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domenica 24 dicembre 2017

Deludente la Legge di Bilancio

La Legge di Bilancio delude Esodati ed Opzione DonnaSabato, 23 Dicembre 2017
Nel provvedimento approvato oggi in via definitiva del Senato manca all'appello la proroga dell'opzione donna al 2018 e la nona salvaguardia per ulteriori 6mila esodati.

La Legge di bilancio 2018 delude gli esodati e l'opzione donna. Non sono state approvate ne' la possibilità di Cumulo dei contributi previdenziali per l'accesso alla salvaguardia (che per altro avrebbe interessato 200-250 persone -dati forniti dall'INPS-) e all'opzione donna, ne' l'ampliamento della salvaguardia per cessati e contributori volontari (con allargamento delle decorrenze fino almeno al 6 Gennaio 2020) con le risorse finanziarie avanzate con l'ottava salvaguardia, misure che pure erano state richieste da varie parti politiche dell'opposizione e di parte dei Parlamentari PD.
Il Governo ha preferito far rientrare quegli oltre 900 Milioni di Euro nel "Fondo Sociale per l'Occupazione e la Formazione" destinandoli così ad altre questioni (pur di grande valore sociale ...) e sottraendole agli Esodati nonostante i numeri fossero esigui. Rabbia e delusione esprimono i comitati che rappresentano le istanze posto che nella legge di bilancio 2018 sono state sostenute finanziariamente misure assurde a sostegno delle più disparate attività, non ultimo il carnevale. Uno sforzo per venire incontro alle ultime platee rimaste senza tutele poteva essere compiuto considerando anche l'esiguità dei numeri in questioni. Secondo i Comitati sono circa sei mila lavoratori che per varie ragioni non hanno potuto godere della salvaguardia, in primis ci sono alcune centinaia di ex lavoratrici postali che hanno lasciato il lavoro con un incentivo all'esodo contando di traguardare la pensione entro pochi anni e che, a causa della progressione della speranza di vita, sono rimaste beffate spesso per pochi mesi.
I comitati ricordano che é stato fatto il possibile, attraverso gli interlocutori politici con cui si sono rinsaldati i rapporti in questi ormai oltre 6 anni, per cercare di far passare le misure a favorevoli agli esclusi, ma la situazione é stata chiara sin da subito dopo che gli emendamenti pro-Esodati erano stati bocciati in fase di discussione al Senato, constatando che è mancata l'assoluta volontà politica di gran parte della maggioranza e del Governo a farli passare. Ora la questione passerà al prossimo esecutivo e al Parlamento che uscirà dalle urne del marzo 2018 (sempre che una maggioranza netta riuscirà a formarsi). La speranza è un Parlamento più sensibile a queste tematiche che possa rimettere in pista provvedimenti per sanare l'ampia frattura che si è generata con la legge Fornero del 2011. La speranza è l'ultima a morire.
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venerdì 8 dicembre 2017

La Buonuscita nell'impegno dell'On. Walter Rizzetto

Siamo agli sgoccioli della legislatura.
Non mancheremo di fare un "riepilogo" di quanto è accaduto, delle parole spese e delle azioni che ne sono seguite.

Per ora riprendiamo quanto pubblicato dall'On. Walter Rizzetto e lo condividiamo non solo a titolo informativo, ma come esempio virtuoso di consequenzialità tra parole e azioni.

Sulla sua pagina Facebbok oggi scrive...

«Legge di Stabilità 2018, ultima occasione per salvaguardare alcune categorie e lanciare nuove proposte.

Ci siamo, è l'ultima Legge di Stabilità di questa Legislatura ed al solito ho rivolto la mia attenzione ad aspetti che in questi anni ho curato e seguito.
Ci sarà una belle battaglia parlamentare la prossima settimana, di giorno e di notte ed in Commissione, sulle proposte emendative presentate, poiché non lasceremo nulla al caso e staremo attenti ad ogni particolare.

Ecco alcune tra le mie proposte, appena depositate:

-proroga protocollo #opzionedonna 
-abrogazione legge #Mosca (ci riprovo)
-ultima e definitiva Salvaguardia #esodati
-deducibilità contributi versati dai #professionisti ed autonomi per assistenza sanitaria integrativa
-detrazione fiscale per sistemi di recupero acque piovane ad uso civile
-proroga #graduatorie di concorso e bonifica di alcuni errori di interpretazione
-ispettori del lavoro: più fondi e strumenti, meno tagli
-istituzione di una commissione che entro sei mesi componga la proposta del "salario minimo garantito" (dopo la mia risoluzione in Commissione Lavoro)
-#NASpI stagionali: aumentare e garantire la sussistenza
-norma #antidelocalizzazioni: se hai preso soldi pubblici per far restare il tuo lavoro in Italia e vuoi demoralizzare, allora, rendi euro su euro di soldi pubblici che ti sono stati dati
-abrogazione parametro "aspettativa di vita" #adv
-modifica parametro "aspettativa di vita" #adv
-rivalutazione quiescenza per ex lavoratori #postali e salvaguardia per le ormai poche ex lavoratrici postali
-norme a favore dei #risparmiatori ed azionisti Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza
-scorrimento graduatorie per Carabinieri idonei di concorso
-istituzione di zone franco urbane in Friuli Venezia Giulia #FVG
-istituzione della zona "porto franco" per il rilancio della città di #Livorno
-emendamenti a favore della stabilizzazione dei Vigili del Fuoco precari e discontinui (firmati anche da una collega del gruppo Misto) #vvff
-norma anti direttiva #Bolkestein per garantire un lavoro ed un futuro a migliaia di operatori ed aziende che hanno investito

Grazie a tutti voi per le continue sollecitazioni e condivisioni di questi anni: sono arrivato al termine di questa Legislatura stremato ma contento, felice di aver conosciuto persone incredibilmente belle e che mi hanno insegnato cose che resteranno nel "pozzo profondo" del mio cuore per tutta la vita.
Questa è la nostra ultima possibilità, poi ci concentreremo sulle elezioni Politiche del prossimo anno ed in queste ore pubblicherò su queste pagine la mozione congressuale con le linee programmatiche di #terranostra che ho presentato a Trieste, in seno al nostro Congresso Fratelli d'Italia e per cui attenderò i vostri commenti.

Coraggio e buona fortuna a tutti!»


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venerdì 1 dicembre 2017

Il 2 dicembre manifestiamo con la CGIL

Pensioni, ultime notizie ad oggi 30 novembre su esodati ed Elsa Fornero
Le ultimissime novità sulle pensioni ad oggi 30 novembre: tutto sugli esodati e la professoressa Fornero
30/11/2017
A. Anastasi Esperto di Lavoro 
Autore dalla news (Curata da S. Rodinò)

Il pacchetto #Pensioni del governo, che da poco ha passato l'esame della commissione Bilancio, contiene un importante provvedimento per gli #esodati. Di recente, abbiamo riportato le dichiarazioni sull'ottava salvaguardia dell'onorevole Walter Rizzetto [VIDEO], in occasione del dibattito sul decreto fiscale, collegato alla Legge di Stabilità. Sempre sul fronte esodati, si registrano le parole di Elsa Fornero, presente alla proiezione del film "L'esodo" in un teatro di periferia a Torino. La pellicola, del regista Ciro Formisano, racconta la storia personale dell'esodata Francesca, ritrovatasi senza un lavoro né una pensione per colpa della riforma Fornero.
E come lei altre migliaia di italiani. Gli esodati, appunto.

