discontinue, di cui si dovrebbe tener conto nel calcolo dei requisiti.

«In Italia i lavoratori precoci sono tantissimi – ha spiegato la segretaria Cgil, Vera Lamonica – sono quelli che hanno iniziato a lavorare a 16-17 anni e di solito sono operai e fanno lavori faticosi, largamente usuranti. Con il meccanismo di aumento dell’attesa di vita dovrebbero andare di fatto in pensione dopo 42-43-44 anni. Bisogna invece consentire a tutti di andare in pensione dopo 41 anni di lavoro: perché 41 anni bastano e avanzano». «Il governo faccia subito la salvaguardia e poi apra un tavolo di confronto più complessivo per modificare la legge Fornero», chiede Domenico Proietti della Uil.
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Esodati: protesta al Mef, salvaguardia per ultimi 24 mila

Esodati: protesta al Mef, salvaguardia per ultimi 24 mila
ANSA) - ROMA, 22 APR - Sventolano bandiere bianche con la scritta 'Esodati' davanti al ministero dell'Economia e delle Finanze, insieme a quelle di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e dei Comitati dei lavoratori precoci. I lavoratori rimasti senza lavoro e senza pensione a seguito della riforma Fornero e esclusi dalle misure di salvaguardia finora adottate e quelli con oltre 41 anni di contributi protestano chiedendo una soluzione rapida.
"Ottava salvaguardia subito per 24 mila esodati esclusi", c'è scritto sugli striscioni e le magliette di molti dimostranti.
"Siamo in mobilitazione continua da tempo e sugli esodati abbiamo ottenuto finora risultati positivi, adesso manca l'ultimo pezzo: l'ottava salvaguardia per le 24 mila persone ancora escluse", afferma il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti. "Il governo faccia subito la salvaguardia e poi apra un tavolo di confronto più complessivo per modificare la legge Fornero", aggiunge. "Le risorse ci sono, - osserva il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli - il parlamento ha costituito un fondo specifico che destina agli esodati i risparmi delle salvaguardie precedenti. Già l'anno scorso sono stati distratte delle risorse da quel fondo, oggi dimostriamo al governo che il problema esodati è ancora aperto ed è il momento di chiuderlo e aprire la vertenza più complessiva che riguarda la riforma Fornero. Noi chiediamo che venga reintrodotta la flessibilità in uscita con un parametro per le pensioni anticipate di 41 anni di contributi".
"In Italia i lavoratori precoci sono tantissimi - spiega il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica - sono quelli che hanno iniziato a lavorare a 16-17 anni e di solito sono operai e fanno lavori faticosi, largamente usuranti. Con il meccanismo di aumento del l'attesa di vita dovrebbero andare di fatto in pensione dopo 42-43-44 anni, un periodo di lavoro assolutamente improponibile. Bisogna invece consentire a tutti di andare in pensione dopo 41 anni di lavoro, perché 41 anni bastano e avanzano". "Spero veramente che questa sia la nostra ultima manifestazione" conclude il portavoce della Rete dei comitati degli esodati, Francesco Flore, convinto che ci siano "tutte le precondizioni perché la vergognosa pagina degli esodati venga conclusa, manca solo la volontà politica del governo". All'una una delegazione dei comitati sarà ricevuta al ministero del Lavoro.(ANSA).

Petriccioli: il Governo individui una ottava e definitiva salvaguardia

Esodati e precoci. Protesta al Mise. Petriccioli: "Il Governo ripristini la flessibilità per l'accesso al pensionamento"
Roma, 22 aprile 2016. "La legge Fornero, innalzando i requisiti per il pensionamento senza alcuna gradualità e agganciandoli all'aspettativa di vita, ha creato la difficile situazione degli esodati e ha aumentato la soglia minima di contribuzione richiesta ai lavoratori precoci". Lo ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, intervenendo in occasione del presidio organizzato da Cgil Cisl Uil davanti al Mef a sostegno delle rivendicazione degli esodati e dei lavoratori precoci.
"Gli interventi legislativi successivi, che sono stati realizzati sotto la spinta del sindacato e della rete degli esodati - ha detto - hanno confermato l'incredibile sottovalutazione del fenomeno degli esodati ed evidenziato l'esigenza che il Governo individui una ottava e definitiva salvaguardia prima della legge di stabilità per dare una risposta alle decine di migliaia di persone che ancora si trovano in una situazione di sofferenza ed incertezza, attraverso l'impiego di tutte le risorse finora non utilizzate e a suo tempo destinate all'apposito fondo. Accanto al tema delle salvaguardie occorre farsi carico di tutti coloro che hanno iniziato a lavorare giovanissimi e a quali l'aggancio del requisito pensionistico all'aumento dell'aspettativa di vita, sposta sempre più in avanti la possibilità di accedere al pensionamento, imponendo vite lavorative ormai proiettate oltre i 43 anni. Per queste persone, così come per la generalità dei lavoratori, chiediamo che il Governo avvii con il sindacato un confronto diretto a ripristinare strumenti di flessibilità per l'accesso al pensionamento".

