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domenica 31 gennaio 2016

Dalla Rete un appello a tutti gli ex postali

Dalla pagina FB della Rete dei comitati degli esodati.
APPELLO A TUTTI GLI EX POSTALI
Com'è noto si sono concluse le riprese del film di Ciro Formisano sulla storia di un esodata (postale) e si sta procedendo al suo montaggio. 
Nei titoli di testa del film, scorreranno foto di vita vissuta della protagonista per riassumerne in breve la storia.
Visto che si tratta.di un esodata postale, occorrono foto che la.ritraggano in posta, magari un po vecchie sulle quali un esperto opererà dei fotomontaggi del viso e del corpo della protagonista affinché sia credibile.
Chiediamo pertanto a TUTTI voi di inviarci per mail
( farocimema@gmail.com ) foto di tale tipologia ( più ne abbiamo e meglio è) per poterle scannerizzare ed usarle allo scopo descritto.
Se ci sono altre persone in foto delle quali non si vuole compaiano nella sede descritta, non ci sono problemi in quanto, in presenza di diniego all'autorizzazione all'uso, saranno sostituiti i volti con quelli di attori.
Grazie a tutti coloro che aderiranno al nostro appello.

Gli Esodati lanciano la mobilitazione per una ottava salvaguardia

Pensioni, Gli Esodati lanciano la mobilitazione per una ottava salvaguardia
Fuori dalle salvaguardie ci sono ancora circa 25-30 mila di lavoratori che avrebbero maturato un diritto previdenziale entro il 2018. Gli esodati chiedono un ultimo intervento.
"Riconoscere il diritto alla pensione con le regole ante manovra Monti-Fornero a tutti coloro che non erano più occupati al 31.12.2011 per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo, oppure avevano entro quella data sottoscritto accordi collettivi o individuali che come esito finale prevedevano il futuro licenziamento e che maturano il requisito pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12.2018".

E' l'appello lanciato dalla Rete dei Comitati Esodati in difesa delle vittime della famigerata Riforma Fornero con il quale, informa, tra l'altro, l'avvio di ulteriori iniziative a tutela dei circa 20-30 mila lavoratori ancora rimasti fuori dal perimetro di intervento della settima salvaguardia: "Informiamo tutti i disoccupati, in quanto licenziati entro il 31 dicembre 2011 con o senza accordo di esodo o mobilità, che la Rete dei Comitati di Esodati si è resa promotrice di numerose iniziative a sostegno e supporto dei disoccupati dal 2011 con attività di informazione e consulenza sulla loro situazione. I Comitati in Rete, oltre a svolgere un'intensa attività di informazione e aggiornamento delle norme e dei provvedimenti, utili al raggiungimento del diritto alla pensione negato, si sono resi promotori di una denuncia per danni al Ministero del Lavoro e sta allestendo un programma di ricorsi individuali al giudice del lavoro di tutte le province italiane. Ricorsi tendenti al riconoscimento del diritto alla pensione dei cosiddetti esodati rimasti esclusi dalla salvaguardia dalle norme della riforma.
Un'ottava salvaguardia. Obiettivo della Rete dei Comitati è comunque raggiungere un ottavo provvedimento di salvaguardia degli esodati finora esclusi con precise iniziative di lotta e pressione sul Governo e Parlamento". A tal fine la Rete sta avviando un progetto per censire i lavoratori che erano disoccupati al 31 dicembre 2011 o che avevano comunque siglato, entro la predetta data, accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo per la conclusione del rapporto di lavoro entro pochi mesi. I numeri relativi agli esclusi non appaiono infatti ancora certi.
Per ora le uniche cifre disponibili sono quelle diffuse dallo stesso Ministero del Lavoro lo scorso 15 ottobre 2014 nel corso di una interrogazione in Commissione Lavoro alla Camera (si veda tabella sotto) che fissano in circa 25 mila i lavoratori ancora da tutelare se si spostasse la data limite di decorrenza dal 6 gennaio 2017, attuale paletto previsto dalla settima salvaguardia, al 6 gennaio 2019. Numeri tuttavia ancora incompleti in quanto frutto di una stima dell'Inps e comunque carenti ancora del profilo mobilità, per il quale sia sindacati che gli interessati chiedono una ulteriore ciambella di salvataggio sino a 36 mesi dal termine dell'indennità di mobilità. Probabilmente il numero complessivo da tutelare non dovrebbe superare di troppo le 30 mila unità.

"Lo Stato ha rotto un Patto con i suoi cittadini-esodati e questa ingiustizia può e deve essere sanata solo con la restituzione previdenziale a questi ex lavoratori del loro diritto alla pensione con le regole ante riforma Monti-Fornero" tuonano dalla Rete. 
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Zanetti: esodati sono pre-priorità

EFFEMERIDE
Pensioni novità: Zanetti e lavoratori Precoci, Esodati e Donne; è scontro
Enrico Zanetti è stato promosso al ruolo di viceministro dell’Economia, ma sembra essere stato bocciato dai lavoratori. In collegamento ieri a Mi Manda Rai 3, Zanetti ha affermato che a fronte di risorse limitate, il Governo che nel corso del 2016 manterrà fede all’impegno di valutare quali modifiche apportare alla legge Fornero, deve darsi delle priorità. Il suo punto di vista è che si deve cominciare dando adeguata copertura sociale a quei soggetti in età prossima alla pensione rimasti senza reddito e senza lavoro, in seconda battuta definire il problema dei lavori usuranti attraverso una chiara classificazione dei diversi lavori, e poi affrontare le richieste di donne (opzione donna) e precoci mentre la posizione degli esodati è stata definita dal vice ministro Zanetti una pre-priorità, tanto che sono stati già adottati ben sette provvedimenti di salvaguardia e non è escluso che ce ne possa essere un ottavo, a condizione che ci siano precisi paletti su quali lavoratori rientrano nella categoria degli esodati.
Come lavoratrice interessata al regime Opzione Donna, Antonella Dal Zoppo, ha ribadito la necessità della proroga della misura a tutte le donne con 35 anni di contributi e 57 anni di età.
Il rappresentante del Comitato degli esodati, Giuliano Colaci, ha replicato da canto suo che bisogna salvaguardare tutti i lavoratori usciti dal lavoro entro il 31 dicembre 201, stimati in circa altri 24mila.
Infine il gruppo dei “Lavoratori precoci uniti in difesa dei propri diritti” ha, invece, rivendicato tramite un proprio rappresentante, Patrizio Tettamanti, la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi versati senza vincoli anagrafici.
In piena sintonia con le richieste dei precoci la linea indicata in trasmissione da Fulvia Colombini dell’Inca Cigl  che ha sottolineato: ”Per risolvere il problema dei lavoratori precoci bisogna di nuovo fissare un tetto previdenziale, raggiunto il quale si va in pensione”.
Intanto sul gruppo Facebook “Pensioni lavoratori, precoci ed esodati” è comparso un post che chiede di esprimere la propria rabbia e il proprio dissenso sulla pagina Facebook ufficiale del viceministro. Segno che le sue parole proprio non sono piaciute ai lavoratori precoci.
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sabato 30 gennaio 2016

La Rete dei Comitati degli esodati è ancora attiva

Pensioni, esodati: le ultime novità, ad oggi 30 gennaio 2016
Antonella Viviano - 30 gennaio 2016

