Sono molte le questioni riguardanti una possibile
riforma delle pensioni 2014/2015 lasciate in sospeso dalla legge di stabilità 2015. In questo articolo analizzeremo la situazione dei
Quota 96,
i quali, come estremo tentativo di far valere i propri diritti, hanno
accettato di partecipare allo sciopero generale del 14 novembre, per far
sentire la propria voce e cercare di ottenere il tanto agognato
provvedimento sanatorio (magari attraverso un emendamento alla legge
finanziaria). Ci sono poi gli
esodati: se da un lato c'è stata
la richiesta di una nuova salvaguardia,
la settima, dall'altro si richiede anche l'attivazione dei cosiddetti
vasi comunicanti, per poter utilizzare le posizioni restate in sospeso
dalle passate salvaguardie.
Riforma pensioni 2014/2015, Quota 96: in piazza il 14 novembre e speranza per la legge di stabilità
La vertenza dei
Quota 96 rappresenta uno dei
massimi paradossi del nostro sistema previdenziale. I circa 4mila
docenti e lavoratori ATA ai quali è stato negato il diritto alla
pensione a causa di un errore tecnico della
riforma delle pensioni Fornero
non vogliono arrendersi e cercano di mettere in campo nuove iniziative.
Da un lato, dunque, c'è la speranza di trovare una sponda politica che,
in chiave di discussione per la
legge di stabilità 2015
in approdo la prossima settimana alla Camera dei Deputati, possa
rilanciare la vertenza dei Quota 96 inserendo un emendamento ad hoc. Le
speranze comunque sono deboli. Dall'altro, però, i Q96 mostrano di
essere ancora battaglieri: è stata presa la decisione di partecipare
allo
sciopero generale del 14 novembre 2014, quello che
dovrebbe mettere in crisi l'intero funzionamento del paese, per
protestare sulle politiche economiche del Governo, sul lavoro e sulla
scuola.
Riforma pensioni 2014/2015, esodati news: la richiesta di attivazione dei vasi comunicanti
Per quanto riguarda la questione degli
esodati, news arrivano per quanto concerne l'attivazione dei cosiddetti
vasi comunicanti.
Si tratta di permettere ai circa 4-5mila lavoratori esclusi dalla
quarta salvaguardia, a causa dell'esaurimento delle posizioni, di poter
accedere ai benefici e alle posizioni rimaste aperte per le salvaguardie
successive. A richiederlo è
l'on. Gnecchi del Partito Democratico; in effetti, c'è la possibilità giuridica di questa attivazione.
Il comma 193 dell'articolo 1 della legge 147/2013
(della "scorsa" legge di stabilità) permetterebbe, attraverso lo
strumento di un decreto interministeriale, che le risorse rimaste
inutilizzate per le salvaguardie possano essere utilizzate per altre
categorie di lavoratori esodati. La questione non è di poco conto. Se
non viene attivata la procedure dei vasi comunicanti tra le varie
salvaguardie, è possibile che gli
esodati rimasti
esclusi si lancino tutti sulla sesta salvaguardia, sottraendo posti ad
altri lavoratori. Anche in questo caso si tratta di volontà politica e
bisognerà capire quale sarà la sponda disponibile in vista di questo
provvedimento. Il tutto restando in attesa di
una riforma delle pensioni 2014/2015 che sia veramente strutturale e raddrizzi tutte le storture di cui sono stati vittime gli
esodati e i
Quota 96.
(
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