Novità dal pacchetto pensioni per gli esodatiCome riporta l'agenzia Adnkronos, nel pacchetto pensioni, che sarà inserito nella prossima manovra finanziaria, figura un'importante novità per gli esodati. Limitatamente al periodo 2018-2020, il numero massimo di anni che mancano alla pensione passano da 4 a 7. Il provvedimento si rivolge agli accordi tra i datori di lavoro e le organizzazioni sindacali più rappresentative. Inoltre, è da considerare anche il numero dei dipendenti dell'azienda, che deve essere superiore ai 15 dipendenti.
Intanto, proseguono le iniziative degli esodati in tutta Italia, facendo riferimento ai numerosi gruppi Facebook creati in questi ultimi anni. Per dopodomani, sabato 2 dicembre, è attesa la loro presenza nelle principali piazze italiane, dove la Cgil ha indetto una giornata di mobilitazione contro il governo per quanto concerne le pensioni.
"I conti non tornano" è lo slogan con cui il sindacato di Susanna Camusso ha rilanciato la propria iniziativa, che coinvolgerà Roma, Torino, Bari, Palermo e Cagliari.
Le parole di Elsa Fornero dopo il film "L'esodo"
"L'esodo" è un film che racconta la storia vera dell'esodata Francesca, una signora di 60 anni, trovatasi all'improvviso senza lavoro né pensione, all'indomani della legge Fornero. L'ex ministro del Lavoro è presente in sala, dove rimane per tutta la durata del film insieme ad un ristretto gruppo di esodati. Al termine, la professoressa dice di essere molto provata, aggiungendo prima di andarsene la seguente frase, riportata dal quotidiano La Stampa: "Questa riforma fa tanto comodo: ce se ne può vantare in Europa, mentre in Italia basta dire che è tutta colpa mia". Chiaro il riferimento alla classe politica di ieri e oggi.
Oggi Elsa Fornero ha 69 anni. Ricoprì la carica di ministro del Lavoro tra la fine del 2011 e l'inizio del 2013, poco più di un anno. Quanto bastò per rendere il suo nome indelebile nella memoria di migliaia di lavoratori italiani, che continuano a prendere di mira la professoressa ogni qualvolta se ne presenti l'occasione.
La Fornero, con amarezza, osserva come il suo sia stato l'unico nome dei tecnici di cui ci si ricorda ancora oggi a distanza di 6 anni, sottolineando come sul banco degli imputati sarebbe dovuta finire l'intera classe politica degli ultimi 20 anni, colpevole di aver illuso i cittadini raccontando di come tutto andasse bene.
Sabato 2 dicembre la manifestazione della CgilTra meno di 48 ore ci sarà la manifestazione del sindacato Cgil nelle città di Torino, Roma, Bari, Palermo e Cagliari. Susanna Camusso porrà nuovamente l'accento sul mancato accordo con il governo al termine del confronto della settimana scorsa, evidenziando tutti i limiti del pacchetto pensioni, che si accinge ad essere discusso alla Camera dei Deputati dopo il via libera della commissione Bilancio al Senato. Il gruppo sindacale contesta al governo di aver fatto troppo poco per quanto riguarda la cosiddetta fase 2, la quale prevedeva interventi concreti per le pensioni delle donne [VIDEO] e dei giovani.
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mercoledì 29 novembre 2017

Bocciati gli emendamenti al Senato. Si punta sulla Camera

Esodati, Ultima Chance per la nona salvaguardia e opzione donna
Martedì, 28 Novembre 2017
Dopo la bocciatura degli emendamenti in Commissione Bilancio in Senato i Comitati puntano al passaggio della manovra alla Camera. 
Proseguirà alla Camera il pressing per una nona salvaguardia pensionistica e la proroga dell'opzione donna al 2018. Dopo la bocciatura degli emendamenti alla manovra presentati in Commissione Bilancio al Senato l'ultima speranza per lavoratori e lavoratrici è riposta nel passaggio del provvedimento all'altro ramo del Parlamento, verso metà dicembre. La richiesta dei Comitati che rappresentano le istanze di questi lavoratori è di procedere all'approvazione di un ultimo provvedimento di salvaguardia pensionistica che faccia giustizia delle ultime platee di esclusi - circa 6mila lavoratori - riutilizzando gli ampi risparmi maturati nella settima e nell'ottava salvaguardia. I numeri del resto parlano chiaro.
A fronte degli oltre 30mila posti preventivati in occasione dell'approvazione dell'ottava salvaguardia, lo scorso anno, le domande effettivamente certificate dall'Inps con l'ultimo report di Ottobre sono risultate inferiori alla metà dei posti a disposizione tanto che con il recente decreto fiscale il Governo ha provveduto a rideterminare al ribasso il numero dei salvaguardati distraendo le risorse per altri scopi. Complessivamente dalle 174mila unità di salvaguardati previste con la settima si è scesi a 167mila con l'ottava e si è giunti ora a 153mila. Insomma i numeri - spiegano i Comitati - consentirebbero agevolmente il riutilizzo dei risparmi maturati per un provvedimento conclusivo volto a tutelare altre 6mila persone che per varie ragioni non sono riuscite a partecipare all'ottava salvaguardia per mancanza dei requisiti. In primis ci sono alcune centinaia di ex lavoratrici postali che hanno lasciato il lavoro con un incentivo all'esodo contando di traguardare la pensione entro pochi anni.
A sostegno delle loro richieste i Comitati saranno in Piazza il prossimo 2 Dicembre alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil contro la vertenza pensioni. Una data utile per sensibilizzare i partiti politici in vista del passaggio alla Camera della manovra.
Anche le lavoratrici che reclamano una proroga dell'opzione donna al 2018 - cioè della possibilità di pensionarsi all'età di 57 anni e 35 di contributi accettando il ricalcolo dell'assegno con il sistema contributivo - saranno in campo per far sentire la propria voce. "Nel nostro caso, denunciano le dirette interessate, c'è una specifica norma prevista dall'articolo 1, co. 281 della legge 208/2015 che consente la proroga del regime sperimentale oltre il 2015 utilizzando i risparmi maturati rispetto alle risorse messe a disposizione dal Governo con il citato intervento normativo che sostanzialmente è rimasta solo sulla carta". In Senato i gruppi di opposizione avevano sostenuto le loro ragioni con diverse proposte emendative salvo poi dover fare marcia indietro in occasione della votazione degli emendamenti in Commissione per la contrarietà dell'esecutivo ed il conseguente mancato sostegno dei senatori della maggioranza.
La partita si sposta dunque a dicembre alla Camera dove i gruppi contano sull'appoggio del Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, e dell'Onorevole Pd Maria Luisa Gnecchi che già in passato hanno dimostrato particolare attenzione a questi temi.
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Fornero: "Sono stata ingenua, ma la mia riforma oggi fa comodo"

Fornero guarda il film con gli esodati: “Sono distrutta, io perdo sempre”
L’ex ministra in una sala di Torino: “Sono stata ingenua, ma la mia riforma oggi fa comodo”
L’ex ministra assiste alla proiezione del film “L’esodo”
del regista Ciro Formisano con un gruppo di esodati
29/11/2017
ANDREA ROSSI
TORINO
Scusate ma ora vado. Sono distrutta». Comunque la si pensi è difficile restare indifferenti al coraggio di una donna che resta immobile mentre assiste al suo processo. Sullo schermo rimbalza una storia, racconta di come una riforma abbia distrutto vite, famiglie, dignità. Abbia trasformato persone distinte in mendicati. Quattrocentomila italiani avevano fatto un patto con lo Stato per andare in pensione in anticipo e sono state tradite sei anni fa, poco prima di Natale. Per la Storia, il grande colpevole di un’ecatombe sociale, gli «esodati», è una professoressa universitaria di Torino: si chiama Elsa Fornero, ha 69 anni, ministro del Lavoro nel governo tecnico guidato da Mario Monti tra la fine del 2011 e l’inizio del 2013.
Gli anni della grande austerità. O quelli in cui l’Italia si è salvata dal precipizio in cui è invece sprofondata la Grecia. Ad Atene c’era la «troika», le istituzioni monetarie e finanziare imponevano l’agenda al governo. L’Italia non ha vissuto lo stesso dramma ma ha visto qualcosa di più perfido: una classe politica che chiede ai tecnici, i «professori» di fare il lavoro sporco e poi li addita. «Altrimenti oggi sul banco degli imputati non ci sarei io, ma chi per vent’anni ha illuso gli italiani raccontando che andava tutto bene».

