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sabato 31 agosto 2013

Centrella UGL: dagli esodati al precariato, aiutare chi soffre

Dagli esodati al precariato, l’importante è andare nella giusta direzione aiutando chi soffre
30 agosto, 2013
Non possono sfuggire a nessuno le difficoltà e le ragioni all’interno delle quali il governo Letta ha mosso i primi passi verso la soluzione di nodi fondamentali come la cig in deroga, gli esodati, l’Imu e non ultima la questione del precariato nella Pubblica Amministrazione. Allo stesso modo non si può far finta di esserne totalmente soddisfatti. Perché si tratta di impulsi che vanno nella giusta direzione, ovvero a vantaggio delle fasce della popolazione più sofferente e alla quale sono stati intaccati diritti prima ancora che interessi economici, ma che per raggiungere gli obiettivi necessitano di una spinta propulsiva sicuramente maggiore. Ciò vale per la cig in deroga e per gli esodati, così come per il precariato nella Pubblica amministrazione. Diverso il discorso per l’Imu che potrebbe rivelarsi alla prova del tempo più una mutazione che una eliminazione. L’Ugl si è battuta per prima per la sua eliminazione sulle prime case ad uso abitazione civile. Con una chiara ragione: non si può chiedere a chi ha già fatto enormi sacrifici, pagando mutui e vivendo di solo reddito da lavoro e da pensione, di sopportare una tassa non progressiva e in proporzione più alta rispetto chi ha di più e possiede di più. A supporto della nostra posizione anche il superamento della crisi che ha ridotto le risorse delle famiglie, spingendole a contrarre i consumi, quindi a bloccare il mercato e di conseguenza produzioni e posti di lavoro. In tal senso riteniamo che dovrebbe essere fatto un ulteriore sforzo per evitare qualsiasi aumento dell’Iva. Ora non possiamo né giudicare né comprendere con esattezza come si presenterà la tassa sui servizi, quella che in sostanza andrebbe a “sostituire” l’Imu. Dobbiamo attendere la legge di stabilità e il confronto diretto con il governo. Ma quello che possiamo dire fin da ora è che non si può far passare dalla finestra quello che è uscito dalla porta. La classe media con l’abolizione dell’Imu si è vista togliere un peso importante che tuttavia non può essere ripresentato sotto altre sembianze. Se è chiaro il ritrovato equilibrio politico che è stato raggiunto tra i partiti della maggioranza di governo grazie alle decisioni sopra accennate, deve essere ancora più evidente che al di sopra di tutto c’è il benessere della popolazione, di chi soffre, di chi non ne può più e che attende solo fatti concreti, chiari e stabili.
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Carmassi (Pd): "Necessarie nuove risorse per Cig, esodati e chi ha perso lavoro"

Pol - Governo, Carmassi (Pd): "Necessarie nuove risorse per Cig, esodati e chi ha perso lavoro"
Roma, 30 ago (Prima Pagina News) "I dati dell'Istat confermano le nostre preoccupazioni e delineano un quadro sociale estremamente preoccupante. E' necessario che il governo predisponga nuove risorse a favore di quanti hanno perso il lavoro, Cig ed esodati e un intervento convincente di riduzione del costo del lavoro. Serve una crescita che determini una ripresa occupazionale, solo così si potrà rompere la spirale recessiva che ci minaccia costantemente. In particolare è necessario impedire l'aumento dell'Iva che si rifletterebbe in maniera drammatica su una situazione già precaria andando a colpire chi è già in difficoltà deprimendo ancora di più consumi che sono già al palo, e dobbiamo bloccare l'aumento dell'iva alle cooperative sociali previsto a partire da gennaio, perché un aumento dal 4% al 10% rischia di produrre una ulteriore perdita di 20.000 ulteriori posti di lavoro e il taglio dei servizi alle persone che necessitano di assistenza". Lo dichiara Cecilia Carmassi, responsabile Lavoro del Pd.
 

Iva: Epifani, provvedimenti a settembre-ottobre con esodati e Cig

Iva: Epifani, provvedimenti a settembre-ottobre con esodati e Cig
29 Agosto 2013 - 20:01
(ASCA) - Roma, 29 ago - ''Ieri sono stati presi i primi provvedimenti sull'Imu, il percorso si completera' con la manovra di bilancio di settembre e ottobre: l'Iva, la Cig e gli esodati devono stare in questa seconda parte''. Lo afferma al Tg3 il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, intervenendo sulle polemiche delle ultime ore a proposito della sospensione o meno dell'aumento dell'Iva prevista per ottobre. ''La nuova tassa comunale'', la Service tax, aggiunge Epifani, ''sara' integralmente locale e unifichera' l'Imu, la Tares e altre imposte, costera' di meno agli italiani. Dobbiamo solo stare attenti che i criteri di equita' della nuova tassa siano rispettati''. ceg/vlm
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Solo l’8% dei salvaguardati ha ottenuto l’assegno

PENSIONI/ Esodati, solo l’8% dei salvaguardati ha ottenuto l’assegno
Pubblicazione: Redazione

La vicenda degli esodati si carica di un nuovo controverso aspetto. Ufficialmente, il governo ha disposto le risorse necessarie per salvaguardare circa 130mila persone rimaste senza reddito da lavoro o da pensione per gli effetti della riforma Fornero in seguito ad un accordo di fuoriuscita anticipata dall’azienda le cui regole sono state cambiante dopo l’apposizione della firma. A queste se ne dovrebbero aggiungere altre 20-30mila che il governo ha deciso di tutelare con l’ultimo decreto. Tuttavia, secondo le stime dell’Inps, che quantifica in circa 390mila unità gli aventi diritto alle salvaguardie, al 10 giugno 2013, solamente l’8% di coloro cui è stato consentito di accedere al trattamento previdenziale con le vecchie regole ha ricevuto effettivamente l’assegno. Ovvero, solo 11.384 persone, i fortunati che sono riusciti a giungere alla fine del lungo e complicato iter procedurale. Come riporta il Corriere, tra «pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, emanazione dei decreti attuativi, bando dell’Inps, analisi delle istanze, accettazione» gli esodati tutelati con l’ultimo decreto prenderanno la pensione, se tutto va bene, la prossima estate.
© Riproduzione Riservata.
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Serve la soluzione definitiva