Petillo (UGL): “Esodati e precoci non mollano, noi insieme a loro”

Esodati, Petillo: “Esodati e precoci non mollano, noi insieme a loro”
“Gli esodati ed i precoci non mollano e continuano a fare battaglia per la tutela dei loro diritti, così noi dell’Ugl, da sindacalisti e da lavoratori, insieme a loro con forza le loro richieste”. Lo ha dichiarato il segretario confederale dell’Ugl, Ornella Petillo, nel corso del presidio organizzato oggi davanti al Mef, a cui l’Ugl con una delegazione formata dall’Ugl Pensionati, dall’Ugl Roma e dall’Ugl Lazio ha partecipato “insieme ai ‘Comitati dei precoci’, la ‘Rete degli esodati’ e le altre Confederazioni sindacali, per far capire al governo le richieste dei precoci per una riforma sostanziale della legge Fornero. Legge che ha letteralmente inghiottito due generazioni: chi lavora come noi e i giovani, che continuano ad aggrapparsi ad un futuro fragile e precario”. “Pe gli esodati – ha aggiunto – chiediamo l’ottava salvaguardia e una soluzione definitiva, per tutti i precoci la quota 41 di contribuzione massima ed una giusta flessibilità in uscita. Se i più ‘anziani’ non escono dal mondo del lavoro, le giovani generazioni saranno costrette a lavori sottopagati, in nero e senza alcuna tutela giuridica”. Al presidio si sono uniti anche il segretario nazionale dell’Ugl Chimici, Luigi Ulgiati, e il responsabile nazionale dell’Ufficio Questioni previdenziali Ug, Nazzareno Mollicone.

La protesta al Mef: «Salvaguardia per gli ultimi 24 mila»

Esodati, la protesta al Mef: «Salvaguardia per gli ultimi 24 mila»
Sventolavano bandiere bianche con la scritta «Esodati» davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze, insieme a quelle di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e dei Comitati dei lavoratori precoci. I lavoratori rimasti senza lavoro e senza pensione a seguito della riforma Fornero e esclusi dalle misure di salvaguardia finora adottate e quelli con oltre 41 anni di contributi protestano chiedendo una soluzione rapida.
(Leggi e guarda le fotografie)


