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mercoledì 29 novembre 2017

Bocciati gli emendamenti al Senato. Si punta sulla Camera

Esodati, Ultima Chance per la nona salvaguardia e opzione donna
Martedì, 28 Novembre 2017
Dopo la bocciatura degli emendamenti in Commissione Bilancio in Senato i Comitati puntano al passaggio della manovra alla Camera. 
Proseguirà alla Camera il pressing per una nona salvaguardia pensionistica e la proroga dell'opzione donna al 2018. Dopo la bocciatura degli emendamenti alla manovra presentati in Commissione Bilancio al Senato l'ultima speranza per lavoratori e lavoratrici è riposta nel passaggio del provvedimento all'altro ramo del Parlamento, verso metà dicembre. La richiesta dei Comitati che rappresentano le istanze di questi lavoratori è di procedere all'approvazione di un ultimo provvedimento di salvaguardia pensionistica che faccia giustizia delle ultime platee di esclusi - circa 6mila lavoratori - riutilizzando gli ampi risparmi maturati nella settima e nell'ottava salvaguardia. I numeri del resto parlano chiaro.
A fronte degli oltre 30mila posti preventivati in occasione dell'approvazione dell'ottava salvaguardia, lo scorso anno, le domande effettivamente certificate dall'Inps con l'ultimo report di Ottobre sono risultate inferiori alla metà dei posti a disposizione tanto che con il recente decreto fiscale il Governo ha provveduto a rideterminare al ribasso il numero dei salvaguardati distraendo le risorse per altri scopi. Complessivamente dalle 174mila unità di salvaguardati previste con la settima si è scesi a 167mila con l'ottava e si è giunti ora a 153mila. Insomma i numeri - spiegano i Comitati - consentirebbero agevolmente il riutilizzo dei risparmi maturati per un provvedimento conclusivo volto a tutelare altre 6mila persone che per varie ragioni non sono riuscite a partecipare all'ottava salvaguardia per mancanza dei requisiti. In primis ci sono alcune centinaia di ex lavoratrici postali che hanno lasciato il lavoro con un incentivo all'esodo contando di traguardare la pensione entro pochi anni.
A sostegno delle loro richieste i Comitati saranno in Piazza il prossimo 2 Dicembre alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil contro la vertenza pensioni. Una data utile per sensibilizzare i partiti politici in vista del passaggio alla Camera della manovra.
Anche le lavoratrici che reclamano una proroga dell'opzione donna al 2018 - cioè della possibilità di pensionarsi all'età di 57 anni e 35 di contributi accettando il ricalcolo dell'assegno con il sistema contributivo - saranno in campo per far sentire la propria voce. "Nel nostro caso, denunciano le dirette interessate, c'è una specifica norma prevista dall'articolo 1, co. 281 della legge 208/2015 che consente la proroga del regime sperimentale oltre il 2015 utilizzando i risparmi maturati rispetto alle risorse messe a disposizione dal Governo con il citato intervento normativo che sostanzialmente è rimasta solo sulla carta". In Senato i gruppi di opposizione avevano sostenuto le loro ragioni con diverse proposte emendative salvo poi dover fare marcia indietro in occasione della votazione degli emendamenti in Commissione per la contrarietà dell'esecutivo ed il conseguente mancato sostegno dei senatori della maggioranza.
La partita si sposta dunque a dicembre alla Camera dove i gruppi contano sull'appoggio del Presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, e dell'Onorevole Pd Maria Luisa Gnecchi che già in passato hanno dimostrato particolare attenzione a questi temi.
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Fornero: "Sono stata ingenua, ma la mia riforma oggi fa comodo"