Pensioni esodati: salvaguardia per 20-30 mila in legge di stabilità, ma serve soluzione definitiva
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Giovannini annuncia una ulteriore salvaguardia nella legge di stabilità in autunno. Cisl: serve soluzione definitiva.
Il governo Letta è al lavoro per salvaguardare altri lavoratori esodati. E' degli scorsi giorni la notizia dello stanziamento di un fondo da 700 miliardi di euro per tutelare 6500 licenziati individuali, e nelle ultime ore, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il ministro del lavoro Enrico Giovannini ha comunicato l'intenzione di trovare le risorse per le pensioni di altri 20-30 mila.
Ma quando, e quanti saranno gli interessati? A rispondere, almeno in parte, è il ministro Graziano Delrio: "In autunno con la legge di stabilità prepareremo le cose in maniera di ampliare la platea degli esodati da tutelare".
E in vista della legge di stabilità, aggiunge il sottosegretario al lavoro Carlo Dell'Aringa, "ci dovrà essere un ragionamento complessivo su come affrontare le conseguenze negative della legge Monti-Fornero, da risolvere".
Al di là delle singole salvaguardie, in sostanza, urge trovare al più presto una soluzione compiuta alla questione esodati, dopo le molte polemiche e gli annunci dell'esecutivo durante la stagione estiva. A chiederlo con insistenza sono anche i sindacati.
''Salvaguardare con le vecchie regole pensionistiche altri 6.500 lavoratori è una notizia positiva - afferma tra gli altri Maurizio Petriccioli, segretario confederale della Cisl - ma non risolve in modo strutturale il problema". Il sindacato pone l'attenzione in particolare sugli autorizzati ai versamenti volontari, i quali sono molto più numerosi per stessa ammissione del Ministro del lavoro e dell'Inps e che ormai da due anni sono in attesa di conoscere il proprio destino''.
''Lo stillicidio di provvedimenti - afferma Petriccioli - non fa che aumentarne la preoccupazione oltre che complicare enormemente le regole. E' necessario arrivare il prima possibile ad una soluzione definitiva che, senza compromettere gli equilibri di finanza pubblica, utilizzi anche meccanismi di flessibilità in uscita".
Per questo, la Cisl invita il governo a convocare "con urgenza" le parti sociali per discutere concretamente di riforma delle pensioni: urge "trovare soluzioni sul capitolo della previdenza, dagli esodati, alla flessibilità in uscita, alle pensioni d'oro''.
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Esodati: Letta, da governo prima risposta

Esodati: Letta, da governo prima risposta
20:34 30 AGO 2013
(AGI) - Genova, 30 ago. - "Il decreto varato dal governo mercoledi' e' la prima risposta al problema terribile, drammatico degli esodati. L'accordo con lo Stato non e' stato rispettato e ora serve recuperare un rapporto di fiducia". Lo ha detto Enrico Letta alla Festa Democratica a Genova.
  Il premier ha sottolineato l'importanza del lavoro nell'azione del governo e sulla cassa integrazione ha detto che "bisognera' farne un'altra parte". Letta ha concluso definendo quelli dell'Istat di oggi "numeri drammatici".
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Consiglio ministri mercoledì su problema esodati - Letta

venerdì 30 agosto 2013
ROMA, 30 agosto (Reuters) - Il governo affronterà il problema della tutela al reddito degli esodati nella riunione di mercoledì prossimo.
Lo ha annunciato il premier Enrico Letta."Al Consiglio dei ministri di mercoledì affronteremo il problema terribile degli esodati, perché lo Stato non ha rispettato un accordo preso con loro e occorre ristabilire un clima di fiducia nel Paese", ha detto Letta aprendo la Festa Democratica di Genova.  
Il ministro del Welfare, Enrico Giovannini, aveva anticipato che a settembre il governo avrebbe fatto un intervento "risolutivo" per altri 20-30.000 esodati oltre i 130.000 sui quali è già intervenuto il precedente governo Monti per salvaguardarli. Il Consiglio dei ministri del 28 agosto ha stanziato 700 milioni a favore di 6.500 persone esodate.    
Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia
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Petriccioli (Cisl): "Su esodati occorre una soluzione definitiva"


Pensioni. Petriccioli (Cisl): "Su esodati occorre una soluzione definitiva"
Commenta così il Segretario Confederale Cisl, Maurizio Petriccioli, quanto stabilito ieri dal Cdm sul tema esodati- "Il Ministro del lavoro convochi con urgenza le parti sociali per trovare soluzioni sul capitolo previdenza: dagli esodati, alla flessibilità in uscita, alle pensioni d'oro".

Roma, 29 agosto- "Salvaguardare con le vecchie regole pensionistiche altri 6.500 lavoratori è una notizia positiva, ma non risolve in modo strutturale il problema dell'accesso alla pensione degli esodati e degli autorizzati ai versamenti volontari i quali sono molto più numerosi per stessa ammissione del Ministro del lavoro e dell'INPS e che ormai da due anni sono in attesa di conoscere il proprio destino". Lo ha dichiarato il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando quanto stabilito ieri dal Cdm sul tema esodati. "Lo stillicidio di provvedimenti- ha sottolineato Petriccioli- non fa che aumentarne la preoccupazione oltre che complicare enormemente le regole. E' necessario arrivare il prima possibile ad una soluzione definitiva che, senza compromettere gli equilibri di finanza pubblica, utilizzi anche meccanismi di flessibilità in uscita in grado di restituire alla persona la libertà di scegliere il momento in cui andare in pensione in relazione all'usura causata dalla propria storia lavorativa. Su questi temi si ragiona da tempo ma non ci sono ancora proposte concrete da parte del Governo". "Bisogna, quindi- ha concluso Petriccioli- che il Ministro del lavoro convochi con urgenza le parti sociali per trovare soluzioni sul capitolo della previdenza: dagli esodati, alla flessibilità in uscita, alle pensioni d'oro".
Ufficio stampa Cisl
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Gnecchi: i 6500 non sono il provvedimento definitivo

I 6500 sono SOLO i LICENZIATI
Il Consiglio dei Ministri ha  approvato ieri con un quarto decreto con 700 milioni per anticipare la quarta salvaguardia a una tipologia di "senza lavoro" dimenticati che riguarda soli 6.500 licenziati puri dimessi  nel 2009 2010 2011 - costoro non erano inserite né nel SALVAITALIA - né nel Mille proroghe, né nei 3 decreti.
Ciò non esclude altri provvedimenti del Governo sia nella legge di stabilità  2014 sia nel trovare le coperture finanziare per la 727 e affini.
Non è il provvedimento definitivo.
Si va avanti per tutti!
A settembre si apre il tavolo con Giovannini nelle commissioni lavoro di Camera e Senato per le salvaguardie e la flessibilità !

