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martedì 24 aprile 2012

Timori, non caramelle, per il decreto in gestazione

Esodati, ipotesi di un decreto I timori su «200mila persone»
LAVORO. Assedio dei sindacati. Incertezza sulle misure, difficili protezioni e rientro al lavoro
L'Italia patria delle casalinghe: 5 milioni le donne senza lavoro

23/04/2012
Antonio Pennacchioni ROMA In attesa che il ministro Elsa Fornero convochi il tavolo sugli esodati parte il fuoco di sbarramento dei sindacati contro l'ipotesi di un rimpiego degli esclusi dalle garanzie del decreto Salva-Italia e del Milleproroghe. La soluzione contestata non riguarda 65mila lavoratori che, in base ad accordi stipulati entro il 4 dicembre 2011, usufruiscono di trattamenti di integrazione al reddito in vista di una pensione che la riforma previdenziale ha rinviato i qualche anno rispetto alle previsioni. E per i quali esiste una copertura totale di 5 miliardi di euro in sette anni. Ma altre 200mila persone, secondi calcoli dei tecnici, la cui sorte resta appesa a un filo. Nel frattempo l'Italia si scopre un Paese di casalinghe. Dai calcoli dell'Istat emerge un esercito di quasi 5 milioni di donne occupato nelle faccende di casa in età lavorativa, tra i 15 e i 64 anni. Le under 35 sono ben 800mila. Una curiosità: i casalinghi non superano le 63mila unità. DRAMMA SOCIALE. Alla vigilia dell'incontro tra Fornero e i lavoratori dell'Alenia, si accende la polemica. «Il ministro deve assolvere certi doveri che non vuole assolvere. Stiamo ancora aspettando di essere convocati per gli esodati, un vero dramma sociale», attacca il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che accusa la titolare del Welfare di tenere «la testa sotto la sabbia» negando alle parti sociali il confronto su un tema così controverso. La soluzione individuata, far tornare al lavoro chi lo ha lasciato in base ad accordi aziendali o a vertenze individuali, non convince il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, che vede delle difficoltà oggettive confermate dal no a procedere giunto da Poste Italiane o dall'impossibilità a farlo come nel caso di Termini Imerese: «Bisogna conoscere la realtà e non avere la presunzione di avere a priori delle soluzioni miracolistiche, che non sono possibili». L'impegno del governo a valutare l'adozione di interventi specifici non basta neanche alla Cgil, che alza i toni. «Serve un vero tavolo di confronto per affrontare con serietà il tema dei lavoratori in esodo, mobilità, cassa integrazione straordinaria, licenziati in prosecuzione volontaria, ai quali tutti va data una risposta che restituisca certezze e serenità», rincara la segretaria confederale Vera Lamonica. «CORSIA VERSO IL NULLA». Dal Welfare sotto assedio non filtra alcuna anticipazione sullo strumento in cui far confluire le norme per regolarizzare le situazioni a scadenza più lontana: decreto legge o altro. Entrando nel merito delle «nuove opportunità occupazionali» eventualmente legate «all'auspicata ripresa economica», evocate dal ministro Fornero nella ultima lettera ai sindacati, si pensa a diverse opzioni: il part-time, l'incasso di una parte dell'assegno previdenziale, il ricorso ad incentivi fiscali per l'assunzione degli over 50. Una strada in salita per i sindacati. La Cgil parla di «propaganda e improvvisazioni» e accusa il governo di indicare soluzioni impraticabili in assenza di accordi con il sistema delle imprese e in presenza di piani di ristrutturazione già operativi. Bocciata dallo stesso sindacato anche la proposta di fare degli esodati una categoria protetta: «Significa innescare pericolose guerre tra poveri e far prendere a decine di migliaia di lavoratori una corsia verso il nulla».
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2 commenti:

  1. Non e' guerra tra poveri questa e' il SALVA RICCHI che non si tassano in proporzione.Ogni giorno bisogna essere umiliati e' una VERGOGNA.TIRATE FUORI I SOLDI E VEDRETE CHE TUTTI SARANNO piu' sereni.PROFESSORESSA SI DIA DA FARE SENZA BASTONARCI ANCORA tutti siamo da salvare. raffaele c. e la sua povera famiglia.

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  2. raffaele c, non te la prendere.
    diceva mio nonno: quando sei in difficoltà, più ti muovi e più fai il loro gioco. Li fai godere senza che loro, facciano fatiga. (lo riporto in italiano, dalle mie parti si dice più coloratamente).
    mario 1952 - matera

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