Fornero guarda il film con gli esodati: “Sono distrutta, io perdo sempre”
L’ex ministra in una sala di Torino: “Sono stata ingenua, ma la mia riforma oggi fa comodo”
L’ex ministra assiste alla proiezione del film “L’esodo”
del regista Ciro Formisano con un gruppo di esodati
29/11/2017
ANDREA ROSSI
TORINO
Scusate ma ora vado. Sono distrutta». Comunque la si pensi è difficile restare indifferenti al coraggio di una donna che resta immobile mentre assiste al suo processo. Sullo schermo rimbalza una storia, racconta di come una riforma abbia distrutto vite, famiglie, dignità. Abbia trasformato persone distinte in mendicati. Quattrocentomila italiani avevano fatto un patto con lo Stato per andare in pensione in anticipo e sono state tradite sei anni fa, poco prima di Natale. Per la Storia, il grande colpevole di un’ecatombe sociale, gli «esodati», è una professoressa universitaria di Torino: si chiama Elsa Fornero, ha 69 anni, ministro del Lavoro nel governo tecnico guidato da Mario Monti tra la fine del 2011 e l’inizio del 2013.
Gli anni della grande austerità. O quelli in cui l’Italia si è salvata dal precipizio in cui è invece sprofondata la Grecia. Ad Atene c’era la «troika», le istituzioni monetarie e finanziare imponevano l’agenda al governo. L’Italia non ha vissuto lo stesso dramma ma ha visto qualcosa di più perfido: una classe politica che chiede ai tecnici, i «professori» di fare il lavoro sporco e poi li addita. «Altrimenti oggi sul banco degli imputati non ci sarei io, ma chi per vent’anni ha illuso gli italiani raccontando che andava tutto bene».

IN PERIFERIA
Elsa Fornero sale sul patibolo alle sei di sera dentro un teatro di periferia a Torino. Proiettano «L’Esodo», un film di Ciro Formisano, storia vera di Francesca, esodata a sessant’anni con una nipote di sedici cui badare, costretta a fare l’elemosina. Lo vede per la prima volta. Ha accettato di guardarlo insieme con un gruppo di esodati, le «vittime» della riforma che porta il suo cognome. «Solo il mio. Quello di Monti l’hanno scordato tutti. Anzi, si sono dimenticati di tutti i professori. Tranne che di me. Credevo di servire il Paese in un momento drammatico. Sono stata un’ingenua».
Sarà quest’amarezza che le segna il viso, sarà che non si dà pace, ma sembra quasi consegnarsi a un plotone che in effetti è apparecchiato solo per lei. Il film è delicato, struggente. Ma è personale. Racconta Francesca, l’esodata. Ma racconta anche il ministro. Anzi, la «strega», «ladra», perché «è così diverso quel che hanno fatto i professori da chi entra per rubarti in casa»? La «criminale».

IL RACCONTO
Per un’ora e quaranta minuti se ne sta immobile, rigida, le braccia serrate al petto, la mascella stretta. Francesca si inginocchia a terra e chiede la carità. «Ma questa storia sarebbe stata più drammatica ancora senza il governo di cui ho fatto parte». Sarebbe stata la Grecia. Francesca racconta a sua nipote di aver trovato lavoro come lavapiatti perché non ha cuore di dirle la verità. «Che stupidi questi professori quando dicevano di non sapere se l’indomani l’Italia avrebbe avuto i soldi per pagare i dottori, gli insegnanti, le forze dell’ordine». Francesca mangia solo tonno in scatola. «Forse è stata tutta un’illusione, non c’era chi diceva che i ristoranti erano pieni e la gente stava bene?».
La voce, a tratti, si spezza. «Ma certo che si risolve», dice l’esodata Francesca. «Vuoi mica che ci lascino senza pensione?». Sì, invece, ed erano 400 mila. Solo 150 mila sono stati tutelati. «Sì, e 130 mila li ho garantiti io. Chi è venuto dopo che cosa ha fatto?».
Deve fare un certo effetto vedersi allo schermo. Tutti i protagonisti di questa pagina hanno perso un pezzo di sé. Chissà come si sente un uomo, si chiama Carlo Filippa, mentre racconta «le crisi di panico, la famiglia a brandelli», i suoi anni bui senza lavoro né pensione. E chissà come ci si sente a passare per l’autore - l’unico - di questa carneficina sociale. «Chi racconta storie così vince comunque, io perdo sempre», riflette Elsa Fornero. È un pensiero amaro ma non fa una piega: come ci si difende davanti a chi ha perso lavoro, reddito, dignità? Come si spiega che poteva andare molto peggio, ammesso che sia vero? E come si fa i conti con l’idea di essersi prestati a un’operazione che la politica non voleva intestarsi e ha delegato ai tecnici? A distanza di sei anni Elsa Fornero non ci è ancora riuscita: «Questa riforma fa tanto comodo: ce se ne può vantare in Europa, mentre in Italia basta dire che è tutta colpa mia. Ora vado, sono stanca».
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Anche Video Repubblica

