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giovedì 31 gennaio 2013

Fedriga (LNP): esodati sono colpa di Monti e Bersani

Mercoledì 30 Gennaio 2013 18:04 
ELEZIONI 2013: FEDRIGA (LNP), ESODATI SONO COLPA DI MONTI E BERSANI
(AGENPARL) - Roma, 30 gen - “Il Pd ha votato la riforma delle pensioni rendendosi primo responsabile, insieme a Monti, del dramma degli esodati. Adesso Bersani, in campagna elettorale, si erge a difensore di questi cittadini maltrattati e massacrati quando sarebbe bastato che il suo partito votasse gli emendamenti della Lega Nord per risolvere il guaio combinato dal governo Monti. Ormai il leader del Pd non è più credibile. Abbia almeno il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e la smetta di prendere in giro chi, a causa sua, sta vivendo un dramma sociale”.
Lo dichiara il responsabile Lavoro e Welfare della Lega Nord, Massimiliano Fedriga.
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55.000: tutti i documenti e le informazioni per fare domanda

Esodati, tutti i documenti e le informazioni per fare domanda
Come fare domanda: documenti, indirizzi, tempistiche e modalità
Esodati, online e scaricabili i documenti per presentare le domande di accesso alla salvaguardia. Nonostante alcuni intoppi, il 2013 pare essere iniziato a passo spedito per i tanti ancora non tutelati. Finalmente, dopo mesi di tribolazioni, oltre centomila persone potranno avviarsi verso la difficilissima pensione.
E’ infatti rivolta al secondo scaglione di 55mila esodati la nuova circolare diramata del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che, dunque, dà ufficialmente inizio alle procedure di accesso alla previdenza, dopo che i primi 65mila sembrano ormai in dirittura d’arrivo.
Nella fattispecie, a trovarsi coinvolta dalle nuove direttive ministeriali è quella platea di esodati inserita tra le pieghe della spending review, in particolare all’articolo 22, comma 1 della legge 95/2012.
Così, si aprono definitivamente le “iscrizioni” per gli aventi diritto alla salvaguardia, secondo quelle che sono le tutele previste dallo schema governativo, che apre, è bene ricordarlo, anche ad alcuni casi di Cassa integrazione.
Si tratta, in misura prevalente, di lavoratori che abbiano risolto il rapporto al 31 dicembre 2011 – e non al 4, come per la maggior parte della prima tranche “salvata” – o, comunque, successivamente all’applicazione di accordi di tipo individuale.
Possibile anche l’eventualità della stipula collettiva come spinta all’allontanamento dal posto di lavoro, purché sottoscritto in condiscendenza delle organizzazioni sindacali più universalmente rappresentate a livello nazionale.
Il tempo per inoltrare le domande è fino al prossimo 31 maggio 2013. Queste dovranno essere corredate di tutta la modulistica diramata sempre dalle istituzioni al fine di accompagnare le richieste di tutti i dati necessari.
In particolare, saranno indispensabili le consegne e le corrette compilazioni del modello per la presentazione dell’istanza, così come della relativa dichiarazione sostitutiva. Tra le informazioni richieste in forma necessaria, si trovano, naturalmente, i dati anagrafici dei soggetti, l’identificativo dell’ultima impresa, in ordine temporale, presso la quale ha prestato servizio e, da ultimo, il regime entro il quale si richiede l’accesso alla salvaguardia.
Da tenere presente, infine, che la documentazione dovrà essere recapitata al Dipartimento responsabile tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o, in alternativa, tramite Posta elettronica certificata all’indirizzo DPL.Roma@mailcert.lavoro.gov.it
A presentare domanda, potranno essere i singoli lavoratori o, in alternativa, le competenti Direzioni territoriali del lavoro competenti che si siano prese in carico l’istanza dell’esodato.
Scarica la documentazione:
Vai alla presentazione di istanza
Vai alla dichiarazione sostitutiva
Qui l’elenco degli indirizzi di posta certificata a cui andrà spedita la domanda
Leggi la circolare n.6 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
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Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Ufficio Stampa

Circolare INPS sulle pensioni di vecchiaia
Comunicato stampa

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero ha dato il proprio ‘via libera’ a una circolare dell’INPS che chiarisce il quadro circa il mantenimento del diritto di alcune decine di migliaia di lavoratori ad accedere alla pensione di vecchiaia con i requisiti contributivi di 15 anni previsti dalla cosiddetta ‘riforma Amato’ del 1992.

La circolare riguarda persone - in particolare donne - la cui vita lavorativa è stata caratterizzata da discontinuità (es.: lavoratori addetti a servizi domestici e familiari, lavoratori agricoli e lavoratori dello spettacolo), che hanno maturato diversi anni di contribuzione prima del dicembre 1992, per poi uscire dal mercato del lavoro con la prospettiva di poter fruire della pensione di vecchiaia una volta raggiunto il necessario requisito anagrafico.

In definitiva, con questo atto si conferma l’attenzione posta dal Ministero del Lavoro nei confronti delle esigenze di lavoratori a particolare rischio di disagio sociale. A conferma di ciò, Elsa Fornero ha commentato: “Dopo aver salvaguardato 140 mila lavoratori, aver sciolto il nodo delle ricongiunzioni onerose sono soddisfatta di poter risolvere un problema che riguarda circa 65mila persone, la maggior parte delle quali sono donne”.
Roma, 30 gennaio 2013

La signora Ministro  fa un comunicato come se risolvesse lei un problema che ha creato e che le è stato evidenziato dall'On. Gnecchi con una interrogazione del marzo 2012.
Va bene che l'abbia riconosciuto, ma dovrebbe ringraziare chi l'ha portato alla sua attenzione.