I sindacati insistono: la Legge Fornero diventata socialmente insostenibile

Stamane si è svolta a Roma la manifestazione nazionale delle categorie dei lavoratori più danneggiati dalla legge Fornero, lavoratori precoci, esodati e lavoratrici di Opzione Donna, dall’altro lato i sindacati insistono col Governo per modificare la Legge Fornero diventata socialmente insostenibile
Riforma pensiono 2016 manifestazione 22 aprileAlla manifestazione di oggi 22 aprile indetta dalle organizzazioni sindacali a Roma davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanza sono stati presenti le tre categorie di lavoratori che sono state penalizzate maggiormente dalla legge Fornero del 2011, lavoratori precoci, esodati, mobilitati e lavoratrici di Opzione Donna. Le richieste vertono sempre sulla Quota 41 come unico requisito per accedere alla pensione senza limiti di età, né penalizzazioni sul trattamento previdenziale, l’ottava salvaguardia per gli altri 24mila lavoratori rimasti fuori dalle precedenti tutele, e la proroga del regime Opzione Donna che consente l’accesso alla pensione con 57 anni di età e 35 di contributi, in cambio del calcolo col sistema contributivo.
Alla manifestazione è stato presente il presidente della Commissione alla Camera, Cesare Damiano, e Rosario Trefiletti di Federconsumatori. Sul fronte sindacale, la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, critica l’ipotesi del prestito pensionistico che sembra tornare in auge: “Quando si parla di prestito si parla di pensioni che valgono 900/1000 euro al mese. Che cosa si prestano? Possiamo smetterla di trovare ipotesi in libertà che hanno tutte lo stesso significato? Cioè che il Governo, dopo avere annunciato 27 volte che affrontava il tema delle pensioni, non lo vuole fare. Discutiamo di questo”.
La leader della Cgil ribadisce che con l’attuale rigido sistema pensionistico si mantengono bloccati lavoratori troppo anziani e non si offre alcuna prospettiva di lavoro alle giovani generazioni. Alla Camusso fa eco anche la segretaria della Cisl, Annamaria Furlan che ritiene la riforma delle pensioni sempre più indispensabile e urgente: “Siamo un Paese in cui si va in pensione a 66-67 anni a prescindere dal lavoro che si fa e dagli anni di contributi versati. E questo è improponibile”. La segretaria della Cisl chiede al Governo un percorso di confronto: “Se il Governo ha una proposta si confronti con chi rappresenta i lavoratori e i pensionati”.
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Cgil-Cisl-Uil: “Ora serve una soluzione definitiva”

cesare damianoEsodati, presidio Cgil-Cisl-Uil: “Ora serve una soluzione definitiva”
ROMA – Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo di varare “un’ultima misura definitiva” per gli esodati e di avviare il confronto sui temi della flessibilita’ pensionistica e sui problemi dei lavoratori precoci.
22 aprile 2016
“Nessuno ci ha regalato le salvaguardie e nessuno ci regalera’ l’ottava.Continueremo a lottare. Con la legge Fornero abbiamo dato 30 miliardi l’anno allo Stato. Vogliono anche gli spiccioli? Il fondo esodati doveva essere destinato agli esodati. Hanno preso persino i soldi dei lavori usuranti”, dice la segretaria confederale della Cgil, Vera Lamonica, intervenendo al presidio unitario dei sindacati davanti alla sede del ministero dell’Economia. Per la Cgil, “la discussione che si sta facendo sulle pensioni e’ taroccata e non trasparente: il governo non dice dove vuole arrivare. I lavoratori precoci- ricorda la sindacalista- sono persone che sono andate a lavorare a 14-16 anni, non hanno studiato e stanno nelle fabbriche, nei cantieri edili, nelle case di riposo. Fanno lavori pesanti. Devono andare in pensione a 41 anni tutti, uomini e donne, a prescindere dall’eta’ e dalle attese di vita“.
Insieme a Lamonica, hanno partecipato alla protesta Maurizio Petriccioli della Cisl e Domenico Proietti della Uil, insieme alla Rete dei Comitati degli esodati e ai Comitati dei lavoratori precoci. Ha partecipato anche il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano.