martedì 28 novembre 2017

Esodati presenti alla Leopolda

Pensione anticipata 2017 ultime novità: resoconto di OD ed Esodati alla Lepolda
Una delegazione di Esodati e di Opzione Donna hanno partecipato alla Leopolda per chiedere la pensione anticipata, ecco le ultime novità di oggi 27/11
Sabato 25 novembre una delegazione di Esodati e di Donne hanno partecipato alla Leopolda 8 per dare visibilità alle problematiche degli esodati esclusi da ottava salvaguardia e della proroga di opzione donne al 2018. Di seguito vi riportiamo il resoconto dettagliato che ci ha fornito Claudio Ardizio, responsabile del comitato esodati con l'aiuto di Gianni Giambenedetti per la stesura del racconto. Ecco le notizie di oggi 27 novembre sulle pensioni[VIDEO]tramite le sue parole

Ultime novità Pensione anticipata 2017: Esodati e Opzione Donna alla leopolda
"Claudio Ardizio con Vania Barboni avevano predisposto un breve scritto in cui ci presentavano, richiedevamo di affrontare soluzioni previdenziali e pensionistiche che il PD potrebbe proporre al maxi emendamento del Governo alla Legge di Bilancio per il 2018 in Aula al Senato e poi alla Camera se il provvedimento AS 2960 Legge di Bilancio , quando sarà approvato dal Senato non verrà blindato con la fiducia alla Camera..
Si chiede di dare soluzione ai bisogni di 6.000 esodati esclusi che chiedono la NONA salvaguardia, il cumulo per Esodati e OD, di dare soluzione ai bisogni di donne per proroga OD al 2018 , per inserire in APE gli esodati come disoccupati involontari con 25 anni di contributi . Veniva inoltre chiesto un breve incontro con dei responsabili della segreteria nazionale per conoscere gli impegni e le proposte del PD riguardo al problema e per poter meglio illustrare le nostre richieste/proposte di soluzioni.
A tal fine nel corso della mattinata abbiamo fatto il giro di tutti i 100 tavoli tematici durante le 2 sessioni di lavoro, lasciando/illustrando brevemente lo scritto al responsabile del tavolo (tra gli altri Poletti, Lotti, Pinotti, Richetti, Bonafè, Giachetti, Bellanova , Fregolent, Parente e tanti altri ) .
Tutti hanno manifestato attenzione alla problematica e ci hanno assicurato che avrebbero portato avanti la nostra richiesta per un incontro con noi.
Verso le 17, grazie all’interessamento dell' On. Andrea Romano e di Lorenza Giani, abbiamo potuto parlare con il Vice Ministro allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova, (già ex sottosegretario al Ministero del Lavoro durante il governo Renzi con Poletti ed ex membro della commissione lavoro).
Dopo una presentazione del problema degli esodati esclusi e delle possibili soluzioni fatta da Claudio Ardizio , da Maria Lupelli , da Silvana Mangano , da Gianni Giambenedetti per il Cumulo , da Stefania Fiesoli per proroga Opzione Donna al 2018 , Teresa Bellanova conferma di essere ben a conoscenza dei problemi ed ci assicurava di farsi parte attiva con il Ministro Poletti e con il Segretario Nazionale del PD Renzi al fine di agire sul Governo Gentiloni , già a partire da lunedì prossimo al fine di poter cercare soluzioni a nostro favore nella prossima Legge di Bilancio .
L’abbiamo ringraziata per l’impegno assunto e che ovviamente confidiamo in Lei per poter raggiungere l’obiettivo da molti tanto atteso. Nel salutarci Teresa Bellanova ha ribadito che lei mantiene sempre gli impegni che si assume e di stare tranquilli che il prossimo lunedì il problema sarà sul tavolo del Ministro e del Segretario Renzi affinché loro vedano di far le giuste pressioni al Presidente del CdM Gentiloni , al Ministro Padoan e al MEF per trovare risorse e soluzioni."
Pensioni ultime novità, prossimo passo per esodati e OD: manifestazione a Roma
Infine Ardizio ricorda i prossimi appuntamenti: [VIDEO] "Il prossimo passo che dobbiamo fare è quello di partecipare alla mobilitazione nazionale indetta dalla CGIL per sabato 2 dicembre con manifestazioni a Roma, Torino, Bari, Palermo e Cagliari. In tanti / tante per sostenere il sindacato in merito alle sue richieste del punto 10 del documento sindacale che sono state quasi totalmente rimaste inascoltate da parte del governo. Chiederemo alla CGIL nazionale la possibilità di poter intervenire dal palco di Roma per 1 esodata/o esclusa/o e 1 donna OD per poter illustrare con un breve testo la nostre richieste di esodati esclusi e donne OD. Chiuderà la mobilitazione nazionale Susanna Camusso alle 12.30 a Roma in piazza del Popolo in collegamento video con le altre città ci saremo perché per noi nessuna risposta è pervenuta dal governo sul punto 10 del documento sindacale: "Verifica della consistenza delle risorse residuate per l’opzione donna e l’ottava salvaguardia relativa agli esodati gestendo le problematiche aperte." (...)
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lunedì 20 novembre 2017

