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lunedì 30 novembre 2015

3 dicembre: serve una presenza forte e fortemente motivata

Serve una presenza forte e fortemente motivata
Poletti vuole chiudere sugli esodati con un "Chi c'è c'è" e fermarsi alla ancora parziale settima salvaguardia

I "risparmi" dei fondi destinati agli esodati già decisi per le precedenti salvaguardie sono stati prelevati per altre attività

Il comunicato dei comitati degli esodati

Tutto si risolverebbe se la settima salvaguardia fosse definitiva includendo tutte le tipologie che pure sono conosciute dal Legislatore e dal Governo. 

Questo sarebbe possibile già oggi, senza destinazione di nuovi fondi.

Ecco perché serve una presenza forte
Certamente è un sacrificio anche economico necessario ma indispensabile

Per contenere i costi, c'è chi si è prenotato utilizzando questa strada
Altri, dal Nord, hanno ancora la possibilità del Pullman
Altri hanno prenotato per tempo un volo aereo o un biglietto ferroviario.

domenica 29 novembre 2015

Poletti: capitolo esodati si chiude con la settima salvaguardia

Pensioni, Poletti: capitolo esodati si chiude con la settima
salvaguardia
Domenica, 29 Novembre 2015
Scritto da Paolo Piva
Tutto ciò che poteva essere fatto sulle pensioni è già nella legge di stabilità. Con la settima salvaguardia si chiude la vicenda degli esodati.
Quello che abbiamo valutato si potesse fare sulle pensioni è nella legge di stabilità. Io, in particolare, credo molto nel part-time per gli ultimi tre anni di vita lavorativa. Dobbiamo valorizzare i modelli organizzativi che consentano lavoro più flessibile nella parte finale del proprio lavoro. Lo sostiene il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti in una intervista raccolta oggi sul Sole 24 Ore. Quanto al Piano Boeri il Ministro frena, soprattutto sulla possibilità di ridurre i trattamenti pensionistici in essere, oltre i 3.500 euro lordi, il capitolo più controverso della proposta elaborata dal Presidente dell'Inps. "E' una sua idea. Nessun problema. Ma credo sia chiaro che l’Inps ha la funzione di gestire il sistema previdenziale, mentre la responsabilità delle decisioni è del Parlamento e del Governo. Le cose sono molto chiare".
Poi il capitolo esodati: "Siamo arrivati vicini alla conclusione di questa situazione. Dobbiamo sapere che ci sono casi che non andrebbero inserite nella tipologia degli esodati, sono gruppi di lavoratori che con la legge Fornero si sono visti modificare in modo forte la loro condizione e quindi vorrebbero superare quella riforma e tornare a condizioni precedenti. Ma questo non è possibile farlo attraverso la logica dei veri esodati. Qui c’è un problema diverso".
Quanto alla flessibilità in uscita Poletti ha ribadito nei giorni scorsi la volontà di affrontare il tema: "Nell'arco del 2016 saremo in grado di fare una proposta sulla flessibilità in uscita dal lavoro. Non siamo stati ancora così bravi da riuscire a risolvere questo problema, che è figlio anche del fatto che la contabilità dello Stato deve avere una copertura nell'anno in cui si realizza". E ancora: "Le operazioni troppo semplici rischiano di essere ingiuste. Qualsiasi soluzione sul tema deve essere sostenibile dal punto di vista sociale, quindi eventuali ritocchi devono essere compatibili con una vita dignitosa, e che stia dentro il bilancio pubblico".
(Leggi)

Un dramma che deve finire

Un dramma che deve finire
- Lettera-appello dei comitati degli esodati al Parlamento ed al Governo: salvaguardia nella Legge di stabilità per tutti i 49.500 incappati nella tagliola Monti Fornero. Presidio a Roma il 3 dicembre a quattro anni dall’inizio di questa grande ingiustizia
Prendiamo atto con forte disappunto e rammarico che il Senato non ha voluto accogliere il nostro accorato appello per modificare l’art. 18 della Legge di Stabilità 2016 allargando la settima salvaguardia a tutti i 49.500 “esodati non salvaguardati”. Mancato accoglimento fortemente condizionato dal Governo che si rifiuta, ancora una volta, di mantenere gli impegni presi con tutti gli “esodati”:
infatti, l’11 ottobre scorso il Presidente Renzi prendeva un impegno pubblico nel corso della seguitissima trasmissione “Chetempochefa” su RaiTre quando, con riferimento alla Legge di stabilità, alla domanda del conduttore sui restanti 50.000 esodati affermava, con convinzione che “i 50.000 esodati hanno la cosiddetta settima salvaguardia, e una serie poi di ulteriori opzioni....” (???).
Ora, dopo il NO agli emendamenti all’art. 18 della Legge di Stabilità, possiamo affermare che il premier Renzi ha mentito agli italiani, poiché la salvaguardia, in mancanza di integrazioni, sarà per 26.300 soggetti anziché per tutti i 49.500 “esodati”!! Si abbandonano oltre 23.000 famiglie italiane nel limbo dell’incertezza condannandole al gravissimo rischio di indigenza!!!
Ribadiamo ancora, e con fermezza, che non crediamo assolutamente ai numeri indicati all’art. 18 comma 1 del Ddl di Stabilità, sia per quanto riguarda le coperture finanziarie già impegnate sia per quanto riguarda il numero di soggetti già coinvolti nelle precedenti salvaguardie, poiché tali numeri non corrispondono a quanto presentato al Parlamento il 31 luglio scorso dal Ministro del Lavoro Poletti!
La realtà oggettiva dei fatti è (si vedano in merito i vari report dell’Inps certificati dal Ministero del lavoro) che i governi precedenti hanno stanziato complessivamente oltre 11 miliardi per la salvaguardia di 170.000 “esodati” e che con i 6 precedenti provvedimenti ne sono stati derogati solamente 116.000 (certificazioni Inps al 10/9/2015). Situazione che determina risparmi finanziari per 3,3 miliardi ben sufficienti per salvaguardare almeno i 49.500 “esodati” rimasti fuori dai sei precedenti provvedimenti.
Risparmi che in questa Legge di Stabilità si vogliono chiaramente depredare per utilizzarli a fini diversi da interventi a favore degli "esodati" ancora non salvaguardati come invece statuisce il comma 235 dell'art. 1 della Legge di questo Stato n. 228 del 2012. Ribadiamo che le vertenze per Opzione Donna e la No-tax area sono sacrosante ma la loro soluzione non può e non deve essere finanziata con il Fondo Esodati ma assicurando loro altre, diverse e doverose coperture finanziarie.
In occasione dell’esame della Legge di Stabilità alla Camera i Comitati degli Esodati chiedono perciò con fermezza e determinazione a TUTTI i deputati ed al Governo intero, che sia emendato l’art. 18 del Ddl di Stabilità per garantire da subito la salvaguardia di tutti i 49.500 soggetti non salvaguardati comunicati dal Sottosegretario di Stato al Lavoro e politiche sociali Luigi Bobba (cioè dallo stesso Governo) alla Commissione Lavoro in risposta all’interrogazione dell’on. Maria Luisa Gnecchi n. 5-03439.
Il 3 dicembre (a 4 anni dalla loro nefasta nascita) gli esodati saranno davanti a Montecitorio e sotto i palazzi del governo per urlarlo a gran voce: salvaguardia per tutti i 49.500 esodati subito!!!
La vertenza “esodati” va immediatamente chiusa in Legge di Stabilità! Senza se e Senza ma, poiché questa vergogna è uno stillicidio che dura ormai da 4 anni ed ora si deve porre la parola FINE con la definitiva salvaguardia di tutti i 49.500 danneggiati.

