Indirizzo mail

Puoi contattarci scrivendo a: cumpustela@gmail.com

martedì 31 maggio 2016

Rizzetto deposita interrogazione su Ottava Salvaguardia

Esodati, Rizzetto deposita interrogazione su Ottava Salvaguardia
Lunedì, 30 Maggio 2016
Eleonora Accorsi
Chiesto al Governo quali siano gli intendimenti su un ottavo provvedimento di salvaguardia pensionistica per tutelare gli ultimi lavoratori rimasti esclusi.L'Onorevole Walter Rizzetto chiede ufficialmente chiarimenti sui lavoratori esodati. Lo fa in una interrogazione parlamentare presentata la scorsa settimana al Ministro del lavoro (5-08781). Ad oggi non è stato ancora riconosciuto il diritto alla pensione a migliaia di esodati, ricorda il deputato di Fratelli d'Italia. Al riguardo, molteplici sono stati gli appelli della «Rete dei Comitati degli esodati» per ottenere un incontro con la Presidenza del Consiglio, al fine di individuare una soluzione definitiva all'ingiusto dramma che stanno vivendo queste persone, notoriamente vittime di una riforma pensionistica che, soprattutto in considerazione della «non gradualità» nelle norme transitorie e della valenza retroattiva, ha dato luogo a palesi discriminazioni e alla violazione dell'articolo 38 della Costituzione.
L'attuazione di una ottava e definitiva salvaguardia è necessaria ed urgente e dovrebbe essere tra le priorità di questo Governo, proprio perché si tratta di riparare, una volta per tutte, ad un'annosa ingiustizia. Sono ancora da salvaguardare circa 24.000 esodati, a cui vanno aggiunti 10.000 mobilitati si legge nel documento depositato alla Camera da Rizzetto. La copertura finanziaria della manovra può essere pienamente soddisfatta con il ripristino delle risorse del fondo stanziato con la legge n. 228 del 2012, che inizialmente è stato costituito con importo di 11,6 miliardi di euro. Inoltre, è stato previsto che sia ulteriormente alimentato dai risparmi ricavati dai consuntivi delle salvaguardie che si sono susseguite. Questo fondo va reintegrato, poiché è stato, nel tempo, depauperato attraverso discrezionali sottrazioni di risorse, per più di 1 miliardo di euro, impiegate per interventi del Governo che nulla hanno a che fare con quella che doveva essere la sua specifica destinazione.
Si è appreso che l'adozione dell'ottava salvaguardia dovrebbe avvenire nell'ambito del prossimo disegno di legge di Stabilita', tuttavia, si ritiene che non sia possibile attendere ancora tanto tempo e che tale manovra sia prioritaria e vada adottata immediatamente, proprio per eliminare le ingiustizie subite da queste persone. Sicché l'ottava e risolutiva salvaguardia dovrà comprendere una platea di circa 34.000 soggetti esclusi dalle precedenti manovre, con il contestuale ripristino del fondo predetto a copertura dell'intervento. Considerando poi che è preliminare all'attuazione dell'ottava salvaguardia l'approvazione della Conferenza di servizi, si ritiene necessario che quest'ultima sia convocata entro e non oltre il mese di luglio 2016, appena dopo che si sia proceduto al reintegro del fondo.
Secondo Rizzetto sarebbe auspicabile che si accelerassero i tempi e che si eliminino le discriminazioni presenti ancora tra le diverse categorie di salvaguardia, in particolare, riguardo la presenza del vincolo della decorrenza (entro il 6 gennaio 2017) che caratterizza molti dei profili di tutela di salvaguardati.
(Leggi)

lunedì 30 maggio 2016

Gli esodati premono per un'ottava salvaguardia entro luglio

Pensioni, Gli esodati premono per un'ottava salvaguardia entro luglio
  • Scritto da  Eleonora Accorsi
La Rete dei Comitati incassa il sostegno della Commissione Lavoro della Camera e dei sindacati per chiudere definitivamente la questione entro la fine dell'estate.
Approvare rapidamente una ottava salvaguardia
E' la richiesta che arriva dalla Rete dei Comitati dei lavoratori salvaguardati al Ministero del Lavoro dopo il consuntivo relativo alle sette operazioni di salvaguardia pubblicato la scorsa settimana dall'Inps. Dal report si evince infatti, in maniera chiara ed inconfutabile, che delle 172.466 posizioni complessivamente previste dai sette provvedimenti approvati, e già interamente finanziati, ne restano 35/40 mila ancora disponibili. Sono state accolte in totale 125.452 domande mentre 15.009 (di cui 13.407 solo nella settima) sono attualmente ancora giacenti.
Forte dell'aritmetica la Rete chiede di sbloccare senza indugio i lavori per un ottavo provvedimento di tutela. "Senza voler entrare nel merito delle giacenze relative all’ultima salvaguardia, che dovrebbero comunque consentire ulteriori significativi risparmi, allo stato attuale il fondo salvaguardati (comma 235, Art.1, L.228/2012), reintegrato delle somme indebitamente utilizzate per altre categorie con l’ultima legge di Stabilità, può contare su una residua giacenza pari al fabbisogno per finanziare 32.005 ulteriori salvaguardie" ricorda Francesco Flore, portavoce delle istanze dei lavoratori (non) salvaguardati. La richiesta arriva all'indomani dell'appoggio ricevuto dalla Commissione Lavoro della Camera che si è detta già pronta a riprendere i lavori parlamentari in materia. Tuttavia, dato che l'impulso governativo resta indispensabile per una rapida approvazione del provvedimento, la Rete chiede al Ministero del Lavoro di indire entro giugno la Conferenza dei Servizi Interministeriale per certificare i risparmi conseguiti dai sette provvedimenti così come previsto dalla L.228/2012; ristorare il Fondo destinato alla salvaguardia delle risorse distratte illegittimamente per porle a disposizione del nuovo intervento (così come previsto dalla L.228/2012); approvare entro e non oltre il mese di luglio il ddl per consentire il pensionamento degli ultimi esclusi.
Proprio sulla tempistica la Rete punta il dito. "Il disegno di legge deve essere approvato entro l'estate per farlo viaggiare su un binario distinto rispetto alla flessibilità in uscita che vedrebbe la luce verso fine anno". Due questioni distinte precisano dalla Rete: "il ddl sulla flessibilità, se mai sarà approvato, non risolve il problema degli Esodati perché non porterebbe sostanziali benefici alle lavoratrici, ai quindicenni, ai contributori volontari che possono far valere la deroga del 2007, parte dei "quarantisti" e ad altri lavoratori che nel 2011 avrebbero visto a breve il traguardo della pensione". Per questa ragione non si "può scambiare o barattare l'ottava salvaguardia con la flessibilità in uscita". Che, comunque, resta un provvedimento utile e da appoggiare per dare una risposta a coloro che hanno perso il lavoro dopo il 2011 e che, come noto, non hanno titolo per partecipare alle cd. salvaguardie.   
La mappa con i dati Inps aggiornati sulle salvaguardie relativi al mese di Maggio 2016.
(Leggi)