venerdì 30 agosto 2013

Pre-pensione a 700 al mese e poi restituisci quando arriva pensione vera

Pre-pensione a 700 al mese e poi restituisci quando arriva pensione vera
di Alessandro Camilli
ROMA – La “bacchetta magica” per risolvere il problema esodati, come ha ammesso il ministro Enrico Giovannini, non c’è. Come non c’è “la volontà di stravolgere la riforma Fornero”, e così come non ci sono soldi pubblici in grado di farlo. E neanche ci sono i miliardi per fare quel che Cesare Damiano a nome del Pd e Cgil suggerisce al governo: introdurre il principio che si va in pensione come prima, a 58, 59, 60 anni e si viene per questo un po’ penalizzati sull’importo della pensione. Se si fa così, si fa prima a dire che la riforma Fornero è cancellata e non se ne parla più. L’altra idea per cancellarla quella riforma è quella di Susanna Camusso della Cgil: considerare esodati tutti quelli che sarebbero andati in pensione a 59 anni e che poi hanno perso un lavoro. Tutti, più o meno a vita.
No, tutto questo per Giovannini non si può fare, qualcosa però si può fare: un anticipo sulla pensione che accompagni in quell’interregno, per al massimo 2/3 anni, che separa la perdita o l’uscita dal lavoro dal raggiungimento dei requisiti per la pensione. Un contributo da restituire poi, negli anni, con trattenute sulla pensione stessa. Una soluzione che, se non altro, avrebbe il pregio di essere a costo zero.
L’idea è stata lanciata il 28 agosto, dal ministro del Lavoro Giovannini sul Sole24Ore. Il governo, ha ribadito Giovannini, non ha alcuna intenzione di fare un controriforma delle pensioni rispetto alla riforma Fomero e ritiene che le proposte di legge come quella dell’ex ministro Cesare Damiano (Pd) siano troppo costose per la finanza pubblica. “Diverso sarebbe – ha detto il ministro – uno schema per cui, supponiamo, chi è a due/tre anni dal pensionamento e lascia il lavoro potrebbe per tale periodo ricevere un sostegno economico, che poi dovrà ripagare negli anni successivi: si tratterebbe di una sorta di prestito, senza costi aggiuntivi sui sistema pensionistico”.
La soluzione che sta maturando, o che comunque potrebbe maturare, prevederebbe che il lavoratore cui manchino pochi anni al raggiungimento dei requisiti pensionistici, massimo 3, e si trovi senza lavoro, potrebbe chiedere una sorta di anticipo sulla pensione futura. Un contributo che il pensionando in pratica si “auto presterebbe” chiedendo di fatto un anticipo, comunque a costo zero, sui futuri assegni della pensione. L’importo di tale contribuito non sarebbe poi uguale a quello dell’assegno della pensione, ma ammonterebbe ad un massimo di 7/800 euro mensili, e verrebbe restituito con trattenute, basse ha specificato il ministro, sui futuri assegni. Trattenute che sarebbero di piccola entità perché spalmate su tutti gli anni per cui lo Stato prevede di pagare la pensione in questione.
Se questa ipotesi dovesse prendere corpo avrebbe l’indubbio vantaggio di essere a costo zero per le casse dello Stato, cosa che già da sola basta a renderla quantomeno interessante per tutti i così eterogenei alleati di governo. Rimarrebbe certo lo svantaggio dei 2/3 di contributo obiettivamente non faraonico prima, e delle pensioni ridimensionate, anche se di pochissimo, poi. Per non parlare di quanti, essendo ancora più lontani dalla pensione rispetto ai 3 anni citati dal ministro, non rientrerebbero tra i beneficiari dell’eventuale contributo.
Ovviamente sono ancora molti i dettagli da mettere a punto per trasformare quella che è poco più di un’idea lanciata tramite un quotidiano in un intervento legislativo. Ma se questa soluzione dovesse piacere, potrebbe trovar posto già nella legge di stabilità che in autunno andrà varata.
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Imu, Cig ed esodati: perplessità sulle misure del Governo

Imu, Cig ed esodati: perplessità sulle misure del Governo
IN PRIMO PIANO
La fumata bianca del Consiglio dei ministri sull'Imu rappresenta il risultato di un compromesso politico che annulla il pagamento della tassa sulla prima casa per l'anno in corso con l'annuncio dello sbarco di una nuova tassa sui servizi che entrerà in vigore nel 2014. La risposta del sindacato non si è fatta attendere. Sull'Imu, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni,  afferma che "la definitiva cancellazione della prima rata dell'Imu è un fatto positivo ma l'equilibrio politico trovato non rappresenta la migliore soluzione possibile. C'è il rischio che diventi solo una partita di giro o addirittura un rimedio peggiore del male.
Dubbi vengono sollevato sull'impatto della nuova service tax perché c'è il pericolo che "i contribuenti siano costretti a sobbarcarsi, a livello locale, di oneri crescenti, difficilmente controllabili a livello centrale e i cui margini di manovra restano affidati agli enti locali". Il problema è il probabile aumento della pressione fiscale complessiva. "Occorre subito un confronto con gli Enti locali per capire quali criteri adotteranno i comuni per questa nuova tassa. Il rischio  -  sottolinea Bonanni -  è che a fronte della cancellazione dell'Imu sulla prima casa i contribuenti siano costretti a sobbarcarsi, a livello locale, di oneri crescenti, difficilmente controllabili a livello centrale e i cui margini di manovra restano affidati agli enti locali. Noi avevamo proposto di esentare dal pagamento i nuclei familiari che possiedono la sola casa di abitazione, in modo da ridurre l'impatto sulla finanza pubblica, recuperando risorse utili a ridurre la tassazione sui redditi da lavoro, da pensione e sulle imprese che investono".
Risposta secca anche sulla Cig. I 500 milioni di euro stanziati sono una prima tranche perché, fino a fine anno serve un altro miliardo. Secondo Bonanni, "occorre fare un summit sulla vicenda della cassa integrazione per ridefinire alcuni criteri che possano finalizzare meglio questi fondi dentro un quadro di politica attiva del lavoro. Poi salvaguardare con le vecchie regole pensionistiche altri 6.500 lavoratori è una notizia positiva, ma non risolve in modo strutturale il problema dell'accesso alla pensione degli esodati e degli autorizzati ai versamenti volontari i quali sono molto più numerosi per stessa ammissione del ministro del lavoro e dell'Inps e che ormai da due anni sono in attesa di conoscere il proprio destino", rimarca il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli. "Lo stillicidio di provvedimenti-  ricorda - non fa che aumentarne la preoccupazione oltre che complicare enormemente le regole. E' necessario arrivare il prima possibile ad una soluzione definitiva che, senza compromettere gli equilibri di finanza pubblica, utilizzi anche meccanismi di flessibilità in uscita in grado di restituire alla persona la libertà di scegliere il momento in cui andare in pensione in relazione all'usura causata dalla propria storia lavorativa. Su questi temi si ragiona da tempo ma non ci sono ancora proposte concrete da parte del Governo". 
L'Europa si è fatta subito sentire: "Bisogna assicurare la sostenibilità delle finanze pubbliche italiane, in particolare riducendo il suo debito pubblico molto elevato, è assolutamente essenziale per recuperare la fiducia e creare le condizioni per una ripresa duratura", ha ricordato il commissario Ue per gli Affari economici e Finanziari Olli Rehn. "Inoltre - ha aggiunto - il governo ha annunciato che intende coprire l'impatto di bilancio delle misure annunciate attraverso una riduzione della spesa anziché con un aumento delle tasse. Anche questo è un fatto da accogliere con favore, anche se chiaramente dobbiamo ancora vedere i dettagli di questi piani".
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Rassegna stampa dal sito INPS

Rassegna stampa dal sito INPS

30/08/2013
CORRIERE DELLA SERA
 
30/08/2013
CORRIERE DELLA SERA
 
30/08/2013
IL SOLE 24 ORE
 
30/08/2013
IL SOLE 24 ORE
 
30/08/2013
L' UNITA'
 
30/08/2013
AVVENIRE
 
30/08/2013
IL GAZZETTINO
 
30/08/2013
IL MATTINO
 
30/08/2013
L' ESPRESSO
 
 

DAMIANO A GIOVANNINI: DOVE RISORSE PER PENSIONI ED ESODATI?

