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mercoledì 31 ottobre 2018

Il Governo non parla di SALVAGUARDIA per i 6.000 esodati

Riforma Pensioni 2019/ Quota 100, Castelli replica a Fornero. 
L’allarme di Fratoianni
La riforma delle pensioni 2019 con Quota 100 diventa terreno di scontro e di confronto anche nei talk televisivi. La preoccupazione di Nicola Fratoianni

31.10.2018
 - Lorenzo Torrisi
Lapresse
La riforma delle pensioni 2019 è uno dei temi che viene affrontato dai talk politici in queste settimane e ieri a diMartedì se n’è parlato anche con Elsa Fornero, che però è stata criticata da Laura Castelli. Il sottosegretario all’Economia ha infatti ricordato all’ex ministra che “se lei e il suo Governo non aveste scritto quella norma scellerata non saremmo qui a parlare di questo problema. Stiamo parlando di una norma che ha fatto ammalare gli italiani. L’Italia si è ammalata con le cure del suo Governo”. Quota 100, oltre che da Elsa Fornero, è stata criticata anche da Nicola Fratoianni, non però in televisione. Secondo il Segretario nazionale di Sinistra italiana, definisce “carognata vera” la possibilità che ci sia “la sterilizzazione di quota 100: cioè in pensione ci vai, ma rinunciando a 5 anni di contributi e vietando la possibilità di continuare a svolgere lavoro per cumulare ciò che perdi. Sarebbe l’ennesima presa per i fondelli per i lavoratori”. Fratoianni ha chiesto quindi al Governo di rendere quanto prima disponibile il testo definitivo della manovra. Quota 100 diventerà realtà con la riforma delle pensioni 2019, ma c’è già chi può andare in quiescenza persino con Quota 99 o Quota 98. Il Sole 24 Ore ricorda infatti che ci sono diverse casse previdenziali dei professionisti che hanno sistemi che consentono l’ingresso in pensione anticipata, con un sistema di quote. Per esempio, i commercialisti possono andarci a 61 anni con un’anzianità contributiva di 38 anni, mentre i consulenti del lavoro già a 60 anni, sempre con 38 anni di contributi. Inoltre, “commercialisti, ragionieri e consulenti del lavoro possono andare in pensione prima senza doversi cancellare dall’albo. E possono quindi continuare a lavorare, peraltro cumulando pensione e reddito senza alcun ‘tetto’”. Per i commercialisti esiste anche una sorta di Quota 40, con la possibilità quindi di accedere alle pensione, indipendentemente dall’età anagrafica, al raggiungimento di un’anzianità contributiva di almeno 40 anni. Gli avvocati, invece, possono andare in pensione a 61 anni, con 39 di contributi, ma devono poi cancellarsi dall’albo.
LE PAROLE DI RIZZETTO SUGLI ESODATIContinua la messa a punto, insieme alla manovra, della riforma delle pensioni 2019 con Quota 100. A parte l’interessamento promesso da Luigi Di Maio, non si sa invece nulla circa la nona salvaguardia per i circa 6.000 esodati rimasti esclusi dai precedenti otto provvedimenti che si sono succeduti dal 2012. Walter Rizzetto, in un post su Facebook, commenta il testo della risoluzione che la maggioranza vuol votare in commissione Lavoro della Camera. “Non si capisce nulla, già una risoluzione non impegna formalmente il Governo, ma dà una indicazione e questi nel dispositivo scrivono ‘a valutare…’ senza mai citare il termine ‘esodati’ e ‘salvaguardia’. Oltre un mese per partorire questa cosa stupendamente geniale. Peggio mi sento quando nel documento della legge di stabilità non c’è nulla su Quota 100 e Opzione donna”, scrive il deputato di Fratelli d’Italia, ricordando che per la nona salvaguardia ci vorrebbero circa 320 milioni di euro, “poca roba, se consideriamo i miliardi per altre misure ed il fatto che abbiamo (hanno) oggi votato un condono sugli abusi edilizi”. Oltre che con Quota 100, il Governo intende intervenire in ambito di riforma delle pensioni con un taglio degli assegni più alti. L’ipotesi più accreditata sembra quella di un contributo di solidarietà. “Quello che trapela in merito alla nuova versione del contributo di solidarietà, con la possibilità che possa essere addirittura applicato all’intero ammontare del reddito da pensione, anziché sulla quota eccedente i 90mila euro lordi annui, già di per sé grave, fa rabbrividire: saremmo di fronte a un vero e proprio esproprio o meglio ancora a uno scippo”, è il commento di Giorgio Ambrogioni, Presidente della Cida. che evidenzia come oltretutto tale contributo resterebbe in vigore per ben 5 anni, forse persino accompagnato “da un ulteriore blocco, totale o parziale, della rivalutazione delle pensioni all’inflazione, un altro meccanismo, iniquo e punitivo, di cui siamo stati ripetutamente vittime”. “Da parte nostra, metteremo in campo tutte le energie di cui disponiamo per opporci a tale tentativo vessatorio: ancora una volta, ci appelliamo al governo e alle forze politiche perché si avvii un confronto serio, capace di superare l’attuale inaccettabile situazione”, aggiunge il numero uno della Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità.