Un fantasma


A 60 anni senza lavoro né pensione:
"Sono un’esodata, un fantasma"
Gabriella, l’ex Pr colpita dalla legge Fornero mentre era in ospedale
Pubblicato il 19 novembre 2017 


 Gabriella Stojan è nata e cresciuta a Milano (Newpress)di SIMONA BALLATORE simona.ballatore@ilgiorno.net
Milano, 19 novembre 2017 - - «Siamo stati i bancomat dello Stato e ora non abbiamo più voce in capitolo, si sono dimenticati di noi». Gabriella Stojan, milanese dalla nascita, ha 60 anni ed è ancora nel limbo: un lavoro non lo trova più e dal 2012 si è vista spostare la pensione di anno di anno. Secondo gli ultimi calcoli le mancano ancora sette anni. «Sette anni di inferno», ricorda lei. Ha perso il lavoro nel 2010 per colpa di un incidente stradale che la catapultò fuori dall’ufficio per più di sei mesi: malattia lunga, lettera di licenziamento. Nel 2011 è finito l’unico anno di disoccupazione, la Legge Fornero passò l’anno successivo, dalla notte alla mattina, mentre lei era sdraiata in un letto aspettando l’ennesimo intervento. «Quella legge mi ha portato via ogni cosa», sottolinea Stojan che ha iniziato a lavorare nel 1977 per aziende che si occupavano di pubbliche relazioni, organizzazioni di eventi e fiere.
«Quando ho cominciato io, le donne andavano in pensione a 55 anni, oggi ne ho 60 e sono qui senza reddito, non ho un lavoro né la pensione. Mi sento tradita dallo Stato», ripete. Di anni ne ha accumulati 27, dovrebbe arrivare a 35, ma senza impiego deve sperare nella pensione di vecchiaia. Di curriculum ne ha mandati parecchi. Aveva sperato anche in impieghi temporanei e nell’’Expo. Lei che conosce tre lingue si aggrappava a quella promessa: posti riservati a disoccupati, a over 50. «Ma chi li ha visti?», scuote la testa davanti alle porte chiuse in faccia. «Non ha più mercato, mi sono sentita dire, per forza, dovrei essere in pensione». Anche l’ultima operazione di «salvaguardia», l’ottava dalla legge Fornero, si è chiusa con due parole dell’Inps: «domanda respinta». Rabbia e disperazione negli occhi di chi ha dovuto bussare alla mensa dei poveri, chiedere pacchi viveri in parrocchia. Di chi ogni mese deve fare i conti con le bollette scadute.
«La mia generazione fa da ponte fra i figli da accudire e i genitori anziani, ma quel perno, su cui ruota l’impalcatura è venuto giù. Ed è stato un massacro sociale. È una vita insostenibile: se esci dal lavoro non rientri più e non voglio vivere tutta la vita sulle spalle di altri». Mai e poi mai avrebbe pensato di finire nel limbo: «Hanno in ostaggio i nostri soldi, mi sento come se avessi davanti il bastone con la carota, io continuo a camminare ma la carota si sposta sempre più in là. La gente non pensa più agli esodati, pensa che la situazione sia risolta e, con alcune salvaguardie, hanno spaccato il fronte, ma c’è sempre chi resta fuori. Abbiamo la sensazione di essere invisibili, ma eccoci qua».
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Controlla la data di pensionamento con la salvaguardia

Esodati, Controlla la data di pensionamento con la salvaguardia
Domenica, 19 Novembre 2017