lunedì 18 aprile 2016

Ottava Salvaguardia: le richieste degli Esodati al Governo

Ottava Salvaguardia, Ecco le richieste degli Esodati al Governo
Domenica, 17 Aprile 201
Sindacati e lavoratori di nuovo davanti al Ministero dell'Economia per ottenere la garanzia di un ultimo e definitivo provvedimento di salvaguardia pensionistica. Appuntamento il prossimo 22 Aprile dalle 10 alle 13 davanti al Ministero dell'Economia e delle Finanze, a Roma a via XX Settembre, per chiedere l'ottava salvaguardia. I Comitati dei lavoratori esodati, con il sostegno dei rappresentanti di Cigl, Cisl e Uil hanno indetto un presidio davanti al Dicastero delle finanze per chiedere il ripristino del Fondo Esodati, svuotato in parte dal Governo alla fine del 2015 per finanziare altre misure e, quindi, un ultimo provvedimento di salvaguardia.
Si tratta della 18° iniziativa dei Comitati a distanza di quattro anni dall'approvazione della Legge Fornero per ripristinare il diritto ad andare in pensione per quelle persone che nel 2011 erano rimaste senza lavoro o avevano siglato accordi individuali o collettivi per l'uscita. In questa situazione, ricorda la Rete, ci sono ancora 24mila persone a cui è stato negato, sino ad oggi, il diritto ad andare in pensione. E che potrebbero essere salvaguardate senza ulteriori spese per lo Stato se il Fondo previsto dalla legge 228/2012, dedicato alla tutela della loro posizione, fosse ristorato delle risorse sottratte in modo indebito dal Governo alla fine dello scorso anno.
La Rete chiede, in particolare, l'eliminazione del termine del 6 gennaio 2017 entro cui maturare la decorrenza della prestazione pensionistica per i profili di cui alle lettere b), c), d) e) recati dall'articolo 1, comma 265 della legge 208/2015 (cd. settima salvaguardia). Si tratta dei lavoratori autorizzati ai volontari entro il 4 dicembre 2011, ai cessati dal servizio con accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo, di coloro il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di risoluzione unilaterale, dei lavoratori a tempo determinato, di coloro che hanno assistito figli con gravi disabilità.
Per quanto riguarda la lettera a) del predetto comma, cioè quello dedicato ai lavoratori in mobilità, l'obiettivo è portare da 12 a 36 mesi dalla fine dell'indennità di mobilità o dello speciale trattamento edile il termine entro il quale è possibile maturare il requisito pensionistico e, pertanto, entrare in salvaguardia. Sul profilo dedicato agli autorizzati ai volontari (lettera b) la Rete chiede poi l'eliminazione del vincolo di avere almeno un contributo volontario accreditato al 6 dicembre 2011, mentre sui profili di cui alla lettera c) ed e) del predetto comma la Rete si batte per la soppressione del vincolo per il quale la risoluzione o la cessazione del rapporto di lavoro debba essere intercorsa a partire dal 1° gennaio 2007 sino al 31 dicembre 2011 (per i lavoratori licenziati e per i cessati a tempo determinato).
La Rete, infine, ricorda che i denari del Fondo non possono essere destinati per tutelare altre categorie di lavoratori che da anni stanno lottando per il ripristino di condizioni di pensionamento più vantaggiose rispetto al passato. Il riferimento è, in particolare, ai quota 96 della scuola, ai macchinisti ferroviari, a chi ha fruito della 104: "Sia chiaro sono tutte categorie, come quella dei precoci, che hanno ben diritto di vedersi riconosciuto il loro diritto ma utilizzando ben altri fondi e ben altri capitoli di spesa del Bilancio dello Stato". Il Fondo Esodati (costituito da una ben precisa legge dello Stato la 228 del 2012) prevede che i risparmi dei provvedimenti di salvaguardia debbano essere utilizzati esclusivamente per completare il percorso della correzione di quel grave errore che ha provocato l’emergenza sociale relativa ai lavoratori esodati. Obiettivo della manifestazione è riuscire a far approvare entro l'estate dal Parlamento, prima dell'apertura di un eventuale capitolo sulla flessibilità in uscita, un ottavo e conclusivo provvedimento di salvaguardia.
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sabato 16 aprile 2016

Il Comunicato stampa della Rete di Comitati

RETE DEI COMITATI DEGLI ESODATI
COMUNICATO STAMPA

PRESIDIO DEGLI “ESODATI” ORGANIZZATO CON  CGIL CISL UIL  DAVANTI AL MINISTERO DELL'ECONOMIA E FINANZE  IL 22 APRILE 2016


Per la diciottesima volta, negli ultimi 4 anni, gli “esodati, scendono in piazza per rivendicare la restituzione del costituzionale diritto alla pensione sottratto loro    in una infausta notte del dicembre 2011.
Ci domandiamo in quale altro Stato del mondo, che si possa definire civile, si costringono dei cittadini ultrasessantenni a scendere in piazza per rivendicare il loro diritto alla sopravvivenza unitamente a tutte le forze sindacali.