Ricongiunzioni onerose: parziale ritorno alle vecchie regole

Pensioni: nuova ricongiunzione contributi, gratuita o cumulativa
Eliminata la ricongiunzione onerosa dei contributi previdenziali, tornano le vecchie regole solo per chi è passato dal pubblico al privato entro il 30 luglio 2010: ecco il nuovo e meno vantaggioso meccanismo di cumulo applicato a tutti gli altri.
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La ricongiunzione dei contributi previdenziali con la Legge di Stabilità 2013 (legge 228/2012, articolo 1, commi 238- 248) ha smesso di essere onerosa ma ha introdotto regole diverse per i due seguenti gruppi di contribuenti:
1. Lavoratori ex-Inpdap passati al privato prima del 30 luglio 2010 - ricongiunzione di nuovo gratuita e con calcolo della pensione secondo le vecchie regole (anche con retributivo se aventi diritto) a condizione che non abbiano ancora cominciato a percepire la pensione e che ne facciano domanda entro il 28 dicembre 2013 (a un anno dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità).
La data spartiacque è quella dell’entrata in vigore della “famigerata” legge 122/10 che aveva reso a pagamento la ricongiunzione dei contributi previdenziali di chi era passato dal pubblico al privato dal 1° luglio 2010 (leggi di più).
2. Tutti gli altri lavoratori passati dal pubblico al privato – ricongiunzione gratuita solo per conseguire la pensione di vecchiaia (escluse invalidità, superstiti) e con nuovo calcolo cumulativo meno vantaggioso, simile alla totalizzazione (calcola come si totalizzano i contributi).
Le diverse gestioni fanno un proprio calcolo pro-quota in base alle proprie regole e applicando il sistema contributivo per i periodi di anzianità successivi al primo gennaio 2012, come imposto dalla Riforma Fornero: solo alla fine si fa la somma.
La ratio dell’intervento è chiaro: eliminare, per quanto possibile, il pasticcio creato nel 2010, quando di colpo l’INPS ha cominciato a chiedere ai lavoratori ex Inpdap – il più delle volte per un passaggio automatico e non per scelta del dipendente – anche migliaia di euro per ripagarsi una seconda volta, e a caro prezzo, il diritto alla pensione, con la giustificazione legale di incassare in questo modo la differenza rispetto ai più ricchi contributi previsti nel settore privato.
=>Confronta vecchio e nuovo sistema di ricongiunzione contributiva
Restituzione dei contributi
Coloro che avevano già chiesto la ricongiunzione onerosa ma che ora hanno nuovamente diritto a quella gratuita, posso esercitare il diritto di recesso (fino al 28 dicembre 2013, ossia un anno dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità) e alla restituzione delle somme eventualmente versate per ricongiungere i contributi. Sempre a condizione di non aver già cominciato a percepire la pensione.
Recesso dalla totalizzazione
Chi invece aveva scelto la totalizzazione dei contributi prima dell’entrata in vigore della Legge di Sabilità 2013, può a sua volta (se il procedimento amministrativo non si è ancora concluso) scegliere di optare per una delle nuove opzioni previste dalla legge di stabilità: la ricongiunzione gratuita o cumulo.
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mercoledì 30 gennaio 2013

A Rete Italia gli esodati, italiani senza stipendio e senza pensione

Gli esodati, italiani senza stipendio e senza pensione

Pubblicato in data 26/gen/2013
Nella puntata di Giovedì 24 Gennaio si parla di esodati, lavoratori italiani che si trovano senza stipendio, né pensione. Finiti in un limbo pericolosissimo dopo la riforma del Lavoro dell'ex Ministro Elsa Fornero.
Intervengono il senatore Pietro Ichino (ex Pd - oggi lista Monti) e l'onorevole Giuliano Cazzola (ex Pdl - oggi Lista Monti).
"Il Punto", condotto da Marino Spada, è il programma di approfondimento politico di Rete Italia. L'attualità politica vissuta in diretta ogni giorno alle ore 20,30 e in replica alle 6,00. 
Guarda il video

A Parma più di 400 esodati

Esodati, a Parma più di 400 casi
Maestri: "Soluzione è possibile"

Patrizia Maestri, candidata Pd alla Camera, ha incontrato il Coordinamento esodati cittadino. "Urgenti un Fondo dedicato e risorse per gli ammortizzatori sociali fino al 2020"
30 gennaio 2013
- non saremmo arrivati alla soluzione del problema per 130mila esodati in tutto il Paese. Ora seguiamo questa strada e rimbocchiamoci le maniche: la prossima Legislatura dovrà mettere mano, prioritariamente, alla situazione di altri 150mila casi almeno, pressando il Governo affinché siano varati alcuni strumenti efficaci".

"Legge Fornero da ripensare"
La candidata del Pd ricorda che la materia si affronta "attraverso nuove riforme del lavoro e delle pensioni. La riforma Fornero non ha previsto nuove risorse per finanziare gli ammortizzatori sociali (in particolare l'istituto della mobilità). Una lacuna che va colmata trovando i denari necessari da qui al 2020. Sul versante pensionistico, il futuro Governo del centrosinistra dovrà differenziare l'età pensionabile in base all'attività lavorativa effettivamente svolta".

Sulla base di queste premesse, occorre "un Fondo non assistenziale alimentato con un versamento iniziale di 100 milioni di euro, prevedendo, in caso di necessità, un raffreddamento dell'indicizzazione automatica delle pensioni superiori ai 3mila euro (lordi) mensili. Ovvero l'importo pari a sei volte il minimo pensionistico erogato". La Maestri è certa che "il Fondo rappresenta uno strumento elastico, molto ben gestibile anno per anno, fino alla soluzione del problema degli esodati".

"Sono lontana, per formazione e storia personale, dalla tentazione della promessa facile - chiosa Patrizia Maestri - , per questo voglio evidenziare che per gli esodati non c'è più spazio per l'improvvisazione: Bersani e il Pd hanno messo a disposizione del Paese serietà e competenze credibili. Chiedo ai cittadini di dare fiducia al nostro progetto di governo, col voto del 24 e 25 febbraio".
 

Cari leader, parlate agli esodati

L'appello
Cari leader, parlate agli esodati
di Michele Azzu
Sono ancora più di 250 mila le persone che rischiano di rimanere senza lavoro né pensione. Ora hanno scritto ai capi dei partiti per chiedere loro impegni precisi. Per ora hanno risposto solo Bersani e Ingroia (litigando)
(29 gennaio 2013)
Una lettera degli Esodati twittata agli account dei candidati premier diventa un confronto fra i due candidati della sinistra: Pierluigi Bersani e Antonio Ingroia. E' successo ieri, quando il sito L'Isola dei cassintegrati ha pubblicato la lettera diretta ai candidati, che esprime in poche righe tutte le problematiche della situazione: non solo i circa 130.000 già salvaguardati (65.000 con la salva italia e 55.000 nella spending review), e i circa 250.000 ancora non salvaguardati, ma anche i "Quindicenni", i titolari di fondi di settore, i contributori volontari e tanti altri, racchiusi nella sigla "Rete degli esodati"

La lettera inizia con una minaccia elettorale: «Ad ognuno dei soggetti colpiti corrisponde una famiglia privata di sicurezza economica: un milione di persone che tra poco dovranno esprimere il loro voto». E la minaccia trova risposta, su twitter. Prima Pierluigi Bersani: «La posizione del Pd è chiara: per noi non deve restare senza copertura nemmeno un esodato». Poche ore più tardi il tweet di Antonio Ingroia, candidato di Rivoluzione Civile:«Identificare risorse per esodati nostro impegno prioritario. Situazione creata da 92 per cento del parlamento, compreso Bersani».

Mentre il candidato del Pd risponde alla lettera, Ingroia risponde sia agli esodati che a Bersani. E non è la prima volta: pochi giorni fa a un tweet del candidato del Pd che diceva: «Che sinistra è quella che fa vincere la destra?», Ingroia aveva risposto: «La tua». Insomma, twitter sembra essere diventato il terreno di scontro - o di incontro - preferito dei due candidati, laddove gli sms fanno fatica ad arrivare.