sabato 28 maggio 2016

L'On Gnecchi sull'l'ottava salvaguardia

PENSIONI FLESSIBILI, INFO AL 27/5 SUGLI ESODATI: L'ON GNECCHI COMMENTA L'8VA SALVAGUARDIALe ultime novità sulle pensioni ad oggi 27 maggio 2016 vede la Commissione lavoro della Camera preparare l'8va e conclusiva salvaguardia degli esodati
Aggiorniamo i lettori della nostra rubrica sui comitati in rappresentanza di lavoratori e pensionandi con alcune interessanti dichiarazioni parlamentari. Durante la settimana in corso è infatti arrivata un'importante presa di posizione sul tema delle salvaguardie degli esodati da parte della Commissione lavoro alla Camera. "Le prime sette salvaguardie avevano previsto fino a 172.466 persone da salvaguardare, se andiamo a vedere il report dell'ultima salvaguardia in cui ad esempio i familiari dei disabili si sono ridotti come requisito solo ai genitori, è stata valutata dall'Inps una platea di 2mila soggetti": lo ha affermato l'On. Maria Luisa Gnecchi durante una recente conferenza stampa tenutasi congiuntamente con l'On. Cesare Damiano presso la Camera dei Deputati. "Se andiamo a vedere quante sono le certificazioni emesse ad oggi, siamo a 63. Abbiamo 2mila come soggetti previsti e 63 come certificazioni accolte (74 non accolte, inviate solo 21)". A tal proposito "ci piacerebbe che nella sostanza ci si impegnasse di più nel rispondere a quelle che sono le situazioni previste dal legislatore" evidenzia la Parlamentare, "senza inventare situazioni aggiuntiveche limitino le platee".

Aggiorniamo i lettori della nostra rubrica sui comitati in rappresentanza di lavoratori e pensionandi con alcune interessanti dichiarazioni parlamentari. Durante la settimana in corso è infatti arrivata un'importante presa di posizione sul tema delle salvaguardie degli esodati da parte della Commissione lavoro alla Camera. "Le prime sette salvaguardie avevano previsto fino a 172.466 persone da salvaguardare, se andiamo a vedere il report dell'ultima salvaguardia in cui ad esempio i familiari dei disabili si sono ridotti come requisito solo ai genitori, è stata valutata dall'Inps una platea di 2mila soggetti": lo ha affermato l'On. Maria Luisa Gnecchi durante una recente conferenza stampa tenutasi congiuntamente con l'On. Cesare Damiano presso la Camera dei Deputati. "Se andiamo a vedere quante sono le certificazioni emesse ad oggi, siamo a 63. Abbiamo 2mila come soggetti previsti e 63 come certificazioni accolte (74 non accolte, inviate solo 21)". A tal proposito "ci piacerebbe che nella sostanza ci si impegnasse di più nel rispondere a quelle che sono le situazioni previste dal legislatore" evidenzia la Parlamentare, "senza inventare situazioni aggiuntiveche limitino le platee".

(Leggi)

venerdì 27 maggio 2016

Incertezza, dubbio e incoraggiamento


Riportiamo un post su FB di Michele Costantino

Avviso per tutti i postali della 
7^ salvaguardia lettera c)
Chi avesse ricevuto sul sito dell'INPS la dicitura: "sì diritto se rientra tra gli ammessi", vi ricordo che anche noi della 6^ aspettammo circa 2 mesi dalla certificazione la lettera della decorrenza, quindi, i tempi più o meno si equivalgono, la preoccupazione o l'ansia se mai, consiste nel non aver ricevuto ancora la "certificazione".
Purtroppo, abbiamo tentato con patrizia falcone di metterci in contatto mail con i responsabili regionali INPS, ma la cosa è risultata un "rimpallo" di competenze,
Ben altra cosa fu invece fino a l'anno scorso, dove c'era un'unica responsabile a Roma sede centrale che trattava tutte le pratiche d'italia, ed io ebbi la fortuna di contattarla personalmente e far seguire da lei le pratiche del mio gruppo di Bari.

Appello Al Ministro Poletti

Appello degli esodati al Governo: ottava salvaguardia per gli oltre 34.000 esclusi... Subito!
Stamattina abbiamo inviato al Ministro Poletti, al Presidente Renzi, al Ministro Padoan ed alle Commissioni parlamentari competenti ed ai media l’allegato appello, l’ennesimo in questi 4 anni, volto a chiudere la vergognosa pagina degli “esodati” aperta con quella nefasta manovra finanziaria del 2011.
Attenderemo qualche settimana per avere concrete risposte al nostro appello e successivamente, entro il mese di giugno, la Rete dei Comitati, in assenza di risposte, convocherà un nuovo presidio al Ministero del Lavoro ed al MEF al quale saranno chiamati a partecipare TUTTI gli Esodati aderenti ai Comitati in Rete e non!



Al Signor Ministro del Lavoro Giuliano Poletti

E, per conoscenza,
Al Ministro delle Finanze Giancarlo Padoan
Ai Componenti la Commissione Lavoro della Camera
Ai Componenti la Commissione Lavoro del Senato

A 54 mesi dall’entrata in vigore della manovra finanziaria del 2011 sul sistema previdenziale italiano che ha segnato la nefasta nascita degli “esodati”, e per la 5’ volta, spesso inascoltati, ci rivolgiamo a Lei per l’ennesimo appello affinché venga sollecitamente e definitivamente chiusa questa vergognosa pagina della legislazione italiana.
Infatti rimangono ancora oltre 34.000 ex lavoratori, esclusi dai sette provvedimenti di salvaguardia finora adottati ai quali occorre sollecitamente restituire il diritto alla pensione negato loro da quella iniqua manovra: 34.000 famiglie migliaia delle quali si ritrovano in uno stato di vera e propria indigenza, ed altrettante migliaia che rischiano di finire nel medesimo stato se non verrà restituito il loro costituzionale diritto alla pensione nei prossimi 3 anni.
Un vera EMERGENZA SOCIALE da noi più volte denunciata ed alla quale occorre porre fine urgentemente !!
34.000 “esodati” certificati dal suo Ministero al Parlamento rispondendo alle due note interrogazioni in Commissione Lavoro alla Camera (e non certamente le poche migliaia da Lei citate il 25 scorso in TV da Vespa !). Risposte date utilizzando dati e stime elaborate dall’INPS che si sono spesso rivelate sovrastimate come dimostrato dai dati contenuti nell’ultimo Report del 20.5.16 pubblicato dall’Istituto di Previdenza.
Un Istituto responsabile d aver fino ad oggi diffuso dati e stime non sempre rispondenti alla realtà, non consentendo al Parlamento di legiferare correttamente sui numeri dei soggetti interessati e, di fatto, impedendo di scrivere, già due anni fa, la parola fine a questa vergogna tutta e solo italiana.
Dall’ultimo Report si evince infatti, in maniera chiara ed inconfutabile, che delle 172.466 posizioni complessivamente previste dai sette provvedimenti approvati, e già interamente finanziati, ne restano 35/40 mila ancora disponibili: infatti ne sono state accolte in totale 125.452 mentre 15.009 (di cui 13.407 solo nell’ultima settima) sono attualmente ancora giacenti.
Senza voler entrare nel merito delle giacenze relative all’ultima salvaguardia, che dovrebbero comunque consentire ulteriori significativi risparmi, allo stato attuale il fondo esodati (comma 235, Art.1, L.228/2012), reintegrato delle somme indebitamente utilizzate per altre categorie con l’ultima legge di Stabilità, può contare su una residua giacenza pari al fabbisogno per finanziare 32.005 ulteriori salvaguardie.