IN PERIFERIA
Elsa Fornero sale sul patibolo alle sei di sera dentro un teatro di periferia a Torino. Proiettano «L’Esodo», un film di Ciro Formisano, storia vera di Francesca, esodata a sessant’anni con una nipote di sedici cui badare, costretta a fare l’elemosina. Lo vede per la prima volta. Ha accettato di guardarlo insieme con un gruppo di esodati, le «vittime» della riforma che porta il suo cognome. «Solo il mio. Quello di Monti l’hanno scordato tutti. Anzi, si sono dimenticati di tutti i professori. Tranne che di me. Credevo di servire il Paese in un momento drammatico. Sono stata un’ingenua».
Sarà quest’amarezza che le segna il viso, sarà che non si dà pace, ma sembra quasi consegnarsi a un plotone che in effetti è apparecchiato solo per lei. Il film è delicato, struggente. Ma è personale. Racconta Francesca, l’esodata. Ma racconta anche il ministro. Anzi, la «strega», «ladra», perché «è così diverso quel che hanno fatto i professori da chi entra per rubarti in casa»? La «criminale».

IL RACCONTO
Per un’ora e quaranta minuti se ne sta immobile, rigida, le braccia serrate al petto, la mascella stretta. Francesca si inginocchia a terra e chiede la carità. «Ma questa storia sarebbe stata più drammatica ancora senza il governo di cui ho fatto parte». Sarebbe stata la Grecia. Francesca racconta a sua nipote di aver trovato lavoro come lavapiatti perché non ha cuore di dirle la verità. «Che stupidi questi professori quando dicevano di non sapere se l’indomani l’Italia avrebbe avuto i soldi per pagare i dottori, gli insegnanti, le forze dell’ordine». Francesca mangia solo tonno in scatola. «Forse è stata tutta un’illusione, non c’era chi diceva che i ristoranti erano pieni e la gente stava bene?».
La voce, a tratti, si spezza. «Ma certo che si risolve», dice l’esodata Francesca. «Vuoi mica che ci lascino senza pensione?». Sì, invece, ed erano 400 mila. Solo 150 mila sono stati tutelati. «Sì, e 130 mila li ho garantiti io. Chi è venuto dopo che cosa ha fatto?».
Deve fare un certo effetto vedersi allo schermo. Tutti i protagonisti di questa pagina hanno perso un pezzo di sé. Chissà come si sente un uomo, si chiama Carlo Filippa, mentre racconta «le crisi di panico, la famiglia a brandelli», i suoi anni bui senza lavoro né pensione. E chissà come ci si sente a passare per l’autore - l’unico - di questa carneficina sociale. «Chi racconta storie così vince comunque, io perdo sempre», riflette Elsa Fornero. È un pensiero amaro ma non fa una piega: come ci si difende davanti a chi ha perso lavoro, reddito, dignità? Come si spiega che poteva andare molto peggio, ammesso che sia vero? E come si fa i conti con l’idea di essersi prestati a un’operazione che la politica non voleva intestarsi e ha delegato ai tecnici? A distanza di sei anni Elsa Fornero non ci è ancora riuscita: «Questa riforma fa tanto comodo: ce se ne può vantare in Europa, mentre in Italia basta dire che è tutta colpa mia. Ora vado, sono stanca».
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Anche Video Repubblica

martedì 28 novembre 2017

Esodati presenti alla Leopolda

Pensione anticipata 2017 ultime novità: resoconto di OD ed Esodati alla Lepolda
Una delegazione di Esodati e di Opzione Donna hanno partecipato alla Leopolda per chiedere la pensione anticipata, ecco le ultime novità di oggi 27/11
Sabato 25 novembre una delegazione di Esodati e di Donne hanno partecipato alla Leopolda 8 per dare visibilità alle problematiche degli esodati esclusi da ottava salvaguardia e della proroga di opzione donne al 2018. Di seguito vi riportiamo il resoconto dettagliato che ci ha fornito Claudio Ardizio, responsabile del comitato esodati con l'aiuto di Gianni Giambenedetti per la stesura del racconto. Ecco le notizie di oggi 27 novembre sulle pensioni[VIDEO]tramite le sue parole

Ultime novità Pensione anticipata 2017: Esodati e Opzione Donna alla leopolda
"Claudio Ardizio con Vania Barboni avevano predisposto un breve scritto in cui ci presentavano, richiedevamo di affrontare soluzioni previdenziali e pensionistiche che il PD potrebbe proporre al maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio per il 2018 in Aula al Senato e poi alla Camera se il provvedimento AS 2960 Legge di Bilancio , quando sarà approvato dal Senato non verrà blindato con la fiducia alla Camera..
Si chiede di dare soluzione ai bisogni di 6.000 esodati esclusi che chiedono la NONA salvaguardia, il cumulo per Esodati e OD, di dare soluzione ai bisogni di donne per proroga OD al 2018 , per inserire in APE gli esodati come disoccupati involontari con 25 anni di contributi . Veniva inoltre chiesto un breve incontro con dei responsabili della segreteria nazionale per conoscere gli impegni e le proposte del PD riguardo al problema e per poter meglio illustrare le nostre richieste/proposte di soluzioni.
A tal fine nel corso della mattinata abbiamo fatto il giro di tutti i 100 tavoli tematici durante le 2 sessioni di lavoro, lasciando/illustrando brevemente lo scritto al responsabile del tavolo (tra gli altri Poletti, Lotti, Pinotti, Richetti, Bonafè, Giachetti, Bellanova , Fregolent, Parente e tanti altri ) .
Tutti hanno manifestato attenzione alla problematica e ci hanno assicurato che avrebbero portato avanti la nostra richiesta per un incontro con noi.
Verso le 17, grazie all’interessamento dell' On. Andrea Romano e di Lorenza Giani, abbiamo potuto parlare con il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova, (già ex sottosegretario al Ministero del Lavoro durante il governo Renzi con Poletti ed ex membro della commissione lavoro).
Dopo una presentazione del problema degli esodati esclusi e delle possibili soluzioni fatta da Claudio Ardizio , da Maria Lupelli , da Silvana Mangano , da Gianni Giambenedetti per il Cumulo , da Stefania Fiesoli per proroga Opzione Donna al 2018 , Teresa Bellanova conferma di essere ben a conoscenza dei problemi ed ci assicurava di farsi parte attiva con il Ministro Poletti e con il Segretario Nazionale del PD Renzi al fine di agire sul Governo Gentiloni , già a partire da lunedì prossimo al fine di poter cercare soluzioni a nostro favore nella prossima Legge di Bilancio .
L’abbiamo ringraziata per l’impegno assunto e che ovviamente confidiamo in Lei per poter raggiungere l’obiettivo da molti tanto atteso. Nel salutarci Teresa Bellanova ha ribadito che lei mantiene sempre gli impegni che si assume e di stare tranquilli che il prossimo lunedì il problema sarà sul tavolo del Ministro e del Segretario Renzi affinché loro vedano di far le giuste pressioni al Presidente del CdM Gentiloni , al Ministro Padoan e al MEF per trovare risorse e soluzioni."
Pensioni ultime novità, prossimo passo per esodati e OD: manifestazione a Roma
Infine Ardizio ricorda i prossimi appuntamenti: [VIDEO] "Il prossimo passo che dobbiamo fare è quello di partecipare alla mobilitazione nazionale indetta dalla CGIL per sabato 2 dicembre con manifestazioni a Roma, Torino, Bari, Palermo e Cagliari. In tanti / tante per sostenere il sindacato in merito alle sue richieste del punto 10 del documento sindacale che sono state quasi totalmente rimaste inascoltate da parte del governo. Chiederemo alla CGIL nazionale la possibilità di poter intervenire dal palco di Roma per 1 esodata/o esclusa/o e 1 donna OD per poter illustrare con un breve testo la nostre richieste di esodati esclusi e donne OD. Chiuderà la mobilitazione nazionale Susanna Camusso alle 12.30 a Roma in piazza del Popolo in collegamento video con le altre città ci saremo perché per noi nessuna risposta è pervenuta dal governo sul punto 10 del documento sindacale: "Verifica della consistenza delle risorse residuate per l’opzione donna e l’ottava salvaguardia relativa agli esodati gestendo le problematiche aperte." (...)
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lunedì 20 novembre 2017

