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venerdì 1 gennaio 2016

Opzione Donna e lavoratori precoci: battaglia nel 2016

Riforma pensioni 2016 ultime novità: Opzione Donna e lavoratori precoci annunciano battaglia per il 2016

riforma pensioni 2016 novità precociAnche nella notte di Capodanno attraverso Facebook i gruppi “Opzione Donna – Ultimo trimestre 1957-1958” e “Pensioni lavoratori precoci ed esodati” hanno manifestato l’intenzione di continuare, nel 2016, la loro lotta a sostegno delle loro istanze
Nel 2016 per effetto della Legge Fornero, le donne lavoratrici del settore privato si ritrovano sul groppone lo “scalone” di 22 mesi di aumento dell’età pensionabile, da 63 anni e nove mesi a 65 anni e sette mesi. Quindi diventa ancora più necessario prorogare il regime sperimentale di Opzione Donna per dare alle lavoratrici l’opportunità di scegliere l’uscita anticipata dal lavoro a 57 anni e 35 di contributi accettando in cambio il calcolo della pensione col sistema contributivo che arriva a decurtare il trattamento pensionistico fino al 25%.
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Dall’estensione di questo regime inserito nella Legge di Stabilità sono rimaste al momento escluse le donne nate nell’ultimo trimestre del ‘58 o ‘57 se autonome, che devono confidare nel “contatore” escogitato con laLegge di Stabilità, sperando che questo monitoraggio evidenzi delle economie da destinare per loro. Il gruppo “Opzione Donna – Ultimo trimestre 1957-1958” ha scritto un post su Facebook “Il 2016 rappresenterà un anno molto importante per noi del 4T. Per il nostro gruppo, per ognuno di NOI dovrà essere un anno di unione, di speranza, di lotta per ottenere ciò che è un NOSTRO DIRITTO”.
Anche i lavoratori precoci rimasti delusi dal mancato inserimento della Quota 41 nella Legge di Stabilità si mobilitano per il 2016. Chi ha cominciato a lavorare a 15/16 anni e ha già alle spalle una lunga carriera contributiva ancora non può andare in pensione. Nel gruppo sorto su Facebook“Pensioni lavoratori precoci ed esodati” qualcuno ha scritto di non voler ascoltare il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, che non avrebbe prestato attenzione alla loro causa. Questa categoria di lavoratori inizia ad organizzarsi anche nei territori, ad esempio il 2 gennaio a Torino sarà dato vita al comitato lavoratori precoci nord-ovest, per sostenere la battaglia della Quota 41 con un’organizzazione più stabile.
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