Riteniamo non ci siano più alibi per il suo Ministero e per questo Governo per chiudere sollecitamente la vergognosa pagina degli “esodati”. Infatti:

1. C’è la certezza del numero degli esclusi;

2. C’è la certezza della volontà politica del Parlamento stante l’annunciata presentazione della proposta di legge per una Ottava salvaguardia da parte della Commissione Lavoro della Camera che si è pronunciata in merito nella totalità dei suoi componenti e quindi dei partiti che essi rappresentano;

3. C’è la certezza delle risorse già stanziate (già rimodulate con la Legge di Stabilità 2016 e che consentono una nuova rimodulazione), ben sufficienti per salvaguardare TUTTI gli “esodati” esclusi

Manca solo una chiara manifestazione del Governo con precisi atti e non soltanto con impegni pubblici presi da numerosi suoi esponenti (da quello del Presidente Renzi in una trasmissione televisiva alle ripetute dichiarazioni di alcuni sottosegretari di Stato che dichiarano PREPRIORITARIA la soluzione del dramma degli “esodati).
Le chiediamo pertanto che sollecitamente si provveda a:

A. Indire, unitamente al Ministero delle Finanze, entro il mese di giugno la Conferenza dei Servizi per certificare i risparmi conseguiti dai sette provvedimenti di salvaguardia così come previsto dalla L.228/2012;

B. Procedere sollecitamente al reintegro delle risorse distratte illegittimamente dal Fondo Esodati con la Legge di Stabilità 2016 (Art. 1, commi 273 - 281 – 289) e con L. n. 9/2016 Art. 13, e Art. 17 lettera m) per porle a disposizione di una nuova salvaguardia così come previsto dalla L.228/2012;

C. Approvare entro e non oltre il mese di luglio un nuovo provvedimento di salvaguardia per TUTTI gli “esodati” esclusi dalle prime sette, assicurando a tale provvedimento i dovuti termini di urgenza e l’adeguato percorso parlamentare che ne consenta una immediata approvazione, stante la circostanza che esso non richiederebbe l’impegno di nuove risorse finanziarie per la sua copertura.

Per i prossimi due mesi i Comitati affiliati alla “Rete dei Comitati degli Esodati” rilanciano la mobilitazione e provvederanno ad adeguate forme di sollecitazione per l’immediata approvazione di un ottavo e definitivo provvedimento di salvaguardia nei confronti del quale Governo e Parlamento non hanno più alcun alibi.
Chiediamo inoltre un urgente incontro con una delegazione della Rete dei Comitati degli Esodati per illustrare approfonditamente le nostre buone ragioni.

Per la Rete dei Comitati di Esodati, Mobilitati, Contributori Volontari, Esonerati,
Flore Francesco Tel.: 0784 203888 - 3389976878 Roma 26 Giugno 2016
Mail: retecomitatiesodati@tiscali.it
Rete dei Comitati degli Esodati
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878
Mail retecomitatiesodati@tiscali.it

A) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it
B) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it
C) COMITATO ESODATI LIGURI
Fabio Cerruti comitatoesodatiliguria@gmail.com
D) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it
E) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
F) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
Raffaella Sozzi comitatoesodatilodi@gmail.com
G) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 perna.antonio@fastwebnet.it
H) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
Meris Cerello comitato.esoneratipa@gmail.com
I) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com
CDE – Comitati per i Diritti degli Esodati
A) COMITATO FONDI DI SETTORE FERROVIE
Marcello Luca e-mail: comitato.fondisettoreferrovie@gmail.com
B) COMITATO MOBILITATI ROMA NAPOLI
e-mail Segreteria: mobilitati.roma.napoli@gmail.com
C) COMITATO LICENZIATI E CESSATI SENZA TUTELE
Elide Alboni e-mail: elidealboni@alice.it
D) COMITATO ESODATI BANCARI
e-mail: comitato.degli.esodati.bancari@gmail.com
Segreteria: tel. 06 8339 3835

giovedì 26 maggio 2016

Salvaguardati in ritardo: domande aperte

Esodati salvaguardati in ritardo: domande aperte, cosa fare
24 maggio 2016, di Alessandra Caparello
Superare le criticità della legge Fornero: con questo obiettivo si è aperto il tavolo di confronto tra il governo e i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, indetto il 24 maggio dal ministro del lavoro Giuliano Poletti. Al centro delle discussioni le ipotesi di riforma previdenziale annunciate dal Premier Renzi e che hanno come fulcro centrale la flessibilità in uscita con l’introduzione del cosiddetto Ape, acronimo di anticipo pensionistico.
C’è da dire subito che al tavolo di confronto del 24 maggio non si è accennato al prestito e per il momento si è discusso solamente sul metodo da seguire, rinviando ad altri due successivi incontri l’approfondimento su due temi importanti, da una parte la previdenza e dall’altra il cuneo fiscale, come ha sottolineato lo stesso ministro Poletti.
“L’incontro tra governo e sindacati sulle pensioni e sulle politiche del lavoro si è tenuto in un clima molto positivo (…) il confronto prosegue nei prossimi giorni nel merito con due distinti incontri su pensioni e politiche del lavoro”.
Settima salvaguardia: numeri e scadenze
Ma se da una parte si preme per l’introduzione di nuove misure sulle pensioni che dovranno confluire nel prossimo disegno di legge di Stabilità 2017, dall’altra i sindacati mettono sul tavolo delle trattative quelle situazioni rimaste in sospeso, tra cui la quota 96, l’opzione donna e soprattutto gli esodati.
Proprio per gli esodati, il Governo nel corso delle legislature succedutesi in seguito all’entrata in vigore della riforma lacrime e sangue dell’ex ministroElsa Fornero, ha previsto una serie di interventi di salvaguardia, finora sette in totale. L’ultimo in ordine temporale ha tutelato 26.300 lavoratori rimasti senza lavoro e senza pensione per l’allungamento dell’età pensionabile.
In particolare si tratta nello specifico di:
6300 lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile
9mila lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione
5mila lavoratori licenziati o cessati per accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo
2mila lavoratori in congedo per assistere figli con disabilità grave
3000 lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato e in somministrazione con contratto a tempo determinato.
Tali soggetti avevano tempo fino al 1° marzo scorso per presentare domanda di accesso alla settima salvaguardia.
Esodati senza salvaguardia in 24mila
Rimangono per ora fuori dalla salvaguardia 24mila esodati. Da qui l’appello dei comitati all’attuazione da parte del Governo dell’ottava procedura di salvaguardia che sarà oggetto anch’essa della discussione nell’agenda del governo. Proprio nelle ultime ore sono arrivati i primi dati ufficiali dell’Inps in merito alle domande accolte per quanto riguarda l’accesso alla salvaguardiaalla data del 20 maggio 2016. In un report pubblicato sul suo sito istituzionale, l’istituto nazionale di previdenza sociale afferma che sono oltre 125mila le pensioni certificate ed oltre 98mila quelle liquidate nell’ambito delle sette salvaguardie. Dai numeri pubblicati emerge che il numero delle domande pervenute risulta ampiamente al di sotto della capienza numerica prevista dalla legge 208/2015. Da qui la possibilità che la proposta di legge sull’ottava salvaguardia possa essere presentata in tempi molto brevi e potrebbe portare la firma del presidente della Commissione lavoro alla Camera, Cesare Damiano.
(Leggi)

martedì 24 maggio 2016

Si allontana la buonuscita per prepensionati P.I.