C'è un fatto: non è la prima volta che la Rete degli Esodati, e la "Rete" internet servono a smuovere un po' le acque stagnanti della vicenda esodati. Già ai primi di novembre diversi attivisti appartenenti alle associazioni si erano mobilitati via email per insistere sulle agenzie stampa e sul parlamentare del Pd Cesare Damiano (Commissione Lavoro) perché emergessero i numeri definitivi sul conteggio degli esodati, che esistevano già da un mese, nella relazione della Ragioneria di Stato pubblicata il 5 ottobre 2012. Relazione che stima gli esodati in 314.576 persone.

Ora i tanti firmatari della Rete degli Esodati chiedono ai candidati premier un impegno preciso: «Riolvere il problema dei non salvaguardati nei primi 100 giorni di governo», per quella che ritengono una «Riforma iniqua e ingiusta, che ha provocato gravissime ingiustizie sociali per "fare cassa"». Nella lettera i firmatari chiedono di prendere come riferimento l'ultimo tentativo serio di soluzione fatto in Parlamento: «La proposta di legge 5103, già discussa e condivisa all'unanimità dalla Commissione Lavoro della Camera, che purtroppo non è stato possibile completare con tutte le salvaguardie necessarie né portare alla luce per assenza di volontà politica e con il falso alibi della mancanza di copertura finanziaria».

Sono quattro i punto della lettera su cui gli esodati vorrebbero vedere riformulata la Riforma delle Pensioni:

1. Per tutti i mobilitati, titolari di fondi speciali di settore ed esodati debbono valere le norme in vigore all'atto della sottoscrizione dei relativi accordi sindacali o individuali.

2. Va eliminata ogni limitazione derivante da eventuali periodi lavorativi svolti nonché dalla necessità di aver già effettuato versamenti volontari.

3. Vanno estesi gli stessi principi e regole indicati ai punti precedenti anche ai licenziati/disoccupati prossimi alla pensione.

4. Vanno estese le salvaguardie per le persone che avevano maturato il diritto alla pensione di vecchiaia in base alle deroghe sancite dalla L.503/92.

Alla fine della giornata, in rete, restano i due tweet di Bersani ed Ingroia, che fanno piacere sì, a chi aspetta una risposta da mesi, ma che non possono certo soddisfare. Ad entrambi i tweet dei due candidati premier seguono tanti commenti critici, e tante richieste di maggiori spiegazioni ed impegni precisi. Come, ad esempio, la richiesta di risolvere il nodo non-salvaguardati nei primi 100 giorni di governo. Ma questo forse lo sapremo al prossimo scontro, ed incontro, su twitter.

Non pervenute, per quanto sollecitate ad account individuali e di partito, le risposte di Monti, Grillo e Movimento 5 Stelle, né Berlusconi.
(Leggi L'Espersso)




martedì 29 gennaio 2013

Esodati: tanti lavoratori al convegno Cgil

Esodati: tanti lavoratori al convegno Cgil
di
Claudio Bernardini e Nadia Ferrari durante l'incontro con i lavoratori Cgil
Claudio Bernardini e Nadia Ferrari
durante l'incontro con i lavoratori Cgil
Nella sede del sindacato più di 130 fra esodati e lavoratori hanno cercato di capire il futuro della riforma
PARMA - C'è chi ha firmato un accordo di pre-pensionamento e si è trovato di colpo senza nessuna tutela, chi è diventato esodato il giorno in cui la sua azienda ha chiuso i battenti, chi invece nel suo futuro non sa se ci sarà la pensione oppure altri anni di lavoro non garantiti. All'assemblea della Cgil e del patronato Inca provinciale c'era il tutto esaurito e - se ci fosse stato posto - ci sarebbe stata ancora più gente. Nel salone Trentin della Camera del Lavoro di Parma Nadia Ferrari dell'Inca, Claudio Bernardini del coordinamento esodati di Parrma e il segretario della Cgil Fabrizio Ghidini hanno cercato di spiegare la situazione. Infatti l’ennesimo decreto del 21 gennaio a tutela di altri 55.000 lavoratori esodati ha cambiato di nuovo le regole. Questi infatti, insieme ai precedenti esodati già riconosciuti, potranno andare in pensione con le regole antecedenti la riforma Monti-Fornero. Era necessario dare informazioni ai lavoratori e spiegare a chi è vicino alla pensione cosa succederà alle loro posizioni. Non si sa ancora infatti quante persone saranno interessate dai provvedimenti e quindi la partecipazione è stata alta proprio per riuscire ad avere ragguagli direttamente da persone esperte sulla materia.
(Leggi)
 

Esodati: domande 55.000 entro il 25/5

Esodati: domande 55.000 entro il 25/5
per accesso alla pensione con le regole precedenti alla riforma
28 gennaio, 15:16
(ANSA) - ROMA, 28 GEN - Le domande per l'accesso alla pensione con le regole precedenti alla riforma Fornero per coloro che ritengono di poter essere inseriti nel secondo blocco di salvaguardati (55.000 unita' oltre le 65.000 per le quali stanno partendo le risposte) dovranno essere presentate entro il 21 maggio 2013. E' quanto si legge in una circolare del ministero del Lavoro che descrive le modalita' operative per l'applicazione del decreto dell'8 ottobre 2012 pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta Ufficiale.
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Ingroia, su esodati 'colpevole' anche Bersani

Pensioni: Ingroia, su esodati 'colpevole' anche Bersani
Roma, 28 gen. (Adnkronos) - Dopo Pier Luigi Bersani anche Antonio Ingroia ha risposto via Twitter alla lettera della 'rete degli esodati' pubblicata su 'L'Isola dei cassaintegrati' e indirizzate a tutti i candidati premier. Una risposta quella di Ingroia che contiene anche un attacco al Pd. "Identificare risorse per gli esodati e' un nostro impegno prioritario. Situazione creata da voto 92% Parlamento, compreso Bersani".
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lunedì 28 gennaio 2013

CGIL: gli esodati made in Brianza "Saranno 4.000"

Boom di esodati made in Brianza
La Cgil: «Saranno quattromila»

28 gennaio 2013
Monza Oltre ai 1.893 esodati 'esodati' già noti all'Inps, la provincia conterà altri duemila brianzoli rimasti senza pensione e senza lavoro nonostante gli accordi presi prima di lasciare l'attività. É la stima della Cgil di Monza e Brianza in relazione al secondo decreto Fornero che ha esteso la deroga ad altri 55mila esodati italiani. «Ad aprile 2012 - ha detto Maurizio Laini, segretario della Cgil brianzola - avevamo ipotizzato tremila esodati e ci pareva un'enormità. Dopo neppure anno il numero è diventato spaventoso perché saranno non meno di quattromila i brianzoli senza stipendio, senza indennità di mobilità e senza pensione». Un problema che a livello territoriale ha creato molti problemi. Da ottobre 2012 sono state 600 le persone che si sono rivolte allo sportello esodati della Cgil di Monza, e 120 si sono avvalsi della consulenza di due psicologi appositamente incaricati. A questo proposito, la Cgil ha organizzato per lunedì 4 febbraio 2013 dalle 9,30 nella sede di via Premuda, un convegno sul tema 'Esodati: anche un disagio psicologico'.
(Leggi)
Leggi anche MB News

La Rete degli esodati scrive ai candidati premier

Esodati: la nostra lettera ai candidati premier in un tweet
La Rete degli Esodati, che raccoglie tante realtà associative rappresentative dei diversi settori della categoria, ci invia una lettera firmata ai candidati Premier. La twitteremo ad ognuno dei candidati in attesa di una risposta, e vi invitiamo a fare lo stesso con l’hashtag #letteraesodati. Intanto Mentre il ministro Fornero afferma che entro il 5 febbraio arriveranno le prime lettere di salvaguardia ai primi 65.000 ricordiamo i numeri veri: su 314.576 stimati dalla Ragioneria di Stato ad oggi non sono salvaguardati in 250.000.
 