di Rete dei Comitati degli Esodati
27/11/2015

venerdì 27 novembre 2015

Quasi un miliardo scippato ai Fondi destinati agli Esodati

Pensioni, quasi un miliardo scippato ai Fondi destinati agli Esodati

Venerdì, 27 Novembre 2015
Scritto da Dario Canova
Lo prevede un passaggio del decreto legge sul Giubileo approvato questa settimana da Palazzo Chigi. Comitati degli Esodati in Piazza il 3 Dicembre contro l'ipotesi distrazione. Sottobanco il Governo prova di nuovo a mettere le mani sul Fondo esodati. Lo fa con l'articolo 13 del decreto legge 185/2015 recante misure urgenti per gli interventi sul territorio e sul Piano del Giubileo 2015 approvato lo scorso 25 novembre da Palazzo Chigi. L'articolo citato prevede un rifinanziamento del Fondo Sociale per l'occupazione e la Formazione anche ai fini della concessione degli ammortizzatori sociali in deroga mediante "corrispondente utilizzo delle economie accertate, relative al medesimo anno 2015, a seguito dell'attivita' di monitoraggio e verifica concernente le complessive misure di salvaguardia dall'incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico e per le quali la certificazione del diritto al beneficio e' da ritenersi conclusa".
Tradotto in soldoni si tratta di circa 500 milioni di euro, denari che residuano sul fondo esodati, sottolinea la Rete dei Comitati, che saranno in sostanza utilizzati per finanziare altre misure per il sociale come il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, che si aggiunge allo scippo di circa 400 milioni di euro previsto dalla legge di stabilità per finanziare l'opzione donna (per la quale ci sarebbero invece i propri risparmi individuati dalla legge 243/04 disconosciuti però dal Mef), l'estensione della No tax-area e di provvedimenti per il sostegno al reddito.
Aspro il giudizio della Rete che denuncia come le due misure distraggono in totale quasi un miliardo di euro dai 3,6 risparmiati, su quelli stanziati dai precedenti governi, mettendo così a rischio la possibilità di finanziare un provvedimento definitivo per tutti i 49.500esodati rimasti senza lavoro dal 2011 ai quali è stata tolta la possibilità di accedere alla pensione.
"Una manovra fatta in maniera "vigliacca", dietro le quinte, - ricordano dalla Rete - dato che lo stesso esecutivo si è impegnato davanti al Parlamento al fine di impiegare tutti i fondi residui a copertura delle problematiche degli esodati certificando che i residui economici riescono praticamente a coprire tutti i 49.500 esodati ed invece, manipolando l'informazione e contando su un Parlamento troppo passivo e distratto, salvaguarda solo 26.000 esodati e distraendo nel contempo la gran parte dei residui del fondo a favore di finalità diverse!"
Contro tale rischio i Comitati scenderanno in Piazza il prossimo 3 dicembre davanti a Montecitorio ed ai ministeri competenti.
(Leggi)

Quali gli emendamenti già approvati?

RIFORMA PENSIONI RENZI E QUOTA 41, NEWS GNECCHI: QUALI GLI EMENDAMENTI GIÀ APPROVATI?
Ultime notizie sulla riforma pensioni al 27/11: il punto sugli emendamenti approvati alla Camera grazie all'intervista rilasciataci dall'On. Gnecchi.
27-11-2015
Prosegue l'infuocato dibattito pubblico sulla riforma delle pensioni, specie alla luce di quanto fin qui emerso in campo previdenziale in Legge di Stabilità. Molti, forse troppi, i lavoratori ancora insoddisfatti dalle modifiche insite nell'attuale Finanziaria 2016, sebbene diversi emendamenti siano ancora in discussione alla Camera. Per fare il punto sul fronte pensioni ad oggi 27/11 abbiamo intervistato l'Onorevole Maria Luisa Gnecchi, capogruppo della XI commissione Lavoro alla Camera dei Deputati, ecco quanto emerso dalle sue parole.
Ultime riforma pensioni Renzi, news Gnecchi : intervista esclusiva sullo stato dell'arte

-Prosegue l'iter di discussione della Legge di Stabilità alla Camera, a che punto è ad oggi 26/11 la parte relativa agli emendamenti riguardanti la previdenza?