PENSIONE D'UFFICIO IN ANTICIPO PER STATALI IN ESUBERO, MA CON BUONUSCITA DOPO 4 ANNI?
Si allontana la buonuscita per i dipendenti del pubblico impiego collocati d’ufficio in prepensionamento per i casi di esubero.


Entro il 31 dicembre del 2016 l Amministrazioni Pubbliche e gli Enti possono utilizzare il prepensionamento per il personale in esubero. Non si tratta di una scorciatoia offerta ai lavoratori per scavalcare i pesanti inasprimenti della Legge Fornero, ma solo di un provvedimento che agevola gli Enti che si trovano, nell’ottica della spending review e del taglio di spesa, a ridurre il personale che quindi risulta essere in esubero. Un caso eclatante è quello delle Province, che con le nuove norme sul loro riordino e sulla loro chiusura, hanno numerosi dipendenti in esubero da ricollocare in altri Enti o da prepensionare. La pensione d’ufficio quindi è un istituto sfruttabile entro fine anno ma questo, crea il problema del TFS, la liquidazione da dare ai lavoratori che cessano il servizio.
Ricollocazione dei lavoratori in esubero e quiescenza in anticipo

Il mondo dei lavoratori statali è un universo a se stante, diverso dagli altri e quindi spesso ci si trova a ragionare con interventi legislativi e provvedimenti vari che riguardano solo questi soggetti. La data del 31 marzo scorso è stata molto importante perché è concisa con la pubblicazione degli elenchi di posti di lavoro vacanti e quindi disponibili, da parte degli Enti pubblici, che dovevano riassorbire i lavoratori fuoriusciti dalle province e dalle città metropolitane. A dire il vero, i posti disponibili sono risultati essere maggiori dei dipendenti da ricollocare, ma la necessità dei tagli alla spesa pubblica e le problematiche di trasferimento dei dipendenti, spingono a considerare per molti lavoratori il cosiddetto prepensionamento.




Le regole attive oggi per la pensione degli statali, sono state modificate da nuove norme previste dai DL 101/2013 e 90/2014 nonché da una circolare del Ministero della Funzione Pubblica. Viene soppressa la possibilità del mantenimento in servizio offerto dalla Fornero ed utilizzato dai dipendenti per far salire il montante contributivo e quindi la pensione e viene data la possibilità a coloro che hanno raggiunto i quota 96 al 31 dicembre 2011, di essere collocati in prepensionamento anche a 62 anni qualora l’Ente per cui lavorano lo consideri necessario. In definitiva un lavoratore potrebbe essere messo a riposo prima dei 66 anni e 7 mesi attualmente necessari o ai 65 anni del limite ordinamentale di trattenimento in servizio se si sono già raggiunti i requisiti contributivi.
Il problema è che il Trattamento di Fine Servizio si allontana

Da un lato il prepensionamento potrebbe essere una specie di “manna dal cielo” per gli Enti bisognosi di tagliare la spesa e per i lavoratori che vedrebbero scongiurato il pericolo che, essendo in esubero presso un Ente, verrebbero trasferiti in altri posti di lavoro magari a diversi km da casa. Un problema però sarebbe la buonuscita dei lavoratori, il TFS (trattamento di fine servizio), la liquidazione che tocca ai dipendenti quando lasciano il lavoro. Le regole per l’incasso del TFS infatti restano le stesse di prima e cioè la buonuscita viene erogata dopo 6, 12 o 24 mesi a seconda che si maturi un diritto alla pensione di vecchiaia prima o dopo il 2013 o a quella anticipata per raggiunto limite massimo contributivo. Il nodo della questione sta nel fatto che nonostante si possa ottenere la pensione anticipata in maniera unilaterale, cioè voluta dall’Ente, l’erogazione del TFS non prevede anticipo.

Infatti la data di inizio da cui partiranno i 6, 12 o 24 mesi non sarà quella della uscita dal lavoro, ma quella in cui si sarebbe usciti senza prepensionamento. In definitiva, significa che in lavoratore in esubero dalle province, che nel 2016 venga collocato a riposo d’ufficio con due anni di anticipo rispetto al 2018 (quando avrebbe maturato i requisiti per l’uscita normale), non percepirà la buonuscita nel 2018, ma nel 2020. Anzi, percepirà solo una rata delle tre con cui è prevista l’erogazione. Le altre due le percepirà nel 2021 e nel 2022.

(Leggi)

domenica 22 maggio 2016

Occorre dare una risposta a 23mila persone

Tarasconi e Molinari del PdPiacenza
Esodati, Molinari e Tarasconi (Pd): "Occorre dare una risposta a 23mila persone”
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Gian Luigi Molinari e Katia Tarsconi (Pd) sulla questione esodati.

La nota stampa - Questione esodati, Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi (Pd): “Occorre dare una risposta a 23mila persone” La risoluzione all’attenzione dell’Assemblea legislativa il prossimo 25 maggio.

Depositata in Regione la risoluzione a targa piacentina, primo firmatario il consigliere del Pd Gian Luigi Molinari e sottoscritta anche da Katia Tarasconi (Pd) sul destino degli esodati. “La loro vicenda – affermano - non è stata ancora risolta del tutto e come consiglieri regionali abbiamo accolto l’appello di questi lavoratori, tra i quali ci sono anche una ventina di piacentini così come molti altri emiliano-romagnoli, per sostenerli e dare voce a chi è stato privato di dignità e diritti”.

Con l’intenzione di monitorare l’attività del Ministero competente sul tema, nella risoluzione si chiede che la Giunta si attivi presso il Governo affinchè vengano individuate le risorse necessarie per garantire una soluzione definitiva a tutela degli esodati esclusi dall’ultimo provvedimento legislativo. “Sono 23mila – spiegano Molinari e Tarasconi - coloro che si ritrovano ancora senza stipendio né pensione e occorre dare loro una risposta  tempestiva”.

Dal 2012 ad oggi sono stati sette i provvedimenti cosiddetti “salvaguardie” che hanno consentito progressivamente a questi lavoratori di poter andare in pensione con le regole in vigore prima della legge Fornero. In particolare l’ultima misura è stata inserita nella legge di Stabilità (208/2015) con la quale sono state tolte dall’incertezza oltre 172mila persone, per una spesa di circa nove miliardi di euro.