PENSIONI, ESODATI – La questione degli esodati continua a far discutere. E’ sempre attiva la Rete dei Comitati degli esodati, nonostante siano state realizzate sette salvaguardie pensionistiche, in quanto rimangono secondo le stime, ancora 24.000 casi in attesa di risoluzione. Giuliano Colaci, in rappresentanza degli esodati non ancora tutelati, durante la trasmissione “Mi Manda Raitre” ha chiesto la soluzione definitiva della questione con l’ottava salvaguardia, da realizzarsi con l’utilizzo delle risorse del fondo esodati, anche se attualmente destinate ad altri scopi. In caso di mancato riscontro, i comitati degli esodati provvederanno a depositare delle denunce.
PENSIONI, ESODATI – Durante la trasmissione Tagadà di La7, il vice presidente del Senato, Valeria Fedeli ha raffermato che l’ipotesi che il fondo esodati venga ricostituito è “un’ipotesi fattibile“. La senatrice ha precisato che per esodati si intendono quelle persone che hanno fatto accordi sindacali entro il 31 dicembre 2011 e che hanno accettato di andare in mobilità. Tali persone hanno fatto quel tipo di scelta perché avevano calcolato di potere andare dopo poco in pensione. Con l’intervento della Legge Fornero sono cambiate le regole e quei lavoratori sono rimasti in una situazione di “limbo”. Per quella categoria di persone è necessaria una tutela, secondo la senatrice Fedeli, fino all’ultimo caso.
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venerdì 29 gennaio 2016

Pane al pane

"Chi deve andare in pensione nel 2017 ha gli stessi diritti di chi è andato in pensione nel 2012" G. Colaci  
(Rivedi la trasmissioneColaci dal minuto 20.
Collegamento permanente dell'immagine integrata

Leggi anche : Urban Lavoro

Indispensabile la partecipazione attiva

Condividiamo e sottoscriviamo questo post dal gruppo FB della Rete dei comitati degli esodati
(Video opzione donna)... andate direttamente al minuto 40 ed ascoltate, con attenzione, uno dei pochi parlamentari che meritano TUTTO il titolo di Onorevole... Maria Luisa Gnecchi... e spero che chi sta ancora alla finestra accolga il suo appello alla PARTECIPAZIONE ... Perchè ORA, per ottenere l'Ottava per TUTTI i 24.000, c'è la indispensabile necessità della PARTECIPAZIONE ATTIVA di TUTTI !!... aderendo ai Comitati e partecipando ATTIVAMENTE alle loro iniziative.

giovedì 28 gennaio 2016

Si è costituito il Comitato Esodati Postali Over 2018


Rilanciamo la segnalazione
Si è costituito il Comitato Esodati Postali Over 2018
Cari amici, vi informo che finalmente si e' costituito un comitato di esodati postali aventi decorrenza pensionistica oltre il 2018 a cui potete fare capo e che prende il nome di Comitato Esodati Postali Over 2018, che ha per referente Anna Orru e a cui potete scrivere all'indirizzo di posta elettronica comitato.over2018@gmail.com. Cercate di essere molto uniti e di collaborare tutti, si tratta di ottenere la vostra pensione, anzi impegnatevi a scovare altri casi come i vostri e a comunicarli. Inoltre chiunque di voi abbia delle conoscenze presso i sindacati invii la comunicazione sottostante preparata dalla Rete e cerchi di ottenere questi benedetti dati UFFICIALI che sono necessari all'onorevole Gnecchi per la salvaguardia dei vostri casi

Se non venite fuori è come se non esisteste

Dalla pagina FB della Rete dei comitati degli esodati

Visto che il mio appello e quello di altri colleghi non sta suscitando le reazioni sperate vi posto quello di un senatore più autorevole di noi !!..... NON SALVAGUARDATI VENITE FUORI !!!! per aiutarvi ed aiutarci ad aiutarvi !!!!!!!!!!!!
......"Ma l’argomento che il senatore Puglia ha sottolineato in maniera più marcata è quello della flessibilità in uscita e della questione degli esodati:” Siamo alla settima norma di salvaguardia: una, due, tre, quattro, cinque, sei e sette norme di salvaguardia e non è finita! Invito tutti i lavoratori, tutte le persone che sono state esodate a mettersi insieme, a venire fuori dal Parlamento, a non cercare le briciole, perché vi faranno aspettare ancora. Mettetevi insieme, fatevi sentire e non cercate favori, perché non si tratta di favori, ma dei vostri diritti, che vi hanno tolto!”.....".

mercoledì 27 gennaio 2016

Esodati richiedono l’ottava salvaguardia


Pensioni 2016: esodati richiedono l’ottava salvaguardiaAutore: Antonella Viviano -26 gennaio 2016
ESODATI, OTTAVA SALVAGUARDIA – Con l’entrata in vigore dell Legge di Stabilità si è dato il via anche alla settima salvaguardia pensionistica per i lavoratori riconosciuti nella categoria di esodati. Come già ripetuto più volte il provvedimento non è stato sufficiente ad estinguere la platea dei cosiddetti esodati. Gli esclusi dall’ultima salvaguardia desiderano richiamare l’attenzione sulle condizioni di forte disagio economico nelle quali versano a causa della mancanza di lavoro e dell’allontanamento progressivo dell’età pensionabile.
ESODATI, OTTAVA SALVAGUARDIA – L’ultima iniziativa della Rete dei Comitati degli esodati è quella di un vero e proprio censimento degli “esodati” non salvaguardati dai sette provvedimenti approvati. L’obiettivo da raggiungere è quello dell’ottava salvaguardia per i lavoratori esodati, salvaguardia che per la rete dei comitati deve essere l’ultima e quindi, esaustiva.
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martedì 26 gennaio 2016

Esodati "discriminati" pronti a denunciare il Ministero del Lavoro

il Giornale, ultime notizie
Esodati "discriminati" pronti a denunciare il Ministero del Lavoro
I disoccupati esclusi dalla settima salvaguardia della Legge di Stabilità lanciano un ultimatum a Renzi e Poletti per tutelare il diritto alla pensione, minacciando di adire le vie legali
Joni Scarpolini - Lun, 25/01/2016
Sono trascorsi quasi sette anni dal terremoto dell’Aquila e Bruno è rimasto sepolto vivo dalle macerie di un passato che gli ha portato via il lavoro e di un presente che gli negherà la pensione.
La sua azienda viene chiusa nel 2009 in seguito al disastro sismico. Bruno, senza stipendio, va in mobilità fino al 2013. Poi 24 mesi di contributi (volontari), maturandone 40 nell'ottobre 2015. Ma i terremoti non finiscono qui: quello del dicembre scorso, forse, è ancora più beffardo per le sorti di Bruno che, escluso dalla settima salvaguardia contenuta nell'ultima Legge di Stabilità, sarebbe costretto ad aspettare sette anni, senza un euro in tasca, per andare in pensione. A meno che il Parlamento, visto che ormai la finanziaria 2016 è andata, non intervenga sulla Legge Milleproroghe con un emendamento che ripropone l'estensione da 12 a 36 mesi in grado di tutelare anche coloro che, come Bruno, sono parcheggiati fuori dal mondo del lavoro dal 2011. "Qui si tratta di giustizia e sopravvivenza: può essere giustificata una lotta al massacro tra disperati?", si domanda Bruno che ha contattato la redazione de il Giornale.it per dar voce al disagio suo e di altre 23.500 posizioni certificate dall'Inps, ma rimaste a piedi per colpa di una manovra discriminatoria scritta a quattro mani dal premier Renzi e il ministro del Lavoro Poletti.
La Rete dei Comitati Esodati (retecomitatiesodati@tiscali.it) lancia un appello in difesa delle vittime della famigerata Riforma Fornero: "Informiamo tutti i disoccupati, in quanto licenziati entro il 31 dicembre 2011 con o senza accordo di esodo o mobilità, che la Rete dei Comitati di Esodati si è resa promotrice di numerose iniziative a sostegno e supporto dei disoccupati dal 2011 con attività di informazione e consulenza sulla loro situazione. I Comitati in Rete, oltre a svolgere un'intensa attività di informazione e aggiornamento delle norme e dei provvedimenti, utili al raggiungimento del diritto alla pensione negato, si sono resi promotori di una denuncia per danni al Ministero del Lavoro e sta allestendo un programma di ricorsi individuali al giudice del lavoro di tutte le province italiane. Ricorsi tendenti al riconoscimento del diritto alla pensione dei cosiddetti esodati rimasti esclusi dalla salvaguardia dalle norme della riforma. La Rete dei Comitati si sta inoltre battendo per unottavo provvedimento di salvaguardia degli esodati finora esclusi con precise iniziative di lotta e pressione sul Governo e Parlamento". Renzi e Poletti sono avvertiti.
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lunedì 25 gennaio 2016