IMU. DAMIANO A GIOVANNINI: DOVE RISORSE PER PENSIONI ED ESODATI?
Pubblicato il da
Sugli esodati “raccogliamo prontamente l’invito ricordando che in Commissione Lavoro della Camera e’ gia’ iniziata una discussione che affronta tutti i problemi che riguardano la previdenza. Per sveltire il confronto potremmo chiedere una audizione al ministro per sapere cosa ne pensa di queste proposte”. Cosi’ Cesare Damiano replica al ministro del Lavoro Enrico Giovannini, osservando che “il primo punto da risolvere e’ sicuramente quello dei cosiddetti esodati: l’ultima platea salvaguardata ha il pregio di risolvere il problema dei lavoratori che sono stati licenziati, perlopiu’ nelle piccole aziende invisibili, e questo e’ un bene. Ma 6.500 casi risolti rappresentano una parte infinitesima della platea complessiva che, come si e’ visto, persino l’INPS non riesce a quantificare”. Per il presidente della commissione Lavoro della Camera “il secondo punto e’ relativo alla introduzione di un criterio di flessibilita’ nel sistema pensionistico, consentendo l’accesso alla pensione in un arco di eta’ compreso tra i 62 e i 70 anni (a condizione che si abbiano 35 anni di contributi e si accetti una penalizzazione massima dell’8%). Il terzo punto riguarda le ricongiunzioni pensionistiche che debbono tornare gratuite, dopo l’errore commesso dal governo Berlusconi che le ha rese onerose, costringendo molti lavoratori a versare due volte i contributi per avere una sola pensione. La domanda che vogliamo rivolgere al governo e’ la seguente: dopo la destinazione di ingenti risorse per togliere le rate dell’IMU, purtroppo anche ai piu’ ricchi, dove si troveranno le coperture finanziarie per risolvere la questione previdenziale?
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Esodati: Delrio, misure piu' strutturate in legge stabilita'

Esodati: Delrio, misure piu' strutturate in legge stabilita'
29 Agosto 2013 - 13:39
Esodati: Delrio, misure piu' strutturate in legge stabilita'(ASCA) - Roma, 29 ago - Intervistato a Sky Tg24 sul tema esodati, il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio ha assicurato che ''si fara' di piu''', dal momento che il provvedimento approvato ieri in consiglio dei ministri riguarda solo 6500 persone. ''Ieri abbiamo cercato di inserire una misura anticipatoria - ha spiegato Delrio - , ma il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ne sta studiando una piu' strutturale. Per l'autunno, nella legge di stabilita', amplieremo sicuramente la platea degli esodati interessati''. red/lus/bra
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Pensioni: Cisl, su esodati serve soluzione definitiva

Pensioni: Cisl, su esodati serve soluzione definitiva
29 Agosto 2013 - 12:59
(ASCA) - Roma, 29 ago - ''Salvaguardare con le vecchie regole pensionistiche altri 6.500 lavoratori e' una notizia positiva, ma non risolve in modo strutturale il problema dell'accesso alla pensione degli esodati e degli autorizzati ai versamenti volontari i quali sono molto piu' numerosi per stessa ammissione del Ministro del lavoro e dell'INPS e che ormai da due anni sono in attesa di conoscere il proprio destino''. Lo ha dichiarato il Segretario Confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, commentando quanto stabilito ieri dal Cdm sul tema esodati. ''Lo stillicidio di provvedimenti - ha sottolineato Petriccioli - non fa che aumentarne la preoccupazione oltre che complicare enormemente le regole. E' necessario arrivare il prima possibile ad una soluzione definitiva che, senza compromettere gli equilibri di finanza pubblica, utilizzi anche meccanismi di flessibilita' in uscita in grado di restituire alla persona la liberta' di scegliere il momento in cui andare in pensione in relazione all'usura causata dalla propria storia lavorativa. Su questi temi si ragiona da tempo ma non ci sono ancora proposte concrete da parte del Governo''. ''Bisogna, quindi - ha concluso Petriccioli - che il Ministro del lavoro convochi con urgenza le parti sociali per trovare soluzioni sul capitolo della previdenza: dagli esodati, alla flessibilita' in uscita, alle pensioni d'oro''. fgl/
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Esodati: coperture Decreto Governo Letta. Per chi sono. Le novità e cosa cambia

Esodati: coperture Decreto Governo Letta. Per chi sono. Le novità e cosa cambia
Chi sono gli esodati salvaguardati dal nuovo fondo Letta
Ieri, mercoledì 28 agosto è stato approvato, insieme all'abolizione Imu 2013 per le prime case, il nuovo pacchetto lavoro, per rifinanziare cig e salvaguardare ulteriori esodati, che soddisfa il Pd.
Le risorse per evitare il pagamento dell'acconto sulla prima casa e sui terreni agricoli già rinviato a giugno scorso sono certe e valgono 3 miliardi: nessun aggravio significativo delle accise, ma spending review, Iva fatturata sui nuovi rimborsi dei debiti della pubblica amministrazione e sanatoria per chiudere il contenzioso che divide erario e tabaccai per le imposte passate sui giochi.
Insieme alla legge di stabilità, che conterrà l'esatta definizione della service tax, che entrerà in vigore il prossimo 2014 e che comprenderà Imu e Tares sui rifiuti, il governo presenterà infatti anche un apposito decreto il 15 ottobre prossimo, rimanendo sempre rigorosamente sotto i parametri del 3% imposti dall'Unione europea.
Il nuovo decreto stanzia un plafond da 700 milioni di euro per 6.500 esodati ma “Scelti, come ha spiegato il premier Letta, nella categoria più disagiata,cioè per quella dei licenziati individuali”.
Si tratta del quarto intervento, dopo i tre decreti varati dall’ex governo Monti che ne hanno tutelati 130.000. In questo caso si tratterebbe di un fondo da 150 milioni di euro all’anno fino al 2017.
Arriva, inoltre, il rifinanziamento della Cassa integrazione per mezzo miliardo di euro, una prima risposta molto importante per l’emergenza lavoro, ma comunque una somma inferiore a quelle circolate nei giorni scorsi, che parlavano di fondi pari a 1,5 miliardi. La Cig, così come l’Imu, verrà rifinanziata senza nuove tasse.
Autore: Marianna Quatraro
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CGIL: serve soluzione per tutti, governo ci convochi