Aggiornato il programma di Pensionioggi.it per controllare la data di pensionamento per i lavoratori che hanno diritto alla salvaguardia pensionistica.La comunicazione Istat relativa al prossimo adeguamento alla speranza di vita che scatterà dal 1° gennaio 2019, come noto, ha effetti anche per parte dei lavoratori salvaguardati. In particolare per i lavoratori in mobilità che maturano il diritto a pensione, secondo le vecchie regole pensionistiche, successivamente al 31 dicembre 2018 e che, pertanto, saranno interessati dal prossimo adeguamento alla speranza di vita pari a cinque mesi.
Per tenere conto di tali effetti PensioniOggi.it ha aggiornato il programma, già disponibile da inizio anno, per controllare gli effetti sulla data di pensionamento e sulla relativa salvaguardia pensionistica per tali soggetti in conseguenza del nuovo parametro diffuso dall'Istat. La vecchia versione del programma contemplava, invece, un aumento di quattro mesi (secondo lo scenario demografico istat 2007) che si è rilevata ormai inferiore, da qui dunque la necessità di effettuare l'integrazione. Si rammenta che, come in passato, è possibile anche neutralizzare gli effetti della speranza di vita Istat per controllare gli effetti dell'adeguamento sulla data di pensionamento.
Lo strumento consente di verificare la data di pensionamento anche per chi cumula contribuzione da lavoro dipendente nell'assicurazione generale obbligatoria con periodi di contribuzione nelle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (Artigiani, commercianti e Coltivatori Diretti); e le deroghe previste in favore dei cd. quindicenni (cioè di quei lavoratori e lavoratrici che possono pensionarsi con un requisito contributivo di 15 anni anzichè 20 anni) e di coloro che possono mantenere i requisiti agevolati di cui alla legge Dini, 57 anni e 35 di contributi (si tratta soprattutto di autorizzati ai volontari entro il 20 luglio 2007 ex art. 1, co. 8 della legge 243/04). Nel programma è possibile, infine, anche determinare la data di pensionamento, con le vecchie regole, a prescindere dalla salvaguardia sino al 31 dicembre 2023, una funzionalità utile per comprendere anche la ragione per la quale si risulta fuori dal perimetro di tutela (ad esempio per maturazione del diritto alla pensione oltre i 36 mesi dal termine della mobilità o del trattamento edile, oppure a causa della maturazione della decorrenza della pensione oltre il 6 gennaio 2019 o 6 gennaio 2018 per gli altri profili di tutela previsti dalla normativa).
Per accedere alla tutela gli interessati dovevano presentare istanza di accesso all'Inps o alla Direzione Territoriale del Lavoro a seconda del proprio profilo di tutela, a pena di decadenza, entro lo scorso 2 marzo 2017. Dunque chi, per qualsiasi ragione, non abbia prodotto l'istanza in tempo utile è fuori dal perimetro di tutela salvo il legislatore non decida di intervenire nuovamente sulla materia in occasione del disegno di legge di bilancio per il 2018.
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mercoledì 8 novembre 2017