La Commissione Lavoro della Camera ha votato gli emendamenti da portare alla Bilancio per quanto concerne la legge di Stabilità. Tra questi, è bene precisare, che alcuni di quelli presentati dal Pd hanno già ottenuto voto unanime dalla Commissione. Tra gli emendamenti votati all'unanimità vi sono, ad esempio, quelli relativi ad Opzione Donna che permette alle donne che compiono 57 e 58 anni entro il 31.12.15 di andare in pensione usufruendo della 243/2004, la richiesta è dunque quella di eliminare i 3 mesi di incremento dell'aspettativa di vita che terrebbero fuori le nate nel IV trimestre del 58; al monitoraggio, quindi un reale contatore, delle lavoratrici che opteranno realmente per il regime sperimentale Maroni e, di conseguenza, delle risorse che saranno realmente necessarie a tal fine; alla possibilità di cumulare il riscatto della laurea con il congedo facoltativo di maternità; all'estensione della disoccupazione per co.co.co. e co.co.pro. fino a tutto il 2016; al conteggio dei periodi di maternità ai fini dei premi aziendali di produttività. Oltre a quelli sopra menzionati, sono stati approvati ulteriori emendamenti che puntano al miglioramento della 7°salvaguardia ripristinando alcune situazioni che erano presenti nel nostro testo in Commissione e non nel testo della legge di stabilità del Governo (si pensi agli edili in mobilità, penalizzazioni, lavoratori di aziende fallite, lavoro domestico). Approvate, altresì, misure che riguardano le piccole imprese (contratti di solidarietà) e l'estensione fino alla fine del 2016 della normativa concernente gli ammortizzatori sociali al fine di tutelare il lavoro stagionale. Saranno presentati invece alla Commissione Bilancio gli emendamenti relativi all'anticipo al 2016 della no tax area, misura questa che 'tocca da vicino' i pensionati.

-La flessibilità, stando a quanto annunciato da Poletti, è ormai rinviata al 2016. A suo avviso come bisognerebbe affrontare tale nodo critico rimasto irrisolto nella Legge di Stabilità? Sarebbe favorevole, ad esempio, alla concessione della quota 41 per i lavoratori precoci?

La nostra proposta in commissione prevede 41 anni per tutti quindi è ovvio che ne sono convintamente favorevole, ma è solo una parte di quello che dobbiamo riuscire a fare, perché il problema vero per le donne è stato l'innalzamento senza gradualità dell'età per la pensione di vecchiaia, sono infatti poche le donne che potranno comunque arrivare a 41 anni.
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Comunicato dei Comitati degli esodati

COMUNICATO STAMPA DEI COMITATI DEGLI ESODATI
IL GOVERNO MENTE AGLI ESODATI, CONTINUA A MENTIRE E RUBA I RISPARMI DEL LORO FONDO!!!  
Alcune testate giornalistiche stanno dando in questi giorni con sicurezza la notizia che una parte dei provvedimenti, contenuti in un decreto urgente in fase di emanazione a copertura delle spese per il Giubileo e per il “dopo Expo”, verranno in gran parte finanziati con 523 Mln di Euro prelevati dal “Fondo Esodati” previsto dalla L. 228 del 2012,  frutto dei risparmi accumulati con le 6 precedenti norme di deroga e, per espressa volontà del legislatore, da destinare a nuove salvaguardie. La notizie è stata oggi confermata dalla emanazione  del decreto legge  25 novembre 2015, n. 185 !!
Denunciamo con forza e sdegno il terzo vergognoso tentativo di derubare i risparmi destinati DA UNA LEGGE DELLO STATO alla restituzione del diritto alla pensione, pignorato agli “esodati” con la sciagurata manovra del 2011 ad opera del Governo Monti!!!
Il primo si è tentato di consumarlo a settembre quando questo Governo (che non ha MAI stanziato un euro per risolvere il dramma degli “esodati”!!) voleva incamerare  ben 500 milioni di risparmi del Fondo: la lotta congiunta di Sindacati, Comitati esodati e la pressione delle Commissioni Bilancio e Lavoro della Camera e del Senato costrinsero Renzi, per bocca ufficiale del suo Ministro Padoan, a dichiarare formalmente al Parlamento che nessun soldo del fondo costituito con la legge 228 del 2012 sarebbe stato distratto dalle salvaguardie degli esodati ancora non salvaguardati. 
Ma subito si è dimostrato che mentivano! Infatti, stanno compiendo il secondo tentativo di furto  nella Legge di Stabilità 2016 sottraendo dal nostro Fondo oltre 400 milioni per finanziare il prolungamento della sperimentazione della Opzione Donna ( per la quale ci sarebbero invece i propri risparmi che questo Governo però disconosce), della Notax-area e di provvedimenti per il sostegno al reddito.
Ora il terzo, ancor più grave,  di 523 milioni, arrivando quindi in complesso, con queste due azioni, a quasi un miliardo che si vorrebbe sottrarre dai 3,6 risparmiati, su quelli stanziati dai precedenti governi, ed indispensabili PER FINANZIARE LA  SALVAGUARDIA UTILE  A SANARE TUTTI GLI AVENTI DIRITTO ANCORA IN ATTESA DI GIUSTIZIA DA BEN 4 ANNI E PERTANTO IN TALE DRAMMATICA SITUAZIONE. 
E’ VERGOGNOSO che il Governo rubi la pensione ad “esodati” in gran parte nulla tenenti  da anni  per rispondere ad altre pur gravi problematiche, anche assistenziali, che DEVONO essere TUTTE finanziate con ben altri fondi e/o con la fiscalità generale !!!
E’ intollerabile un Governo che mente, manovrando dietro le quinte in maniera vigliacca: certifica al Parlamento che gli esodati non salvaguardati sono ancora 49.500, si impegna davanti al Parlamento che tutti i "fondi residui L. 228/2012" saranno destinati esclusivamente agli esodati,certifica che i residui economici riescono praticamente a coprire i 49.500 (lo dimostra ancor più l'uso illegittimo che cerca  subdolamente di farne!), si impegna formalmente in Parlamento ad emanare la salvaguardia definitiva nella Legge di Stabilità (ricordiamo che Renzi ha dichiarato in TV la salvaguardia dei 49.500!) ed invece, manipolando l'informazione e contando su un Parlamento troppo passivo e distratto, salvaguarda solo 26.000 esodati e distraendo nel contempo la gran  parte dei residui del fondo a favore di finalità diverse!
I Comitati nel chiamare tutti gli “esodati” e le Organizzazioni Sindacali alla mobilitazione, iniziando con la manifestazione del 3 dicembre davanti a Montecitorio ed ai ministeri competenti, rivolgono un forte appello a TUTTI i parlamentari affinché sventino questo vergognoso  ed inaccettabile tentativo del Governo.
 Roma 27 novembre 2015
Rete dei Comitati degli Esodati
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878

A) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it
B) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it
C) COMITATO ESODATI LIGURI
D) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it
E) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
F) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
Arrigo Migliorini comitatoesodatilodi@gmail.com
G) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 perna.antonio@fastwebnet.it
H) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
I) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

CDE – Comitati per i Diritti degli Esodati
A) Comitato Fondi di settore Ferrovie
Coordinatore: Marcello Luca 338 3182 418
B) Comitato Mobilitati Roma Napoli
C) Comitato Licenziati e Cessati senza Tutele
Coordinatrice: Elide Alboni
D) Comitato degli Esodati Bancari
Segreteria: tel. 06 8339 3835

Altri Comitati
A) Comitato non salvaguardati e Bloccati
de.pasqui@tin.itTel 348-1502546, 0521-800990
B) Comitato Esidati Mobilitati di Reggio Emilia

Opzione donna e settima salvaguardia esodati

ULTIME PENSIONE ANTICIPATA: INFO SU ESODATI E OPZIONE DONNA, TUTTE LE NOVITÀ
Riforma pensioni 2015, ultime notizie ad oggi 26 novembre: pensione anticipata, opzione donna e settima salvaguardia.Pensione anticipata che rimane così com’è almeno fino all’inizio del 2016. Assodato questo aspetto, chiarito ormai da un mese dal premier Matteo Renzi, restano da risolvere i nodi più significativi che riguardano la Legge di Stabilità 2016 in riferimento alla settima salvaguardia degli esodati e all’opzione donna (aspettativa di vita e proroga al 2018). Dopo il vaglio del Senato, le speranze che venga messa mano al testo e che i due provvedimenti siano cambiati ricadono tutte sull’esame della Camera dei Deputati. Andiamo a riepilogare, dunque, la situazione riguardo la flessibilità in uscita, opzione donna e settima salvaguardia.
Flessibilità in uscita, pensione anticipata da modificare nel 2016: non si sa ancora come!
Il tema è apparentemente fermo ma, in realtà, non è da escludere che siano già iniziati i lavori di studio su come intervenire ad inizio anno. Del resto, Matteo Renzi è stato molto esplicito: il governo ha avuto bisogno di prendere del tempo per evitare che, con l’obiettivo di concedere maggiore flessibilità in uscita, venissero commessi errori gravi sulla riforma della pensione anticipata. Insomma, ragionava e probabilmente ragiona ancora il premier, bisogna evitare ad ogni costo un caso esodati 2.0.

Opzione donna e settima salvaguardia esodati: ultime novitàGli obiettivi annunciati da Cesare Damiano e sostenuti da diversi parlamentari riguardano l’eliminazione dell’aspettativa di vita per l’opzione donna, così da consentire alle signore che per pochi mesi non avrebbero i requisiti di evitare la beffa. Più complessa appare la proroga al 2018 dell’opzione contributiva: le interessate stanno avviando una mobilitazione soprattutto grazie al web, auspicando in una buona riuscita dell’iniziativa sulla falsariga della Class Action che, anche se non nelle aule dei tribunali, sta portando i primi risultati da un punto di vista politico.
Chiudiamo, infine, con gli esodati. I Comitati hanno lamentato nei giorni scorsi che migliaia di lavoratori (almeno 20 mila) resterebbero fuori dal provvedimento disettima salvaguardia attuale. Anche Damiano ha confermato questo particolare ed ha promesso un intervento alla Camera: si cercherà di tutelare, in particolare, coloro che nel 2011 hanno assistito familiari affetti da gravi disabilità mentre dovrebbero rimanere esclusi coloro che hanno beneficiato dei permessi garantiti dalla legge 104. La speranza, però, è che si trovi una soluzione inclusiva che sappia porre la parola fine alla vicenda che, ormai, si trascina dal 2011.
(Leggi)

Pullman dal Nord per il presidio del 3-12-2015

TUTTI a ROMA il  3 dicembre !!!
Contro lo scippo di 523 milioni dai "risparmi" del Fondo Esodati 

Per prenotazioni: claudio.ardizio@libero.it  o  markowekki@live.it 
orari     pullman   Nord   

Località               Ora Partenza     Punto incontro/parcheggio                 Ora Arrivo

Brescia                 22:00                 Parcheggio Casello BS Centro           02:00
Bergamo              22:20                 Fermata AUTOSTRADALE             01:40
                                                      Casello Dalmine
                            +Fermata AUTOSTRADALECavenago Cambiago
Milano                 22:50                 Parcheggio ATM Cascina Gobba       01:10
Lodi                     23:20                 Parcheggio Casello (Bennet)              00:40
Piacenza Nord
Lodi sud              23:40                 Casello Piacenza Nord                       00:20
Parma                  00:40                 Parcheggio Casello                             23:40
Reggio E             01:00                 Parcheggio Ipercoop Ariosto RE       23:20
Modena               01:10                 Parcheggio Casello Modena SUD     23:00
BO Casalecchio   01:30                 Rotonda Biagi Bo Casalecchio          22:20
Firenze                 03:30                 Firenze Nord                                      20:50
                            03:30                 Stazione servizio Chianti Ovest         20:20
Arezzo                 04:20                 Parcheggio Casello Arezzo                20:00
Montepulciano    04:20                 Staz. servizio Montepulciano (SI) direz. Sud

Arrivo Roma       08:00                 Via del Traforo                                   17:30
                                                                                              Ripartenza da Via Ludovisi

giovedì 26 novembre 2015

Zanetti sta con Boeri (e la Fornero)

RIFORMA PENSIONI RENZI, NOTIZIE AL 26 NOVEMBRE SU ENRICO ZANETTI E CONTRIBUTI SILENTI

Le ultime novità sulla riforma pensioni di Renzi aggiornate ad oggi giovedì 26 novembre 2015.
Le ultime notizie sulla riforma pensionihanno per oggetto le dichiarazioni di Enrico Zanetti, la richiesta di Maestri (Alternativa Libera) sui contributi silenti, ed il rinnovo da parte di Damiano ad intervenire in merito alla questione esodati ed opzione donna. Altre novità importanti sul tema pensioni sono previste nella giornata di oggi, poiché Tito Boeri, presidente dell'Inps, parlerà in Commissione Vigilanza alla Camera dei Deputati. Quale sarà la reazione dei politici e dei lavoratori di fronte all'intervento del professore della Bocconi? 