Precoci e quota 41

ULTIME NOTIZIE LAVORATORI PRECOCI, AUMENTANO I SOSTENITORI DELLA QUOTA 41
Ultime notizie al 22 gennaio sui lavoratori precoci: aumentano gli esponenti politici pro Quota 41, volta buona per la pensione anticipata?

25 gennaio 2016 ERICA VENDITTI - Esperto di Lavoro

Le ultime notizie sui lavoratori precocisono rincuoranti, negli ultimi giorni sono aumentati i sostenitori politici pro Quota 41. Questo segnale è certamente importante per i precoci che fino a qualche tempo fa non riuscivano nemmeno a fare parlare di loro pubblicamente. Il gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti', attivo su Facebook, che oggi conta più di 9.000 iscritti è riuscito finalmente ad ottenere la visibilità pubblica i cui aveva bisogno. Molte trasmissioni note, ormai, come Ballarò, Mi Manda RaiTre, Di Martedì hanno ospitato, nei loro studi televisivi, alcuni rappresentanti dei lavoratori precoci che richiedevano a gran voce la quota 41. Oltre a Damiano da sempre grande sostenitore dei precoci e di misure ad hoc nei loro confronti, negli ultimi giorni,sono aumentati i sostenitori della Quota 41. Tra questi si sono aggiunti anche Titti di Salvo (Pd) e Walter Rizzetto, vicepresidente della Commissione Lavoro alla Camera. Pro Quota 40, quindi un anno in meno rispetto all'attuale richiesta dei precoci, si schiera, invece, l'onorevole Davide Tripiedi del M5S.
Titti di Salvo(Pd) e Walter Rizzetto: ok a Quota 41 per i precociNessun dubbio per l'onorevole Titti di Salvo, componente della Commissione Lavoro alla Camera, e per Walter Rizzetto, vicepresidente della commissione Lavoro. Negli ultimi giorni entrambi, in modo pubblico, hanno espresso il loro pieno appoggio ai lavoratori precoci e alla loro richiesta di poter accedere alla pensione dopo 41 anni di contributi versati senza alcuna penalizzazione e senza vincoli anagrafici. Titti di Salvo, ha partecipato il 21 gennaio a Mi Manda RaiTre sostenendo il lavoratore Rossano Panza che esortava il Governo a concedere la Quota 41, già insista nel Ddl 857. Poi a seguito della trasmissione, l'onorevole del Pd ha twittato: 
Con 41 anni di contributi bisogna andare in pensione, a prescindere dall'età anagrafica
Dello stesso parere l'onorevole Rizzetto che ci ha rilasciato un'intervista in esclusiva in cui conferma tutto il suo appoggio a quei lavoratori che essendo andati a lavorare in giovane età meritano di poter accedere, dopo una vita passata al lavoro, alla quiescenza senza decurtazione alcuna. La conferma del suo sostegno anche in un tweet di pochi giorni fa, in cui l'onorevole ha aggiunto una foto che lo ritrae con la maglietta Quota 41 simbolo della 'lotta' dei lavoratori precoci e con una delle amministratrici del gruppo 'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'
Per me un "si" convinto a , categorizzare e non generalizzare con
Serviranno questi nuovi sostenitori a convincere il Governo, affinché i precoci nel 2016 possano ottenere la Quota 41?
(Leggi)

Appello della Rete dei comitati degli esodati: primo step

La Rete dei Comitati invita TUTTI gli "esodati" salvaguardati, e non, a rendersi partecipi di una iniziativa di CENSIMENTO di tutti gli "esodati" non salvaguardati dai 7 provvedimenti approvati.
TUTTI i NON SALVAGUARDATI che non aderiscono ai singoli Comitati sono invitati ad inviare una mai alla Rete all'indirizzo: retecomitatiesodati@tiscali.it illustrando brevemente la loro situazione anagrafico previdenziale (dati anagrafici e contributivi, data e tipologia di uscita dal lavoro e tipologia di accordo e quant'altro può essere utile ad inquadrare la tipologia di appartenenza). La Rete provvederà a segnalare l'interessato al Comitato di categoria o territoriale di competenza per il supporto illustrato qui sotto.
TUTTI gli "esodati" salvaguardati e non sono caldamente invitati ad inviare alla stampa locale del proprio territorio il seguente appello ed ottenere la sua pubblicazione e farne un volantino da appendere nelle sedi territoriali dell'INPS, Patronati e Sindacali. (deve essere indicato il proprio nominativo e telefono oltre a quello della Rete nella richiesta al giornale locale)
CI APPELLIAMO ALLA COLLABORAZIONE DI TUTTI PER RINTRACCIARE TUTTI I NOSTRI COLLEGHI CHE NON HANNO ACCESSO AD INTERNET... e sono purtroppo tantissimi !!!
Inviate copia alla Rete delle mail che manderete ai vostri giornali locali... provvederemo a fare un elenco di coloro che hanno dato una mano a questa iniziativa (che richiede solo qualche ora di vostro preziosissimo tempo) e speriamo sia un lunghissimo elenco !!
Inviateci gli articoli che riuscirete a far pubblicare che speriamo siano tantissimi!
Diamoci una mossa tutti!!!
Per ottenere l'ottava, definitiva, per tutti i 24.000 è richiesto l'impegno di tutti.
Ce la dobbiamo fare!!!

Testo da inviare alle redazioni di giornali, radio e TV locali:
Spett Redazione del giornale…….

Vi saremo grati se vorrete cortesemente pubblicarci il seguente appello anche nella Vostra rubrica di brevi . La Rete dei Comitati Esodati è una associazione di volontari che si sta battendo per il diritto alla pensione dei cosi detti esodati molti dei quali non raggiungibili su internet e lasciati soli, nella vera e propria disperazione in quanto trattasi di disoccupati ai quali viene negato il diritto alla pensione.
Disoccupati che sono costretti a restare fino a 7 anni senza alcun reddito e senza pensione.
Vi ringraziamo sentitamente ed anticipatamente per quanto farete in loro favore,.
Nome e Cognome e tel.