“È passato più di un anno e mezzo dall’ultima dichiarazione del Ministro dell’economia – osservano i consiglieri –; e diamo atto di quanto fatto, dal momento che originariamente si parlava di quasi 50mila italiani in questa situazione. È tuttavia un dovere trovare un rimedio per quei 23mila che sono rimasti fuori dalle misure, attraverso un ottavo ed ultimo intervento”.  
(Leggi)

sabato 21 maggio 2016

Report INPS su salvaguardie al 20-5-2016

Come promesso oggi (e nell’incontro del 4 scorso)  dai dirigenti dell'INPS è stato appena pubblicato il Report(che vi allego) sulle sette salvaguardie compresi i dati (parziali) della Settima che trovate a questo indirizzo:
 
Facendo il seguente “conticino della serva” risulterebbe una eccedenza di posti disponibili per una Ottava salvaguardia pari a 32.000 unità che potrebbero diventare 40.000 se continua il trend delle bocciature delle domande finora adottato sulla settima.
POSTI A DISPOSIZIONE

172.466



DOMANDE ACCOLTE         
125.452

GIACENTI (AL LORDO DELLE RESPINTE)                           
15.009

TOTALE                                                 

140.461



POSTI LIBERI (LORDI !) PER L'OTTAVA:

32.005




Ci pare che ora non vi siano più alibi per adottare una Ottava in tempi brevi ed abbiamo già iniziato a sollecitare i nostri interlocutori in Commissione Lavoro alla Camera.. e con molta più veemenza.
Attenderemo qualche settimana e poi valuteremo, con tutti i Comitati della Rete,  un presidio urgente alla Camera ed al Ministero del Lavoro per rivendicare, con maggiore determinazione, l’Ottava entro settembre !!
Francesco


5° AGGIORNAMENTO ISTRUTTORIE SULLA SETTIMA SALVAGUARDIA
Sentiti oggi 3 interlocutori della Direzione Generale dell'INPS che ci danno questa situazione:
CONTRIBUTORI VOLONTARI: Nessun problema di graduatoria ed hanno superato l'istruttoria dell'80'% delle istanze pervenute provvedendo all'invio delle certificazioni agli aventi diritto. Contano di concluderle entro la prossima settimana.
CESSATI: Hanno concluso il monitoraggio delle pratiche giacenti presso le DTL che hanno portato ai noti ritardi nell'esame delle istanze. Dati i numeri delle istanze pervenute ed il trend fra quelle accolte e respinte non prevedono sia necessaria alcuna graduatoria e da lunedì partirà un consistente numero di lettere di certificazione in preparazione nella giornata odierna (avrò conferma nel pomeriggio della loro spedizione). Contano di chiudere l'esame di tutte le istanze entro fine mese. Già da domani gli interessati è bene che verifichino costantemente la loro Cassetta Postale sul loro profilo INPS.
MOBILITATI: anche per questa categoria si stanno sbloccando le certificazioni ed anche per loro ne partiranno un consistente lotto entro lunedì. Si prevede che l'esame delle istanze si protrarrà più a lungo delle altre categorie ma anche per i mobilitati non si prevedono seri problemi di graduatoria.
Non oltre lunedì l'INPS fornirà un primo parziale Report sulla situazione con parziali numeri sulle istanze della Settima.

venerdì 20 maggio 2016

Settima Salvaguardia: chiarimenti per i lavoratori in mobilità

Settima Salvaguardia: chiarimenti per i lavoratori in mobilità
L'Inps richiede chiarimenti al Ministero del Lavoro sull'ammissione alla Settima Salvaguardia dei lavoratori in mobilità: intanto alcune domande restano in stand by. Ecco quali e perché
Per quanto concerne l’ammissione degli esodati alla Settima Salvaguardia, resta ancora aperta e da chiarire la questione che coinvolge i lavoratori in mobilità, in particolare per quelli che provengono da aziende cessate o sottoposte a procedure concorsuali (fallimento, concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria). Per loro si attendono chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro.

Settima Salvaguardia lavoratori in mobilità aziende cessate: cosa prevede la legge
L’articolo 1, comma 265 della Legge 208/2015, per questi lavoratori non prevede necessariamente un accordo (governativo o non governativo) stipulato entro il 2011 per poter accedere alla mobilità (condizione che invece viene richiesta per tutti gli altri lavoratori in mobilità).
Di questo avviso anche la Circolare Inps 50/2016.
Questa interpretazione però potrebbe avere conseguenza sul numero delle domande idonee ad essere accolte: queste ultime infatti potrebbe aumentare fino a rendere insufficiente il plafond disponibile (che può coprire 6.300 domande). La graduatoria per l’ammissione alla Settima Salvaguardia è unica e si basa sulla data di cessazione del rapporto di lavoro: questo significa che persone idonee, inclusi lavoratori in mobilità non provenienti da aziende cessate o sottoposte a procedure concorsuali, potrebbero restare fuori dalla tutela. Discriminazioni che non sono sfuggite ai gruppi che rappresentano gli esodati.
 
Settima Salvaguardia lavoratori in mobilità: l’Inps chiede chiarimenti
Proprio per questo motivo l’Inps ha messo le mani avanti chiedendo il parere del Dicastero del Lavoro circa l’esatta interpretazione da dare al requisito dell’accordo precedente al 31 dicembre 2011. Nel frattempo verosimilmente le domande pervenute da lavoratori in mobilità da aziende cessate o sottoposte a procedure concorsuali, saranno verosimilmente tenute in stand by.
 

sabato 14 maggio 2016

Lavoratori precoci ed esodati hackerati

Riforma pensioni news oggi: lavoratori precoci ed esodati hackerati, intervista a un amministratore13/5/2016
Riforma pensioni Cristina Brigida Ardito amministratore dei gruppi Facebook

In seguito ai sabotaggi da parte di ignoti hacker di alcuni gruppi di lavoratori su Facebook, abbiamo ascoltato uno degli amministratori, Brigida Cristina Ardito
Su Facebook un altro gruppo di lavoratori è stato hackerato da ignoti sabotatori. Con tutta la solidarietà possibile per i lavoratori iscritti, UrbanPost ha raggiunto, Brigida Cristina Ardito, una delle amministratrici dei gruppi “Pensioni Lavoratori Precoci ed Esodati” e “Giovani Lavoro e Pensioni” che sono stati oggetto dei furti informatici. L’amministratrice di entrambi i gruppi ha sottolineato: “Che hanno provveduto a segnalare formalmente quanto accaduto agli Organi competenti, per i provvedimenti del caso. Verosimilmente gli autori dell’hacheraggio sono in fase di identificazione. Il nostro neonato gruppo di chiama “GIOVANI, LAVORO, PENSIONI”.

Abbiamo rivolto a Brigida Cristina Ardito alcune domande sui fatti accaduti e sull’attualità per quanto riguarda il tema delle pensioni in vista della manifestazione nazionale del 19 maggio a Roma, denominati “A testa alta” organizzata da Cgil, Cisl, Uil.

Due dei vostri gruppi di lavoratori su Facebook, a cui erano iscritti esodati e precoci sono stati rubati da hacker, quali sono i vostri sospetti?
“Un’ipotesi che quanto accaduto possa avere una motivazione di carattere politico, attese le prossime Amministrative, è verosimile: decine di migliaia di persone possono fare la differenza“.