Un fantasma


A 60 anni senza lavoro né pensione:
"Sono un’esodata, un fantasma"
Gabriella, l’ex Pr colpita dalla legge Fornero mentre era in ospedale
Pubblicato il 19 novembre 2017 


 Gabriella Stojan è nata e cresciuta a Milano (Newpress)di SIMONA BALLATORE simona.ballatore@ilgiorno.net
Milano, 19 novembre 2017 - - «Siamo stati i bancomat dello Stato e ora non abbiamo più voce in capitolo, si sono dimenticati di noi». Gabriella Stojan, milanese dalla nascita, ha 60 anni ed è ancora nel limbo: un lavoro non lo trova più e dal 2012 si è vista spostare la pensione di anno di anno. Secondo gli ultimi calcoli le mancano ancora sette anni. «Sette anni di inferno», ricorda lei. Ha perso il lavoro nel 2010 per colpa di un incidente stradale che la catapultò fuori dall’ufficio per più di sei mesi: malattia lunga, lettera di licenziamento. Nel 2011 è finito l’unico anno di disoccupazione, la Legge Fornero passò l’anno successivo, dalla notte alla mattina, mentre lei era sdraiata in un letto aspettando l’ennesimo intervento. «Quella legge mi ha portato via ogni cosa», sottolinea Stojan che ha iniziato a lavorare nel 1977 per aziende che si occupavano di pubbliche relazioni, organizzazioni di eventi e fiere.
«Quando ho cominciato io, le donne andavano in pensione a 55 anni, oggi ne ho 60 e sono qui senza reddito, non ho un lavoro né la pensione. Mi sento tradita dallo Stato», ripete. Di anni ne ha accumulati 27, dovrebbe arrivare a 35, ma senza impiego deve sperare nella pensione di vecchiaia. Di curriculum ne ha mandati parecchi. Aveva sperato anche in impieghi temporanei e nell’’Expo. Lei che conosce tre lingue si aggrappava a quella promessa: posti riservati a disoccupati, a over 50. «Ma chi li ha visti?», scuote la testa davanti alle porte chiuse in faccia. «Non ha più mercato, mi sono sentita dire, per forza, dovrei essere in pensione». Anche l’ultima operazione di «salvaguardia», l’ottava dalla legge Fornero, si è chiusa con due parole dell’Inps: «domanda respinta». Rabbia e disperazione negli occhi di chi ha dovuto bussare alla mensa dei poveri, chiedere pacchi viveri in parrocchia. Di chi ogni mese deve fare i conti con le bollette scadute.
«La mia generazione fa da ponte fra i figli da accudire e i genitori anziani, ma quel perno, su cui ruota l’impalcatura è venuto giù. Ed è stato un massacro sociale. È una vita insostenibile: se esci dal lavoro non rientri più e non voglio vivere tutta la vita sulle spalle di altri». Mai e poi mai avrebbe pensato di finire nel limbo: «Hanno in ostaggio i nostri soldi, mi sento come se avessi davanti il bastone con la carota, io continuo a camminare ma la carota si sposta sempre più in là. La gente non pensa più agli esodati, pensa che la situazione sia risolta e, con alcune salvaguardie, hanno spaccato il fronte, ma c’è sempre chi resta fuori. Abbiamo la sensazione di essere invisibili, ma eccoci qua».
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Controlla la data di pensionamento con la salvaguardia

Esodati, Controlla la data di pensionamento con la salvaguardia
Domenica, 19 Novembre 2017
Aggiornato il programma di Pensionioggi.it per controllare la data di pensionamento per i lavoratori che hanno diritto alla salvaguardia pensionistica.La comunicazione Istat relativa al prossimo adeguamento alla speranza di vita che scatterà dal 1° gennaio 2019, come noto, ha effetti anche per parte dei lavoratori salvaguardati. In particolare per i lavoratori in mobilità che maturano il diritto a pensione, secondo le vecchie regole pensionistiche, successivamente al 31 dicembre 2018 e che, pertanto, saranno interessati dal prossimo adeguamento alla speranza di vita pari a cinque mesi.
Per tenere conto di tali effetti PensioniOggi.it ha aggiornato il programma, già disponibile da inizio anno, per controllare gli effetti sulla data di pensionamento e sulla relativa salvaguardia pensionistica per tali soggetti in conseguenza del nuovo parametro diffuso dall'Istat. La vecchia versione del programma contemplava, invece, un aumento di quattro mesi (secondo lo scenario demografico istat 2007) che si è rilevata ormai inferiore, da qui dunque la necessità di effettuare l'integrazione. Si rammenta che, come in passato, è possibile anche neutralizzare gli effetti della speranza di vita Istat per controllare gli effetti dell'adeguamento sulla data di pensionamento.
Lo strumento consente di verificare la data di pensionamento anche per chi cumula contribuzione da lavoro dipendente nell'assicurazione generale obbligatoria con periodi di contribuzione nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (Artigiani, commercianti e Coltivatori Diretti); e le deroghe previste in favore dei cd. quindicenni (cioè di quei lavoratori e lavoratrici che possono pensionarsi con un requisito contributivo di 15 anni anzichè 20 anni) e di coloro che possono mantenere i requisiti agevolati di cui alla legge Dini, 57 anni e 35 di contributi (si tratta soprattutto di autorizzati ai volontari entro il 20 luglio 2007 ex art. 1, co. 8 della legge 243/04). Nel programma è possibile, infine, anche determinare la data di pensionamento, con le vecchie regole, a prescindere dalla salvaguardia sino al 31 dicembre 2023, una funzionalità utile per comprendere anche la ragione per la quale si risulta fuori dal perimetro di tutela (ad esempio per maturazione del diritto alla pensione oltre i 36 mesi dal termine della mobilità o del trattamento edile, oppure a causa della maturazione della decorrenza della pensione oltre il 6 gennaio 2019 o 6 gennaio 2018 per gli altri profili di tutela previsti dalla normativa).
Per accedere alla tutela gli interessati dovevano presentare istanza di accesso all'Inps o alla Direzione Territoriale del Lavoro a seconda del proprio profilo di tutela, a pena di decadenza, entro lo scorso 2 marzo 2017. Dunque chi, per qualsiasi ragione, non abbia prodotto l'istanza in tempo utile è fuori dal perimetro di tutela salvo il legislatore non decida di intervenire nuovamente sulla materia in occasione del disegno di legge di bilancio per il 2018.
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mercoledì 8 novembre 2017