LETTERA DELLA RETE DEGLI ESODATI AI CANDIDATI PREMIER
Ai candidati premier e capi delle coalizioni:
Siamo la Rete dei Comitati degli Esodati, Mobilitati, Titolari di fondi di settore, Contributori volontari, Licenziati, Quindicenni, Donne ESMOL, forte della lotta portata avanti in quest’ultimo anno per risolvere definitivamente il dramma di quanti sono stati ingiustamente colpiti nelle loro possibilità di sopravvivenza dall’ultima Riforma delle Pensioni e ci rivolgiamo a Lei certi che saprà prestare la massima attenzione alle nostre richieste.
Una riforma iniqua ed ingiusta della quale il nostro sistema previdenziale (a detta dei maggiori esperti) non aveva alcun bisogno, ed attuata con l’unico obbiettivo di “fare cassa” alle spalle dei pensionati e dei pensionandi.
Una riforma che, a nostro avviso, andrebbe urgentemente abrogata perché ha provocato gravissime ingiustizie sociali ed una emergenza sociale quale quella dei così detti “esodati”.
Questa legislatura si chiude avendo mostrato l’incapacità da parte del mondo politico di risolvere tale emergenza adottando i necessari interventi correttivi, a distanza di oltre un anno dalla L.214/2011 e nonostante la generale ammissione degli imperdonabili errori della Riforma e dell’urgenza di intervento per sanare la devastante situazione che colpisce oltre 390.000 soggetti (fonte INPS).
Ci sembra superfluo descrivere ulteriormente la problematica degli esodati. Le ricordiamo solamente che alla numerosissima platea degli esodati dovranno essere aggiunti anche coloro che sono stati licenziati o la cui azienda è fallita ed i cosiddetti quindicenni (soggetti per i quali valevano, per la pensione di vecchiaia, le deroghe della L.503/92), o con altre situazioni similari.
Finora le correzioni per la salvaguardia hanno riguardato meno di un terzo dei soggetti: solo 130.000.
Vogliamo perciò qui ricordare e prendere a riferimento, come base per un percorso di miglioramento, l’ultimo tentativo serio di soluzione fatto in Parlamento, anche a seguito del confronto con la Rete, ma che purtroppo non è stato possibile completare con tutte le salvaguardie necessarie né portare alla luce per assenza di volontà politica e con il falso alibi della mancanza di copertura finanziaria: la proposta di legge 5103, già discussa e condivisa all’unanimità dalla Commissione Lavoro della Camera, che ora va integrata con le nostre proposte in allegato, tese a risolvere adeguatamente il problema.
Vogliamo farvi riflettere sul numero impressionante dei cittadini italiani coinvolti e travolti nelle loro vite; basti pensare che ad ognuno dei soggetti colpiti corrisponde una famiglia privata di sicurezza economica per numerosi anni: parliamo quindi di oltre un milione di persone, ripetiamo, cittadini dello Stato Italiano che tra poco dovranno esprimere il loro voto e riporre fiducia nei rappresentanti che stanno per scegliere.
E’ ovvio che tale scelta sarà indirizzata verso coloro che esprimeranno in modo chiaro ed esaustivo la loro volontà di risolvere il problema di coloro che prossimi alla pensione si sono visti ingiustamente colpiti non con una riforma ma con una ennesima tassa a loro carico.
Ed in questo novero includiamo anche le ingiuste penalizzazioni/tassazioni realizzate con le leggi 122/10, 111/11 e 148/11 che dovranno essere anche loro corrette.
Noi insieme a tutti costoro ci attendiamo che la Sua coalizione espliciti ufficialmente e con chiarezza la propria posizione rispetto al nostro dramma e le soluzioni immediate che intende adottare per farlo cessare!
Non possiamo accettare e non accetteremo atteggiamenti non chiari o temporeggiatori che invece leggeremo come presa di posizione a nostro danno, con le ovvie conseguenze.
Chiediamo perciò che nel programma di governo, ove si affrontino i temi del lavoro e della giustizia sociale, vi sia una voce, distinta e specifica con l’impegno a risolvere in modo definitivo il problema dei non salvaguardati nei primi 100 giorni di attività politica.
Ci aspettiamo che siano ripristinati il patto di sicurezza sociale Stato-cittadino e l’uguaglianza dei cittadini davanti alla Legge, riformulando in modo più giusto ed equo l’impianto della riforma, rivedendo in senso più graduale nel tempo l’entrata in vigore delle nuove norme pensionistiche e garantendo in ogni caso quanto segue:
  1. per tutti i mobilitati, titolari di fondi speciali di settore ed esodati debbono valere le norme in vigore all’atto della sottoscrizione dei relativi accordi sindacali o individuali.
  2. va eliminata ogni limitazione derivante da eventuali periodi lavorativi svolti nonché dalla necessità di aver già effettuato versamenti volontari.
  3. vanno estesi gli stessi principi e regole indicati ai punti precedenti anche ai licenziati/disoccupati prossimi alla pensione.
  4. vanno estese le salvaguardie per le persone che avevano maturato il diritto alla pensione di vecchiaia in base alle deroghe sancite dalla L.503/92.
Alleghiamo un documento della Rete che illustra le specificità delle diverse situazioni reali e le richieste per la loro soluzione, confidando che Lei e la Sua Coalizione vorrete inserirle nel programma e a non lasciare senza voce e irrisolto il dramma di più di un milione di Cittadini!!
In attesa di un chiaro e formale riscontro, Le porgiamo i nostri saluti.
Claudio Ardizio, Alessandro Costa, Claudio Nigro, Francesco Flore, Marta Pirozzi, Segreteria Comitato, Enzo Cozzolini, Alberto Maddeo, Emilio De Martino, Evelinja Rossetto, Antonio Perna, Marcello Luca, Claudio Bernardini, Angelo Moiraghi. (La Rete degli esodati)