Esodati oggi in piazza con Precoci e Opzione Donna

Pensioni, ultimissime ad oggi 7 novembre su lavori gravosi, precoci ed esodati
Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 7 novembre: tutto sui lavori gravosi, i lavoratori precoci, Opzione Donna ed esodati.

"Vuoto pneumatico". Così Susanna Camusso, segretario della Cgil, al termine dell'incontro con il governo avvenuto nelle ore centrali della giornata di ieri, lunedì 6 novembre. La numero uno del sindacato ha commentato con tale espressione il tavolo tecnico e le misure messe in campo dall'esecutivo sul capitolo #Pensioni. Le risposte attese sui cardini della cosiddetta fase 2 sono mancate, nonostante fossero state messe in primo piano dalle sigle sindacali nei giorni scorsi. Parti distanti anche sull'aspettativa di vita. Sull'argomento è tornata a parlare anche Elsa Fornero, con l'ex ministro del Lavoro che ha affermato in un'intervista a Repubblica come l'età della pensione vada alzata [VIDEO].

Aspettativa di vita, governo vuole confermare le categorie dell'Ape social
Il resoconto del tavolo di confronto tenutosi ieri a Palazzo Chigi arriva direttamente dal segretario confederale della Cgil, Roberto Ghiselli. Il sindacalista ha confermato le difficoltà emerse durante l'incontro con il governo, su diversi aspetti del capitolo previdenziale. I sindacati si aspettavano risposte anche sulle pensioni dei giovani e la valorizzazione dei lavori di cura per le donne, ma l'attesa è stata vana. In questo momento, la fase 2 della riforma delle pensioni appare riposta in un cassetto. Se possa riaprirsi o meno, non è dato saperlo. Ad oggi però, è difficile pensare ad un cambiamento della situazione, data la complessità della materia e i tempi strettissimi imposti dall'esecutivo.
L'accordo, se ci sarà, fra governo e sindacati dovrà essere formalizzato entro lunedì prossimo, il giorno 13 novembre. Quasi impossibile, per quella data, riaprire il discorso su pensioni giovani, Ape donna [VIDEO] e le altre misure previste quando manca meno di una settimana al lunedì della prossima settimana.
Il blocco dell'aspettativa di vita resta l'unico argomento in discussione. Durante il confronto di ieri, il governo ha proposto ai sindacati il mantenimento della pensione a 66 anni e 7 mesi per i lavoratori addetti a mansioni gravose individuati con il decreto attuativo dell'Ape social. Oltre a loro, potrebbe esserci l'ampliamento anche agli agricoli e marittimi, per un totale complessivo di 17 mila persone. Rimarrebbe confermato anche, come requisito d'accesso, il paletto dei 6 anni di occupazione in attività gravose negli ultimi 7 anni di carriera lavorativa. Di fronte alla proposta dell'esecutivo, la Cgil si è mostrata fredda. Ghiselli, a margine del confronto, ha definito "improprio riferirsi esclusivamente all'ultima fase del periodo lavorativo, tanto più - ha concluso il segretario confederale - al modello Ape social e precoci".
I sindacati chiedono poi che la discussione sulla revisione dell'aspettativa di vita riguardi un numero consistente di lavoratori. Anche su questo punto però è palese la divergenza con l'esecutivo, non disposto a ragionare su platee ampie, citando problemi di sostenibilità e vincoli comunitari (Unione Europea ndr).