Testo dell'annuncio:

APPELLO 
A TUTTI GLI “ESODATI” NON SALVAGUARDATI DAGLI EFFETTI DELLA RIFORMA DELLE PENSIONI MONTI-FORNERO

sabato 23 gennaio 2016

Cantone: Per i 20mila esodati urge l'8^ salvaguardia

Cantone:'Per i 20mila esodati ci vuole l'8a salvaguardia urgentemente'
Carla Cantone interviene sulla legge Fornero e gli esodati:'La Monti-Fornero che tutti hanno votato è stata un gravissimo errore. Bisogna modificare fortemente la legge Fornero perchè ai 20 mila vecchi esodati si aggiungono anche i nuovi, gli ultra cinquantenni che hanno perso il lavoro. Ci vuole urgentemente l'8a salvaguardia per gli esodati'
(Video)

Lo Stato ci ha tradito

Roberta Bottaro, esodata:
'Lo Stato ci ha tradito. Chiedo il rispetto di un mio diritto'
Il Governo ha inserito nella Legge di stabilità la 7a salvaguardia per gli esodati, ne restano fuori ancora 20mila, tra questi la signora Roberta Bottaro, esodata e disperata:'Lo Stato ci ha tradito. Io non chiedo l'elemosina ma il rispetto di un mio diritto' dice. Racconta la sua storia ad Annagrazia Martino che l'ha intervistata.

venerdì 22 gennaio 2016

Cgil Monza Brianza: esodati, problema sicuramente non risolto


Cgil su esodati: “Un problema sicuramente non risolto”
21 gennaio 2016
A distanza di 4 anni dalla riforma Fornero, con quel decreto “Salva Italia” che destrutturava le regole del nostro sistema previdenziale e che spostava il traguardo pensionistico per tutti, ancora oggi il problema degli esodati non è affatto stato risolto.
L’iniziativa proposta il 20 gennaio 2016 dalla Cgil di Monza e Brianza con il suo Patronato Inca ne è la prova tangibile che il problema è ancora vivo e sentito, con le medesime criticità emerse subito dopo la riforma.
Poco più di 250 persone hanno affollato la Camera del Lavoro di Monza in Via Premuda, per conoscere i dettagli della settima salvaguardia da poco varata.
L’iniziativa voleva fare il punto anche sull’opportunità per le donne di accedere al pensionamento con il regime sperimentale (opzione contributiva) anche per il 2016.
Sembrava di essere tornati ai primi mesi del 2012, persone disperate che chiedevano aiuto raccontando le proprie storie e problematiche correlate.
Infatti, dopo gli interventi di Lorenzo Rossi e Rosario Fontanella, che facevano il punto sulla normativa, si sono susseguite le domande dei lavoratori.
Tutte storie di persone uscite dal mondo del lavoro involontariamente, per licenziamento o per fallimento dell’azienda, che si trovano nella prospettiva di dover attendere l’assegno pensionistico per molti anni ancora. Senza lavoro e senza stipendio.
E’ assurdo che a distanza di così tanti anni non ci sia ancora la volontà da parte del Governo di rivedere la riforma Fornero, e in particolare mettere fine definitivamente al capitolo degli esodati, che, come più volte è stato detto, stanno nel tempo aumentando in ragione della crisi che ogni giorno sta mangiando posti di lavoro.
“Il nostro territorio- sostiene Maurizio Paltan direttore del Patronato Inca- più di altri ha sentito la crisi, vive quindi questo problema con maggiore coinvolgimento, sono infatti ancora moltissimi i lavoratori in attesa di conoscere il proprio destino pensionistico”.
Proprio per questo motivo il Patronato Inca garantirà uno sportello dedicato a tutti gli esodati, per poter conoscere la propria situazione previdenziale e assumere le giuste scelte.
Le riforme sul lavoro degli ultimi anni e le novità sugli ammortizzatori sociali hanno sicuramente contribuito a fornirci un quadro delle problematiche molto più ampio di quello che si poteva ipotizzare dopo la riforma Fornero.
Infatti, se prima lo strumento della mobilità poteva garantire per molti un periodo di accompagnamento alla pensione, oggi non è più così, per le sue contrazioni e in futuro per la sua cancellazione, in ragione del fatto che avremo solo la Naspi per tutti i lavoratori, con un periodo di copertura inferiore, in particolare per i lavoratori con più di 50 anni.
Nelle conclusioni di Ezio Cigna, segretario della Cgil di Monza e Brianza, è stata più volte ripresa la piattaforma unitaria sulle pensioni, che Cgil, Cisl e Uil hanno presentato lo scorso 17 dicembre a Torino.
Una piattaforma che vuole rivedere la riforma Fornero cercando di tenere insieme le esigenze di chi era ad un passo dalla pensione e di chi invece, avendo iniziato a lavorare dopo il 1996 percepirà una pensione totalmente calcolata nel sistema contributivo.
Una piattaforma che chiede al Governo di assumere un provvedimento definitivo in merito agli esodati, senza riproporre nuove salvaguardie future, ma bensì scrivendo una deroga che possa chiudere definitivamente questo capitolo.
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giovedì 21 gennaio 2016

Gli esodati Liguri anno il punto della situazione

AVVISO IMPORTANTE A TUTTI I COLLEGHI LIGURI:
Anche su intervento del Comitato Esodati Liguri segnalo che Lunedì 25 p.v. (alle ore 10,30 in Via San Giovanni D'Acri 6 Genova-Cornigliano presso la sede CGIL Inca) le On.li Giacobbe e Olivieri avranno un incontro con gli esodati della liguria per fare il punto della situazione.
Invito tutti i liguri e zone limitrofe a partecipare all'incontro per sollecitare ai due parlamentari il loro impegno verso l'ottava salvaguardia per i 24.000 colleghi esclusi !!
I Comitati... non stanno dormendo... chi ha orecchie intenderà...

La settima toppa alla Fornero

Esodati: così si accede alla pensione. 
Arriva il settimo contingente di salvaguardia 
Hanno tra i cinquanta e i sessanta anni e, dopo aver passato una vita all’interno di una specifica realtà lavorativa, nel 2012 si sono ritrovati in un limbo.
E’ stato con l’avvento dellaLegge Fornero che Arezzo, come il resto d’Italia, ha conosciuto una nuova categoria sociale: gli esodati. Ovvero, uomini e donne che non hanno potuto accedere alla pensione.
Malgrado le sollecitazioni, più volte espresse da tutte le sigle sindacali, ad oggi non esiste una riforma a quella normativa che oltre a creare un acceso dibattito politico, ha creato forti problematiche.
“Esistono però delle “toppe”, possiamo chiamarle così, che rappresentano un escamotage per alcuni – fanno sapere dalla Cisl di Arezzo – Una sorta di compromesso che porta il nome di settimo contingente di salvaguardia”.
Presto detto. Di fatto chiunque raggiungerà il requisito pensionistico entro il 2017 potrà presentare domanda. Ma attenzione, ci sono dei requisiti e dei tempi da rispettare. Le richieste dovranno essere consegnate con termine ultimo il 1 marzo da lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile; autorizzati ai VV con o senza un contributo volontario autorizzato; lavoratori il cui rapporto di lavoro si è risolto entro il 30 giugno2012; lavoratori che nel 2011 erano in congedo ed art.42, c.5, Dlgs 151 (congedo biennale retribuito) esclusivamente per assistere figli con disabilità grave; lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato e lavoratori in somministrazione con contratto a tempo determinato, cessati dal lavoro tra il 1 gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2011 ossia i cosiddetti interinale.
“Invitiamo tutti a richiedere supporto alle associazioni sindacali – spiegaPaola Cesarini, direttore del patronato Inas Cisl – c’è bisogno di analizzare bene la situazione dei singoli in modo da riuscire a presentare le domande in tempi utili. Inoltre, è bene ricordare che per “salvaguardati” si devono intendere tutti coloro che all’uscita della Legge Fornero si sono trovati senza lavoro o che non avevano ancora maturato anzianità lavorativa per essere collocati a riposo. Beneficio che si traduce nella possibilità di accedere alla pensione prima della disciplina attualmente vigente che, com’è noto, chiede 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne) indipendentemente dall’età anagrafica (pensione anticipata) oppure 66 anni e 7 mesi (pensione di vecchiaia). Sempre nella legge di Stabilità è stata ampliata la platea delle opzioni donna. Ovvero, le donne possono accedere nel corso di questo 2016 alla pensione anticipata”.
“Il settimo contingente di salvaguardia non è altro che una misura che tenta di arginare un problema sociale enorme – spiega Silvia Russo, segretario Cisl Arezzo – Una riforma delle pensioni non solo è necessaria ma è una misura quanto mai urgente”.
(Leggi)