Zanetti sta con Boeri (e la Fornero)

Scelta Civica appoggerà le proposte di Boeri, affinché non vengano dimenticate nei prossimi mesi quando diventerà centrale la discussione sul tema previdenziale. A dirlo Enrico Zanetti, segretario nazionale e deputato di Sc. I lavoratori precoci ricorderanno molto bene il pensiero di Zanetti in merito alla legge Fornero, poiché il sotto-segretario al ministero dell'Economia non ha mai nascosto di apprezzare la riforma dell'ex ministro del Lavoro del governo Monti. 

Cosa sono i contributi silenti

Andrea Maestri, ex deputato del Partito democratico, ora nelle fila di Alternativa Libera-Possibile, la stessa corrente politica di Walter Rizzetto fino allo scorso 17 novembre, durante un'interrogazione a risposta scritta, ha domandato al ministro Poletti se il governo - nella prossima riforma pensioni - intenda fare qualcosa sulla questione dei contributi silenti, ovvero quei contributi versati dai lavoratori che non sono però sufficienti a maturare alcun trattamento. Maestri chiede che l'Inps restituisca i contributi silenti ai lavoratori. 

Salvare i 20 mila esodati rimasti

L'imperativo categorico per cui Damiano continuerà a dare battaglia alla Camera è salvare i 20 mila esodati rimasti fuori dalla definitiva settima salvaguardia del governo, che ha contribuito a salvare circa 30 mila persone appartenenti allo "status" di esodati. L'ha ribadito anche a Catania, dove ha presenziato al battesimo di Sinistra è cambiamento, la nuova sfida interna al Partito democratico. 

Anche la Uil appoggia Opzione donna

Nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di vedere la posizione della Uil in merito all'Opzione donna, una posizione fortemente critica, poiché per il sindacato rappresenta un ulteriore danno alle lavoratrici. Nonostante ciò il segretario Domenico Proietti ha chiesto che il regime sperimentale venga attivato fino al 2018. Sempre a favore di Opzione donna anche l'onnipresente Cesare Damiano, il primo che vuole la modifica della riforma pensioni, che continua a chiedere la cancellazione dei 3 mesi della speranza di vita. 

I sindacati con i lavoratori precoci

Dopo "l'investitura" di Landini, è arrivata anche quella di Cgil e Cisl, che alla Camera hanno chiesto al governo un intervento per migliorare la condizione di coloro che praticano lavori usuranti e che hanno iniziato a lavorare ben prima dei 20 anni, ovvero i lavoratori i precoci. Si aprono dunque nuovi spiragli per l'approvazione da parte del governo Renzi di quota 41, la proposta di Damiano.

Oggi Boeri alla Camera

Sale intanto l'attesa per il nuovo intervento del presidente dell'Inps alla Camera. Si parlerà di pensioni, con Boeri che interverrà sulla sua proposta. Forse ci sarà spazio per una risposta ai politici che lo hanno duramente contestato.

Parente: siamo pronti a dar battaglia su Esodati e Opzione Donna

Pensioni | Stabilità alla Camera; Parente: siamo pronti a dar battaglia su Esodati e Opzione Donna
Annamaria Parente, senatrice del Pd e membro della commissione Lavoro, illustra a ‘Il Sussidiario’ gli emendamenti alla legge di stabilità in tema previdenziale di cui è prima firmataria.
“Abbiamo presentato – dice Parente – un emendamento su tutti e tre i temi a prima firma mia. Il governo ha detto in commissione Bilancio che la materia pensionistica sarebbe stata affrontata alla Camera. Sugli esodati e su Opzione Donna abbiamo fatto un ordine del giorno. Su Opzione Donna chiediamo di togliere il riferimento all’aspettativa di vita perché questo esclude dalla sperimentazione le donne nate nel quarto trimestre dell’anno.
Il nostro emendamento sugli esodati – spiega ancora Parente -prevede di riportare il termine per la mobilità da 12 mesi a 24 mesi. Si rischia infatti che siano lasciati fuori dalla settima salvaguardia, a risorse stabilite, una parte degli esodati. Nella settima salvaguardia entrerebbero persone che sono uscite dal lavoro tardi e hanno la mobilità, mentre quelle più anziane sono senza copertura. Protraendo il periodo della mobilità si ristabilisce la parità tra i lavoratori.
Il governo – afferma la senatrice Pd – ha chiesto a chi aveva presentato gli emendamenti di ritirarli perché questa materia sarebbe stata affrontata alla Camera. È fondamentale che il governo abbia inserito questi due temi nella legge di stabilità. Stiamo spingendo perché queste due questioni siano risolte alla Camera, con correttivi che vanno incontro a situazioni di persone in carne e ossa. Questa è la fotografia delle tematiche previdenziali nella legge di stabilità”.