Esodati oggi in piazza con Precoci e Opzione Donna

Pensioni, ultimissime ad oggi 7 novembre su lavori gravosi, precoci ed esodati
Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 7 novembre: tutto sui lavori gravosi, i lavoratori precoci, Opzione Donna ed esodati.

"Vuoto pneumatico". Così Susanna Camusso, segretario della Cgil, al termine dell'incontro con il governo avvenuto nelle ore centrali della giornata di ieri, lunedì 6 novembre. La numero uno del sindacato ha commentato con tale espressione il tavolo tecnico e le misure messe in campo dall'esecutivo sul capitolo #Pensioni. Le risposte attese sui cardini della cosiddetta fase 2 sono mancate, nonostante fossero state messe in primo piano dalle sigle sindacali nei giorni scorsi. Parti distanti anche sull'aspettativa di vita. Sull'argomento è tornata a parlare anche Elsa Fornero, con l'ex ministro del Lavoro che ha affermato in un'intervista a Repubblica come l'età della pensione vada alzata [VIDEO].

Aspettativa di vita, governo vuole confermare le categorie dell'Ape social
Il resoconto del tavolo di confronto tenutosi ieri a Palazzo Chigi arriva direttamente dal segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli. Il sindacalista ha confermato le difficoltà emerse durante l'incontro con il governo, su diversi aspetti del capitolo previdenziale. I sindacati si aspettavano risposte anche sulle pensioni dei giovani e la valorizzazione dei lavori di cura per le donne, ma l'attesa è stata vana. In questo momento, la fase 2 della riforma delle pensioni appare riposta in un cassetto. Se possa riaprirsi o meno, non è dato saperlo. Ad oggi però, è difficile pensare ad un cambiamento della situazione, data la complessità della materia e i tempi strettissimi imposti dall'esecutivo.
L'accordo, se ci sarà, fra governo e sindacati dovrà essere formalizzato entro lunedì prossimo, il giorno 13 novembre. Quasi impossibile, per quella data, riaprire il discorso su pensioni giovani, Ape donna [VIDEO] e le altre misure previste quando manca meno di una settimana al lunedì della prossima settimana.
Il blocco dell'aspettativa di vita resta l'unico argomento in discussione. Durante il confronto di ieri, il governo ha proposto ai sindacati il mantenimento della pensione a 66 anni e 7 mesi per i lavoratori addetti a mansioni gravose individuati con il decreto attuativo dell'Ape social. Oltre a loro, potrebbe esserci l'ampliamento anche agli agricoli e marittimi, per un totale complessivo di 17 mila persone. Rimarrebbe confermato anche, come requisito d'accesso, il paletto dei 6 anni di occupazione in attività gravose negli ultimi 7 anni di carriera lavorativa. Di fronte alla proposta dell'esecutivo, la Cgil si è mostrata fredda. Ghiselli, a margine del confronto, ha definito "improprio riferirsi esclusivamente all'ultima fase del periodo lavorativo, tanto più - ha concluso il segretario confederale - al modello Ape social e precoci".
I sindacati chiedono poi che la discussione sulla revisione dell'aspettativa di vita riguardi un numero consistente di lavoratori. Anche su questo punto però è palese la divergenza con l'esecutivo, non disposto a ragionare su platee ampie, citando problemi di sostenibilità e vincoli comunitari (Unione Europea ndr).

Manifestazione Opzione Donna, lavoratori precoci ed esodati domani 8 novembreMancano meno di 24 ore alla manifestazione che domani, mercoledì 8 novembre, dalle ore 9 vedrà le lavoratrici di #Opzione Donna, i precoci e gli esodati protestare contro il governo. Alla mobilitazione prenderà parte anche Walter Rizzetto, onorevole di Fratelli d'Italia. Non è da escludere che i lavoratori possano contare sull'appoggio di altri politici influenti (ricordiamo che Rizzetto è vice presidente della commissione Lavoro alla Camera). Per Opzione Donna, sono attese oltre 100 lavoratrici.
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venerdì 3 novembre 2017

Per il film “L’esodo”, prima nazionale al Rosebud

“L’esodo”, prima nazionale al RosebudIl film di Formisano racconta la ferita degli esodati. In sala anche regista e attrice

2/11/2017
REGGIO EMILIA. Il ritratto di una ferita enorme, una ferita che ha segnato centinaia di migliaia di persone. Mercoledì 8 novembre il cinema Rosebud ospiterà la prima assoluta de “L’esodo”, il film di Ciro Formisano con protagonista Daniela Poggi dedicato alla vita di un’esodata, una delle tantissime persone rimaste senza lavoro e ancora lontane dalla pensione, quella pensione a cui credevano di aver diritto in tempi brevi. 

Una situazione che ha coinvolto oltre 350mila italiani, lavoratori sopra ai 50 anni finiti in un limbo oscuro: il diritto alla pensione è lontanissimo, la possibilità di trovare un lavoro quasi nulla. Formisano ha realizzato un libro su questa pagina dolorosa dell’Italia contemporanea, coinvolgendo un nome noto come la Poggi. Mercoledì a Reggio ci sarà la primissima proiezione in assoluta, in una serata ad ingresso gratuito organizzata con il comitato Pro Esodati di Reggio Emilia a cui prenderanno parte anche la Poggi e Formisano, per un dialogo conclusivo con gli spettatori.

La storia è quella di Francesca, una 60enne romana esodata che si trova senza un soldo e con una nipote adolescente da crescere. Finisce a fare l’elemosina per strada, trovandosi poi costretta ad affrontare il giudizio dei parenti, che non accettano questa “umiliazione”.

«Questa vicenda ha colpito tantissime persone – racconta Formisano – per fortuna molte salvaguardate ma tante altre no. Io sono partito da un romanzo, poi diventato un film: durante la scrittura pensavo che quando il film sarebbe stato finalmente pronto la situazione degli esodati sarebbe stata una memoria di una delle conseguenze più immediate delle scelte del governo Monti. Invece, è ancora una situazione molto attuale. E gli autori vogliono ancora avere ragione, rivendicano la loro scelta convinti di aver avuto ragione, e questa è una situazione ancora aperta, è incredibile».

Il lavoro è partito da un approccio sul campo: «Ho intervistato tante persone – spiega – una delle quali compare anche nel film. Non ho certo dovuto inasprire nulla, ci siamo semplicemente adeguati ad alcune regole sceniche della narrazione, e ci sarebbe stato da raccontare anche peggio di così». Un film duro che si appoggia su un’attrice come Daniela Poggi: «Diverse attrici mi hanno detto di no, e dopo se ne sono pentite, mi hanno fatto sapere. Daniela invece ha accettato al volo. Le ho portato la sceneggiatura una sera, il giorno dopo aveva già letto tutto e ha accettato, con gli occhi lucidi. E si è affidata completamente a me». (adr.ar.)