Resta il taglio dei Fondi destinati agli Esodati

Pensioni, resta il taglio dei Fondi destinati agli Esodati
Mercoledì, 20 Gennaio 2016
Le risorse sono state recuperate dalle economie accertate del Fondo per gli interventi per i lavoratori salvaguardati dalla riforma pensionistica.
Le economie accertate nel 2015 sul Fondo Esodati finanzieranno, per 400 milioni di euro, il Fondo Sociale per l'occupazione e la Formazione da destinare da destinare al finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2015. Lo mette nero su bianco l'articolo 13 del decreto legge 185/2015 recante misure urgenti per gli interventi sul territorio e sul Piano del Giubileo 2015 approvato ieri in via definitiva dall'Aula della Camera.
L'intervento sulla cassa integrazione in deroga era particolarmente atteso dalle regioni, anche per evitare ulteriori ritardi nell'erogazione di quella che ha rappresentato in questi anni l'unica fonte di reddito per molte famiglie. L'articolo citato dispone il "corrispondente utilizzo delle economie accertate, relative al medesimo anno 2015, a seguito dell'attivita' di monitoraggio e verifica concernente le complessive misure di salvaguardia dall'incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico e per le quali la certificazione del diritto al beneficio e' da ritenersi conclusa".
Delusa dalla misura la Rete dei Comitati degli Esodati che sottolinea come il Parlamento abbia dato il placet allo scippo di parte dei risparmi che residuano sul fondo esodati, risorse che sarebbero dovute rimanere a disposizione per finanziare ulteriori interventi di sostegno in favore dei lavoratori rimasti penalizzati dalla Legge fornero del 2011. Operazione che si abbina alla sottrazione di altri 400 milioni di euro previsti dalla legge di stabilità per finanziare parte degli interventi su opzione donna e anticipo della no tax area sulle pensioni. "Le due misure - ricordano dalla Rete - distraggono in totale quasi un miliardo di euro dai 3,6 risparmiati, su quelli stanziati dai precedenti governi, mettendo così a rischio la possibilità di finanziare un provvedimento definitivo per tutti i 49.500 esodati rimasti senza lavoro dal 2011 ai quali è stata tolta la possibilità di accedere alla pensione".
Molte altre novità contenute nel provvedimento approvato in via definitiva dal Parlamento. Per quanto riguarda il Giubileo, il decreto prevede l'istituzione di un fondo per la realizzazione degli interventi giubilari di circa 160 milioni di euro, destinati con priorità alla sicurezza della città di Roma Capitale, alla mobilità, al potenziamento dei servizi sanitari per interventi di emergenza, alla tutela del decoro urbano e alla riqualificazione delle periferie. Sono, altresì, stabilite misure per garantire un maggior presidio del territorio in occasione dell'evento, autorizzando a tal fine l'impiego di un contingente militare aggiuntivo di 1500 unità fino al 30 giugno 2016. Per questi interventi si prevede l'utilizzo, nel 2016, delle risorse non utilizzate nell'anno 2015, mentre ulteriori 47 milioni sono attribuiti alla regione Lazio, specificatamente per la parte legata alla mobilità e ai servizi sanitari.
Sulle tematiche sociali ed occupazionali il provvedimento, oltre all'intervento sulla cassa integrazione in deroga, prevede un integramento del Fondo nazionale per il servizio civile per un importo di 100 milioni di euro, finalizzato ad aumentare il numero di giovani e volontari sotto i trent'anni da avviare al servizio civile nazionale che ha sostituito la leva obbligatoria.
Altri interventi previsti per le aree disagiate e periferiche sono le misure per favorire la realizzazione di impianti sportivi nelle periferie urbane. In particolare, si prevede l'istituzione del Fondo sport e periferie con dotazione complessiva pari a 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017, per le iniziative del CONI finalizzate al potenziamento dell'attività sportiva agonistica nazionale e allo sviluppo della relativa cultura in aree svantaggiate e zone periferiche urbane. Tra le altre misure contenute nel decreto-legge va, infine, segnalato l'incremento di 25 milioni di euro del Fondo destinato al sostegno del cinema e del patrimonio culturale. Da segnalare, infine, alcune misure di carattere ambientale e territoriale come lo stanziamento di 50 milioni di euro per l'avvio di attività da tempo attese e non più rinviabili, per la tutela della salute dei cittadini e la rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio. Sono previsti interventi straordinari per far fronte al grave problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, attraverso un piano straordinario per lo smaltimento dei rifiuti, la bonifica dei territori occupati dalle cosiddette ecoballe e la riqualificazione ambientale. Rilevante è l'ulteriore stanziamento di 10 milioni di euro per l'anno 2015 destinato ad integrare le attività del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy.
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Pensioni flessibili: gli esodati chiedono l'ottava salvaguardia

RIFORMA PENSIONI, ULTIME NOTIZIE AD OGGI 21/01 SU ESODATI E FLESSIBILITÀ IN LDS 2016Sulla riforma delle pensioni le novità di oggi 21/01 riportano le proteste degli esodati in merito al taglio dei fondi destinati ai lavoratori.

21 gennaio 2016 STEFANO C. - Esperto di Lavoro

La rete territoriale dei Comitati che si occupa di riunire e rappresentare i lavoratori esodati torna a puntare il dito contro la recente interpretazione dei tecnici, la quale prevede il recupero delle economie verificate all'interno del fondo. Si tratta di economie destinate ai soggetti che nel 2011 si sono trovati improvvisamente senza redditi da lavoro e senza possibilità di fruire dell'assegno previdenziale. La somma ammonta a circa 400 milioni, che saranno utilizzati per sostenere alcuni provvedimenti di disoccupazione in deroga e le spese per il Giubileo, così come previsto dalla legge di stabilità 2016. Resta ovviamente contraria l'opinione dei lavoratori, che ritenevano invece doveroso utilizzare le cifre accantonate per aiutare i tantiesodati che ancora oggi vivono una situazione di disagio, anche perché in merito alla vicenda sono ancora presenti sul campo diverse decine di migliaia di persone senza un'effettiva tutela.
Pensioni flessibili, i lavoratori esodati chiedono l'ottava salvaguardia
Stante la situazione, appare chiaro che i Comitato territoriali continuano a chiedere che il processo di salvaguardia sugli esodati sia portato a termine e che i fondi siano utilizzati in favore dei lavoratori. "Le due misure distraggono in totale quasi un miliardo di euro dai 3,6 risparmiati, su quelli stanziati dai precedenti Governi" spiegano gli esponenti dei Comitati coinvolti. "In questo modo si mette a rischio la possibilità di finanziare un provvedimento definitivo per tutti i 49500 esodatirimasti senza lavoro e ai quali è stata tolta la possibilità di accedere alla pensione". Sul nodo l'attenzione si concentra ora verso il Parlamento, dove sono in elaborazione delle proposte di flessibilizzazione strutturale dell'accesso all'Inps. Oltre all'ottava salvaguardia, si attende l'avvio della quota 97 e dell'uscita per i lavoratori precoci con 41 anni di versamenti. Tre misure che potrebbero permettere ai lavoratori disagiati di entrare finalmente nelle tutele dell'Inps e di poterlo fare attraverso una scelta soggettiva sul meccanismo migliore rispetto alla propria situazione personale.