Damiano: emendamenti per esodati ed opzione donna

Pensioni, Damiano: emendamenti per esodati ed opzione donna
  • Scritto da  redazione
"Sulle pensioni la scelta di non introdurre la flessibilità è stata negativa e confidiamo, sulla base delle dichiarazioni del Premier Renzi, in una soluzione nel 2016, non più rinviabile".
"Proporremo diverse proposte di modifica alla legge di stabilità in una logica costruttiva e di confronto parlamentare". Lo ha dichiarato ieri Cesare Damiano a margine dei lavori in Commissione Lavoro alla Camera dove è giunto da martedì il testo della manovra approvata in prima lettura dal Senato.  "La legge di Stabilità segna una importante discontinuità, rispetto a quelle precedenti, per quanto riguarda le politiche del rigore". "Finalmente - prosegue - si abbandona la strada dei soli tagli e si imbocca la via della crescita: ci sono scelte significative per quanto riguarda gli ammortamenti, al 140%, il taglio dell'IRAP e dell'IRES, la decontribuzione del salario di produttività e del welfare aziendale e per gli incentivi del contratto a tutele crescenti che continuano oltre il 2015".
"Non altrettanto positiva - sottolinea Damiano - è la parte relativa all'equità sociale: restano ancora delle lacune e delle insufficienze che vanno colmate per dare il giusto equilibrio alla manovra".
"Sulle pensioni nel passaggio alla Camera - evidenzia Damiano - sosterremo i nostri emendamenti per la cancellazione dei 3 mesi di aspettativa di vita di Opzione Donna e per l'anticipazione al 2016 della No tax area per i pensionati oltre ad altri correttivi sullasettima salvaguardia. Tutelare altri 30.000 lavoratori e’ positivo, ma non risolve completamente la partita, se consideriamo che l’Inps ha parlato di un totale di 50.000 esodati ancora da salvaguardare” (qui i dettagli della settima salvaguardia proposta dal Governo).Poi c'è il tema della flessibilità in uscita:  la scelta di non introdurre la flessibilità è stata negativa e confidiamo, sulla base delle dichiarazioni del Premier Renzi, in una soluzione nel 2016, non più rinviabile".  
Sul fronte lavoro - insistiamo sulla necessità di mantenere, per il Sud, l'incentivo del contratto a tutele crescenti a 8060 euro, di avere ancora per un anno gli attuali ammortizzatori sociali per i lavoratori stagionali e per i precari e di rifinanziare il Fondo per il danno biologico". "Le nostre sono critiche e correzioni costruttive che hanno come obiettivo quello di migliorare l'azione di Governo sotto il profilo dell'equità sociale e delle tutele, tipico di un partito di sinistra"conclude l'esponente PD.
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mercoledì 25 novembre 2015

Per 23mila esodati, no salvaguardia

Pensioni, 23mila esodati, no salvaguardia. Tutti gli ammessi
Pensioni, esodati: salta emendamento al Senato (ma c'è ancora la Camera), esclusi alla salvaguardia 23mila dei permessi retribuiti della 104
Pubblicato il 25 novembre 2015
ROMA – La speranza per i 23mila esodati rimasti fuori dall’ultima salvaguardia è che il tema venga affrontato alla Camera, perché al Senato è stato per ora respinto l’emendamento alla legge di Stabilità che di fatto tutela 26mila lavoratori. Anche su opzione donna, gli emendamenti respinti lasciano fuori quelle lavoratrici che hanno conseguito i requisiti ma compiono gli anni nell’ultimo trimestre del 2015 (i tre mesi dell’allungamento dell’aspettativa di vita che in un primo momento non erano stati conteggiati). Dal sito di International Business Times ricaviamo il profilo preciso degli esodati ammessi all’ultima salvaguardia. Accesso che verrà (se non viene modificato alla Camera l’articolo dedicato) inibito a chi ha utilizzato i permessi retribuiti della 104. 6.300 lavoratori in mobilità o in trattamento speciale edile a seguito di accordi governativi o non governativi stipulati entro il 31 dicembre 2011 o, nel caso di lavoratori provenienti da aziende cessate o interessate dall’attivazione delle vigenti procedure concorsuali quali il fallimento, il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria o l’amministrazione straordinaria speciale, anche in mancanza dei predetti accordi. In questo caso però, il diritto al trattamento previdenziale deve essere stato maturato entro la data di scadenza dell’indennità di mobilità (o dello speciale trattamento edile) se cessati dal lavoro entro il 31 dicembre 2014 oppure, se cessati dal lavoro entro il 31 dicembre 2012, entro i successivi 12 mesi. 9.000 prosecutori volontari della contribuzione anteriormente al 4 dicembre 2011 che possano far valere almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data del 6 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data del 4 dicembre 2011, qualsiasi attività, non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. In questo caso la data di decorrenza corrisponde all 6 gennaio 2017 (comprensiva della finestra mobile). i 6000 lavoratori il cui rapporto di lavoro si è risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti in applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche nel caso in cui abbiano svolto, dopo il 30 giugno 2012, qualsiasi attività non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato. Inoltre risultano inclusi anche i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione unilaterale, nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011. potranno accedere anche i 2000 lavoratori che, nel 2011, risultavano essere in congedo ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del decreto legislativo n. 151 del 2001 a condizione di che il congedo risulti attribuito per assistere figli con disabilità grave. infine la salvaguardia è stata estesa anche ai 3000 lavoratori con contratto a tempo determinato e in somministrazione con contratto a tempo determinato, cessati dal lavoro tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, non rioccupati a tempo indeterminato. (Vittoria Patanè, International Business Times). - See more at: http://www.blitzquotidiano.it/economia/pensioni-23mila-esodati-salvaguardia-2328190/#sthash.Bpka7ty6.dpuf
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Legge Stabilità: 23mila esodati senza salvaguardia

Oltre 23mila esodati ancora senza salvaguardia: respinti gli emendamenti alla Legge di Stabilità che proponevano di allargare la platea dei tutelati. Gli esodati scendono in piazza.
Francesca Vinciarelli - 24 novembre 2015

ùSono solo 26.300 i lavoratori esodati  salvaguardati dall’articolo 18 della Legge di Stabilità 2016, a fronte di 46.500 che avrebbero necessità di essere inseriti nella settima salvaguardia perché tuttora senza pensione ne redditi, nonostante 6 parziali provvedimenti di tutela dalla rigida delle pensioni Fornero. Nonostante i molteplici appelli lanciati al governo dal Comitato degli esodati, gli emendamenti alla Legge di Stabilità che proponevano un ampliamento della platea sono stati bocciati.

=> Legge di stabilità: gli emendamenti presentati

Esodati in piazza

Per questo il prossimo 3 dicembre, a quattro anni di distanza dal momento in cui la Riforma delle Pensioni Fornero ha generato il problema degli esodati (la manovra Fornero era stata approvata il 6 dicembre del 2011) , i lavoratori non ancora salvaguardati scenderanno in piazza per lanciare un nuovo accorato appello al Governo perché metta definitivamente fine alle sofferenze di migliaia di famiglie penalizzate. Quello che si chiede, in occasione dell’esame della Legge di Stabilità alla Camera, è su tenere fede agli impegni presi dal Governo e dal premier Matteo Renzi in persona nei confronti degli esodati da salvaguardare.