C’è qualcuno a cui conviene fomentare le tensioni tra questo e quel gruppo organizzato? Perché non vi attivate per promuovere un coordinamento unitario di esodati e precoci?
“Non credo che questa sia la motivazione di quanto accaduto. Sicuramente un coordinamento sarebbe auspicabile per avere maggior forza contrattuale nei confronti della politica”.

In vista della manifestazione del 19 maggio a Roma in che modo vi state organizzando?
“Saremo tanti, decisi e determinati e andremo a sostenere con forza le nostre ragioni”.

Cosa pensate dell’Anticipo pensionistico annunciato dal premier Matteo Renzi? “Non condividiamo assolutamente in quanto iniquo e non risolutivo: riteniamo che siano sufficienti 41 anni di lavoro per accedere ad una meritata quiescenza.

Quali sono le vostre richieste al Governo?
“41 anni di lavoro senza alcuna penalità”.

(Leggi)

giovedì 12 maggio 2016

Rizzetto difende quota 41, 96 e opzione donna

Novità pensione anticipata 2016 per precoci: Rizzetto difende quota 41, 96 e opzione donna
Le ultime novità sulla pensione anticipata per precoci e non solo di oggi 11 maggio arrivano da Walter Rizzetto, che chiede una nuova riforma.
Ecco le ultime novità di oggi 11 maggio sulla pensione anticipata 2016, con particolare attenzione a quelle categorie di lavoratori come i precoci che chiedono quota 41, gli insegnanti chiamati quota 96 e gli esodati. Proprio ieri il Governo ha ribadito per voce del ministro Poletti la sua intenzione di trovare soluzioni "socialmente eque e sostenibili" per garantire la flessibilità in uscita. I piani di Renzi però non convincono a pieno, perchè come ricorda Walter Rizzetto vanno prima risolte situazioni critiche per aiutare le categorie più in difficoltà.

Pensione anticipata 2016, ultime novità da Poletti: Si a flessibilità
Il Ministro Poletti per quanto riguarda la pensione anticipata per il 2016 e le ultime novità, ha spiegato ancora una volta come la volontà del Governo debba andare di pari passo con i conti pubblici. Il debito pubblico molto elevato costringe il Governo a studiare soluzioni "quasi neutre" dal punto di vista finanziario. Poletti ha spiegato che "Stiamo lavorando a costruire una cosa complessa, che risponda a due parametri: deve essere economicamente sostenibile e socialmente equa". Si va quindi verso la famosa APE che prevederà meccanismi di penalizzazione in base al reddito e per consentire la pensione a partire dai 63 anni di età. Così facendo però lavoratori precoci, quota 41 e 96 e molti altri sarebbero esclusi.

Pensione precoci e quota 41, Rizzetto chiede intervento per loro, per quota 96 e per Opzione donna
In una recente intervista del collega Pietro Vernizzi sul sussidiario, il vice presidente della Commissione lavoro alla Camera Walter Rizzetto ha espresso le sue preoccupazioni su questa ipotesi di riforma voluta da Poletti. Rizzetto dice un forte no a ipotesi si prestito pensionistico e spiega che prima di parlare di flessibilità bisogna pensare ad alcune categorie: "Mi riferisco a Esodati, lavoratori Precoci (detti quota 41) e i quota 96, circa 1200 insegnanti della scuola che sarebbero dovuti andare in pensione nel 2018". Il vice presidente spiega anche che poi sarebbe necessario "una eventuale fase sperimentale di Opzione donna anche per quanto riguarda i maschi". L'intervista si conclude ribadendo la priorità di " un intervento risolutivo per esodati, e per le persone che lavorano da più di 41 anni". Cosa che invece il Governo con la sua proposta sembra nuovamente accantonare. Noi vi terremo informati sulle ultime notizie sulla pensione anticipata e sui precoci, voi potete cliccare segui per sapere quando ci saranno aggiornamento!
(Leggi)

Precoci, donne ed esodati in piazza il 19 maggio 2016

Precoci, donne ed esodati in piazza il 19 maggio: 'Noi non molliamo'
Ultime notizie al 10/5 su pensioni precoci, opzione donna ed esodati: il 19 tutti in piazza a manifestare per i propri diritti
10/05/2016
I lavoratori precoci, gli esodati e le donne non intendono arrendersi alle modifiche minime sulla riforma pensioni annunciate dal Governo Renzi. La direzione verso cui pare muoversi l'esecutivo è quella della misura ormai nota come APE, assegno anticipato. La flessibilità in uscita al momento sembrerebbe ideata per aiutare quei "poveri sfigati", come li ha definiti Renzi nel suo 'Matteo Risponde', nati tra il 51 e il 53 rimasti maggiormente colpiti dalla Riforma Fornero e dal brusco innalzamento dei requisiti richiesti per accedere alla quiescenza. Le penalizzazioni a vita sull'assegno pensionistico ultimo dovrebbero variare tra il 2-3% per coloro che hanno una pensione inferiore ai 1500 euro lordi mensili, del 5-8% per coloro che hanno una pensione superiore ai 1500 euro lordi mensili. La misura non soddisfa i lavoratori, tanto meno i precoci che il 19 maggio scenderanno in piazza a Roma per chiedere la Quota 41, gli esodati che si batteranno per ottenere l'ottava e definitiva salvaguardia e le donne, che vorrebbero l'opzione donna divenisse una misura strutturale.
 
La richiesta dei precoci
Moreno Barbuti iscritto al gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti' ha scritto sulla pagina ufficiale Facebook del partito democratico un lungo post a Renzi e all'esecutivo tutto: "41 anni di lavoro e dei relativi versamenti contributivi devono bastare per potersi ritirare, sono tanti, tantissimi, solo il pensiero di doverli lavorare tutti fa un certo effetto". Le risposte purtroppo non sono mai soddisfacenti, dice Moreno, il riferimento è ovviamente alle promesse non mantenute e all'APE da poco 'spacciata' come la nuova soluzione per la flessibilità in uscita. C’era comunque da aspettarselo, dice amareggiato il lavoratore precoce, in quanto, aggiunge si sta eludendo il vero problema con soluzioni marginali e l'età della pensione si allontana fino a coincidere quasi con quella della morte. La richiesta è chiara: i lavoratori precoci non accettano in alcun modo l'APE, anche Damiano si è detto favorevole alla flessibilità in uscita con penalizzazioni, ma contrario al prestito, e incalzano il Governo affinché passi il DDl 857 comprensivo della quota 41.