Esodati: Cgil, serve soluzione per tutti, governo ci convochi
17:45 29 AGO 2013
(AGI) - Roma, 29 ago. - La Cgil chiede al governo di essere convocata "per discutere l'insieme dei temi che riguardano la previdenza a partire ovviamente dagli esodati: il provvedimento che ne salvaguarda altri 6.500 non risolve certo la questione, essendo la platea, per ammissione dello stesso ministro, ben piu' vasta". Lo afferma il segretario confederale di corso d'Italia, Vera Lamonica, in merito alle misure decise ieri dal Cdm. "Abbiamo trovato positivo che questa volta si sia partiti da un criterio, i licenziati individuali dal 2009 al 2011, piuttosto che da un numero cui fare artatamente corrispondere un criterio come e' avvenuto in precedenza", sottolinea Lamonica. Secondo la dirigente sindacale, "e' evidente pero' che si tratta di una risposta troppo piccola che lascia in piedi l'angoscia e l'incertezza dei tanti lavoratori e lavoratrici esclusi dai decreti precedenti, spesso per effetto di regole e tagliole, che hanno determinato disparita' e probabilmente anche impossibilita' di utilizzare persino le risorse gia' stanziate". Per Lamonica, "bene che si avvii sul tema un confronto serrato in Parlamento ma ribadiamo la necessita' che non si discuta ancora di altri pezzetti, ma si arrivi a una soluzione definitiva e che valga per tutti gli interessati. Il tutto anche in considerazione del fatto - prosegue - che oramai c'e' una stratificazione di norme, di tempi e di modalita' di salvaguardia, che rendono il tema estremamente difficile da affrontare se non in un'ottica di sistemazione generale che chiuda la vicenda, sanando uno dei capitoli piu' brutti della legislazione del nostro Paese". Cosi' come, continua, "sul tema generale dell'attuale assetto della previdenza bisogna arrivare rapidamente a definire con le parti sociali un quadro di interventi che allenti la rigidita' estrema delle norme in vigore e ricostruisca un sistema che ha bisogno di flessibilita' e di solidarieta' per essere socialmente sostenibile e compatibile con la realta' del mercato del lavoro e dell'occupazione, oltre che - conclude Lamonica - per affrontare davvero il tema dei privilegi e delle pensioni d'oro che altrimenti rischia di rimanere una chiacchiera estiva". (AGI) .
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Di Pietro (IDV): 100mila ancora senza risposta

Esodati: Di Pietro, 100mila ancora senza risposta
29 Agosto 2013 - 17:53
(ASCA) - Roma, 29 ago - ''Pd e Pdl con il governo Monti hanno creato gli esodati. Centocinquanta mila persone, secondo le stime fornite dall'allora ministro Fornero, vittime di un'ingiustizia e dell'incuria della classe politica. Sono cittadini che non hanno piu' un occupazione, ne' stipendio, ne' pensione, in particolare donne che, di colpo, si sono viste truffare oltre sette anni di lavoro e contributi''. Lo afferma in una nota Antonio Di Pietro, Presidente onorario dell'Italia dei Valori. ''Un primo intervento ha sanato la posizione di venticinque mila esodati, ed oggi il Governo esulta per aver salvaguardato altre seimila unita'. Ci chiediamo che fine faranno le oltre centomila persone rimaste in questa tragica situazione? Questi cittadini avevano un patto con lo Stato che non e' stato rispettato. Loro sono l'emergenza principe e una platea di seimila persone e' poca cosa'', conclude Di Pietro. com-ceg/sam/
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giovedì 29 agosto 2013

Dal comitato di Torino, un invito

Vi informiamo che il "Comitato Lavoratori in Mobilità ma Senza Pensione" di Torino è stato invitato a partecipare ad un dibattito pubblico sul tema Esodati, che sarà organizzato nell'ambito della  Festa Fiom Torino che si terrà
dal 5 al 15 settembre 2013 presso i Giardini Ginzburg di Corso Moncalieri - Torino (sotto il Monte dei Cappuccini di fronte ai Murazzi) .
 
Il dibattito pubblico si terrà Giovedì 5 Settembre alle  ore 18 e sarà un momento per fare insieme il punto su quanto finora ottenuto e su quanto è necessario ottenere ancora per garantire pienamente il diritto dei lavoratori in mobilità ed in esodo ancora senza pensione.
 
A questo incontro, oltre ad un rappresentante del nostro comitato, parteciperanno:
- On. Luisa Gnecchi (Capogruppo PD Comm. Lavoro Camera dei Deputati)
- On. Titti Di Salvo (Deputata di SEL)
- Davide Franceschin (Segreteria Camera del Lavoro Torino)
 
Si tratta di una occasione importante per riprendere l'iniziativa dopo la pausa feriale: Vi invitiamo a partecipare numerosi.
 

Imu: via la prima rata. Letta: fondi per gli esodati e la Cig

Imu: via la prima rata. Letta: fondi per gli esodati e la Cig

Due tappe per risolvere il nodo Imu. Letta: "Le coperture dalla riduzione della spesa e dalla tassazione dei giochi". Il vice premier Alfano esulta con un tweet: "missione compiuta".  Il consiglio dei ministri vara un provvedimento che permette di non pagare l'acconto di giugno, mentre per il saldo di dicembre si arriverà a una soluzione concordata tra Pd e Pdl entro la metà di ottobre. Nel prossimo decreto tra i 700 milioni e un miliardo per gli esodati
ROMA - Cancellata l'Imu sulla prima casa e sull'agricoltura per il 2013. Ma nasce la service tax (Taser). La soluzione per la rata di dicembre sarà affidata invece a un secondo provvedimento o direttamente alla legge di stabilità. I circa 2,4 miliardi necessari per coprire l'abolizione dell'acconto Imu arriverebbero  dall'extragettito Iva derivante dall'anticipo di una nuova tranche di 10 miliardi di pagamenti arretrati della pubblica amministrazione, dalla sanatoria del contenzioso contabile sulle nuove slot e da nuovi tagli alla spesa pubblica.

Un consiglio "molto importante, nel quale abbiamo assunto decisioni significative", ha detto il presidente del consiglio Enrico Letta, nella conferenza stampa al termine dei lavori. L'Imu viene cancellata, non ci sarà più dal 2014, in linea con l'impegno assunto dal governo. Nasce la service tax che unifica e tocca la Tares, la tassa sui rifiuti. Sarà una tassa che riguarderà i servizi offerti ai cittadini e verrà formalizzata nella Legge di stabilità. "Con l'introduzione della service tax vogliamo creare un meccanismo federale di responsabilità, con i comuni che non saranno solo esattori. La service tax è un'imposta federalista che fa scattare il meccanismo della responsabilità. I sindaci saranno protagonisti", ha sostenuto Letta. La copertura dell'Imu sarà gestita senza aumenti di tasse. Le coperture verranno definite entro il 15 di ottobre. "Non cambieremo
i nostri impegni con l'Europa".  "Rimaniamo sotto il 3%" nel rapporto deficit-pil". Immettendo nel sistema 10 nuovi miliardi per i crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione, "ci saranno entrate fiscali Iva che serviranno a parziale copertura del provvedimento", ha spiegato Letta.

Cassa integrazione. "Abbiamo rifinanziato la cassa integrazione per mezzo miliardo di euro", ha aggiunto il premier Enrico Letta al termine del Cdm. Si tratta di "una prima risposta molto importante" per l'emergenza lavoro.

Gli esodati. Il Consiglio dei ministri ha affrontato anche il nodo degli esodati: verranno stanziati tra i 700 milioni e un miliardo di euro per i pensionamenti degli esodati con la normativa pre-riforma Fornero. Sul comparto, il Cdm ha "individuato la categoria dei più disagiati tra questi sfortunati lavoratori finiti sotto questa definizione: i licenziati individuali, prima dell'applicazione della riforma delle pensioni e che per l'allungamento dei tempi si trovano privi di stipendio e pensione", ha detto Letta. "Si tratta di circa 6.500 persone cui diamo una risposta strutturale".