Pensioni ed esodati, il programma di Monti, Bersani e Berlusconi

Pensioni elezioni politiche 2013Pensioni ed esodati, il programma di Monti, Bersani e Berlusconi
A meno di un mese dalle elezioni politiche 2013, prosegue la nostra analisi dei programmi elettorali dei tre candidati principali, Mario Monti, Pierluigi Bersani e Silvio Berlusconi. Dopo aver trattato due temi scottanti come il mercato del lavoro e la pressione fiscale, cerchiamo di capire oggi quali sono le intenzioni delle diverse aree politiche riguardo le pensioni e la riforma del sistema previdenziale. Un argomento che ha creato non poche polemiche per tutto il 2012, soprattutto a causa della riforma del lavoro Fornero e della questione esodati.
Quel che appare chiaro, dalle dichiarazioni dei candidati e dalla lettura dei loro programmi per le elezioni che si terranno il 24 e 25 febbraio, è che tutti prevedono lavoro sulle criticità messe in evidenza da quanto realizzato dal governo Monti. Dopo il mercato del lavoro e la pressione fiscale, i problemi più importanti sono la situazione di migliaia di lavoratori in bilico tra disoccupazione e pensione (i già citati esodati) e la questione delle pensioni future per i più giovani, una chimera per molti di coloro che lavorano tra precariato e previdenza zero.
Pensioni secondo Monti
Mario Monti è il responsabile dell’attuale sistema previdenziale, approvato su progetto di Elsa Fornero durante il suo governo, che prevede il passaggio definitivo dal sistema retributivo a quello contributivo. Una riforma voluta con forza con l’intento dichiarato di tagliare le spese dell’Inps e riequilibrare il sistema previdenziale, motivo per cui il candidato Monti non è disposto a rinnegare le sue scelte. Nonostante tutto, però, anche il professore deve fare i conti con le critiche, mostrandosi disposto a modifiche che aggiornino la riforma all’attuale ‘economia di guerra’, pur senza rinnegare le fondamenta di una scelta che “mira all’equilibrio di finanza pubblica, mossa principale a tutela degli italiani“.
Pensioni secondo Bersani
Il candidato del Partito Democratico sta giocando le sue carte migliori proprio sull’argomento pensioni ed esodati, al centro della campagna elettorale di Bersani fin dal primo giorno. Una strategia d’attacco, la sua, che mira a una modifica profonda del sistema Fornero, forte dell’appoggio della Cgil in questa battaglia per le pensioni. In particolare, pur dichiarando che non ci sono state pressioni sindacali in merito, Bersani ha ricordato come “perfino il ministro che ha elaborato la riforma, Elsa Fornero, ha dovuto ammettere che ha delle lacune che hanno creato problemi sociali, che devono essere risolti, perché minaccia di lasciare molti cittadini senza lavoro e senza pensione“. Fornero tirata in ballo anche sul tema esodati: “Mi dispiace che non ci sia la parola esodati nell’agenda Monti perché la stessa Fornero ha riconosciuto che c’è un problema“. Problema al centro del programma PD.
Pensioni secondo Berlusconi
Più difficile da decifrare, ancora una volta, il programma del Pdl sul tema pensioni ed esodati. Quel che si sa è che Silvio Berlusconi ha più volte attaccato Monti sull’argomento, specificando che “la situazione economica del Paese è stata aggravata dal governo tecnico con la riforma Fornero per il lavoro che ha reso più difficili le assunzioni dei giovani nelle aziende e che ha messo praticamente sul lastrico, senza stipendio e pensione, i cosiddetti esodati. Ha creato un danno grave che bisognerà assolutamente riparare annullando questa riforma facendone un’altra“. Su cosa si baserà questa nuova riforma? Non è dato saperlo al momento visto che, a detta di Berlusconi, “sulle pensioni non è facile intervenire. Forse qualcosa si può fare sull’età e sulle pensioni di anzianità“. Staremo a vedere se il Pdl (si) chiarirà le idee in prossimità del voto.
(Leggi)
Welfare 28 gennaio 2013, 10:14
Esodati, riammesse le domande respinte. Pensioni a rischio slittamento
duelloCircolare Inps riapre alle domande rigettate: tutto rinviato
Esodati, stop alle domande respinte. Con la circolare 1500 del 24 gennaio, l’Inps ha chiarito che le richieste di salvaguardia già rigettate non dovranno essere ancora considerate escluse dalla possibilità di tutela.
Ancora non è detta l’ultima parola, insomma, per coloro che, presentando richiesta alle Direzioni territoriali del Lavoro, si siano sentiti negare l’opportunità di ritrovarsi tra i “fortunati” 130mila cui lo Stato ha assicurato copertura.
Dunque, quei soggetti giudicati a corto di requisiti per la salvaguardia, devono considerarsi ancora in gioco, almeno finché l’Inps non avrà terminato lo screening della platea di ex lavoratori coinvolti.
Ciò comporta che non solo le domande rifiutate vadano giocoforza riammesse, ma che debbano anche essere, per ciò detto, nuovamente analizzate, alla luce di quelle che saranno le istruzioni finali dell’ente previdenziale in materia.
C’è, però, un rischio che può far segnare un nuovo, colpevole ritardo alle elargizioni degli assegni agognati per le decine di migliaia di lavoratori coinvolti: dal primo febbraio, secondo la road map governativa, dovrebbe infatti partire la somministrazione degli assegni.
Ora, però, con la riammissione delle domande prima respinte e le conseguenti fasi di studio necessarie, l’attesa rischia di allungarsi nuovamente per gli esodati, le cui posizioni sono già in “freezer” da diversi mesi, tra snodi burocratici e stime contabili.
Insomma, il cammino degli esodati potrebbe rallentare ancora una volta il passo, anche se, come già era apparso nei primi giorni dell’anno, fino ad aprile gran parte dei dossier aperti resterà insoluta.
A questo proposito, la nuova circolare Inps fornisce alcuni ragguagli per coloro che, in passato, abbiano versato contributi per una delle Casse professionali: gli interessati, si conferma, non subiranno alcun trattamento di sfavore, potendo rientrare pienamente tra i tutelati in una delle tre tranche previste dal governo.
Riguardo,nello specifico, proprio il primo decreto, quello ormai in dirittura d’arrivo, che salverà 65mila non tutelati, viene ribadito come coloro i quali si siano trovati a versare contributi volontariamente non dovranno aver svolto, nel periodo successivo alla fuoriuscita, alcuna attività lavorativa.
Ebbene, nel caso di alcune casse previdenziali, che richiedono un minimo di versamento anche se l’attività professionale è sostanzialmente ferma, va fornita una dichiarazione al fine di certificare come tali quote non sono da collegare al normale esercizio dell’attività.
Naturalmente, spetterà poi agli uffici deputati il controllo sulla veridicità delle comunicazioni, ricorrendo, all’occorrenza, fino agli estremi bancari degli effettivamente operanti per trovare conferma del non svolgimento della professione.
Vai alla circolare Inps 1500 sui non salvaguardati
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Cisl: il prossimo governo dovrà superare incertezze

Esodati: Cisl, prossimo governo dovrà superare incertezze
di Redazione
(ASCA) - Roma, 23 gen - ''La questione esodati non puo' rimanere un esercizio contabile perche' dietro i numeri ci sono esperienze di vita e di lavoro alle quali va restituita la prospetti di un futuro certo''. Lo ha dichiarato il segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli, commentando le notizie circa un ulteriore ampliamento della stima della platea dei lavoratori esodati. ''L'attuale Ministro del lavoro - continua Petriccioli - sembra non avere compreso che gli esodati sono un problema creato dalla sua riforma previdenziale, iniqua, che senza alcuna gradualita' ha innalzato i requisiti per l'accesso al pensionamento, provocando una situazione in cui molte persone uscite o che usciranno dal lavoro rischiano, nei prossimi anni, di rimanere senza alcun reddito. Con la legge di stabita' si e' indicata una possibile soluzione attraverso l'implementazione del fondo esodati, di cui pero' va ancora chiarito definitivamente l'ambito di applicazione perche' centinaia di migliaia di persone continuano a permanere in una situazione di incertezza che va definitivamente superata. Su esodati il futuro Governo dovra' superare incertezze e problemi aperti''.
 

