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lunedì 11 aprile 2016

Ripristino immediato del fondo

francesco-flore-esodatiOttava salvaguardia esodati: 
“Ripristino immediato del fondo”
11 aprile 2016
Il tema pensioni si lega a doppio filo alla drammatica situazione degli esodati, che nonostante sette salvaguardie da parte del governo restano ancora numerosi.Francesco Flore portavoce della Rete dei Comitati degli Esodati ci aiuta a fare il punto della situazione.
A che punto è il governo in merito all’ottava salvaguardia?Dal Governo riceviamo messaggi contrastanti. Da una parte il Presidente del Consiglio che dichiara pubblicamente che i 50.000 esodati esclusi sarebbero stati sistemati con la Legge di Stabilità 2016 che invece ne ha salvaguardato poco più della metà. Dichiarazione ed impegno pubblico che riteniamo ancora attuale e valido. A questo si aggiunga il vero e proprio scippo di 941 milioni dal Fondo costituito dalla Legge 228/2012 per risolvere alla radice l’emergenza sociale degli esodati. Oggi alcuni Sottosegretari di Stato (Zanetti e Baretta) riconoscono, finalmente, quello che da 4 anni va sostenendo la Rete dei Comitati degli Esodati: che l’emergenza esodati deve essere una “prepriorità” nell’agenda del Governo. Riteniamo non ci siano più alibi per l’immediata approvazione di un ottavo provvedimento che restituisca il diritto alla pensione ai 24.000 esclusi dai sette provvedimenti precedenti.
Cosa chiederete nella manifestazione del 22 aprile?
Diremo prima di tutto a Governo e Parlamento BASTA !! Basta a questo stillicidio di sofferenze provocate da quella iniqua manovra finanziaria del 2011 che continua, ancora oggi, a condannare 24.000 famiglie di esodati ad un futuro di incertezze e di indigenza perché condannati a restare ancora troppi anni senza alcun reddito e senza la pensione derubata.
Diremo chiaramente che la “vertenza esodati” era già chiusa a luglio del 2015 perché avevamo i numeri certi degli esclusi certificati dal Governo (su fati INPS) al Parlamento; 49.500; avevamo i risparmi accumulati nel Fondo Esodati che dovevano )per legge di questo Stato) essere ESCLUSIVAMENTE utilizzati per completare le salvaguardie ed erano ben sufficienti per tutti i 49.500 esclusi; avevamo la volontà politica del Parlamento manifestata da TUTTI i componenti della Commissione Lavoro della Camera. E’ mancata la volontà politica di questo Governo a risolvere definitivamente l’emergenza sociale degli Esodati. Chiederemo che tale emergenza venga immediatamente sanata con l’approvazione, prima dell’estate e non dopo!) di una Ottava salvaguardia che restituisca il diritto alla pensione ai 24.000 esodati esclusi.