Il ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni ha voluto sottolineare che "con altri 10 miliardi di rimborsi saliranno a 30 miliardi i debiti della pubblica amministrazione saldati dal governo verso le imprese". Quanto al settore casa, ha spiegato che ci sarà l'esenzione dell'Imu per le case invendute e l'abbassamento della cedolare secca dal 19 al 15%. La Service tax sarà parametrata alla superficie della casa e chi inquinerà di più pagherà di più. Per i servizi aggiuntivi, si utilizzarà come parametro  sempre la metratura della casa. Le percentuali di tassazione verranno affidate ai comuni. 

"Sommando il miliardo e mezzo messo sugli ammortizzatori in deroga, il miliardo e mezzo messo sul dl lavoro e l'intervento di oggi con 700 milioni per gli esodati, complessivamente questo governo ha messo 3,7 mld sul lavoro. E' un sforzo straordinario", ha ribadito invece il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini al termine del cdm.

"Il piano casa approvato dal governo prevede interventi per 4,4 miliardi, 4 miliardi a carico della Cdp e 400 milioni di "interventi sociali", con, tra le altre misure, un fondo specifico a favore dell'acquisto della prima casa per giovani coppie e lavoratori atipici sotto i 35 anni. Lo ha annunciato il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi.

LE REAZIONI. "Cdm: missione compiuta! Imu prima casa e agricoltura 2013 cancellata. Parola Imu scomparirà dal vocabolario del futuro", ha esultato con un messaggio il vice premier Angelino Alfano. "Per finanziare la cancellazione dell'Imu - dice Alfano - non aumentano altre tasse: tagli alla spesa pubblica e altre scelte virtuose!" Il decreto del consiglio dei ministri prevede l'abolizione della rata di giugno sulla prima casa congelata fino al 16 settembre e l'istituzione della tassa unica che entrerà in vigore dal 2014, la cosiddetta 'service tax', da definire nella legge di stabilità.

"Il Popolo della Libertà ha rispettato il patto con i suoi elettori e il presidente Letta ha rispettato le intese con il PdL. Gli effetti positivi vanno a beneficio di tutti i cittadini". Così il leader del Pdl Silvio Berlusconi sull'abolizione dell'Imu. "La pressione fiscale si riduce di oltre 4 miliardi di euro. Soldi che rimangono e rimarranno nelle tasche degli italiani consentendoci di guardare con più fiducia al futuro".

'Le decisioni prese oggi dal Consiglio dei ministri costituiscono una soluzione equilibrata dal punto di vista sociale e delle emergenze, dice il segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani. "Il governo - prosegue - ha tenuto conto delle situazioni più difficili. Anche la scelta sull'Imu - rileva - è corretta, soprattutto in vista della riforma e della trasformazione nel senso di un imposta federale a partire dal prossimo anno".

"La pantomima sull'Imu è l'ultima puntata del teatrino dei larghi inciuci. La maggioranza sta andando in pezzi e oggi il governo mette una toppa a una situazione che precipita verso il baratro". Lo affermano in una nota congiunta i deputati del M5S. I deputati M5S attaccano: "La service tax promette di essere confusa, pasticciata, poco trasparente. E vedrà i cittadini nel solito ruolo di vittime destinate a risparmiare da un lato e a pagare di più dall'altro attraverso la Tares e i prelievi sui servizi cosiddetti indivisibili".

Dal Consiglio dei ministri "primi atti, sia pur utili e importanti, ma che lasciano irrisolti i temi della cassa integrazione e degli esodati". E' il primo commento che trapela dalla Cgil. "I fondi sono totalmente esigui, servono a coprire solo l'immediata emergenza".
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Giovannini: altri 6.500 esodati in anticipo sulla quarta salvaguardiaGiovannini

Esodati, altri 700 mln per 6.500 persone - Giovannini
mercoledì 28 agosto 2013 20:10
ROMA, 28 agosto (Reuters) - Il decreto approvato oggi dal Consiglio dei ministri stanzia circa 700 milioni a favore di 6.500 esodati.
Lo ha detto il ministro del Welfare Enrico Giovannini in conferenza stampa a Palazzo Chigi."Aggiungiamo 6.500 persone con un intervento di 700 milioni anticipando la quarta salvaguardia", ha detto Giovannini spiegando che il decreto tutela chi è stato oggetto di una risoluzione unilaterale del contratto di lavoro tra il primo gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011 e che sarebbe dovuto andate in pensione tra il 2011 e il 2014."Sommando il miliardo e mezzo messo sugli ammortizzatori in deroga, il miliardo e mezzo messo sul decreto lavoro e l'intervento di oggi con 700 milioni per gli esodati, complessivamente questo governo ha messo 3,7 miliardi sul lavoro", ha detto Giovannini.
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mercoledì 28 agosto 2013

Leggiamo e rilanciamo

Leggiamo da intopic e rilanciamo questa
 
COMUNICAZIONE

Mi è stato comunicato che I Mobilitati Ordinari del Contingente 55.000 stanno ricevendo lettere di Salvaguardia con decorrenza pensionistica fino ad agosto 2013.
Questa notizia la ritengo molto importante per il susseguirsi degli altri invii di lettere per le altre platee nel mese di settembre 2013. brevettim

Camusso, "No a abolizione Imu se mette a rischio fondi esodati"

Camusso, "No a abolizione Imu se mette a rischio fondi esodati"
28 AGO 2013
(AGI) - Roma, 28 ago. - No all'abolizione se mette a rischio i fondi per esodati e Cig in deroga. Lo dice Susanna Camusso, segretario della Cigl riferendosi all'Imu, in una intervista alla Stampa. "Un conto e' difendere le famiglie che hanno una sola prima casa e redditi bassi, un altro e' cancellare la tassazione sulla casa. Quel che non deve succedere - ha spiegato - e' che per risolvere il problema Imu si scopra poi che non ci sono i soldi per Cig in deroga ed esodati. Questo proprio no". Secondo Camusso, "se cio' avvenisse senza che ci fossero risposte concrete alle richieste, che abbiamo avanzato, il sindacato non solo sarebbe contrario ma lo dimostrerebbe con grande forza". Il segretario della Cigl si e' detta poi a favore del Governo Letta ma, ha precisato, "non basta la crisi a giustificare un governo qualunque che governi comunque".
  Riferendosi al provvedimento sui precari del pubblico impiego, Camusso ha detto che "resta il blocco, la norma vale solo per chi bandisce un concorso e solo per il 50% dei precari. Se e' cosi' - spiega - non e' una soluzione per 130mila persone. Pero' vogliamo essere certi che sia sostenuta da numeri e risorse e su questo ci confronteremo con ministro e Parlamento". Ora, secondo Susanna Camusso, "lo sforzo che bisogna fare e' governare i problemi reali del paese: serve una riforma fiscale che dia risorse ai lavoratori e, con meccanismi selettivi, alle imprese. Questo e' il tema e se ne discute troppo
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Pd: priorita' sono scuola, Cig, esodati e provvedimenti crescita