Non siamo promesse elettorali


domenica 27 gennaio 2013

Lettera degli esodati alla segreteria della Cgil

Sabato 26 Gennaio, 2013 - 10:34 da redazione
Lettera degli esodati alla segreteria della Cgil
Gli scriventi tutti ex lavoratori over 58 anni per chiedere alla Segretaria generale della CGIL ,di prendere atto della situazione venutasi a creare dalla riforma Fornero.
Firenze - Noi siamo lavoratori e lavoratrici non salvaguardati dalla riforma e perciò esclusi da ogni possibile accesso a quella che era la nostra meritata pensione che sarebbe stata da noi percepita con le vecchie regole entrò 1/2/3 anni dalla riforma. Siamo lavoratori con un minimo di 37 anni ed un massimo di 40 anni di contribuzione accreditata e pertanto abbiamo una media di versamenti inps di circa 400mila €. Abbiamo perso il lavoro prima della riforma e lo abbiamo perso a causa della crisi che le piccole, medie e grandi imprese si sono trovate ad affrontare e perciò hanno dovuto licenziare.

Siamo iscritti nelle liste di mobilità ma non la percepiamo L.236/93. Abbiamo un età che varia dai 58 anni ai 61 anni compiuti con una media bassa di scolarizzazione e siamo oltretuto lavoratori precoci. In gioventù abbiamo subito anche la perdita di anni di contribuzione a causa dell'usanza dei datori di lavoro che 40/41/42/43 anni fa solevano adoperare nei confronti dei giovani apprendisti.
Pertanto a causa della crisi che investe il paese ci troviamo nelle triste condizione di improbabile se non impossibile ricollocazione.

Molti sono al momento addirittura senza nessuna forma di reddito, avendo finito da tempo la disoccupazione o la mobilità .
Chiediamo pertanto di voler fare pressione e di mettere in atto tutte quelle forze che voi avete, affinché il prossimo governo sistemi questa macelleria sociale; oltretutto queste persone risultando al momento disoccupate incrementando in modo stabile e inderogabile, per le ragioni sopracitate, quella che si stima essere la percentuale piu alta della storia nella disoccupazione in Italia.

Sempre per ovvie ragioni queste persone si trovano nella condizione di dover accettare qualora gli si dovesse mai porre l'occasione qualsiasi tipo di lavoro, che si sa bene quale sia, ovvero nero, perché comunque qualcosa devono cercare di guadagnare altrimenti si troveranno come sta già accadendo ad alcuni, a dover andare a mangiare e a procurarsi vestiti e medicine alla Caritas.

Questo logicamente va ad incrementare quella che si definisce la piaga dell'evasione fiscale. Noi crediamo che questa condizione non sia possibile essere prorogata ancora. Siamo persone che hanno versato in anni e anni di duro lavoro centinaia di migliaia di euro, persone che hanno lavorato per la crescita di questo paese e che con il loro lavoro hanno permesso a molti di arricchirsi, persone che hanno lottato per i diritti civili e del lavoro e che a questa età si sono ritrovare senza il diritto al lavoro, senza il diritto alle sicurezze, senza il diritto alla loro strapagata pensione e oggi sono senza nessun tipo di reddito.

Teniamo a precisare che questi lavoratori sono già stati allontanati dalla pensione anni fa, dalle varie riforme, infatti molti per esempio i nati nel 52/53 solo per l'anno o due di differenza (ma chi solo per pochi mesi o giorni e addirittura per un secondo), sarebbero in pensione da anni. Senza contare che il danno economico che oramai c'è e se proseguirà potrà ammontare per queste persone da 100 a 300mila €.
Diversa invece è la condizione di chi si trova in mobilità o ha sottoscritto accordi in quanto con un trucco (leggi paletti ecc..) si è voluto mettere in discussione il diritto sancito dalla legge e valido in tutte le sedi legali,in quanto qualsiasi accordo privato o non è e rimarrà un accordo che stabilisce dei termini e degli obbiettivi chiari e non modificabili dopo da terzi.

Ancora peggio poi è la condizione di chi con fatica e sacrificio ha messo mano al propio portafoglio per pagare la contribuzione volontaria e che il diritto alla pensione gli possa essere negato dal fatto di aver lavorato anche per un breve periodo e a dir poco illegale in quanto è possibile ravvisare il reato di truffa aggravata ai danni del popolo. Noi pensiamo che questa non sia una vergogna ma un'onta indelebile sulla coscienze degli onorevoli deputati e senatori nonche dei ministri addetti alle istituzioni e ai magistrati della Corte Costituzionale ed in ultimo ma non ultimo del nostro capo dello stato.

Per finire:
 Si IMPONE in modo urgente ed immediato una risoluzione a questo gravissimo problema che sappiamo non possa disgiungersi dalla risoluzione del problema della mancanza del lavoro il primo dei principi fondamentali della nostra Costituzione, per garantire a noi ai nostri figli un futuro, ed è per questo che, concludendo, veniamo a chiedere alla dirigenza di questo sindacato di operare con ogni mezzo per la sua risoluzione.
Sportello MobilitatiEsodati, disoccupati over 50 – Camera del Lavoro Milano
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sabato 26 gennaio 2013

Fornero: "La mia riforma? Non so se funzionerà è una scommessa"