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Da Lodi. Avviso ai naviganti

Avviso ai naviganti!

21-1-2016
Come è noto, in contemporanea alla legge di stabilità 2016, è entrata in vigore anche la legge 28 del 30 dicembre 2015 che contiene tutti gli estremi della cosiddetta settima salvaguardia. Per chiunque sia rimasto coinvolto dagli effetti della riforma Fornero, la settima salvaguardia rappresenta un’occasione importante e definitiva per risolvere la propria posizione previdenziale e vedersi riconoscere il diritto alla giusta pensione. I numerosi casi che, proprio in seguito alla pubblicazione della legge, sono affiorati ancora, a distanza di cinque dalla riforma Fornero, spingono il comitato esodati di Lodi a tenere alta l’attenzione e a sollecitare chiunque abbia un minimo dubbio sulla propria condizione previdenziale, a prendere contatto con urgenza. Fin dalla prima salvaguardia, il comitato esodati di Lodi, grazie al lavoro volontario degli aderenti, aiuta a districarsi nei meandri della burocrazia previdenziale, per l’interpretazione delle leggi e delle norme e per la presentazione delle relative domande di salvaguardia. Sul blog del comitato (wwww.comitatoesodatilodi.blogspot.it) sono già stati pubblicati sia il testo della legge 28 (settima salvaguardia) sia la specifica circolare dell’INPS in merito, ma invitiamo tutti coloro che, nelle zone della provincia di Lodi, Crema e territori limitrofi, vivono una condizione di incertezza rispetto alla propria condizione previdenziale o soltanto che necessitano qualche chiarimento a contattare il comitato attraverso la posta elettronica (comitatoesodatilodi@gmail.com) o, meglio ancora, presentandosi direttamente alla nostra riunione settimanale, tutti i mercoledi, dalle ore 9.30, presso la Camera del Lavoro di Lodi, via Lodivecchio 31.

mercoledì 20 gennaio 2016

L'INCA di Trapani: 7^ salvaguardia non risolutiva

PENSIONI, SETTIMA SALVAGUARDIA

L’Inca Cgil ha diramato un comunicato per rendere noto che il termine utile per la presentazione delle domande di accesso ai trattamenti pensionistici previsti dalla settima salvaguardia è il primo marzo. Il provvedimento di tutela comprende 26.300 individui divisi in varie categorie: i lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile a seguito di accordi governativi e non governativi stipulati entro il 31 dicembre 2011; i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione entro il 4 dicembre 2011; i lavoratori che hanno cessato il rapporto di lavoro in ragione di accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo entro il 31 dicembre 2011 o per risoluzione unilaterale nel periodo compreso tra l’ 1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011; i lavoratori in congedo per assistere i figli con disabilità grave ai sensi del Dlg 151/2001 nel corso del 2011 ed lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato cessati dal lavoro tra l’1 gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011.

PENSIONI, SETTIMA SALVAGUARDIA – Come riportato da campobellonews, la direttrice dell’Inca Cgil di Trapani Liria Canzoneri ha affermato al riguardo:“La settima salvaguardia non risolve in toto il problema degli esodati. Come ogni anno si tratta di un provvedimento tampone che, per esempio, esclude i lavoratori agricoli e stagionali. Inoltre, tutela i lavoratori che hanno usufruito del congedo per assistere i figli disabili escludendo coloro che, come prevede la legge 104 del 1992, hanno assistito genitori, coniugi disabili o altri familiari”.
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Rizzetto suona la sveglia, ultime notizie in attesa del governo

Pensione anticipata, precoci e esodati: Rizzetto suona la sveglia, ultime notizie in attesa del governo
walter rizzetto19 GENNAIO 2016
I lavoratori precoci ma anche gli esodati che sono rimasti esclusi dalla Settima Salvaguardia sono tornati subito al centro del dibattito nel nuovo anno. Dopo le dichiarazioni del presidente dell’Inps Tito Boeri, del presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, è stata la volta di Walter Rizzetto che di Damiano è “collega”. Appena ieri l’ex esponente 5 Stelle è tornato a rivendicare con chiarezza l’assoluta necessità che si introduca nell’ordinamento pensionistico italiano il tanto discusso principio della flessibilità. Permettere l’uscita anticipata dal mondo del lavoro è, secondo Rizzetto, l’unica strada da seguire per rilanciare una sorta di patto generazionale tra i vecchi e i giovani che non riescono ad entrare stabilmente sul mercato del lavoro.
Su Twitter, Rizzetto ha ribadito il suo “si convinto” alla quota 41, aggiungendo che la strada da seguire per una vera riforma della pensioni passa dalla categorizzazione e non dalla generalizzazione. Categorizzare e non generalizzare, rivendica Rizzetto e il suo pensieri è chiaramente rivolto ai lavoratori precoci.
I lavoratori precoci ma anche gli esodati che sono rimasti esclusi dalla Settima Salvaguardia sono tornati subito al centro del dibattito nel nuovo anno. Dopo le dichiarazioni del presidente dell’Inps Tito Boeri, del presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, è stata la volta di Walter Rizzetto che di Damiano è “collega”. Appena ieri l’ex esponente 5 Stelle è tornato a rivendicare con chiarezza l’assoluta necessità che si introduca nell’ordinamento pensionistico italiano il tanto discusso principio della flessibilità. Permettere l’uscita anticipata dal mondo del lavoro è, secondo Rizzetto, l’unica strada da seguire per rilanciare una sorta di patto generazionale tra i vecchi e i giovani che non riescono ad entrare stabilmente sul mercato del lavoro.
Su Twitter, Rizzetto ha ribadito il suo “si convinto” alla quota 41, aggiungendo che la strada da seguire per una vera riforma della pensioni passa dalla categorizzazione e non dalla generalizzazione. Categorizzare e non generalizzare, rivendica Rizzetto e il suo pensieri è chiaramente rivolto ai lavoratori precoci.
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sabato 16 gennaio 2016

Sportello esodati milanesi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa comunicazione di Tonino

A seguito delle molte telefonate che sto ricevendo in questi giorni,  confermo quanto segue:  lo sportello storico della camera del lavoro a tuttora operativo tutti i martedì mattina presso la camera del lavoro in piazza Segesta, la nostra attività di sostegno a tutti i lavoratori che desiderano approfondire la  propria condizione previdenziale in tema da salvaguardie, e controllare se entrano a pieno titolo nella settima salvaguardia,

inoltre come dal documento sotto indicato tutte le camere del lavoro ivi  piazza Segesta sono pronte  per le relative istanze di salvaguardie.