=> Settima salvaguardia: gli esodati esclusi

Esodati esclusi

Per la Rete dei Comitati degli esodati si legge:
“Ribadiamo ancora, e con fermezza, che non crediamo assolutamente ai numeri indicati all’art. 18 comma 1 del DDL di Stabilità, sia per quanto riguarda le coperture finanziarie già impegnate sia per quanto riguarda il numero di soggetti già coinvolti nelle precedenti salvaguardie, poiché tali numeri non corrispondono a quanto presentato al Parlamento il 31 luglio scorso dal  Ministro del Lavoro Poletti! La realtà oggettiva dei fatti è (si vedano in merito i vari report dell’INPS certificati dal Ministero del Lavoro) che i Governi precedenti hanno stanziato complessivamente oltre 11 miliardi per la salvaguardia di 170.000 “esodati” e che con i 6 precedenti provvedimenti ne sono stati derogati solamente 116.000 (certificazioni INPS al 10.9.2015). Situazione che determina risparmi finanziari per 3,3 miliardi ben sufficienti per salvaguardare almeno i 49.500 esodati rimasti fuori dai sei precedenti provvedimenti.

=> Esodati: aggiornamento INPS sulle sei salvaguardie

Risparmi che in questa Legge di Stabilità si vogliono chiaramente depredare per utilizzarli a fini diversi da interventi a favore degli “esodati” ancora non salvaguardati come invece statuisce il comma 235 dell’art. 1 della Legge di questo Stato n.228 del 2012. Ribadiamo che le vertenze per Opzione Donna e la No-tax area sono sacrosante ma la loro soluzione non può e non deve essere finanziata con il Fondo Esodati ma assicurando loro altre, diverse e doverose coperture finanziarie”.

Donne penalizzate

Alla situazione degli esodati si deve aggiungere, aggiunge il Comitato dei Contributori Volontari e Quindicenni, la grave circostanza che nessuna iniziativa è stata intrapresa dalle Istituzioni competenti (Governo e Parlamento) per tentare di ridurre, almeno in parte, la funesta penalizzazione di genere subita dalla donne per la pensione di vecchiaia, il cui requisito anagrafico necessario per la pensione ha subito un aumento di almeno 6 anni.

Donazione ad Emergency

Queste famiglie comunque non rinunciano a fare del bene ad altre famiglie: i Contributori Volontari e Quindicenni promotori nel 2012 di un ricorso per mobbing e danni sociali contro il Ministero del Lavoro, volto a denunciare la gravissima ingiustizia e il danno subiti dagli “esodati” a causa della riforma previdenziale Fornero hanno deciso di destinate ad Emergency i residui raccolti per finanziare il ricorso.

lunedì 23 novembre 2015

Accordi entro il 2011 per entrare nella settima salvaguardia


Esodati, accordi entro il 2011 per entrare nella settima salvaguardia

Giovedì, 05 Novembre 2015 15:24

  • Scritto da  Franco Rossini
Qualche giorno fa ho chiesto un parere (peraltro positivo) in merito alla settima salvaguardia esodati. Ho avuto modo di parlare di questa problematica con altre persone, mi è stato detto che non sarei rientrato nel beneficio in quanto alla data del 31 dicembre 2011 non ero in mobilità ma in cassa integrazione. Rifomulo la domanda: per crisi aziendale nel 2011 sono stato messo in cassa integrazione fino al 7 gennaio 2014. Da tale data licenziato sempre per crisi aziendale con la legge 451 del 94. La mia domanda è se la cassa integrazione ha la stessa valenza della mobilità? Con i requisiti sopra indicati posso rientrare nella salvaguardia?  
Sì, si ritiene che il lettore possa comunque accedere alla tutela. Alla data del 31 dicembre 2011 non risulta necessario fruire dell'indennità di mobilità essendo sufficiente che a tale data siano stati siglati unicamente gli accordi governativi o non governativi che prevedono il ricorso all'ammortizzatore sociale negli anni successivi. Del resto è la stessa norma a prevedere la possibilità che il rapporto di lavoro si risolva dopo il 2011, purchè entro il 31 dicembre 2014, con successiva attivazione dell'indennità di mobilità ordinaria o edile. Quindi nel caso di specie il rapporto ben può concludersi successivamente al 2011, divenendo a quel punto irrilevante la fruizione della cassa integrazione. Resta inteso che il lettore deve maturare il requisito pensionistico ante fornero entro la fine dell'indennità di mobilità per poter accedere alla salvaguardia.
 Volevo sapere se Avendo trovato un accordo scritto individuale con la mia Societa per risoluzione del rapporto di lavoro in data 31/12/2011 posso rientrare nella settima salvaguardia esodati....faccio presente aver lavorato con la stessa societa' per altri 36 mesi con contratto a tempo determinato a seguito della riforma Fornero dal 09/01/2012 al 31/12/2014 . Attualmente sono in disoccupazione fino al giorno 10/marzo/2016 Francesco Il lettore può beneficiare della salvaguardia se ha maturato un diritto a pensione con la vecchia normativa entro il dicembre 2015 in quanto rientra nel profilo dedicato ai lavoratori cessati dal servizio a seguito di accordi individuali con il datore di lavoro. Dai dati esposti è tuttavia impossibile determinare l'esatta data di maturazione del diritto a pensione con la previgente normativa pensionistica e quindi dare una risposta definitiva. Si consiglia pertanto di utilizzare l'apposito programma messo a disposizione da Pensioni Oggi. Se rientra dovrà presentare una specifica istanza entro febbraio 2016 secondo le indicazioni che saranno fornite dal ministero del lavoro e dall'Inps una volta approvata definitivamente la misura. Resta inteso che si dovrà verificare se cambia qualcosa nel corso dell'iter di approvazione del disegno di legge di stabilità