Esodati e donne in piazza per rivendicare i propri diritti
I lavoratori esodati chiedono invece venga concessa l'ottava ed ultima salvaguardia, solo questa misura inserita nella prossima legge di Stabilità, potrebbe risolvere definitivamente il loro dramma previdenziale. Mentre le donne confidano nel 'contatore' e bel fatto che i risparmi vengano poi realmente utilizzati per le successive proroghe. In attesa di sapere se potranno godere dell'opzione donna le lavoratrici dell'ultimo trimestre 57-58 rimaste beffate per pochi mesi dalla legge si stabilità e le iscritte al gruppo 'proroga opzione donna 2018' che chiedono, invece, l'opzione donna divenga una misura strutturale. Una libera scelta, pagata dalle lavoratrici, che andrebbero in pensione con un assegno calcolato interamente su base contributiva. Le lavoratrici pochi giorni fa hanno ottenuto l'appoggio anche dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero. Alcune rappresentanti del gruppo si sono recate al convegno “Incontro/dialogo con singoli e/o rappresentanti di associazioni sulla riforma pensionistica del 2011 e sulle possibilità di revisione della stessa”, presso la Scuola di Management ed Economia di Torino, organizzato dalla Prof.ssa Fornero che ha affermato che, se disponibili le risorse economiche, sarebbe giusto effettuare interventi sulla flessibilità in uscita proprio su Opzione Donna e sui precoci, ma in modo temporale.

Mobilitati settima salvaguardia a rischio?

Esodati, per i mobilitati settima salvaguardia a rischio
Martedì, 10 Maggio 2016
Scritto da Fabrizio Galbani
Le istanze prodotte dai lavoratori che maturano il requisito Fornero dentro il periodo di sostegno al reddito vengono respinte dall'Inps.Tempi più lunghi per certificare la salvaguardia ai lavoratori in mobilità. E' quanto emerge dall'incontro che si è tenuto la scorsa settimana tra i comitati dei lavoratori esodati e la dirigenza dell'Inps. Dei cinque macro profili di lavoratori che hanno potuto produrre istanza di accesso (mobilità, autorizzati ai volontari, cessati dal servizio con o senza accordi, in congedo per assistere figli disabili e lavoratori con contratti a tempo determinato) quello relativo alla mobilità resta, infatti, il più complesso da esaminare per le diverse variabili ed interpretazioni in gioco.
Pesa, in particolare, la confusione normativa circa le domande di persone provenienti da aziende cessate o interessate dall'attivazione delle vigenti procedure concorsuali - senza accordi dopo il 31/12/2011 - ed entro il 31/12/2014. L'Inps nella circolare Inps 50/2016 ne ha dato una interpretazione aderente alla legge 208/2015 indicando che per questi lavoratori non è necessario un accordo con il datore entro il 2011 ma solo la risoluzione del rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2014 con l'ingresso negli strumenti di sostegno al reddito. L'Inps, tuttavia, per chiarire questo punto sottoporrà un quesito al ministero del lavoro.
Da segnalare, inoltre, che viene negata la salvaguardia ai lavoratori che maturano all'interno dell'indennità di mobilità i requisiti fornero (es. 42 anni e 10 mesi di contributi o 41 anni e 10 mesi le donne) attraverso una interpretazione estensiva del messaggio inps 17606/2013 diffuso in occasione della seconda salvaguardia. E' il caso, in particolare, di coloro che hanno raggiunto i 40 anni in Cigs (prima della entrata in mobilità) e che, pertanto, al termine della mobilità riuscirebbero a centrare i requisiti fornero. Il danno per questi lavoratori è evidente in quanto il reddito erogato dall'indennità di mobilità è minore rispetto all'assegno pensionistico che percepirebbero se fosse riconosciuta loro la salvaguardia.
Altro punto di attrito riguarda i mobilitati con sospensione della mobilità e relativo allungamento grazie a contratti a tempo determinato stipulati durante il trattamento di mobilità stessa. La legge non prevede alcuna restrizione ma la Circolare Inps 50/2016 ha introdotto una interpretazione restrittiva che interrompe il loro calcolo ai fini della salvaguardia fino al 31/12/2015.
Per quanto riguarda gli altri quattro profili di tutela non si registrano particolari problemi se non sporadici ritardi da parte delle Direzioni Territoriali del Lavoro nella trasmissione delle domande. L'evasione delle istanze dovrebbe pertanto concludersi nelle prossime settimane. Per i lavoratori nel profilo mobilità, per le ragioni accennate prima, i tempi potrebbero però dilatarsi: su questo profilo, l'Istituto ha vagliato solo 4mila domande su oltre 15mila. Ad ogni modo l'Inps pubblicherà entro fine mese un report provvisorio sulle domande accettate, respinte e da esaminare, l'ultimo risale infatti al settembre scorso.
(Leggi)
 

lunedì 9 maggio 2016

Resoconto dell’incontro tra Comitati di Esodati e Dirigenti INPS

Resoconto dell’incontro tra rappresentanti di Comitati di Esodati e Dirigenti INPS
Roma 4 Maggio 2016


II giorno 4 maggio 2016 in Roma presso la sede della Direzione Generale dell’INPS in Roma si è svolto l’incontro in titolo.
Alle ore 13,30 sono presenti:
Per l’INPS Antonello Crudo, Vito Lamonica e Rita Comandini;
Delegazione Esodati: Claudio Ardizio con Gervasio Panepucci, Pasquale De Pasquale, Scialla Giuseppe, Roberta Bottaro, Anna Orrù, Massimo Proietti;
Per la Rete dei Comitati degli Esodati: Francesco Flore (in collegamento telefonico), Valter Colombo, Mario Biosa, Massimo Pieragostini ed Annetta Grano.

Interviene Claudio Ardizio che, sulla base delle le tabelle riepilogative (pag. 69 della relazione tecnica LdS al Senato) ha ricavato dati di sintesi riportati nella Tabella2 in allegato, da cui si evince una economia di scala che lascia aperte un numero di posizioni sufficienti a coprire le necessità di una ultima e definitiva ottava salvaguardia. (Più in dettaglio: dalla somma dei 146.166 -programmati per le prime 6 salvaguardie - e dei 26.300 -programmati per la VII - vanno sottratti i posti non utilizzati dei 20.000 mobilitati della II salvaguardia e 32.100 posti non utilizzati della VI).
Secondo il dott. Crudo questi dati devono essere “attualizzati” con i dati consuntivi delle 7 salvaguardie prima di essere confermati.

Francesco Flore Interviene, a nome della Rete dei Comitati degli Esodati, per rivolgere un forte appello alla Dirigenza dell’INPS affinché:
Vengano sollecitamente chiuse le procedure della 7a per dare adeguate ed urgenti risposte ai colleghi che le attendono con ansia e preoccupazione diffusa;
Si forniscano in breve tempo i dati consuntivi delle sette salvaguardie con l’emissione del previsto Report sui loro numeri, possibilmente entro il mese di maggio, per dar modo al legislatore di adottare un ottavo provvedimento di salvaguardia (al quale la Commissione Lavoro della Camera sta lavorando) a sostegno di tutti gli esclusi dalle sette salvaguardie precedenti prima dell’estate;
Flore chiede inoltre che si intervenga per sollecitare le sedi territoriali per accelerare le procedure di esame delle istanze sulla “settima” citando diverse aree regionali problematiche ed in ritardo più di altre (Campania, Puglia, etc) e citando alcuni casi specifici già puntualmente ed analiticamente segnalati alla dirigenza INPS e sui quali si attendono risposte.

Il Dott. Crudo, pur precisando che comunque l’attività di certificazione nella generalità sta procedendo celermente, assicura il suo impegno a continuare a seguire l’attività delle sedi dell’Istituto monitorando costantemente l’adempimento e intervenendo laddove necessario; nel contempo ha segnalato le oggettive maggiori difficoltà nell’attività di certificazione dei lavoratori mobilitati, rispetto alle salvaguardie precedenti.