Fornero: "La mia riforma? Non so se funzionerà è una scommessa"
Dal governo dei tecnici a quello dei bookmaker: il ministro del Lavoro non sa se la riforma del Lavoro sarà efficace. E scoppia la polemica
- Ven, 25/01/2013
Il capolinea è ormai vicino, ma il tempo delle esternazioni non è ancora finito. Tutto iniziò con quella celebre lacrima versata - a favor di teleobiettivo - sulle pensioni e forse finirà con questa scommessa sulla riforma del lavoro.
Sì, perché, parola di Elsa Fornero, la riforma del lavoro è un salto nel buio e neppure lei, che l'ha fatta, sa se funzionerà. Sono aperte le puntate e la posta in gioco rischia di essere il nostro futuro. "Questa riforma è una scommessa. Io non ho elementi per dire se funzionerà. Io avevo il dovere di delineare un quadro", lo ha detto il ministro del Lavoro concludendo una lezione tenuta all'Università di Firenze. Solo chi prova a cambiare le cose rischia di sbagliare, ma la dichiarazione del ministro, oramai uscente, non è certo rassicurante. Forse, anche questa volta, è solo scivolata su una buccia di banana lessicale. E viene troppo facile dire che sul nostro lavoro è meglio non tirare in ballo scommesse e allibratori, come se fosse un libro di Bukowsky. Anche perché al momento, tra esodati e disoccupazione, sembra che le scommesse dei tecnici non siano andate a buon fine.
Una gaffe. Come quando consigliò ai giovani di essere meno choosy (schizzinosi) nella scelta di un posto di lavoro. Una frase che, detta nell'anno nero per l'occupazione giovanile, sembrò quantomeno fuoriluogo. Esattamente come è accaduto oggi. La polemica è stata immediata e bipartisan. "Al ministro Fornero possiamo già rispondere che non serve aspettare il futuro per capire che la sua riforma è un autentico fallimento.
D’altra parte, glielo avevamo detto a chiare lettere che avrebbe determinato il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato e, purtroppo, le statistiche di questi ultimi mesi ci danno ragione", ha attaccato il deputato del Pdl Beatrice Lorenzin. Le ha fatto eco l'onorevole Cesare Damiano, del Partito Democratico, che ha chiosato che dalle scommesse del ministro si ottengono drammi sociali. Davanti all'operato dei professori non ci rimane che incrociare le dita. Altro che governo dei professori, questo è il governo dei bookmaker.
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Sono 'salvi' gli esodati della Tamoil di Cremona

Sono 'salvi' gli esodati della Tamoil
sab 26 gennaio 2013
CREMONA - È stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il decreto per la salvaguardia di oltre 55mila esodati: potranno andare in pensione con le vecchie regole, antecedenti la riforma Fornero, e in quella platea, stando a quanto si è appreso «con ragionevole certezza» dopo le verifiche immediatamente compiute dagli uffici legali del colosso della raffinazione e dal Patronato Inca Cgil, rientrano anche i 55 lavoratori a rischio di Tamoil.
Si tratta del secondo decreto, il primo riguardava 65 mila persone. Il decreto firmato dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, di concerto con il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, è dello scorso 8 ottobre ed è stato registrato alla Corte dei Conti il 9 gennaio.
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Inps rende noti i dati Marche

Esodati, l'Inps rende noti i dati Marche Altri 550 lavoratori senza copertura
In precedenza erano più di mille senza tutela, il numero potrebbe crescere ancora con i successivi scaglioni della legge Fornero
Sabato 26 Gennaio 2013 - 11:12
Ultimo aggiornamento: 11:50
ANCONA Scoppia anche nelle Marche la bomba esodati e le prime proiezioni ufficiali ma parziali rese note dalla sede regionale dell'Inps rivelano un dato inquietante.Dal primo scaglione dei 65 mila ai quali il ministro Fornero ha offerto una scialuppa di salvataggio potrebbero restare fuori 553 marchigiani che contavano di andare presto in pensione. Si tratta per lo più di lavoratori che hanno sottoscritto accordi di mobilità validi dopo il 4 dicembre 2011 o che hanno firmato fuori dalle sedi di carattere governativo. In precedenza erano rimasti più di mille senza copertura e il numero potrebbe crescere ancora.

A rischiare il cartellino rosso ben 225 lavoratori della provincia di Ancona, che nei prossimi anni potrebbero trovarsi senza stipendio né pensione, mentre sono 93 i penalizzati dell'Ascolano, 36 quelli del Fermano, 102 del Maceratese e 97 della Provincia di Pesaro. Un esercito di dipendenti di piccole e medie imprese e interinali, ai quali il Parlamento, per il momento, non ha offerto un cappello sotto il quale ripararsi.

Numeri che con ogni probabilità saliranno, quando verranno valutate le posizioni di chi cercherà di rientrare nella seconda tranche dei 55 mila che potranno beneficiare della tutela ministeriale.
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INPS msg 1500: domande di penzione per potenziali 65.000


Direzione Centrale Pensioni
Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici

Roma, 24-01-2013

Messaggio n. 1500

Allegati n.2

OGGETTO: Salvaguardia ai sensi dell’art. 24, commi 14 e 15, della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 - Monitoraggio 65.000. Ulteriori istruzioni

In riferimento alla salvaguardia di cui all’oggetto, si fa seguito ai messaggi n. 13343 del 9 agosto 2012 e n. 13719 del 22 agosto 2012 al fine di fornire ulteriori istruzioni operative.

1.   Gestione delle domande di pensione presentate dai soggetti potenziali beneficiari della salvaguardia
In attesa del completamento delle attività di monitoraggio previste dal comma 15 dell’articolo 24 della legge n. 214 del 2011 e del prossimo inoltro ai soggetti interessati alla salvaguardia in argomento della comunicazione/invito a presentare le domande di pensione, le sedi avranno cura di non adottare provvedimenti di reiezione delle domande eventualmente già pervenute per l’accesso al trattamento pensionistico con decorrenza - in base ai requisiti precedenti alla Riforma Monti Fornero - nel primo quadrimestre 2013.

Pertanto, tali domande dovranno essere tenute in apposita evidenza, provvedendo a darne formale comunicazione agli interessati nei termini che seguono: “La sua domanda di pensione in salvaguardia verrà definita non appena saranno terminate le relative operazioni di monitoraggio”.

Quanto sopra dovrà riguardare soprattutto le domande di pensione di anzianità con decorrenza da febbraio 2013, al fine di evitare il posticipo della stessa, tenuto conto che il trattamento pensionistico in questione, in presenza dei requisiti legge, decorre dal 1° giorno del mese successivo alla data di presentazione della domanda.

I provvedimenti di reiezione adottati sino ad oggi dovranno essere riesaminati ed eventualmente annullati ove sussistano tutti i requisiti di legge per il diritto alla c.d. “salvaguardia”, con riconoscimento del diritto alla pensione sulla base dell’originaria domanda.

1.1       Nuovi prodotti Webdom per la gestione delle domande di pensione ai sensi della salvaguardia di cui alla legge 214/2011
Per individuare i soggetti ammessi al pensionamento in salvaguardia, sono stati istituiti prodotti Webdom relativi alle relative domande di pensione, creando due nuovi prodotti con le seguenti specifiche:
“Pensione di anzianità con Salvaguardia ex L. 214”
Gruppo: 0001 – Anzianità/Vecchiaia
Sottogruppo: 0001 – Pensione di anzianità
Tipo: 0XXX – Salvaguardia ex L. 214
“Pensione di vecchiaia con Salvaguardia ex L. 214”
Gruppo: 0001 – Anzianità/Vecchiaia
Sottogruppo: 0002 – Pensione di vecchiaia
Tipo: 0XXX – Salvaguardia ex L. 214
 
E’ prevista anche una ulteriore suddivisione (Tipologia della Richiesta) con i rispettivi seguenti quattro gruppi:
AAS - Anzianità (Automatica) Salvaguardia ex L. 214;
AMS - Anzianità (Manuale) Salvaguardia ex L. 214;
VAS - Vecchiaia (Automatica) Salvaguardia ex L. 214;
VMS - Vecchiaia (Manuale) Salvaguardia ex L. 214.
Prodotti Particolari.