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sabato 28 ottobre 2017

Il punto

L'articolo è stato rimosso per dar seguito alla precisa richiesta di Luigi Metassi:
«.. nel rimarcare che mai e in nessun modo siete stati da me autorizzati a pubblicare, integralmente o in parte, le interviste da me rilasciate a terzi, vi chiedo, con cortesia pari alla fermezza, la pronta rimozione dell'articolo in questione».
E anche dalla redazione di Contatto News:
«Vi chiediamo di rimuovere interamente il contenuto dal vostro sito, di cancellare anche altri nostri articoli presenti e di non copiare altri nostri articoli, anche in forma ridotta.

Attendiamo un vostro riscontro al più presto e ci riserviamo in caso contrario di intraprendere ulteriori azioni legali a difesa del nostro lavoro».


Ecco perché abbiamo rimosso il contenuto del post.

Risultati immagini per esodatiQuesto blog prende vita il 18/12/2011. In quel terribile dicembre 2011, molti di noi avevano bisogno di un punto di riferimento per non sentirsi soli. Questo è stato uno dei primi strumenti di contatto ed informazione in quel momento di sbandamento generale.
Da allora non abbiamo mancato di dar voce a singole storie, a momenti di lotta e nel replicare/diffondere ciò che nel bene e nel male veniva detto e scritto su di noi.
Lo abbiamo pensato come strumento di servizio ed a questo ci siamo attenuti.
Abbiamo accuratamente evitato qualsiasi pubblicità, diretta o indiretta proprio perché non c'era altro scopo.
Tale è rimasto nel tempo.
Coscienti di cosa vuol dire lavorare e per onestà intellettuale abbiamo sempre citato la fonte, sicché tutti potessero risalirvi e attraverso quei link verificare direttamente chi dice cosa, come e dove lo dice.
Ad oggi sono stati pubblicati 4774 post, che sono stati occasioni di dibattito, sfogo, lagnanza, proposta... 
Per farlo abbiamo impiegato moltissimo tempo alla ricerca di informazioni, ci abbiamo passato i giorni e le notti, le feste comandate e quelle no... Insomma un impegno preso sul serio con sé stessi e con gli altri.

Per la prima volta ci viene intimato di rimuovere un post, minacciando azioni legali.

Qui nessuno vuole "rubare informazione" e questo nella risposta è scritto:
«... Se però il Vostro lavoro è talmente preziosa da essere custodito in esclusiva anziché diffuso tra la mia modestissima platea alla quale presto un servizio gratuito di conoscenza e riconoscenza per chi parla di esodati... pazienza. 
Non sono un ladro di informazione ed assicuro di stare alla larga del Vostro sito, sicché non possiate avere neppure il sospetto che possa rubarvi... chissà cosa.
Mi rattrista essere considerato un ladro di notizie, perché non è nella mia indole, né nella mia intenzione, credetemi. Avrei preferito non essere esodato.
In ogni caso se per il passato ho pubblicato qualcosa di vostro (sinceramente non lo so) l'ho fatto con queste intenzioni e se mi chiederete di rimuovere altri articoli che vorrete segnalarmi, lo farò immediatamente...».

Come in questo caso.

Resta il titolo del post. Se ci verrà chiesto di togliere anche quello lo rinomineremo MESTIZIA.


mercoledì 18 ottobre 2017

Aggiornato il Report dell'Ottava Salvaguardia

Esodati, Aggiornato il Report dell'Ottava Salvaguardia17 Ottobre 2017
Alla data del 10 Ottobre risultano accolte poco più di 13mila domande su un totale di oltre 35mila pervenute.
Procedono le operazioni di certificazione per l'accesso all'ottava salvaguardia. Il report diffuso in settimana dall'Inps, contenente i dati aggiornati al 10 ottobre (il quinto aggiornamento), certifica ben 35.182 istanze pervenute a fronte delle quali solo 13.837 sono state accolte di cui 11.842 già inviate agli interessati. Cala il numero delle domande giacenti pari a solo 1.199 unità. Nel profilo dedicato ai lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria dell'assicurazione IVS ante 2012 che non hanno versato un contributo volontario si registra l'attivazione dei cd. vasi comunicanti per consentire l'accoglimento di un numero di domande superiori a quello previsto dalla legge per questo profilo di tutela (1.270 contro 1.200 posti disponibili).
Complessivamente la lettura del rapporto conferma il sottoutilizzo dei posti a disposizione (30.700) una sponda alle richieste dei sindacati e dei Comitati degli Esodati che chiedono una ulteriore estensione delle tutele sino almeno al 2021/2022.
L'ottava salvaguardia tutela, infatti, coloro che con le vecchie regole pensionistiche, vigenti prima della Riforma Fornero, avrebbero maturato la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2018 o il 6 gennaio 2019 (a seconda dei diversi profili di tutela) oppure il diritto a pensione entro tre anni dalla scadenza dell'indennità di mobilità ordinaria o dello speciale trattamento edile. Restano ancora fuori dal perimetro, secondo i sindacati, poche migliaia di lavoratori, spesso donne del settore privato, già disoccupati o che avevano già siglato accordi per l'uscita dal posto di lavoro prima del 31 dicembre 2011 e che, dunque, contavano di pensionarsi con le regole ante fornero entro pochi anni. Questi soggetti non possono fare istanza per l'Ape sociale o la quota 41 per i lavoratori precoci perchè strumenti con maggiori vincoli sia oggettivi che soggettivi rispetto alla salvaguardia pensionistica.
Maria, ad esempio, è una lavoratrice del settore privato che ha siglato un accordo con incentivo all'esodo per risolvere il rapporto di lavoro prima del 2012 e che, in assenza della Legge Fornero, avrebbe maturato il diritto a pensione nel maggio del 2019 (con decorrenza nel 2020). E' disoccupata dal 2012 ma non può accedere all'ottava salvaguardia perchè la decorrenza della prestazione pensionistica è successiva al 6 gennaio 2019 nè può chiedere l'Ape sociale in quanto la sua disoccupazione non è frutto di un licenziamento da parte del datore di lavoro. L'Ape social, infatti, non contempla chi si è dimesso, chi ha risolto il rapporto di lavoro in modo consensuale, i contratti a tempo determinato, nè tutela coloro che hanno un maturato contributivo inferiore a 30 anni. A Maria non resterebbe altra strada che l'Ape volontario (cioè un prestito con penalità sulla pensione) sempre che venga prorogato oltre il 2018. Per evitare tali conseguenze, i Comitati chiedono di allungare la data di scadenza della salvaguardia di almeno altri due o tre anni. Una decisione che tuttavia non è stata presa con la legge di bilancio appena approvata da Palazzo Chigi.