Chiederemo pertanto:
a) ripristino certo ed immediato delle risorse del Fondo Esodati, distorte per altri scopi nell’ultima Legge di Stabilità e poi nuovamente purtroppo nel decreto con misure straordinarie per il Giubileo ecc. L’importo di queste risorse sviate è pari a 941 milioni la riteniamo cruciale per consentire la realizzazione dell’ottava salvaguardia per tutti i 24.000 esclusi;
b) Ottenimento nel più breve tempo possibile da parte di INPS dei dati reali sui risparmi della sesta e della settima salvaguardia, in modo da poter incardinare l’ottava salvaguardia per i 24.000 “esodati ancora non salvaguardati”, per la quale riteniamo ci siano i presupposti per poter essere approvata da Governo e Parlamento ben prima della Legge di Stabilità.
Crede che si riuscirà a realizzare una maggiore flessibilità?Il tema della flessibilità in uscita merita attenzione, ma è una vertenza distinta e non sovrapponibile alla rivendicazione portata avanti dagli “esodati”. Gli “esodati” sono partecipi delle rivendicazioni di tutti gli altri penalizzati da quella manovra del 2011 e ritengono che sia importante che si sanino anche quelle situazioni, ma la condizione di chi è senza reddito alcuno da anni, ossia gli “esodati” deve indiscutibilmente rimanere la priorità nella scaletta degli interventi.
Sulla sua realizzazione vorremmo essere ottimisti perché nel Paese sta maturando la consapevolezza che, a parte il grave errore provocato a danno degli esodati, quella manovra del 2011 va quanto meno corretta ripristinando quel periodo transitorio di applicazione che è mancato provocando (oltre alla emergenza esodati) gravi ed insopportabili disagi sociali quale quello dei “condannati al lavoro forzato”. Condanna che ha provocato il blocco del turn-over nei posti di lavoro rinviando, di fatto, l’ingresso al posto di lavoro dei nostri figli e costringendo i padri, appunto, ad altri 4, 5, 6 anni di lavoro forzato. Rimaniamo tutti dell’opinione, AD ESEMPIO, che i 40 anni di lavoro DOVEVANO restare il limite invalicabile per consentire a tutti i lavoratori italiani di andare in pensione. Ci pare che il DDL 857 proposto dall’On. Damiano e condiviso unitariamente da tutti i partiti in Commissione Lavoro alla Camera, vada su questa strada e lo sosterremo tutti convintamente sollecitandone l’approvazione entro il 2016. Sarà uno dei due temi che sosterremo nella nostra manifestazione del 22.
Come si immagina la situazione previdenziale di qui a 20 anni?Riteniamo necessario ripristinare un minimo di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e riteniamo indispensabile che si pervenga ad una seria distinzione tra previdenza (che DI FATTO resta sostenibile fino al 2050 come dimostrano numerosi studi e gli stessi bilanci e proiezioni dell’INPS se li depuriamo delle partite di giro fiscali) ed assistenza che deve rimanere a totale ed esclusivo carico della fiscalità generale.
Occorre inoltre mettere mano ai veri e propri privilegi previdenziali mettendo mano a quelle pensioni (le vere pensioni d’oro e nessun altra !!) frutto di “diritti” acquisiti non in forza di contributi la lavoro versati (che devono restare sacrosanti diritti acquisiti) ma di ben altro.
Il vero problema per noi è quello dell’aumento dei posti di lavoro senza il quale la nostra economia non potrà reggere e men che meno il sistema previdenziale. Su questo tema DEVONO tutti fare molto di più: Governo, Parlamento, Imprese ed Organizzazioni Sindacali.
Aggiungo che la manovra cosiddetta Fornero con l’ingiustizia degli “esodati” ha causato un gravissimo precedente nella garanzia del rispetto delle leggi, perché ha stralciato retroattivamente il valore di patti a vario titolo sottoscritti con lo Stato ( accordi per la mobilità, autorizzazione all’INPS per il versamento dei contributi volontari, ecc.). Una grave circostanza che occorrerà mai più ripetere in uno Stato di Diritto.
La situazione previdenziale di qui a 20 anni è esclusivamente in mano alle generazioni dei 40enni, 30enni e 20enni di oggi, che noi possiamo sostenere ed abbiamo il dovere di affiancarli nella loro lotta di difesa del loro diritto alla pensione, ma sono loro che devono, prima di tutto, rendersene consapevoli e mobilitarsi in prima persona per difendere e rivendicare i loro diritti che sono diritti costituzionali, non è una lotta che si possa delegare. Non basta affermare che le cose non vanno, bisogna che le nuove generazioni si muovano e scendono in piazza come hanno fatto le generazioni passate, perché i diritti purtroppo sono solo frutto di di una lotta civile per la loro conquista.
(Leggi)

2 commenti:

  1. Vedremo cosa saranno capaci di fare i nostri bravi governanti...
    Sino ad ora nessuna parola su esodati,precoci,opzione donna

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  2. Dopo tante chiacchiere inutili,manifestazioni e tanto altro,posso solo augurare ai nostri governanti ladri,di rit mi









    rovarsi come me,un esodato senza futuro in un paese senza nessuna certezza è con poca salute.

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