Per i soggetti che accedono in salvaguardia ai seguenti trattamenti pensionistici:
- pensione di anzianità per le lavoratrici che accedono a tale trattamento in regime
sperimentale (articolo 1, comma9, della legge n. 243 del 2004)
- Pensione di vecchiaia nel sistema contributivo;
- Pensione di vecchiaia a seguito trasformazione assegno ordinario invalidità, dovrà essere utilizzato il SOLO campo Tipologia della Richiesta, che dovrà assumere gli stessi valori già indicati sopra.
 
I prodotti sono stati previsti anche per la procedura di trasmissione telematica della domanda di pensione da parte dei patronati (on-line e off-line) e per procedura di trasmissione telematica della domanda di pensione da parte del cittadino (on-line).
Per queste domande devono essere compilati gli stessi pannelli normalmente previsti per la pensione di anzianità o di vecchiaia."
I nuovi prodotti sono neutralizzati ai fini degli indicatori del Cruscotto direzionale collegati ai tempi soglia.
Con successivo messaggio verrà comunicata la disponibilità delle procedure di liquidazione.

2 Adempimenti per la definizione delle posizioni dei soggetti salvaguardati
Si interessano le Sedi ad indicare, nell’oggetto dell’e-mail di trasmissione alla casella istituzionale di posta elettronica salvaguardia65@inps.it, dei provvedimenti delle DTL, la gestione di iscrizione del soggetto cui si riferisce il provvedimento (ex INPDAP o ex IPOST).

Si rammenta altresì che i provvedimenti di accoglimento delle istanze presentate dai soggetti appartenenti alla categoria di cui all’art. 24, comma 14, lettera e) della legge n. 214 del 2011 (lavoratori esonerati dal servizio di cui all’art. 72, comma 1, del D.L. n. 122 del 2008, convertito con modificazioni dalla legge n. 133 del 2008) iscritti alla Gestione ex Inpdap, devono essere inoltrati alla casella istituzionale di posta elettronica dctratpensuff1@inpdap.gov.it, come già precisato nel messaggio n. 13343 del 2012, punto 4.

3 Gestione delle posizioni relative ai lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria e ai lavoratori cessati in base ad accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo: lettere d), g) e h) dell’articolo 2, comma 1, del decreto interministeriale del 1° giugno 2012.
Si coglie inoltre l’occasione per rammentare che i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria in data anteriore al 4 dicembre 2011, per poter accedere alla salvaguardia, non devono essersi rioccupati successivamente all’autorizzazione alla prosecuzione volontaria, come precisato al punto 4 del messaggio n. 20600 del 13/12/2012.

Per quanto riguarda i lavoratori cessati in base ad accordi individuali o collettivi di incentivo all’esodo, si rende noto che il Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali con nota prot. n.0071196 del 22.11.2012, indirizzata alla Direzioni Territoriali del Lavoro, ha precisato che le istanze presentate da detti lavoratori devono essere respinte qualora i medesimi “dichiarano di essere stati rioccupati successivamente alla data di risoluzione del rapporto di lavoro”.

Al riguardo, al fine di verificare la condizione di non rioccupazione dei lavoratori di che trattasi per l’accesso alla salvaguardia, si interessano le Sedi ad esaminare le posizioni degli interessati, presenti nel monitoraggio 65.000 e da processare con Unicarpe, anche con l’ausilio delle informazioni contenute nel Casellario degli attivi.

A tal fine, la procedura MONITORAGGIO65000 è stata implementata per consentire la visualizzazione dell’estratto conto integrato, cliccando sul codice fiscale del lavoratore. Inoltre, si pone il problema di alcuni lavoratori interessati alla salvaguardia in argomento che risultano iscritti presso Casse professionali o Enti privatizzati che prevedono, anche in assenza di svolgimento effettivo dell’attività professionale, il versamento obbligatorio di una “contribuzione minima” al fine di poter mantenere l’iscrizione all’albo/ente di appartenenza.

Per procedere ad una corretta lavorazione di tali posizioni, le Sedi avranno cura di acquisire dai soggetti interessati una dichiarazione sostitutiva di certificazione, ai sensi dell’articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, e successive modifiche ed integrazioni, con la quale si attesti sia l’obbligatorietà del versamento di contribuzione minima alla gestione di appartenenza, sia la circostanza che la contribuzione effettivamente versata non è collegata allo svolgimento di alcuna attività lavorativa.

Anche nelle suddette ipotesi, l’accertamento della veridicità delle dichiarazioni sostitutive presentate andrà effettuata con l’ulteriore ausilio del Casellario degli attivi, mediante la verifica della tipologia della contribuzione versata, ovvero se questa sia pari o superiore alla contribuzione minima obbligatoriamente dovuta e se sia presente contribuzione integrativa oppure riferibile a più fondi di contribuzione della medesima Cassa o Ente (es. Enpam).

Al riguardo, si fa presente che per le Casse professionali e gli enti privatizzati è previsto il versamento di una contribuzione legata al reddito professionale del soggetto iscritto. Per alcune Casse o Enti, tuttavia, è previsto il versamento di una contribuzione (generalmente denominata minima) non legata al reddito ne' all'esercizio della professione ma alla sola iscrizione all’Albo o al Ruolo.

Inoltre la maggior parte di dette Casse o Enti hanno contribuzione integrativa legata al volume di affari ai fini IVA, anche questa obbligatoria nel caso di esercizio di attività professionale.

La distinzione delle varie tipologie di contribuzione si evince dall’Estratto Conto Integrato (ECI) del Casellario dei Lavoratori Attivi, servizio disponibile al percorso: intranet; Processi;

Assicurato pensionato; Estratto Conto Integrato Casellario Lavoratori Attivi.

L’estratto, per facilitare la lettura del quale si allega un’apposita guida al presente messaggio (all. n.1 e n.2), si compone dei seguenti quadri:

-il quadro A che prevede l’esposizione dei periodi contributivi e/o dei volumi affari IVA;
-il quadro B dove sono inseriti gli importi dei contributi versati.

Solo per ENASARCO è presente il quadro C per l’indicazione dei contributi e dei mandatari. Si precisa ulteriormente che per l’ENPAM è prevista la sola contribuzione soggettiva che, tuttavia, può essere collegata a più fondi di gestione del medesimo Ente (quadro A dell’ECI). Per ENASARCO rileva il solo quadro C dell’ECI dove sono esposti i contributi e i mandatari degli agenti di commercio. La presenza nel quadro A di periodi con volume di affari IVA e/o sul quadro B di versamenti per contributi integrativi o aggiuntivi e/o di versamenti per contributi soggettivi in fondi diversi dal fondo generale, in particolare per ENPAM, e/o della contribuzione nel quadro C per il solo ENASARCO, è indice di attività lavorativa effettivamente svolta.

Il Direttore Generale
Nori