Queste le  richieste che urleremo a gran voce :

-         Governo e Parlamento pongano immediatamente mano all’Ottava salvaguardia, per TUTTI i 24.000 “esodati” esclusi dalle precedenti sette, per approvarla il prima possibile e, comunque, ben prima dell’estate.
-     l’INPS chiuda il più velocemente possibile la settima salvaguardia e proceda a redigere il Report generale dei sette provvedimenti di deroga finora emanati;
-     il MEF provveda immediatamente a restituire i 941 milioni indebitamente sottratti al Fondo Esodati, istituito da una legge dello Stato (la n.228 del 2012) per gli esodati e non per altre questioni pur meritevoli di soluzione …. ed il 22 aprile saremo sotto quel palazzo numerosi per chiederlo a gran voce;
-     si predisponga in Parlamento la proposta dell’Ottava salvaguardia chiamando, come richiesto, i Comitati della “Rete degli Esodati” a collaborare alla sua stesura,  evitando pericolose confusioni con altre categorie che nulla c’entrano con la nostra “questione”, ed eliminando tutte le condizioni restrittive che hanno impedito la possibilità di ottenere la salvaguardia nelle precedenti 7 ;
-     il Governo, così come ha affermato a più riprese per bocca di alcuni sottosegretari secondo i quali la nostra questione è “preprioritaria” rispetto alle altre, sostenga  tale proposta affinché possa sollecitamente essere approvata, come si è pubblicamente impegnato a fare lo stesso presidente del Consiglio Renzi.

Con questo presidio le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL, unitamente alla Rete dei Comitati degli Esodati,  intendono sostenere le istanze degli “esodati” e quelle dei lavoratori precoci che parteciperanno al presidio con noi.
Saranno presenti, per portare la loro solidarietà, rappresentanze di altri sindacati e di altre categorie di lavoratori penalizzati da quella manovra  previdenziale del 2011.

                                                                                                              Roma 16 Aprile 2016

Francesco Flore a nome dei Comitati qui di seguito elencati.
Rete dei Comitati degli Esodati
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878

A) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it
B) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it
C) COMITATO ESODATI LIGURI
D) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it
E) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
F) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
G) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 perna.antonio@fastwebnet.it
H) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
I) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

CDE – Comitati per i Diritti degli Esodati
A) Comitato Fondi di settore Ferrovie
Coordinatore: Marcello Luca 338 3182 418
B) Comitato Mobilitati Roma Napoli
C) Comitato Licenziati e Cessati senza Tutele
Coordinatrice: Elide Alboni
D) Comitato degli Esodati Bancari
Segreteria: tel. 06 8339 3835

Inca, risolvere problema esodati con ottava salvaguardia

Inca, risolvere problema esodati con ottava salvaguardia
Venerdì 22 aprile presidio sotto al Mef dei sindacati
 PREVIDENZA
"Il problema degli esodati è stato ingenerato, a fine 2011, dalla legge di riforma delle pensioni varata dal governo Monti-Fornero e ad oggi non è ancora stato risolto definitivamente, nonostante le sette leggi di salvaguardia che si sono susseguite da quella data in poi. Per questo motivo Cgil, Cisl e Uil, insieme ai comitati degli esodati, hanno indetto un presidio davanti al ministero dell'Economia e Finanze che si svolgerà il 22 aprile prossimo, per chiedere che venga messa in campo anche l’ottava legge di salvaguardia". Lo scrive Fulvia Colombini, della presidenza Inca, sulla rivista del patronato 'Esperienze'.
"Sono anni che l’Inca e la Cgil chiedono una soluzione strutturale del problema -rimarca Colombini- ma i governi che si sono succeduti hanno provveduto al salvataggio delle persone con il contagocce, attraverso uno stillicidio davvero estenuante. Ogni legge di salvaguardia conteneva regole, criteri e misure diverse, a volte tra di loro contraddittorie, per cui riuscire ad entrare è stato vissuto come un vero e proprio terno al lotto. I nostri uffici Inca, nel presentare le domande per chi ne aveva diritto, dovevano anche supportare psicologicamente coloro che risultavano esclusi e dovevano tornare dalle loro famiglie con la triste notizia".
Nel dicembre scorso, c’erano tutte le condizioni politiche ed economiche per chiudere questo amaro capitolo della storia previdenziale del nostro paese", spiega Colombini ricordando che per Inps e ministero del Lavoro dovevano ancora essere coperte da salvaguardia 49.500 persone scoperte. "Sussistevano anche le risorse finanziarie -spiega l'Inca- perché esistevano importanti residui nel Fondo esodati, quali risorse non utilizzate nelle precedenti salvaguardie; purtroppo la legge di stabilità 2016, con criteri restrittivi, ha previsto il salvataggio di 26.500 lavoratori, escludendone 24.000".
"Pertanto, oggi è necessario far partire una nuova mobilitazione per includere anche questo ultimo gruppo di persone -dice Colombini- che ancora oggi vivono l’ansia di aver perso il lavoro e di non possedere i requisiti per il diritto a pensione, con scarsissime possibilità di ricollocazione lavorativa, data la loro età avanzata e le condizioni del mercato del lavoro italiano, nel quale il tasso di disoccupazione è ancora molto alto e colpisce anche le fasce più giovani e scolarizzate della popolazione".
"Se verrà varata in tempi brevi l’ottava salvaguardia avremo fatto un passo in avanti, anche se oltre sei anni di tempo per risolvere un così grave problema, creato da una legge sbagliata e varata troppo frettolosamente, sono veramente troppi, se calcolati sulla base dell’ansia, dell’incertezza e dello scoraggiamento vissuto dalle centinaia di migliaia di persone che all’improvviso si sono trovate senza nessuna via d’uscita: senza lavoro, senza pensione, senza prospettive di rioccuparsi", prosegue.
"Ci auguriamo che il governo senta l’urgenza di risolvere almeno questo problema, anche perché siamo stanchi delle promesse non mantenute, come l’impegno a ripristinare una certa flessibilità in uscita, dopo che intere generazioni di età elevata sono state bloccate al lavoro", conclude Colombini.