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giovedì 12 ottobre 2017

On. Maestri: infranto il principio di uguaglianza di fronte alla Legge

Dal blog "Il volo della Fenice
L’attuale rinnovata attenzione alle problematiche degli esodati esclusi da tutte le salvaguardie finora approvate potrebbe preludere ad uno spiraglio in direzione di un provvedimento legislativo che renda finalmente giustizia a questa categoria di ex lavoratori. La posizione di RGS e MEF è purtroppo nota: da sempre inclini a negare disponibilità economiche alle salvaguardie non mutano indirizzo nemmeno in questa occasione, nonostante la Legge 228 del 24 dicembre 2012 avesse istituito e finanziato un apposito fondo. Nel merito, la nota al Documento di Economia e Finanza (DEF) da parte della Commissione Lavoro della Camera [stralcio tratto da investireoggi.it]chiede espressamente
on. Andrea Maestri
Interventi atti a considerare la presenza di una significativa differenza tra il numero stimato dei beneficiari della cosiddetta “ottava salvaguardia” e quello delle domande accolte o giacenti, si evidenzi l’esigenza di verificare la sussistenza e la consistenza di economie, anche in via prospettica, rispetto ai limiti di spesa previsti dai provvedimenti di salvaguardia, al fine di definire i contenuti di possibili interventi legislativi in materia sociale o previdenziale finanziati a valere sulle risorse destinate a confluire nel Fondo sociale per occupazione e formazione ai sensi dell’articolo 1, comma 211, della legge di bilancio 2017.
Per contro, in questi giorni, da parte di diversi esponenti della Commissione Lavoro si registra un crescendo di interviste in merito alla attuale complessa questione previdenziale e assistenziale, nel corso delle quali viene affrontato anche il tema delle salvaguardie e degli esclusi:
C’è ancora una parte di esodati che non possono accedere alle salvaguardie, per i “paletti” contenuti nelle norme: se ci sono ancora risorse disponibili, quei “paletti” non hanno ragione di essere.
On. Andrea Maestri (Possibile) – stralcio tratto da intervista apparsa su Blastingnews.com:
Anche per gli esodati i soldi ci sono. Il Governo tramite il sottosegretario ha confermato di non prevedere un’ulteriore salvaguardia. Questa posizione ottusa e rigida, dà la misura di quanto questo Governo consideri facoltativo il rispetto di regole basilari di uno Stato di diritto, come il principio di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Particolarmente incisive appaiono le considerazioni dell’on. Andrea Maestri, laddove denuncia il perdurare di un danno costituzionale nei confronti della categoria degli esodati, stigmatizzando nel contempo la distanza del governo dai principi che regolano lo Stato di diritto.
La posizione espressa dall’on. Maestri è sostanziale, non tanto perché ribadisce le posizioni da sempre sostenute dagli esodati così come documenta anche il noto “Dossier Esodati” della Rete dei Comitati, bensì perché da tali considerazioni deriva la assoluta specificità della categoria e delle relative istanze. Il caso, così come lucidamente esposto, riconduce in tutta evidenza agli Artt. 3, 35 e 38 della Costituzione; di conseguenza, i diritti di tali soggetti non possono venire ulteriormente condizionati da mere speculazioni di carattere economico né l‘esiguo loro numero potrebbe giustificare un indirizzo che l’on. Maestri non esita a definire “ottuso e rigido”. Ma c’è di più.
Poiché l’intera vicenda origina da un grave vulnus causato dallo Stato, che tutt’ora permane nei confronti degli esodati esclusi dalla ottava salvaguardia, va da se che l’eventuale atto riparatorio, qualora venisse disposto, non potrebbe che riguardare la piena restituzione, in forma e sostanza, di quanto fino a qui negato. Ne consegue che non sarebbero adeguate ipotesi assistenziali né, tanto meno, sarebbero adeguate creative soluzioni previdenziali difformi dal quelle previste dal precedente regime loro spettante per diritto quesito.
Sanare definitivamente la questione esodati è un’esigenza ritenuta ormai inderogabile per diversi componenti la Commissione Lavoro e le interviste pubblicate, insieme alla nota al DEF, ne costituiscono l’evidenza. Le premesse ci sono e un partito di governo non può nascondersi dietro le ostinate pretese di qualche ministero. Si restituiscano i risparmi delle salvaguardie agli esodati (dall’ultimo report INPS dovrebbero superare abbondantemente il miliardo), con l’avvertenza che il beneficio non dovrà necessariamente andare a chi gli sia stata respinta una precedente istanza ma dovrà andare a chi è effettivamente in possesso dei dovuti requisiti; che il soggetto abbia o meno presentato domanda per una precedente salvaguardia non può valere ai fini del diritto. Il diritto si valuta sui requisiti, non sulle pregresse soggettive iniziative estemporanee. 

mercoledì 4 ottobre 2017

Il film sugli Esodati al cinema da Novembre

L'Esodo, il film sugli Esodati al cinema da Novembre
Il film affronta il tema degli esodati, quei lavoratori prepensionati che non percepiscono uno stipendio e neanche un assegno previdenziale.


Nato due anni fa da un'idea del regista Ciro Formisano, il film-denuncia L'Esodo, tratto da una storia realmente accaduta, arriva nelle sale italiane il 9 novembre. Attraverso la storia di Francesca, cinquattottenne esodata, il film affronta uno dei temi italiani più attuali e drammatici: gli esodati, quei lavoratori prepensionati che non percepiscono uno stipendio e neanche un assegno previdenziale.
Il progetto cinematografico L'Esodo è no profit, sostenuto attraverso partecipazioni volontarie tramite il web, e si propone come strumento uno di protesta contro misure ancora insufficienti per salvaguardare persone senza alcun reddito, a causa della riforma Fornero.
Ad interpretare Francesca, sessantenne "esodata" che finirà ad elemosinare per necessità e protesta, è un'inedita Daniela Poggi, che festeggia 40 anni di carriera con un ruolo delicato e complesso. Tra gli interpreti anche Rosaria De Cicco e Kiara Tomaselli.
Ciro Formisano con L'Esodo debutta in un lungometraggio. e nella sceneggiatura ha incluso testimonianze di persone ridotte alla miseria a causa della riforma dell'ex Ministro Fornero. L'inizio riprese del film ha coinciso, a fine 2015, con la discussione della settima salvaguardia nella legge di stabilità.
Formisano ha sposato la causa di quel numero sempre crescente di uomini e di donne che, con l'entrata in vigore della Legge dell'ex Ministro Fornero e il suo innalzamento dell'età pensionabile, si sono improvvisamente trovati troppo vecchi per il lavoro e troppo giovani per la pensione, senza reddito e senza ammortizzatori sociali.
Una causa su cui vanno riaccesi i riflettori perché, ancora oggi, 5.000 esodati attendono di essere salvaguardati e sperano nella prossima Legge di Stabilità, che proprio a ridosso dell'uscita del film dovrebbe essere approvata.
Il film, distribuito da Stemo Production, uscirà al cinema il 9 novembre.