QUOTA 100, LE PAROLE DI ELSA FORNEROMentre con la Quota 100 il Governo promette di superare la riforma delle pensioni che porta il suo nome, Elsa Fornero prosegue nel tour delle presentazioni del suo libro “Chi ha paura delle riforme”. In un’intervista a ilbolive dell’Università di Padova ha spiegato che il costo dell’intervento che l’esecutivo intende varare dipenderà “dalla risposta che ci sarà, perché è ovvio che se c’è la possibilità di un pensionamento anticipato e però anche vero che nessuno è costretto a farlo, quindi ci saranno sicuramente delle persone che penseranno che possa valere la pena di lavorare qualche anno in più”. L’ex ministra del Lavoro sottolinea, rispetto all’idea che Quota 100 possa aiutare l’assunzione di giovani al posto degli anziani che andrebbero in pensione, che “è il mercato del lavoro che determina l’occupazione, e se questo funziona ha spazio sia per gli anziani che per i giovani, e anche per le donne. Anche se, stando a questo contratto di governo, mi pare che la logica sia soprattutto quella di spingere le donne a rientrare nelle loro case”. La riforma delle pensioni 2019 potrebbe portare a una differenziazione, tramite Quota 100, tra dipendenti pubblici e lavoratori del settore privato. Per evitare che ci siano molte uscite nel settore pubblico, infatti, pare che ci vorrà un preavviso di almeno tre mesi prima di poter presentare domanda: tempo che si aggiungerebbe a quello di attesa per raggiungere la finestra trimestrale di effettivo ingresso in quiescenza. La Funzione Pubblica Cgil chiede però al Governo di stanziare risorse nella manovra per il rinnovo dei contratti in diversi settori. “Insieme Cisl Fp, Uil Pa e Uil Fpl abbiamo lanciato una petizione unitaria, undici proposte per una Pa migliore, sulla quale aspettiamo ancora la convocazione che il ministro della Pubblica amministrazione Bongiorno ha annunciato ma senza alcun seguito. Abbiamo proposte specifiche, che vanno dal rinnovo dei contratti al bisogno del varo di un piano straordinario di assunzioni, dal tema pensioni alle questioni relative alla valorizzazione del lavoro pubblico, sulle quali stiamo consultando i lavoratori. Su queste e su tutte le vertenze aperte è necessario che il confronto con governo e regioni arrivi in tempi celeri”, fa sapere la Fp Cgil.
RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI DURIGONClaudio Durigon ci tiene a precisare che Quota 100, che sia direttamente nella Legge di bilancio oppure in un ddl collegato, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2019. L’obiettivo fondamentale della riforma delle pensioni che il Governo intende attuare resta comunque quello di “rilanciare il mercato del lavoro, che è stato ‘ingessato’ dall’oggi al domani nel 2011 dalla legge Fornero”. Per quel che concerne le risorse necessarie all’intervento, il sottosegretario al Lavoro, intervistato da Labitalia, spiega che probabilmente ci sarà “una spesa minore nel primo anno, e le risorse ‘risparmiate’ verranno spese sempre su quota 100 negli anni successivi. Credo che abbiamo trovato un’armonia di azione che prevede anche negli altri anni una soluzione adeguata a quella che sarà una riforma strutturale”. Per quanto riguarda il pensionamento dei dipendenti pubblici, Durigon evidenzia che si sta “ragionando su un’esigenza importante che ci ha evidenziato il ministro Bongiorno, per evitare che alcuni uffici possano soffrire di carenze eccessive”. Questo vuol dire che, come si era ipotizzato nei giorni scorsi, “per poter andare in pensione con Quota 100 sarà necessario un preavviso di tre mesi” per quanto riguarda i lavoratori statali. Quanto alla richiesta di un incontro arrivata dai sindacati già da diverso tempo sul tavolo del ministro Di Maio, il sottosegretario garantisce che “una volta che la manovra prende corpo faremo tutti gli incontri specifici, in tutti i settori”, “io mi sono ripromesso che non solo sul settore delle pensioni ma su tutti i settori, anche la sicurezza sul lavoro, avremo un confronto: la volontà di parlare e dialogare c’è, ma in modo costruttivo e positivo”.

