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domenica 22 giugno 2014

Franca Porto (CISL Veneto): «Necessarie soluzioni strutturali definitive»

In Veneto 8.085 esodati e a Verona sono 786
Porto: «Necessarie soluzioni strutturali definitive»
Sono 8.085 i lavoratori veneti esodati per effetto della riforma Fornero che hanno ottenuto i benefici della salvaguardia, cioè dell'applicazione delle norme per l'accesso alla pensione precedenti alla riforma. Per altri 525 le domande sono in via di elaborazione. Lo comunica la Cisl del Veneto.
I dati sono stati illustrati dalla Direzione regionale al Comitato Inps del Veneto e rappresentano gli effetti in Veneto dei cinque provvedenti con cui, i governi Monti e Letta, hanno cercato di rispondere alla vicenda degli esodati: decine di migliaia di lavoratori che, lasciato il lavoro in attesa di pensione, si sono trovati senza né l'una né l'altro a causa dell'aumento dell'età per il diritto al pensionamento.
In Veneto è andato il 5,6% dei 145.130 salvacondotti rilasciati nei primi quattro provvedimenti che hanno concluso l'iter attuativo (l'ultimo, cui fanno riferimento le 525 domande sotto esame, ne concede altri 17mila). Il numero più sostanzioso riguarda la prima salvaguardia con 5.383 lavoratori veneti su un plafond nazionale di 67.500.
Diverso l'impatto delle varie tipologie di salvaguardia. Nel caso dei lavoratori in mobilità, categoria più numerosa, sono stati 3.658 i beneficiati in Veneto su 72.420 disponibili: il 5%. Poi i lavoratori con versamenti volontari in corso: vanno in pensione con le vecchie regole in 2.462 su un plafond nazionale di 22.780 (l'11%).
I casi di esodati con assegni straordinari sono stati 1.279, in gran parte dipendenti di banche, assicurazioni, ferrovie e poste. Nelle altre categorie, 616 con accordi di dimissioni, 114 collegati alla legge 104/1992 (famigliari di lavoratori disabili). Quattro i dipendenti pubblici in esonero.
Metà dei salvaguardati veneti (4.410) è in pensione mentre l'altra sta maturando i requisiti, con le vecchie regole. «L'Inps», commenta Franca Porto nella nota «ha fatto un ottimo lavoro e tutte le domande sono state elaborate e portate a termine rapidamente”.
I dati Inps permettono di tracciare un identikit dei veneti già in pensione grazie alla salvaguardia. Sono 340 quelli che hanno assommato i contributi di lavoro dipendente con quelli da artigiani o commerciati; un centinaio hanno un passato da coltivatori, 45 da emigrante.
Ex postali e ferrovieri sono 262; 47 provengono da banche e assicurazioni; 228 dalla telefonia; 89 da compagnie elettriche. In una decina di casi la pensione è andata alla vedova.
La provincia con più casi è Treviso, 897 pensionati, seguita da Vicenza 871, Padova 789 e Verona 786. I veneziani sono 640, 221 i bellunesi ed i casi in provincia di Rovigo.
«I patronati sindacali stanno assicurando il massimo di assistenza e attenzione a questi lavoratori, noi però», sottolinea la Porto, «continuiamo a chiedere al governo che si trovi una soluzione strutturale e definitiva per tutti. Serve prorogare le salvaguardie anche oltre gennaio 2015 ed estendere l'area dei beneficiari».
(Leggi)

2 commenti:

  1. Ben detto ! Sono ormai 30 mesi che continuamo a dire che la salvaguardia deve essere estesa anche a tutti coloro che i requisiti li maturano dopo il 6 Gennaio 2015, non devono dimenticare che gli accordi da noi firmati, hanno la stessa valenza di coloro che i requisiti li hanno o li maturano entro i 36 mesi... Ohhh... hanno piu' diritto le reversibilita' a persone che non hanno mai lavorato e versato contributi propri e godono di un diritto sol perche' vedovi di qualche coniuge????? Le leggi Italiane ..tutti da riscrivere !!!!

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  2. ESTENDERE al MASSIMO L'AREA
    di NUOVI BENEFICIARI DELIMITAndo IL
    RAGGIUNGIMENTO della MATURAZIONE
    di DECORRENZA PENSIONISTICA
    Entro eNON OLTRE IL 06 Gennaio 2016
    Meglio l'uovo oggi e la gallina domani.

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