                 inoltre allego un comunicato  della camera di porta vittoria .
·         Cogliamo l’occasione per ricordare a tutti i requisiti previsti dalla c.d. Legge di Stabilità 2016 (L. 28 dicembre 2015, n. 208, art. 1, cc. da 265 a 270)

Ecco le categorie di lavoratori salvaguardati:

  1. Lavoratori in mobilità ordinaria; lavoratori in trattamento speciale edile (l.223/1991, l. 299/1994, l. 451/1994); lavoratori provenienti da aziende interessate da procedure concorsuali:  in questi casi gli accordi devono essere stipulati entro il 31/12/2011 e, nel caso di cessazione entro il 31/12/2014, i requisiti devono essere maturati entro la mobilità o il t.s. edile; invece, nel caso di cessati entro il 31/12/2012, i requisiti possono essere maturati entro 12 mesi dalla fine della prestazione tramite pagamento dei v.v.;

  1. Lavoratori autorizzati ai versamenti volontari: i requisiti sono identici alla quinta salvaguardia (l. 147/2013 art. 1 c. 194 lett. a) e f)); autorizzazione entro il 4/12/2011 con almeno un contributo accreditato o accreditabile entro il 6/12/2011, attività di lavoro successiva al 4/12 non riconducibile al lavoro a tempo indet.; autorizzati entro il 4/12/2011 con almeno un contributo da effettivo lavoro tra il 01/01/2007 e il 31/11/2013, attività di lavoro al 30/11/2013 non riconducibile a lavoro a tempo indet.) ma viene prorogata la decorrenza pensione fino al 06/01/2017;

  1. Lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo o per risoluzione unilaterale(licenziamento o dimissioni): anche in questo caso per i requisiti dobbiamo far riferimento alla quinta salvaguardia (l. 147/2013 art. 1 c. 194 lett. b), c), d)) prorogando la decorrenza pensione fino al 06/01/2017;

  1. Lavoratori in congedo straordinario ex l. 151/2001: solo per i lavoratori che nel 2011 hanno fruito di questo congedo per assistere figli con grave disabilità. Decorrenza pensione entro 06/01/2017;

  1. Lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato o somministrati a tempo determinato (escl. agricoli e stagionali): i contratti devono essere cessati tra 01/01/2007 e il 31/12/2011. Decorrenza pensione 06/01/2017.

Brescia: un dibattito «mirato» con Cesare Damiano

Esodati e pensioni: un dibattito «mirato» con Cesare Damiano
Si annuncia partecipato l’incontro pubblico che si svolgerà domani nella sede del Partito Democratico. In via Risorgimento, a partire dalle ore 10, si parlerà infatti di pensioni. L’ospite principale, Cesare Damiano, approfondirà gli aspetti in essere e le prospettive del sistema previdenziale, da molti anni fonte di aspri dibattiti e di diffuse preoccupazioni. La ricognizione del presidente della Commissione Lavoro della Camera sarà introdotta dagli interventi della parlamentare Miriam Cominelli, del vicesegretario provinciale Antonio Vivenzi, del responsabile Lavoro dei GD Marco Peli e di Massimo Reboldi. È proprio quest’ultimo, componente della segreteria provinciale Democratica con delega alle questioni del lavoro a spiegare, insieme al segretario Michele Orlando, le ragioni dell’iniziativa: «Il 2016 deve essere l’anno della flessibilità sulle pensioni. Il nostro indirizzo, confermato da quanto dichiarato da Cesare Damiano, può riassumersi nel numero 97, soglia calcolata sommando età anagrafica e anni di contribuzione. È giusto pensare per coloro che rientrano in questa cosiddetta categoria la possibilità di accedere alla pensione rinunciando a una parte dell’assegno mensile». Reboldi aggiunge: «Altro tema su cui poniamo l’accento è la possibilità della quiescenza da conferire stabilendo in 41 gli anni di contribuzione sufficienti per accedervi, misura che interessa i lavoratori precoci». Sul tappeto, e se discuterà domani, altri nodi che il Pd vorrebbe sciogliere e che Reboldi elenca: «Gli esodati, problema avviato a una risoluzione, ma del quale bisogna capire quante siano le salvaguardie ancora da applicare, la tutela di quella fascia di popolazione che vede ogni anno spostarsi drammaticamente in avanti il traguardo della pensione e la risposta da dare ai giovani, il cui futuro in termini di previdenza sociale è a dir poco nebuloso». MICHELE ORLANDO anticipa i messaggi che intende lanciare: «Archiviato il momento più critico che la riforma Fornero, pur con i suoi limiti, ha consentito di superare, è arrivato il momento di introdurre elementi di flessibilità a favore dei lavoratori che intendono andare in pensione». E ancora: «Crediamo sia giusto emanare misure compensative nei confronti di quelle persone che si sono viste allungare inopinatamente il proprio periodo di permanenza al lavoro. Per loro la tutela dei diritti acquisiti non ha rappresentato un ostacolo. È triste non sia avvenuto altrettanto per l’auspicato contributo di solidarietà da applicare alle pensioni più alte». M.ZAP.
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venerdì 15 gennaio 2016

Le istanze entri martedì 1 marzo 2016

Gli esodati aretini tornano a sperare nella pensione
Il Patronato Acli di Arezzo lancia un segnale di speranza per tanti esodati ancora in attesa dell'agognato pensionamento. La Legge di Stabilità del 2016 ha infatti previsto la costituzione di un settimo contingente di persone che, pur avendo cessato la loro attività lavorativa in anticipo rispetto a quanto previsto dalla riforma Fornero, potranno ora godere della pensione sulla base dei requisiti vigenti prima della stessa contestata riforma. Tale operazione di salvaguardia mira infatti ad arginare gli esiti negativi di una manovra che ha creato tanti problemi a migliaia di lavoratori, tra cui un numero consistente di aretini, che si sono trovati nella condizione di abbandonare la professione senza però poter ancora accedere al pensionamento. Le istanze riguarderanno 26.300 esodati e dovranno essere presentate entro martedì 1 marzo 2016 attraverso il supporto gratuito del Patronato Acli.
Il Patronato Acli di Arezzo lancia un segnale di speranza per tanti esodati ancora in attesa dell'agognato pensionamento. La Legge di Stabilità del 2016 ha infatti previsto la costituzione di un settimo contingente di persone che, pur avendo cessato la loro attività lavorativa in anticipo rispetto a quanto previsto dalla riforma Fornero, potranno ora godere della pensione sulla base dei requisiti vigenti prima della stessa contestata riforma. Tale operazione di salvaguardia mira infatti ad arginare gli esiti negativi di una manovra che ha creato tanti problemi a migliaia di lavoratori, tra cui un numero consistente anche di aretini, che si sono trovati nella condizione di abbandonare la professione senza però poter ancora accedere al pensionamento. Le istanze di accesso per questo nuovo contingente dovranno essere presentate entro e non oltre martedì 1 marzo 2016, con un prezioso supporto che sarà fornito gratuitamente dal Patronato Acli sia per interpretare la posizione di ogni esodato che per presentare le domande da consegnare alla Direzione Territoriale del Lavoro o all'Inps. «La salvaguardia della pensione - spiega Pietro Donati, direttore del Patronato Acli di Arezzo, - fa riferimento ad una materia complessa che prevede un'attenta analisi delle singole posizioni, dunque i nostri uffici sono già al lavoro per garantire un supporto professionale, rapido e gratuito».
Il settimo contingente riguarderà 26.300 esodati di tutta Italia, divisi tra varie categorie: 6.300 posti per lavoratori collocati in mobilità, 9.000 posti per prosecutori volontari, 6.000 posti per chi volontariamente ha cessato il lavoro in anticipo, 2.000 posti per lavoratori in congedo e 3.000 posti per lavoratori che avevano un contratto a tempo determinato. Nei mesi scorsi sono stati centinaia gli aretini che attraverso questi meccanismi di salvaguardia hanno regolarizzato la loro posizione, un numero che con il prezioso supporto del Patronato è ora fortunatamente destinato ad aumentare. Tutti i lavoratori che potrebbero essere interessati dalla salvaguardia possono contattare il numero 0575/21.700 o presentarsi direttamente ai vari sportelli provinciali entro la fine di febbraio. «Questo intervento normativo - aggiunge Donati, - vuole limitare gli effetti negativi della riforma Fornero, fornendo un'adeguata soluzione per coloro che si trovano nella difficile condizione di non disporre né di un lavoro né di un reddito da pensione. Per gli esodati aretini si tratta di un appuntamento da non mancare, pena la decadenza del diritto al pensionamento».