martedì 23 ottobre 2018

Ci sarà anche la nona salvaguardia?

Esodati: nona salvaguardia in Legge di Bilancio?
di Redazione PMI.It
scritto il 22 ottobre 2018


In vista del passaggio parlamentare della Legge di Bilancio i tecnici del Ministero ipotizzano una nona salvaguardia esodati: sul tavolo lo stop alle aspettative di vita per i precoci.

La Riforma pensioni che finirà in Legge di Stabilità potrebbe contenere una nuova salvaguardia esodati. Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha incontrato nei giorni scorsi le associazioni dei lavoratori esodati e ha poi comunicato di aver dato mandato ai tecnici di studiare una soluzione da inserire in manovra.

PrecociStesso discorso per i lavoratori precoci, che possono andare in pensione con 41 anni di contributi: per questi lavoratori dal 2019 scatteranno i cinque mesi di allungamento aspettative di vita e dopo l’incontro con i rappresentanti delle categorie interessate il ministro ha dato mandato ai tecnici per studiare soluzioni, che potrebbero anche comportare la sterilizzazione dello scalino. In questo caso, i lavoratori precoci potrebbe continuare ad andare in pensione con la quota 41 fino al 2021.
Nona salvaguardiaSi tratta, evidentemente, di ipotesi di lavoro in vista del passaggio parlamentare della manovra, che è stata approvata dal Governo lo scorso 15 ottobre (e di cui, al momento, non si conosce il testo, che in realtà era atteso in parlamento entro il 20 ottobre). Fra le misure di Riforma pensioni già inserite, la pensione anticipata con la quota 100 e la proroga dell’Opzione Donna. In generale, il Ministero è impegnato in questi giorni in una serie di incontri con tutte le categorie che sono state danneggiate dalla Riforma pensioni di fine 2011. Agli incontri partecipano, oltre al ministro Di Maio, le parlamentari della Commissione Lavoro della Camera. L’eventuale provvedimento di salvaguardia sarebbe il nono e dovrebbe essere conclusivo, ovvero coprire tutti i lavoratori che dopo la Riforma Fornero sono rimasti senza stipendio e senza pensione e che ancora non sono compresi in nessuno degli otto provvedimenti precedenti.

domenica 21 ottobre 2018

La nona salvaguardia nella legge di bilancio?

Il Governo apre alla nona salvaguardia pensionisticaSabato, 20 Ottobre 2018 13:34
Scritto da Franco Rossini