Intervista al portavoce della Rete dei Comitati

Riforma pensioni 2016 ultime notizie: lavoratori esodati e ottava salvaguardia, 24mila famiglie nell’indigenza [INTERVISTA]

riforma pensioni 2015In vista della manifestazione del 22 aprile a Roma davanti al Mef, indetta dalle organizzazioni sindacali che chiedono, con urgenza, modifiche alla legge Fornero e l’immediata adozione dell’ottava salvaguardia per risolvere l’emergenza sociale dei 24mila lavoratori esodati, rimasti senza lavoro e senza pensione, abbiamo intervistato Francesco Flore, portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati
Cresce il disagio e l’emergenza sociale dei lavoratori esodati che ancora in 24mila, da circa cinque anni, vivono senza lavoro e senza pensione. In vista della manifestazione del 22 aprile a Roma davanti al Ministero dell’Economia, organizzata dai sindacati per chiedere modifiche alla legge Fornero e l’adozione dell’ottava e definitiva salvaguardia per gli esodati, abbiamo intervistato Francesco Flore, portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati.
Ci sono ancora 24mila lavoratori esodati costretti a chiedere una nuova misura di salvaguardia, l’ottava, che tempi pensate ci siano per la sua adozione?
“Quei 24.000 facevano parte dei 49.500 “esodati” esclusi dalle precedenti salvaguardie e certificati dal Ministero del Lavoro (e quindi dal Ministro Poletti) al Parlamento su dati elaborati dall’INPS. Ci meravigliano le contrastanti e contraddittorie dichiarazioni del Ministro che l’altro ieri al TG2 che, sostanzialmente, considera NON ESODATI quei 24.000!! che il suo stesso Ministero ha certificato come “esodati non salvaguardati” !! A Poletti vorremmo dire veramente BASTA a questo stillicidio di dichiarazioni contraddittorie e fuorvianti. Quei 24.000 sono “esodati a tutti gli effetti ed hanno diritto come tutti gli altri alla restituzione del loro diritto alla pensione !!! Come riteniamo errata l’altra dichiarazione che si son salvaguardati 172.000 “esodati” quando invece l’INPS certifica che sono meno di 145,000. Noi diciamo che ci sono tutti i presupposti perché l’ottava salvaguardia sia approvata entro l’estate. In Parlamento ci dicono che devono attendere che l’INPS chiuda la contabilità delle ultime due salvaguardie e lo stesso Istituto ci ha assicurato che lo farà entro maggio mese nel quale è previsto un nuovo Report sui 7 provvedimenti approvati. Report per loro necessario ad accertare i risparmi conseguiti nel Fondo Esodati. Abbiamo certezza, verificando i report sull’andamento delle precedenti salvaguardie, che registreremo avanzi anche da questa settima e ci saranno i numeri ben sufficienti per salvaguardare i 24.000 esclusi”.
Come mai dopo le varie misure di salvaguardia ci sono ancora 24 mila lavoratori rimasti senza tutele?
“Perché negli ultimi 3 anni, anziché risolvere l’emergenza sociale degli “esodati” alla radice, si è proceduto con salvaguardie anno per anno. Dobbiamo riconoscere che la Commissione Lavoro della Camera ha tentato per ben due volte di sanare totalmente il grave errore degli “esodati”, compiuto da quell’infausta manovra del 2011, con due precise proposte di legge. Proposte che il Governo ha sistematicamente affossato concedendo soltanto dei provvedimenti tampone per chi doveva andare in pensione in quell’anno lasciando gli esclusi nel limbo, nell’angoscia e nell’incertezza del loro futuro come lo sono i 24,000 citati. A questo occorre aggiungere la grave circostanza di intollerabili condizioni restrittive imposte, nei sette provvedimenti approvati, per poter beneficiare delle “salvaguardie”; cito solo le più intollerabili che chiediamo vengano eliminate dal testo del prossimo provvedimento:
– L’aver maturato il diritto alla pensione entro i 12 mesi dalla fine della “mobilità” che chiediamo siano portati almeno a 36 mesi;
– Il possesso di un contributo volontario accreditato o accreditabile al 6/12/2011 che esclude di fatto numerosissime donne dal diritto alla pensione;
– L’essere licenziati nel periodo dal 2007 al 2011 per la categoria dei licenziati unilaterali e con contratto a tempo determinato che ne esclude tantissimi di loro.
– La condizione, per coloro che sono classificati “Esodati”, di maturare il diritto alla pensione entro una precisa data.
Condizioni, che noi chiamiamo paletti, che riteniamo inaccettabili perché fanno diventare le salvaguardie delle vere e proprie lotterie e non il ripristino di un diritto costituzionale che ci è stato derubato”.
Quali ostacoli state incontrando e quale strategia state mettendo in campo per giungere a una soluzione definitiva?
“L’ostacolo è sempre stato uno e solo uno: la mancata volontà politica del Governo di risolvere alla radice l’emergenza sociale degli “esodati” con mille alibi quale quello esternato dal Ministro Poletti ieri sera al TG2 !! ai quali diciamo BASTA !! quelle 24.000 famiglie italiane NON posso più aspettare in quel doloroso limbo. Chiediamo con fermezza ed a voce alta:
– che pongano immediatamente mano all’Ottava salvaguardia e l’approvino subito e ben prima dell’estate.
– che l’INPS chiuda il più velocemente possibile la settima salvaguardia e proceda a redigere il Report generale dei sette provvedimenti;
– che il MEF provveda immediatamente a restituire i 941 milioni indebitamente sottratti al Fondo Esodati istituito da una legge dello Stato (la n.228 del 2012) per gli esodati e non per altre questioni pur rimarchevoli di soluzione …. ed il 22 aprile saremo sotto quel palazzo numerosi per chiederlo a gran voce;
– che la Commissione Lavoro della Camera presenti la proposta dell’Ottava salvaguardia chiamando i Comitati della “Rete degli Esodati” a collaborare alla sua stesura (come abbiamo richiesto come “Rete”) o quantomeno predispongano quella proposta ESCLUSIVAMENTE per gli “esodati” eliminando tutte le condizioni restrittive che hanno impedito la possibilità di ottenere la salvaguardia nelle precedenti sette;
– che il Governo, così come ha affermato a più riprese per bocca di alcuni sottosegretari secondo i quali la nostra questione è “preprioritaria” rispetto alle altre, sostenga ed approvi tale proposta sollecitamente e prima dell’estate”.
Chi parteciperà alla manifestazione del 22 aprile? Saranno presenti altre categorie di lavoratori?
Qualche politico vi ha garantito il suo sostegno/la sua presenza? 
“Con questo presidio le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL intendono sostenere le nostre istanze e quelle dei lavoratori precoci che parteciperanno al presidio con noi. Saranno presenti, per portare la loro solidarietà, rappresentanze di altri sindacati e di altre categorie di lavoratori penalizzati da quella manovra del 2011. Ripeto: quella manovra ha provocato gravissimo disagio ed ingiustizia sociale che ha colpito diverse categorie di lavoratori e provocato l’emergenza sociale degli “esodati”. Categoria che prioritariamente deve vedere sollecita soluzione al suo dramma trattandosi di ex- lavoratori espulsi dal loro posto di lavoro entro il 2011 (e quindi, nei casi più gravi, già da oltre 6 anni senza reddito da lavoro ne’ pensione) ai quali è stato sottratto indebitamente ed illegittimamente il diritto alla pensione rinviato di oltre 5 anni nei quali rischiano di versare nell’indigenza. Il 22 aprile sotto il MEF lo grideremo forte e chiaro”.

