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mercoledì 8 luglio 2015

Pressing sindacati per uscite flessibili precoci e pensionandi

Pensioni info al 7 luglio: pressing sindacati per uscite flessibili precoci e pensionandi

Le parti sociali tornano a farsi sentire sul tema della flessibilità previdenziale, mentre il Governo è davanti al bivio
Il Governo si sbrighi a convocarci e ad iniziare un confronto serio, che riguarda milioni di persone. Noi vorremmo sentire la riforma delle pensioni targata Governo" spiega la leader del sindacato Cisl Annamaria Furlan, intervenendo così con un nuovo richiamo all'esecutivo per l'attuazione di un intervento che possa dirsi davvero strutturale nel campo previdenziale. D'altra parte, molti lavoratori attendono ormai dal 2011 che si possa finalmente sbloccare la situazione, ovvero da quando i conti pubblici sono stati messi in sicurezza al prezzo di un pesante irrigidimento dei requisiti di accesso all'Inps. Nonostante sei salvaguardie parlamentari per i lavoratori esodati e alcuni provvedimenti ad hoc per i precoci, c'è ancora una vasta area di disagio che resta in attesa di risposte. Si pensi ad esempio alla situazione dei precoci rimasti senza pensione nonostante decenni di versamenti sulle spalle, oppure a chi è rimasto disoccupati in età avanzata ma risulta troppo giovane per la pensione e troppo vecchio per reinserirsi nel mondo produttivo. Infine, anche i giovani stanno soffrendo la mancanza cronica di lavoro, a causa del blocco verificatosi nel naturale processo di turn over.

Sindacati contro legge Fornero, serve un cambiamento di rotta per rendere il sistema nuovamente flessibileNon è la prima volta che i sindacati si scagliano contro gli effetti della legge Fornero, ma nelle ultime settimane sembra che il tema della previdenza e del turn over sia tornato al centro delle rivendicazioni portate avanti dalle parti sociali. "È evidente che il sistema pensionistico della Fornero è il peggiore d'Europa" prosegue Annamaria Furlan, puntando ad una controriforma che sia in grado digarantire nuovamente flessibilità pensionistica senza per questo penalizzare ulteriormente lavoratori e pensionandi. Tra le linee rosse da non superare, tutte le principali sigle indicano proprio la realizzazione di meccanismi penalizzanti, i cui costi possano essere fatti ricadere ancora una volta sulle spalle dei pensionati: è il caso ad esempio del ricalcolo contributivo, che potrebbe portare a tagli anche elevati sulle future mensilità rispetto ai metodi di calcolo attualmente in essere.
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5 commenti:

  1. Si faccia presente alla signora FURLAN (in caso non lo sapesse) che non ci sono solo disoccupati in età avanzata, ma ci sono ancora ESODATI NON SALVAGUARDATI CHE HANNO GLI STESSI DIRITTI DI QUELLI RIENTRATI NELLE SEI SALVAGUARDIE.

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    1. Non voglio accanirmi, ma se non rientri nei disoccupati in età avanzata,
      sarei curioso di sapere, nel 2011, a che età sei esodata !
      Comunque ti auguro di rientrare nella 7^ salvaguerdia.

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  2. ......chi è quel lavoratore occupato con 62 anni di età che lascerebbe il proprio lavoro per andare in pensione con il solo contributivo? Non potrà permetterselo perchè deve mantenere i figli, che a 30-40 anni non trovano lavoro con lauree, dottorati e master acquisiti! A mio avviso ad oggi,con il contributivo potranno andare in pensione le persone benestanti ancora in attività, gli esodati non salvaguardati e i disoccupati in età avanzata che versano in precarie condizioni economiche.Speriamo che Salvini continui la sua battaglia contro la legge fornero! Esodato del Sud

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    1. LE UNICHE CHE STANNO ANDANDO IN PENSIONE CON IL SISTEMA CONTRIBUTIVO, SONO SOLO DONNE, PERCHE' PER QUEST' ANNO,
      E' ANCORA IN VIGORE LA LEGGE CHE PERMETTE ALLE SOLE DONNE DI POTERVI ACCEDERE, ENTRO CERTI PARAMETRI.
      CONOSCO TANTE DONNE CHE ACCETTEREBBERO DI PERDERE
      IL 30% DELLA LORO PENSIONE, MA NON POSSONO LASCIARE IL
      LAVORO CAUSA MANCANZA DELL' ETA' ANAGRAFICA COLLEGATA
      A QUELLA CONTRIBUTIVA.
      TUTTE QUESTE DONNE, NONOSTANTE LA NOTEVOLE PERDITA ECONOMICA, SI APPOGGEREBBERO ALLA PENSIONE O ALLO STIPENDIO DEL MARITO.
      QUESTO E' QUELLO CHE E' SUCCESSO A ME:
      MIA MOGLIE HA DECISO DI USCIRE A 60 ANNI DI ETA' E 39 ANNI DI CONTRIBUTI, E CON 4 ANNI DI ANTICIPO.
      IN DEFINITIVA, 799 EURO LORDI DI PENSIONE.
      ANTICIPO. IN DEFINITIVA, 799 EURO LORDI DI PENSIONE!

      MEDITATE, SE AVETE ANCORA IL VAVORO!!!!!!

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    2. In risposta all' Anonimo8 luglio 2015 20:21,

      "Indipendentemente, da continuare a lavorare o meno a 62 anni,
      il problema di fondo, è che devi mantenere i figli, che a 30-40 anni non trovano lavoro con lauree, dottorati e master acquisiti! "
      HAI FATTO TUTTO QUELLO CHE POTEVI PER I TUOI FIGLI, ADESSO
      PERO' TI DEVI RIPOSARE.
      NON E' DETTO CHE, PERCHE' SEI LAUREATO, HAI UN DOTTORATO,
      O HAI FATTO UN MASTER GLI ALTRI SIANO OBBLIGATI A DARTI DA LAVORARE. IO HO 63 ANNI, E SONO DA POCO IN PENSIONE,
      MA ALLA MIA ETA', CON LA LICENZA MEDIA SI FACEVA L' IMPIEGATO, CON IL DIPLOMA DI SCUOLA SUPERIORE TI TELEFONAVANO A CASA, E CON LA LAUREA AVEVI APERTO TUTTE LE PORTE DEL PARADISO.
      MA ERAVAMO NEL 1972, ED OGGI SIAMO NEL 2015, ED
      AVERE UNA LAUREA E' UNA COSA NORMALISSIMA, PER QUELLI CHE POSSONO MANTENERE I FIGLI A SCUOLA FINI A QUELL' ETA'.
      VUOI UN CONSIGLIO, MANDALI A FARE UN QUALSIASI LAVORO DA OPERAIO, PERCHE', QUANDO AVRAI 90 ANNI E LORO 60,
      GLI AVRAI ANCORA SUL GROPPONE.


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