Manifestazione Opzione Donna, lavoratori precoci ed esodati domani 8 novembreMancano meno di 24 ore alla manifestazione che domani, mercoledì 8 novembre, dalle ore 9 vedrà le lavoratrici di #Opzione Donna, i precoci e gli esodati protestare contro il governo. Alla mobilitazione prenderà parte anche Walter Rizzetto, onorevole di Fratelli d'Italia. Non è da escludere che i lavoratori possano contare sull'appoggio di altri politici influenti (ricordiamo che Rizzetto è vice presidente della commissione Lavoro alla Camera). Per Opzione Donna, sono attese oltre 100 lavoratrici.
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venerdì 3 novembre 2017

Per il film “L’esodo”, prima nazionale al Rosebud

“L’esodo”, prima nazionale al RosebudIl film di Formisano racconta la ferita degli esodati. In sala anche regista e attrice

2/11/2017
REGGIO EMILIA. Il ritratto di una ferita enorme, una ferita che ha segnato centinaia di migliaia di persone. Mercoledì 8 novembre il cinema Rosebud ospiterà la prima assoluta de “L’esodo”, il film di Ciro Formisano con protagonista Daniela Poggi dedicato alla vita di un’esodata, una delle tantissime persone rimaste senza lavoro e ancora lontane dalla pensione, quella pensione a cui credevano di aver diritto in tempi brevi. 

Una situazione che ha coinvolto oltre 350mila italiani, lavoratori sopra ai 50 anni finiti in un limbo oscuro: il diritto alla pensione è lontanissimo, la possibilità di trovare un lavoro quasi nulla. Formisano ha realizzato un libro su questa pagina dolorosa dell’Italia contemporanea, coinvolgendo un nome noto come la Poggi. Mercoledì a Reggio ci sarà la primissima proiezione in assoluta, in una serata ad ingresso gratuito organizzata con il comitato Pro Esodati di Reggio Emilia a cui prenderanno parte anche la Poggi e Formisano, per un dialogo conclusivo con gli spettatori.

La storia è quella di Francesca, una 60enne romana esodata che si trova senza un soldo e con una nipote adolescente da crescere. Finisce a fare l’elemosina per strada, trovandosi poi costretta ad affrontare il giudizio dei parenti, che non accettano questa “umiliazione”.

«Questa vicenda ha colpito tantissime persone – racconta Formisano – per fortuna molte salvaguardate ma tante altre no. Io sono partito da un romanzo, poi diventato un film: durante la scrittura pensavo che quando il film sarebbe stato finalmente pronto la situazione degli esodati sarebbe stata una memoria di una delle conseguenze più immediate delle scelte del governo Monti. Invece, è ancora una situazione molto attuale. E gli autori vogliono ancora avere ragione, rivendicano la loro scelta convinti di aver avuto ragione, e questa è una situazione ancora aperta, è incredibile».

Il lavoro è partito da un approccio sul campo: «Ho intervistato tante persone – spiega – una delle quali compare anche nel film. Non ho certo dovuto inasprire nulla, ci siamo semplicemente adeguati ad alcune regole sceniche della narrazione, e ci sarebbe stato da raccontare anche peggio di così». Un film duro che si appoggia su un’attrice come Daniela Poggi: «Diverse attrici mi hanno detto di no, e dopo se ne sono pentite, mi hanno fatto sapere. Daniela invece ha accettato al volo. Le ho portato la sceneggiatura una sera, il giorno dopo aveva già letto tutto e ha accettato, con gli occhi lucidi. E si è affidata completamente a me». (adr.ar.)

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