Pd: priorita' sono scuola, Cig, esodati e provvedimenti crescita
27 Agosto 2013 - 14:14
(ASCA) - Roma, 27 ago - Il segretario nazionale del Partito Democratico, Guglielmo Epifani, e il responsabile economico del partito, Matteo Colaninno, hanno incontrato questa mattina presso la direzione del Pd i ministri democratici che partecipano al governo Letta, Dario Franceschini, Graziano Del Rio, Flavio Zanonato, Andrea Orlando, Maria Chiara Carrozza, Ce'cile Kienge, Massimo Bray, il vice ministro Stefano Fassina, il sottosegretario Pier Paolo Baretta e il capogruppo al Senato Luigi Zanda. In una nota del partito si fa sapere che nel corso della riunione, in cui sono stati esaminati i problemi aperti, la situazione economica e sociale del Paese, e' emersa con nettezza la necessita' di fare ogni sforzo per sostenere la ripresa, per affrontare i problemi sociali piu' acuti e per mettere particolare attenzione sui temi della scuola, dei costi dell'energia, del turismo, di un allentamento del patto di stabilita' dei comuni con l'obiettivo di liberare le risorse per investimenti destinati a rinforzare i segnali di ripresa in questa fase di emergenza. Per il Partito Democratico - prosegue la nota - le priorita' da sostenere, tutte contenute nel programma di governo, riguardano la scuola, il rifinanziamento della Cassa integrazione guadagni, il tema degli esodati. Nel corso della riunione e' stato ribadito che in una fase di drammatico calo dei consumi interni sarebbe utile evitare il previsto aumento dell'aliquota Iva. Il segretario del Pd ed i ministri hanno inoltre convenuto sulla necessita' di approntare una riforma in senso federalista dell'imposte locali e sui rifiuti, in una logica di equita' e di equilibrio, che eviti ulteriori aggravi sulle imprese. Il tema del superamento dell'Imu, come previsto dal programma di governo, dovrebbe essere affrontato attraverso soluzioni eque e che siano nel contesto di questa riforma federale. Nel corso dell'incontro si e' infine convenuto che tutte le soluzioni volte ad affrontare le diverse priorita' che in questa fase risultano non eludibili andranno tenute in equilibrio rispetto alle risorse finanziarie disponibili o da reperire. com-sgr/mau/rl
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Imu, blocco iva, Tares, pensioni, esodati oggi Consiglio dei Ministri

Imu, blocco iva, Tares, pensioni, esodati oggi Consiglio Ministri Governo Letta
Cancellazione Imu: oggi la decisione in Cdm
Oggi il giorno tanto atteso con la convocazione del ‘fatidico’ Consiglio dei Ministri riunito per discutere di novità Imu, blocco aumento Iva, nuova Tares e, in molti sperano, anche pensioni e questione esodati.
Ma si sa che alla fine dovrebbero essere affrontati solo i temi dell'Imu e del blocco iva, mentre per esodati e Tares tutto potrebbe essere rimandato a prossimi Consigli.
La prima rata dell'Imu, quella che si sarebbe dovuta pagare a giugno e che è stata fatta slittare a settembre, non si pagherà, anche se rimane comunque aperta l'ipotesi che il Consiglio dei ministri di oggi dia il via libera allo stop alla prima rata, rinviando a un secondo momento la decisione definitiva sulla seconda.
E non si esclude che possano essere individuate le risorse per cancellare l'Imu del 2013. Intanto, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, è rimasto al lavoro con i tecnici del Ministero proprio per tentare di recuperare le risorse per cancellare, se possibile, anche la rata di dicembre.
E così, mentre il Pdl continua a chiedere un azzeramento dell'intera imposta per la prima casa; il Pd insiste su una rimodulazione che consenta di assicurare equità. E di lasciare libere risorse anche per le altre priorità, e cioè Iva, esodati, cassa integrazione.
Si lavora, dunque, a una soluzione che consenta di cancellare definitivamente la prima rata 2013, quella slittata al 16 settembre, ma resta in bilico il saldo di fine anno, almeno per alcune tipologie di case, con i parametri per identificare gli immobili di pregio che potrebbero essere rivisti.
Il viceministro dell'Economia, Stefano Fassina, ha spiegato: “Sull'Imu la soluzione sta andando nella direzione di dare ai Comuni piena autonomia nell'introduzione di una service tax che sostituisca l'Imu. Si sta andando verso un compromesso equilibrato”, mentre Renato Brunetta, capogruppo del Pdl, ha detto: “Stiamo trovando la quadratura sull'eliminazione dell'Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli; quanto alle coperture, ci saranno, e saranno chiare, nette e credibili”.
Autore Marcello Tansini
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Imu, cig in deroga, esodati: test per il governo

Imu, cig in deroga, esodati: test per il governo

Pd e Pdl cercano l'accordo sulla tassa sulla prima casa. Messaggi distensivi da Alfano. Delrio: "Valutiamo tutte le opzioni". Cancellieri: esecutivo non cadrà. Fassina: togliere l'Imu a tutti sarebbe "un'ingiustizia"
A meno di ventiquattrore dal secondo Consiglio dei ministri in due giorni, quello che il 28 agosto dovrà affrontare il nodo dell’Imu (ma anche altre questioni scottanti, come il rifinanziamento della Cig in deroga e la vicenda esodati), Pd e Pdl mandano segnali di accordo possibile. Ieri al termine della riunione con Enrico Letta, il vicepremier Angelino Alfano ha commentato ottimisticamente su Twitter: “Sull’Imu c'è ancora da lavorare fino a mercoledì, ma possiamo farcela”. Un messaggio più distensivo rispetto all’ultimatum lanciato a inizio giornata da Renato Brunetta: ”L'eliminazione dell'Imu sulla prima casa fa parte degli accordi”, aveva scandito il capogruppo del Pdl alla Camera. Uscendo dalla stessa riunione, il ministro per gli Affari Regionali e le autonomie locali Graziano Delrio ha dichiarato: “Stiamo continuando a ragionare per trovare tutte le soluzioni utili, valutando tutte le opzioni percorribili”.
C'è “un interesse convergente” a risolvere il problema dell'Imu – spiega oggi Pier Paolo Baretta nella trasmissione di Rai Radio 1 Prima di Tutto - e “la soluzione percorribile è la realizzazione della tassa di servizio comunale con ampio potere ai comuni, con questa tassa tutti pagheranno meno”. La parte finanziaria – sottolinea il sottosegretario all'Economia - “ha ancora bisogno di un lavoro non semplice che ci auguriamo di completare in queste ore, perché non abbiamo solo l'Imu ma anche l'Iva, la Cig, gli esodati”. “Io dico: attenzione - ha proseguito - che per fare tutto non facciamo un danno maggiore ovvero l'aumento di nuove tasse per i cittadini. Una volta stabilito che la tassa di servizio è la soluzione a quel punto la quadratura finanziaria deve vedere un atteggiamento di mediazione da parte di tutti”.
“La mia sensazione e opinione è che sull'Imu si troverà un punto d'incontro”. È quanto afferma, invece, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, intervenuta a 'Start' su Radiouno. Alla domanda sull'eventualità che il nodo dell'Imu possa portare al collasso dell'Esecutivo, il ministro replica: non credo che ciò possa avvenire”.
Il viceministro all'Economia, Stefano Fassina, rilancia infine l'ipotesi di un intervento selettivo:
“Togliere l'Imu anche a uno come me, che la può pagare, sarebbe un'ingiustizia, mentre eliminarla per 'l'85% delle famiglie” sarebbe un intervento “significativo”, non “un contentino”. Fassina ricorda che ci sono anche altre priorità, “come rifinanziare la Cig in deroga, gli esodati ed evitare l'innalzamento dell'Iva”. “Stiamo discutendo in queste ore - ha spiegato ancora il viceministro - non poniamo problemi del Pd, ma problemi di milioni di persone, come i disoccupati, i cassaintegrati, gli esodati e l'aumento dell'Iva, bisogna trovare un punto di equilibrio e credo ci siano le possibilità”.
Ma tra le soluzioni individuabili, secondo Fassina, va scartata quella di un aumento di altre imposte per compensare l'eliminazione dell'Imu. “Non sarei d'accordo se per eliminare l'Imu si dovessero aumentare le accise o l'Iva”, ha spiegato ancora Fassina alla radio. Bisogna “evitare di fare operazioni che spostano da una parte all'altra il carico fiscale soprattutto quando l'intervento può avere effetti regressivi”. E lasciare salire l'Iva per cancellare l'Imu (con le famiglie che spenderebbero “più di quanto risparmiato”) “potrebbe far gridare a qualcuno che ha vinto ma poi a pagare sarebbero gli italiani”.
Intanto, Confartigianato fa sapere che nel 2012 gli imprenditori hanno pagato 9,3 miliardi di euro per l'imposta sugli immobili produttivi, il 39,1% del totale dei 23,7 miliardi di gettito Imu dello scorso anno. E da gennaio scorso il prelievo è lievitato dell'8,3%, “pari a 491,2 milioni di euro di maggiori tasse per le aziende italiane”.
      'L'allarme lanciato da Confartigianato, purtroppo, non si circoscrive unicamente alle imprese. Come da tempo segnaliamo, infatti, gran parte del peso dell'Imu per imprese ed esercenti (circa il 60%) viene scaricato sui cittadini. Vogliamo ribadire una volta per tutte, infatti, che qualsiasi costo o aggravio a carico delle imprese inevitabilmente ricade sulla determinazione dei prezzi e delle tariffe'. Ad affermarlo in una nota congiunta sono Adusbef e Federconsumatori. “E' fondamentale ed urgente” che, nel Consiglio dei Ministri di mercoledi', si sciolgano i nodi relativi a Imu, Iva e Tares, sostengono Adusbef e Federconsumatori. 'I cittadini ed il Paese non possono aspettare oltre: questa situazione di incertezza pesa sempre di più sull'economia, peggiorando una situazione già fortemente critica”, avvertono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.
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Giovannini: «Acconto sulla pensione per chi perde il lavoro»