Il Ministro del Lavoro, Luigi di Maio, ha dato mandato ai tecnici di individuare una soluzione per gli ultimi lavoratori esclusi da inserire nella Legge di bilancio per il 2019.
Il Governo apre alla nona salvaguardia pensionistica. Il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha ascoltato le istanze degli “esodati” dando mandato ai suoi tecnici di lavorare ad una soluzione da portare in Legge di Bilancio. Lo si legge in un comunicato stampa diffuso ieri dal Dicastero di Via Veneto. Dopo sette anni e ben otto provvedimenti, l'ultimo risalente a due anni fa, si potrebbe quindi concretizzare a breve un nuovo e definitivo intervento legislativo in favore degli ultimi lavoratori lasciati senza tutele previdenziali dalla legge Fornero. Secondo alcune stime sarebbero 6mila, soprattutto donne del settore privato, ma sul numero manca l'ufficialità.
Tre le richieste formulate nel corso dell'incontro che si è tenuto presso il Ministero del Lavoro il 18 Ottobre. Prima di tutto la certezza che si tratti di un intervento conclusivo. Pertanto le domande di chi rispetta le condizioni oggettive per l'ammissione in salvaguardia (vale a dire la cessazione del rapporto di lavoro prima dell'approvazione della Legge Fornero) dovrebbero essere sempre accolte a prescindere dalla data di pensionamento e ancorchè il numero delle istanze superasse il plafond di 6mila posti. Sul quale, si ripete, non c'è contezza.
In tal caso i Comitati chiedono che le istanze siano comunque accolte e tenute in stand-by, gestite negli anni successivi con decreti ministeriali MEF e MdL per finanziare i relativi costi. Un meccanismo simile a quanto avvenuto con l'articolo 12, co. 5 bis del decreto legge 78/2010 convertito con legge 122/2010 che, come noto, dispose la proroga del sostegno al reddito per i titolari di ammortizzatori sociali rimasti impigliati nelle nuove (all'epoca) finestre mobili attraverso decreti interministeriali annualmente rinnovati (l'ultimo è stato pubblicato ad inizio anno). L'eliminazione del vincolo temporale cancellerebbe anche il privilegio dei mobilitati che sino ad oggi hanno avuto accesso alla salvaguardia facendo leva sulla data di maturazione del diritto a pensione e non sulla sua decorrenza che, invece, è rimasta il parametro per l'ammissione per le altre categorie (es. cessati dal servizio, autorizzati ai volontari).
E' stata formulata anche la richiesta che si utilizzi per tutte le categorie il criterio della maturazione del requisito del diritto a pensione (non la decorrenza pensione, che terrebbe conto della finestra mobile) come parametro per scorrere la graduatoria fino a raggiungere i 6.000 posti in platea per i vari profili di tutela. Da segnalare, infine, altre due proposte: che si consenta il cumulo gratuito dei contributi ai fini del raggiungimento del requisito contributivo per la pensione di anzianita' (35/36 o 40 anni di contributi a seconda dei casi), circostanza che consentirebbe, ad esempio, di valorizzare anche la contribuzione presente nella gestione separata (altrimenti inutilizzabile), ed il blocco sia degli adeguamenti alla speranza di vita previsti dalla Legge Fornero sia degli incrementi di cui alla legge 111/2011 per le donne del settore privato, variabili incriminate di dilatare eccessivamente la data di pensionamento. Ora la parola spetta al Governo che dovrà decidere compatibilmente con le risorse disponibili.
(Leggi)

venerdì 19 ottobre 2018

Di Maio ha incontrato gli esodati

Notizie RadiocorNOTIZIE RADIOCOR - PRIMA PAGINA

LEGGE BILANCIO: DI MAIO AGLI ESODATI, LAVORO PER TROVARE SOLUZIONE

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 18 ott - Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi di Maio, ha incontrato oggi le associazioni che rappresentano i lavoratori lasciati senza tutele dalla riforma Fornero
Di Maio, accompagnato dalle parlamentari della commissione Lavoro, Maria Assunta Matrisciano, Enrica Segneri, Barbara Guidolin e Jessica Costanzo, ha ascoltato le istanze degli esodati e "ha dato mandato ai suoi tecnici di lavorare ad una soluzione da portare in legge di bilancio".
Com-Dif
(RADIOCOR) 18-10-18 19:28:12 (0676) 3 NNNN

venerdì 12 ottobre 2018

Presidio confermato

A sostegno definizione nona salvaguardia


Piazza Montecitorio
giovedì 18 ottobre
dalle 9:30 alle 13



Una nutrita presenza potrebbe essere decisiva per le sorti di questa nona salvaguardia che, se non venisse inserita in Legge di Bilancio o approvata con altro decreto urgente del Ministro, difficilmente troverebbe le condizioni per essere riproposta in tempi successivi. La salvaguardia va decisa ora e per questo serve la massima partecipazione dei diretti interessati come di chi esodato lo è stato in passato. Ora è veramente indispensabile partecipare senza più delegare o pensare che “uno in più o in meno non cambia nulla”.