Nuove opportunità di trasporto per Roma il 22 aprile

Oltre al Pullman per tornare al MEF, di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi, si stanno affacciando queste possibilità segnalate dalla Rete dei Comitati degli esodati. Volentieri le
riproponiamo alla vostra attenzione.

CGIL, CISL E UIL ci informano che sono in fase di allestimento i primi 2 Bus che partiranno da Milano e Bologna per Roma in occasione del presidio convocato unitamente alla Rete dei Comitati degli Esodati e dai Comitati dei Precoci per il 22 aprile sotto il MEF.
SIETE TUTTI INVITATI AD UTILIZZARE TALE GRATUITA OPPORTUNITA'!!
PER LE PRENOTAZIONI E LE FERMATE PREVISTE DEVONO ESSERE CONTATTATI VIA MAIL: 
il Bus dovrebbe prevedere il percorso; Brescia, Milano, Piacenza, Roma e ritorno.

ATTENZIONE: I BUS NON PARTIRANNO IN ASSENZA DI UN CONGRUO NUMERO DI PASSEGGERI: SIETE QUINDI CALDAMENTE INVITATI AD UTILIZZARLI !!
CI RISERVIAMO ULTERIORI AGGIORNAMENTI.
TUTTI A ROMA IL 22 !!!!
Francesco 

giovedì 14 aprile 2016

Pensione anticipata, flessibilità e ottava salvaguardia

Riforma pensioni 2016 ultime notizie: pensione anticipata, flessibilità e ottava salvaguardia, lavoratori e sindacati mobilitatiDopo la presentazione del Documento di programmazione economico-finanziario in cui si fa solo un piccolo accenno alle questioni della riforma della Legge Fornero, sindacati e comitati dei lavoratori continuano la loro mobilitazione per ottenere maggiore flessibilità e salvaguardia per gli esodati
Il fatto che nel Documento di programmazione economico-finanziario, presentato del Governo, ci sia stato solo un evasivo accenno alle modifiche del sistema pensionistico è stato criticato soprattutto dalle organizzazioni sindacali. La leader della Cisl, Annamaria Furlan, a proposito della ventilata revisione delle pensioni di reversibilità ha spiegato: “Siamo in un Paese in cui il 75% delle imprese lavora per i consumi interni. Abbiamo bisogno non di abbassare le pensioni, ma di fare in modo che la loro rivalutazione non sia una rivalutazione quotidiana , bensì una regola di dignità per i pensionati e le pensionate. Mi sembra che lo stesso ministro Poletti, oggi, smentisca questa volontà”.
Il sottosegretario Tommaso Nannicini ha ancora una volta voluto garantire che il Governo non intende intervenire sulle pensioni di reversibilità e rassicura che non ci potranno essere “equivoci e strumentalizzazioni”. Rispetto al più importante tema della flessibilità in uscita resta in campo la possibilità di qualche intervento che consenta la possibilità di andare in pensione in anticipo, ma con una compensazione attraverso una futura pensione più bassa determinata o da una penalizzazione o dal calcolo contributivo del trattamento previdenziale. Si potrebbe aggiungere l’agevolazione della ricongiunzione dei contributi versati in gestioni previdenziali, rendendola non più onerosa.
Resta sul tappeto la questione dell’ottava salvaguardia per i 24mila lavoratori esodati esclusi dalle precedenti tutele, La Rete dei loro Comitati degli Esodati ha pubblicat0 un appello per la manifestazione di Roma del 22 aprile. In questo appello viene ripresa una frase di Giovanni Falcone: “Che le cose siano così non significa che debbano andare così. Solo che, quando si tratta di rimboccarsi le maniche o incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare”.
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