domenica 22 novembre 2015

Gli Esodati a Roma il 3 dicembre

APPELLO DEI COMITATI DEGLI ESODATI  AL PARLAMENTO ED AL GOVERNO 
SALVAGUARDIA PER TUTTI I 49.500 “ESODATI” IN LEGGE DI STABILITA’ !!!
Presidio degli Esodati a Roma 
il 3 dicembre
Prendiamo atto con forte disappunto e rammarico che il Senato non ha voluto accogliere il nostro accorato appello (che ripetiamo in allegato  e riproponiamo con determinazione a Governo e deputati tutti) per modificare l’art.18 della Legge di Stabilità 2016 allargando la 7’ salvaguardia a tutti i 49.500 “esodati non salvaguardati”. Mancato accoglimento fortemente condizionato dal Governo che si rifiuta, ancora una volta, di mantenere gli impegni presi con tutti gli “esodati”:
Infatti l’11 ottobre scorso il Presidente Renzi prendeva un impegno pubblico nel corso della seguitissima trasmissione “Chetempochefa” su Rai3 quando, con riferimento alla legge di stabilità, alla domanda del conduttore sui restanti 50.000 esodati affermava, con convinzione che  “ i 50.000  esodati hanno la cosiddetta 7' salvaguardia, e una serie poi di ulteriori opzioni....”???
Ora, dopo il NO agli emendamenti all’art.18 della Legge di Stabilità, possiamo affermare che il premier Renzi ha mentito agli italiani, poiché la salvaguardia, in mancanza di integrazioni, sarà per  26.300 soggetti anziché per tutti i 49.500 “esodati”!! Si abbandonano oltre 23.000 famiglie italiane nel limbo dell’incertezza condannandole al gravissimo rischio di indigenza !!!
Ribadiamo ancora, e con fermezza, che non crediamo assolutamente ai numeri indicati all’art. 18 comma 1 del DDL di Stabilità,  sia per quanto riguarda le coperture finanziarie già impegnate sia per quanto riguarda il numero di soggetti già coinvolti nelle precedenti salvaguardie, poiché tali numeri non corrispondono a quanto presentato al Parlamento il 31 luglio scorso dal  Ministro del Lavoro Poletti!
La realtà oggettiva dei fatti è (si vedano in merito i vari report dell’INPS certificati dal Ministero del Lavoro) che i governi precedenti hanno stanziato complessivamente oltre 11 miliardi per la salvaguardia di 170.000 “esodati” e che con i 6 precedenti provvedimenti ne sono stati derogati solamente 116.000 (certificazioni INPS al 10.9.2015). Situazione che determina risparmi finanziari per 3,3 miliardi ben sufficienti per salvaguardare almeno i 49.500 “esodati” rimasti fuori dai sei precedenti provvedimenti.
Risparmi che in questa Legge di Stabilità si vogliono chiaramente depredare per utilizzarli a fini diversi da interventi a favore degli "esodati" ancora non salvaguardati come invece statuisce il comma 235 dell'art. 1 della Legge di questo Stato n.228 del 2012. Ribadiamo che le vertenze per Opzione Donna e la No-tax area sono sacrosante ma la loro soluzione non può e non deve essere finanziata con il Fondo Esodati ma assicurando loro altre, diverse e doverose coperture finanziarie. 
In occasione dell’esame della Legge di Stabilità alla Camera i Comitati degli Esodati chiedono perciò con fermezza e determinazione a TUTTI i deputati ed al Governo intero, che sia emendato l’art. 18 del DDL di Stabilità per garantire da subito la salvaguardia di tutti i 49.500 soggetti non salvaguardati comunicati dal Sottosegretario di Stato al Lavoro e politiche sociali Luigi Bobba (cioè dallo stesso Governo) alla Commissione Lavoro in risposta all’interrogazione dell’on. Gnecchi n. 5-03439.
IL 3 DICEMBRE (A 4 ANNI DALLA LORO NEFASTA NASCITA!!) GLI ESODATI SARANNO DAVANTI A MONTECITORIO E SOTTO I PALAZZI DEL GOVERNO PER URLARLO A GRAN VOCE: SALVAGUARDIA PER TUTTI I 49.500 ESODATI SUBITO!!!!

La vertenza “esodati” va immediatamente chiusa in Legge di Stabilità! Senza se e Senza ma, poiché questa vergogna è uno stillicidio che dura ormai da 4 anni ed ora si deve porre la parola FINE con la definitiva salvaguardia di tutti i 49.500 danneggiati!!
Roma 21 Novembre 2015
Rete dei Comitati degli Esodati
Portavoce: Francesco Flore Tel.0784 203888 – 3389976878

A) COMITATO AUTORIZZATI CONTRIBUTI VOLONTARI
Francesco Flore 3389976878 contributore@tiscali.it
B) COORDINAMENTO ESODATI ROMANI
Emilio De Martino 3661570104 demartino-emilio@virgilio.it
C) COMITATO ESODATI LIGURI
D) COMITATO DIRIGENTI ESODATI
Daniele Martella 3484520007 daniele716@alice.it
E) COMITATO MOBILITATI MILANO
Maurizio Vitale 3287639173 tedesco40@libero.it
F) COMITATO LAVORATORI MOBILITA’ LODI
Arrigo Migliorini comitatoesodatilodi@gmail.com
G) COORDINAMENTO ”MOBILITATI, ESODATI” MILANO
Antonio Perna 3356842999 perna.antonio@fastwebnet.it
H) COMITATO ESONERATI PUBBLICHE AMM.NI
I) COMITATO ESODATI PARMA
Claudio Bernardini 3487319914 cbernardini4@gmail.com

CDE – Comitati per i Diritti degli Esodati
A) Comitato Fondi di settore Ferrovie
Coordinatore: Marcello Luca 338 3182 418
B) Comitato Mobilitati Roma Napoli
C) Comitato Licenziati e Cessati senza Tutele
Coordinatrice: Elide Alboni
D) Comitato degli Esodati Bancari
Segreteria: tel. 06 8339 3835

Altri Comitati
A) COMITATO NON SALVAGUARDATI e BLOCCATI
de.pasqui@tin.itTel 348-1502546, 0521-800990
B) COMITATO ESODATI MOBILITATI di Reggio Emilia