giovedì 28 settembre 2017

La vera storia di un’esodata

“L’Esodo” di Ciro Formisano, la vera storia di un’esodata (interpretata da Daniela Poggi)
26 settembre 2017
“L’Esodo” di Ciro Formisano, la vera storia di un’esodata (interpretata da Daniela Poggi). Il film-denuncia L’ESODO, tratto da una storia realmente accaduta, arriva nelle sale italiane per raccontare, per la prima volta, una pagina amara della recente politica del nostro paese. Ad interpretare Francesca, sessantenne “esodata” che finirà ad elemosinare per necessità e protesta, è un’inedita Daniela Poggi, che festeggia 40 anni di carriera con un ruolo delicato e complesso, che le ha già permesso di trionfare come miglior attrice protagonista in tutti i festival in cui è stato presentato il film. L’ESODO nasce da un’idea del regista Ciro Formisano, qui al suo debutto in un lungometraggio, che ha sposato la causa di quel numero sempre crescente di uomini e di donne che, con l’entrata in vigore della Legge dell’ex Ministro Fornero e il suo innalzamento dell’età pensionabile, si sono improvvisamente trovati in un limbo: troppo vecchi per il lavoro e troppo giovani per la pensione, senza reddito e senza ammortizzatori sociali. Una causa su cui vanno riaccesi i riflettori perché, ancora oggi, 5.000 esodati attendono di essere salvaguardati e sperano nella prossima Legge di Stabilità, che proprio a ridosso dell’uscita del film dovrebbe essere approvata. Nel cast anche Rosaria De Cicco. Il film, distribuito da Stemo Production, uscirà al cinema il 9 novembre.
“Tre anni fa ho iniziato a seguire la vicenda degli esodati, convinto che sarebbe stata la più dura conseguenza del governo dei “Professori” e della grave rottura di un patto tra stato e cittadino. Ho filmato e raccolto testimonianze di esodati provenienti da tutta Italia, durante le manifestazioni, i presidi, le dure proteste che si contraddistinguevano dalle altre per la loro enorme civiltà. Per una dignità mai persa, nonostante in molti conoscevano la miseria per la prima volta e dopo una vita di lavoro. La stava conoscendo anche lei questa miseria, una donna che ho intervistato a lungo, la cui storia mi colpì molto. Ho pensato che era una storia che dovevo raccontare”.
CIRO FORMISANO
Sinossi: 2012. Anno del governo tecnico Monti. Francesca, 60enne, si ritrova improvvisamente nella condizione di esodata, e quindi senza alcun reddito. Anche con Mary, la nipote che vive con lei, la situazione precipita, proprio a causa del disprezzo che l’adolescente prova per la miseria in cui sono piombate. Non trovando alcuna soluzione, dopo aver bussato a numerose porte Francesca finisce a mendicare in Piazza della Repubblica a Roma. Le persone che attraversano quotidianamente la piazza rimangono colpite dalla sua immagine, così distinta e così lontana dallo stereotipo della mendicante. Francesca incarna la nuova povertà italiana. Tenendo la nipote all’oscuro di tutto, la donna riesce a superare l’imbarazzo dei primi giorni e a conoscere diverse persone incuriosite dalla sua condizione e frequentatori della piazza. Tra questi, il tedesco Peter, uno dei primi che riesce a strapparle un sorriso e con cui intraprende una tenera amicizia; un’irriverente zingara che cerca di cacciarla per difendere “la sua zona”; Cesare, un coatto dal fare misterioso ma affidabile, che tenta di infervorare l’animo della donna, aizzandola alla protesta. Le cose si complicano però, quando una giornalista le chiede di raccontarle la sua storia.


domenica 24 settembre 2017

Esodati esclusi dalla 8^ salvaguardia

Risposta   del Governo a sua interrogazione con il numero di 3.406 esodati esclusi dalla ottava salvaguardia
                        
INTERROGAZIONE N. 5-11470 On. Rizzetto ( FdI-AN )
Commissione XI Camera dei Deputati – seduta del 14 settembre 2017.

Immagine correlata         Passo ad illustrare l’atto parlamentare dell’On. Rizzeto, concernenti i soggetti non rientranti nell’ambito di applicazione delle disposizioni sulla c.d. “ottava salvaguardia” contenute nell’art. 1, comma 214 e ss (seguenti), della legge n. 232 del 2016 (legge di bilancio 2017)

Al riguardo, dai dati forniti dall’INPS – e contenuti nella tabella (All. 1) che metto a disposizione dell’interrogante e dell’intera commissione – si evince che il numero complessivo dei soggetti esclusi dalla ottava salvaguardia per effetto dell’adeguamento all’aspettativa di vita è di 273 unità (di cui 115 donne e 158 uomini). Di questi soggetti:
-         52 sono lavoratori con contratto a tempo determinato e prosecutori volontari senza versamenti che matureranno il diritto a pensione in data successiva al 6 gennaio 2018;
-         221 sono soggetti appartenenti ad altre categorie che matureranno il diritto a pensione in data successiva al 6 gennaio 2019.
Dalla tabella emerge, inoltre, che le donne escluse dalla salvaguardia, nate dopo il 31 luglio1956, sono 1.359 mentre 1.774 sono i lavoratori collocati in mobilità privi dei requisiti per il diritto a pensione entro 36 mesi dalla fine del periodo di mobilità.

Ciò posto, con riferimento al quesito relativo al numero dei c.d. esodati ex. Postali – categoria avente decorrenza pensionistica oltre il 2018 e costituita da soggetti cessati dal lavoro con accordi individuali di esodo con Poste Italiane spa, entro il 31 dicembre 2011 – l’INPS ha precisato che in caso di cessazione individuale del rapporto di lavoro, né il lavoratore né il datore di lavoro sono tenuti ad alcuna specifica comunicazione all’Istituto; non è, pertanto, possibile distinguere le cessazioni unilaterali da quelle avvenute a seguito di accordi tra le parti.
L’Inps non è quindi in gardo di fornire il numero esatto dei lavoratori rientranti nella categoria che qui interessa. L’Istituto, tuttavia, ha fornito un dato approssimativo, individuando una platea pari a 82 lavoratori. Tale dato si ricava prendendo in considerazione i lavoratori di Poste Italiane cui l’Inps ha respinto, per assenza del requisito anagrafico o contributivo, la domanda di salvaguardia per cessazione del rapporto di lavoro derivante da accordo individuale sottoscritto entro il 31 dicembre 2011. Dal numero così ottenuto sono stati esclusi i lavoratori deceduti, i titolari di pensione, nonché i lavoratori cessati dopo il 31 dicembre 2012.
L’Inps ha, infine, precisato che la platea si riferisce esclusivamente ai lavoratori che hanno presentato domanda di salvaguardia.
Da ultimo, per quanto riguarda i c.d. esodati ex Alitalia occore precisare, preliminarmente, che l’art.1 della legge n. 147 del 2014 ha previsto l’acceso ai benefici della c.d. seconda salvaguardia in favore dei soggetti per i quali le imprese avessero stipulato – in sede governativa e entro il 31 dicembre 2011 – accordi finalizzati alla gestione delle eccedenze occupazionali, con utilizzo di ammortizzatori sociali.
Con specifico riferimento ai lavoratori Alitalia, per i quali risulta essere stato stipulato un accordo in sede governativa in data 11 marzo 2011, doveva risultare la cessazione dell’attività lavorativa entro il 31 dicembre 2014 – con conseguente messa in mobilità – unitamente alla comunicazione dei nominativi dei lavoratori licenziati al Ministero che rappresento. Tuttavia, dai riscontri effettuati è emerso che, per i lavoratori in parola, non è pervenuta alcuna istanza aziendale di accesso alla seconda salvaguardia.

tabella (All. 1)



Tipologia
Sesso
Totale complessivo1
Titolari di contratto a tempo det. e prosecutori volontari senza vers. (requisito entro il 6/1/2018)
28
24
52
Altre categorie (requisito entro il 6/1/2019)
87
134
221
Totale esclusi per adeguamento aspettativa di vita
115
158
273




Donne escluse nate dopo il 31/7/1956
1.359

1.359
lavoratori privi dei requisiti entro 36 mesi dalla fine del periodo di mobilità
582
1.192
1.774
Totale generale
2.056
1.350
3.406




1dati estratti dalle certificazioni respinte aggiornate all'11/9/2017