Giovannini: «Acconto sulla pensione per chi perde il lavoro»
Ecco i dati sulle pensioni. Il ministro del Lavoro Giovannini è prudente in vista di un autunno di fuoco sul fronte del lavoro. Ma fa chiarezza sulle cifre: «Un intervento sui soli assegni d'oro non consentirebbe un riequilibrio a favore dei pensionati più poveri. Diverso se sul piatto ci fossero anche le pensioni d'argento».
Non rinuncia a una proposta fuori dagli schemi: chi è a due-tre anni dal pensionamento e lascia il lavoro potrebbe ricevere un sostegno economico, che poi dovrà ripagare negli anni successivi: una sorta di prestito. A decidere dove «tirare la linea» tra pensioni d'oro, d'argento e di bronzo, però, dovrebbe essere il Parlamento. Mentre per quanto riguarda la dote della cassa in deroga, che rischia di subire i "danni collaterali" dello scontro in corso sull'Imu-Iva, Giovannini invita ad aspettare «ancora qualche ora». All'orizzonte le previsioni sulla disoccupazione per il 2014 (in crescita al 12,3%) e il timore di una jobless recovery che potrebbe tradursi in nuovi posti di lavoro solo con ritardo.
Ministro, in uno dei prossimi consigli il Governo dovrà mettere nero su bianco la dote per rifinanziare la Cassa in deroga.
Il rifinanziamento della cassa integrazione e la riforma degli ammortizzatori in deroga sono sicuramente fra gli interventi più urgenti dell'agenda dei prossimi mesi. Abbiamo fatto passi avanti con il miliardo di giugno e con la preparazione del decreto interministeriale sui criteri di concessione degli ammortizzatori in deroga dall'anno prossimo. Sempre dal 2014, le parti sociali hanno il dovere di istituire i fondi di solidarietà, che in parte si faranno carico di quello che oggi grava sugli ammortizzatori in deroga.
Inizialmente si era parlato di un miliardo, ora sembra che si scenderà a 5-600 milioni, anche per salvare il taglio dell'Imu e il Governo...
Stiamo discutendo con il Tesoro, fa parte della quadratura complessiva delle risorse in corso in queste ore. Decideremo in base alle risorse disponibili adesso o più avanti in autunno. Il Governo non smetterà certo adesso di finanziare gli ammortizzatori in deroga, ci rendiamo perfettamente conto che nonostante i primi segnali di ripresa la situazione del lavoro resta difficilissima.
Capitolo previdenza. Fra i temi più caldi dell'estate ci sono state le «pensioni d'oro». Come pensa di intervenire?
Guardi, questi sono gli ultimi dati. Ci dicono che le persone con pensioni molto elevate, dell'ordine dei 20mila o 50mila euro, sono solo qualche centinaio. Ho auspicato un intervento sulle pensioni d'oro in Parlamento al primo question time da ministro e lo ribadisco. Come questo intervento possa essere fatto in modo inattaccabile sul piano legislativo, le dimensioni e l'uso dei fondi liberati a favore dei redditi più bassi: questo è quello su cui stiamo lavorando. Ma se immaginiamo che "d'oro" voglia dire pensioni oltre 20 o 50mila euro, un intervento non genererebbe un riequilibrio di grandi dimensioni. Se invece si intervenisse anche sulle cosiddette "pensioni d'argento" è chiaro che il discorso potrebbe cambiare. Il punto vero è che non abbiamo una definizione di pensioni d'oro o di pensioni d'argento.
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Il Ministro Giovannini ad Agorà

Agorà estate
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini sarà ospite della puntata di Agorà in programma, mercoledì 28 agosto.
Ospiti di Serena Bortone saranno anche:
Alessandra Moretti (Pd);
Renata Polverini (Pdl);
Elena Lattuada, segretario confederale della Cgil;
Alessandro Giuli, vicedirettore de Il Foglio;
Fabrizio Forquet, vicedirettore de Il Sole 24 Ore;
Nell’approfondiment...o, partendo dal celebre discorso di Martin LutherKing, ‘I have a dream’, di cui si celebra il 50° anniversario, si parlerà di leadership e del ‘sogno’ di guidare – e magari cambiare – la nostra società. Ma chi sono i leader di oggi? A discuterne con Giovanni Anversa saranno:
Maria Elena Boschi (Pd);
il filosofo Massimo Cacciari;
Vincenzo Spadafora, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza;
Alberto Castelvecchi, docente di Public Speaking presso la Luiss Guido Carli.
In collegamento skype Giuliano Colaci postale esodato