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lunedì 25 giugno 2018

Appello a Salvini e Di Maio: fate chiarezza

Appello a Salvini e Di Maio ‘fate chiarezza’

Risultati immagini per salvini e Di MAioLe ultime novità sulla riforma pensioni al 23 giugno 2018 giungono dalle ultime dichiarazioni del ministro Di Maio che parlando su La 7 dei prossimi step prioritari del Governo non ha menzionato le misure di pensione anticipata, quota 100 e 41, né la salvaguardia per gli esodati, né la proroga dell’opzione donna. L’unico riferimento sul fronte pensione è stato al taglio delle pensioni d’oro e all’aumento delle minime, che dovrebbe derivare, a detta del Ministro del Lavoro, dal taglio precedente. Preoccupati dal silenzio nel neo Ministro sulle misure proposte in campagna elettorale, arrivano i primi appelli accorati dei pensionandi, che invitano alla chiarezza.

Pensioni 2018, l’appello a Di Maio e Salvini: occorre chiarezza

Vincenzo De Santis, lavoratore precoce, preoccupato scrive rivolgendosi ai 2 Ministri: “Cari ministri, e vice premier ,mi rivolgo a voi, si proprio a voi , ON. Salvini e On Di Maio è vero che non si deve credere a tutto quello che si legge sui giornali in questi giorni sul nostro futuro di pensionandi , ma proprio perchè si tratta del nostro futuro vorremmo un po’ di chiarezza, abbiamo sentito tutto è il contrario di tutto, ma su una cosa noi non transigiamo , qualunque sia la decisione “quota 100, 41 o altro” nessuno e dico nessuno deve lavorare 1 giorno in più rispetto la Fornero o guadagnare un euro in meno”.
Poi l’avvertimento al Governo: “Sappiate che non ci fermeremo sino al raggiungimento di quello che voi in campagna elettorale avete continuamente promesso ,ovvero cancellare la Fornero. Non siamo nemmeno dei poveri ingenui ,sappiamo che per poterlo fare ci vogliono le coperture finanziarie ,questo deve essere il vostro impegno principale .Vedere che in questi giorni i vostri i vostri pensieri sono rivolti ad altro ,ci preoccupa“. Preoccupati di eventuali paletti anche gli esodati, Elide Alboni, amministratrice del Comitato esodati, licenziati e cessati commentando il parere di Galasso, docente di Economia alla Bocconi, che ha espresso sincera preoccupazione per una controriforma Fornero che potrebbe addirittura danneggiare le fasce maggiormente deboli delle popolazioni, ha così puntualizzato:

Pensioni, subito risoluzione dramma esodati

“L’ economista Galasso non nomina gli esodati anteFornero rimasti in 6000 in “graticola” ma sono coloro che più pagherebbero il danno “, poi aggiunge rivolgendosi al Governo: “Questo ESIGE chiare precise assunzioni di responsabilità e programma per i ~ 6000 che sono fuori dal lavoro ed ancor senza pensione da prima del 2011 convinti essere in un paese che rispettasse i suoi #PATTI ed invece lottano strenuamente disperatamente annualmente da 6 anni per vederli #RISPETTATI. Devono essere esentati , per civiltà e #DIRITTOdiDIGNITA’ , da altri vergognosi paletti !!!!!—-> #DECRETO DI #NONA #SALVAGUARDIA  ●●●●●●S U B I T O●●●●●●.
Preoccupate del loro destino previdenziale anche le donne, che confidano nella proroga dell’opzione donna e che temono che per l’ennesima volta il loro obiettivo possa non raggiungersi, se non con eventuali restrizioni e/o paletti differenti rispetto a quanto detto in campagna elettorale.

Pensioni 2018, opzione donna al 2018 e/o strutturale

Le donne, proprio per scongiurare questo, stanno continuando nella loro campagna quotidiana via tweet nei confronti Di Salvini e Di Maio confidando che il Governo mantenga le promesse fatte nei mesi scorsi, ossia che venga realmente concessa la proroga dell’opzione donna al 2018 con i medesimi requisiti della legge 243/2004, ossia 57/58 anni e 35 di contributi. perché altre soluzioni, come l’ape rosa, a detta di molte non sarebbero risolutive, ma soprattutto non sarebbero rispettose del programma elettorale e del contratto del Governo.
Sebbene, lo ricordiamo, al punto 17 si faccia già riferimento ad una proroga tenendo conto delle risorse disponibili. Che sia già in questa frase una sorta di ‘ridimensionamento’ rispetto alle promesse iniziali? Vi è poi chi ambisce all’opzione donna ma strutturale, perché non avendo ad oggi i requisiti vedrebbe comunque come una disparità tra donne il permettere l’uscita con l’opzione donna solo fino al 2018.

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