Damiano torna sul flessibilità in uscita ed esodati

RIFORMA PENSIONI: DAMIANO SU FLESSIBILITÀ IN USCITA E ESODATI
Damiano è tornato a parlare della riforma pensioni e in particolare dell'argomento flessibilità in uscita e del problema degli esodati.


É sempre il tema riforma pensioni a tenere banco, e il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, ha voluto ricordare le promesse fatte da Renzi e il governo sul discorso relativo allaflessibilità in uscita. Non solo, ha parlato anche degli esodati, dichiarando che, se fosse necessario, sarebbe pronto a mettere in atto una ottava salvaguardia: "Renzi ha elencato ciò che Governo ed Europa in generale dovranno superare individuando le priorità nella riforma della Pubblica Amministrazione, nella riforma costituzionale e nella mozione di sfiducia prevista per il prossimo 19 gennaio. Non vorrei che Renzi si fosse dimenticato della promessa sulla flessibità in uscita".
Riforma pensioni, le parole di Damiano

Per Cesare Damiano è necessario introdurre i pensionamenti flessibili dai 62 anni e 7 mesi a condizione che si siano raggiunti i trentacinque anni di contribuzione con penalizzazione massima dell'8%. Proposta molto simile a quella fatta dall'Inps tempo fa, come ha voluto ricordare lo stesso Damiano nei giorni scorsi. Queste le parole del presidente della Commissione Lavoro: "É vero che per i primi quattro anni c'è un costo, ma i nostri calcoli dimostrano che per i diciannove successivi si potranno avere dei risparmi che sono causati dal taglio definitivo della pensione. Per Boeri questo provvedimento costerà 8 milioni, noi siamo pronti a dimostrare che è a costo zero".

Cesare Damiano, poi, ha voluto continuare in questo modo: "La riforma pensionidarà opportunità ai lavoratori. Coloro che svolgono un'attività faticosa e che non dà soddisfazioni, avrà la possibilità della flessibilità in uscita, a condizione di poter sostenere una decurtazione del proprio assegno pensionistico. La riforma pensioni è una riforma finalizzata all'occupazione. Se il Presidente del Consiglio vuole fare occupare i giovani non può avere aziende composte da settantenni".
Cesare Damiano torna sugli esodati

Il presidente della Commissione Lavoro Damiano è tornato anche sull'argomentoesodati e sulla questione ricongiunzioni onerose: "Chi ha il problema di dover sommare sia Inps che Inpdap è costretto a pagare due volte i contributi. Sia maggioranza che opposizione sono d'accordo, bisogna trovare l'accordo anche del governo. Renzi ha promesso di affrontare il problema nel corso dell'anno, speriamo mantenga l'impegno. Damiano, poi, tornando sull'argomento esodati: "Siamo pronti a preparare un'ottava salvaguardia se dovesse essere necessario, a meno che la flessibilità non ponga fine a questo problema".
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L’accesso alla pensione solo a chi fa la richiesta

La Provincia di LeccoFinestra salva esodati
L’accesso alla pensione solo a chi 
fa la richiesta
Legge Fornero è scattata la “settima salvaguardia”
Il primo marzo il termine per presentare le domande
La Cgil: «Resta l’incertezza sulle cifre del fenomeno»

Il tema degli esodati è stato al centro della conferenza stampa organizzata dalla Cgil di Lecco. Il segretario generale Wolfango Pirelli e Cinzia Gandolfi hanno tracciato il quadro di una questione che si va trascinando dal 2011, anno di quella legge Fornero che ha messo in una sorta di limbo privo di redenzione molti lavoratori rimasti senza lavoro e senza la possibilità di accedere alla pensione.

Il 30 dicembre 2015 si è arrivati a quella che in gergo è chiamata la «settima salvaguardia»; dal 2012 ad oggi, per la settima volta, si è intervenuti per salvare una fetta di esodati. Quest’ultima fase dovrebbe interessare 24.300 posizioni per un totale di 172mila e pare debba mettere la parola fine alla questione, anche se il condizionale, in questa diatriba, è obbligatorio.

Lo stesso Pirelli su questi numeri è piuttosto scettico: «Abbiamo sempre detto che i numeri indicati non ci convincevano. In base anche ai dati forniti dall’Inps, il numero degli esodati dovrebbe aggirarsi intorno ai 250mila». Un’altra questione, questa dei numeri, che si aggiunge alle tante generate dalla legge Fornero. Resta il fatto che i 24.300 posti apertisi con la «settima salvaguardia», permetteranno agli aventi diritto di andare in pensione a partire dal 6 gennaio 2017. Ed a questo proposito c’è un aspetto tecnico di grande importanza: il pensionamento non avviene automaticamente. I lavoratori che rientrano nella possibilità di accedere a questa opportunità devono fare specifica domanda entro il 1 marzo 2016. In caso contrario ogni loro diritto decade.

L’Inps, in proposito, ha già emesso la circolare n.1 dell’8 gennaio e l’ha pubblicata sul suo sito, ma la materia è quanto mai ostica. «Per questo – sottolinea Wolfango Pirelli – consigliamo a tutti di rivolgersi agli uffici competenti per esaminare le singole posizioni. I lavoratori che hanno dei dubbi devono rivolgersi al patronato onde evitare spiacevoli sorprese. Ricordo solo che stiamo parlando di persone che dovevano andare in pensione con i regolamenti precedenti alla legge Fornero e sono rimasti senza lavoro e dunque senza la possibilità di raggiungere le nuove scadenze pensionistiche».

Come si può capire siamo di fronte ad una sorta di ginepraio legislativo, a cui si sta cercando di rimediare con non poche difficoltà Un dato positivo di quest’ultima «salvaguardia» coinvolge i lavoratori edili che si sono trovati senza lavoro tra il 2011 ed il 2014. È, infatti, la prima volta che si spostano sino al 2014 i tentativi di rimediare agli effetti negativi della legge Fornero.

«Questa legge – ha precisato ancora Wolfango Pirelli – ha introdotto elementi di rigidità in un percorso, quello pensionistico, che era molto individualizzato. Per questo da parte nostra si chiede che vengano ripristinati percorsi di flessibilità. In caso contrario il rischio evidente è quello di continuare a gestire solo l’emergenza. E’ chiaro, poi, che occorrano risorse aggiuntive per consentire uscite flessibili senza penalizzazioni».

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