Dalla discussione che ne segue emerge la richiesta che vengano forniti i dati consuntivi relativi alle prime sei salvaguardie (tutte da chiudere) insieme ai dati di avanzamento della VIIa salvaguardia in termini di: Numeri delle domande ricevute/accolte/non-accolte/giacenti, per ogni categoria di esodati e per tutte le salvaguardie.
Il Dott. Crudo si impegna a rendere disponibili queste informazioni a breve (10 – 15 gg).
Informazioni che saranno fruibili direttamente dal sito INPS.
Emerge anche la richiesta di anticipare la conferenza dei servizi a giugno per riuscire a finanziare l’ottava salvaguardia entro luglio; a tale richiesta l’INPS non può rispondere essendo l’indizione della conferenza in capo al Ministero del Lavoro.


Emerge anche la richiesta che in merito alla lavorazione della VIIa Salvaguardia siano forniti chiarimenti sui numeri delle domande pervenute della categoria dei mobilitati – di cui alla lettera a).
Il Dott. Crudo risponde che ci sono ancora 15.200 domande (hanno eliminato circa 1.600 domande di non-mobilitati). Delle 15.200 sono state analizzate circa 4000 domande con un tasso di domande respinte pari al 70%. Ovviamente non può confermare questo trend per le domande ancora da elaborare.

Nota: se si dovesse confermare il trend, i posti in platea di 6.300 dovrebbero essere sufficienti

Ardizio, Scialla e Depasquale richiedono , per i Mobilitati senza accordi il numero di domande di persone provenienti daAziende cessate o interessate dall'attivazione delle vigenti procedure concorsuali -senza accordi dopo il 31/12/2011 ed entro il 31/12/2014. Su questo punto il Dott Crudo ha confermato il criterio in base al quale, “lessicalmente” la legge non pone paletti più restrittivi. Questo aspetto, sempre secondoArdizio, Scialla e Depasquale, potrebbe
-          penalizzare le domande dei mobilitati con accordi stilati entro il 31/12/2011 ed escluderli, in parte, dalla platea dei 6.300 posti - Mob lettera a)
-          creare uno slittamento di posti nell’ottava salvaguardia.

Ardizio, Scialla e Depasquale esprimono forti perplessità e la totale contrarietà all'interpretazione INPS relativa alle aziende fallite DOPO IL 31.11.2011 perché così si sconvolge la graduatoria dei mobilitati dal 1/10/2012 al 31/12/2014 con accordi entro il 31/12/2011. L’interpretazione dell’INPS smonta l’impianto delle salvaguardie per tutte quelle persone che sono rimaste senza lavoro con accordi PRIMA della riforma Fornero del 31/12/2011
Il Dott. Crudo, per ulteriore e definitiva chiarezza, sottoporrà un quesito al ministero del lavoro per avere indicazioni su come procedere per le persone delle Aziende cessate o interessate dall'attivazione delle vigenti procedure concorsuali senza accordo oltre il 31/12/2011.
Per la categoria dei contributori volontari il Dott. Crudo sottolinea che non sarà necessaria una graduatoria perché le domande sono 8.000 contro i 9.000 posti in platea. Per questa categoria sono state già spedite lettere di salvaguardia a circa il 70%.
Per la categoria dei i Cessati, i Lavoratori con disabilità e i Lavoratori a tempo determinato -Lettere c), d) e) non può fornire ancora informazioni in quanto si è in attesa di conferme in merito ad eventuali giacenze presso le DTL . A questo scopo la Direzione Centrale Pensioni si è già attivata, per il tramite dei direttori regionali, chiedendo ai rappresentanti INPS all’interno delle commissioni di procedere alla quantificazione . Tuttavia per quanto riguarda i Cessati sono state elaborate le domande dei lavoratori che maturano il diritto entro il 31/12/2014 con decorrenza (+15 mesi di finestra) al 31 marzo 2016; quindi solo ai quarantisti del primo trimestre 2016 sono arrivate lettere di salvaguardia .
La sensazione è che il numero dei Cessati dovrebbe essere inferiore ai 6.000 posti in platea previsti. Questo vale anche per le lettere d) ed e).

Il report dettagliato sulle prime 6 salvaguardie e "provvisorio" sulla VII verrà reso disponibile a breve (entro10-15 gg) come da rassicurazioni del dott Crudo.

Ardizio, Scialla e Depasquale evidenziano il caso di molte domande di mobilitati bocciate con il messaggio 17606: “A chi matura i requisiti dei 40 anni in CIGS (prima della entrata in mobilità), viene negata la salvaguardia e vengono lasciati in mobilità fino al raggiungimento del nuovo requisito (42 anni e 10 mesi) così come previsto dalla legge Fornero. Questa posizione è stata ufficializzata dall’Istituto dal 2013 con due messaggi a firma del Direttore Generale (n. 17606 del 4/11/2013 e il 19202 del 26/11/2013). Il contenuto dei due messaggi non è mai stato oggetto di contestazioni e le disposizioni in essi contenuti sono state utilizzate per la definizione di centinaia di certificazioni.
Ardizio, Scialla e Depasquale esprimono la TOTALE contrarietà all'interpretazione INPS ALLA RESTRIZIONE assurda che boccia i mobilitati PURI, negando la settima salvaguardia, avendo già raggiunto, secondo loro, i 40 anni di anzianità in CIGS prima dell'ingresso in Mobilità.
Per quanto riguarda i mobilitati con sospensione della mobilità e relativo allungamento grazie a contratti a tempo determinato stipulati durante il trattamento di mobilità stessa, è stata contestata l'interpretazione restrittiva di Inps che interrompe il loro calcolo ai fini della salvaguardia fino al 31/12/2015. La dott.ssa Comandini ha ribadito che il periodo finale della mobilità rimane fermo perché questa interpretazione è stata già applicata nelle precedenti salvaguardie. Questo a suo dire per impedire di maturare il requisito oltre il termine della mobilità precedente.
Ardizio ed Orru richiedono di fornire i dati relativi alle Donne Postali che maturano i requisiti dopo il 2018 cioè delle donne cessate Postali nate dopo il 31/12/1956 allo scopo di conteggiarle nella ottava salvaguardia. Crudo si è impegnato, laddove richiesto dalle Sedi istituzionali, a individuare le ex dipendenti di Poste rientranti in questa fattispecie .
Al termine dell’incontro viene richiesto ai dirigenti dell’INPS di voler concordare la data del prossimo incontro per discutere i numeri che gli stessi si sono impegnati di fornire in breve tempo. Il Dott. Crudo pur accettando di accordare un nuovo incontro preferisce fissarne la data dopo avere reso pubblici i dati richiesti.

L’incontro si conclude alle ore 15,30.


Firmato: Claudio Ardizio, Francesco Flore, Gervasio Panepucci, Pasquale De Pasquale, Scialla Giuseppe, Roberta Bottaro, Mario Biosa, Valter Colombo, Anna Orrù, Massimo Proietti, Massimo Pieragostini, Annetta Grano.