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giovedì 31 marzo 2016

Interrogazione dell'On. Andrea Maestri e altri

Interrogazione parlamentare dell’On.Maestri che sostanzialmente usa L'appello della Rete a Renzi per sollecitare il Governo ad intraprendere sollecite iniziative per un ottavo provvedimento di salvaguardia.
Lo stesso On. Maestri, a gennaio, aveva impegnato il Governo alla restituzione del maltolto al nostro Fondo con un Ordine del Giorno approvato dalla Camera (lo trovate qui:http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/182852
Andrea MAESTRIAttendiamo fiduciosi la risposta del Governo.

Martedì 29 marzo 2016, seduta n. 597
ANDREA MAESTRI, BRIGNONE, CIVATI, MATARRELLI, PASTORINO —
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . —
Per sapere – premesso che:
il 13 marzo 2016, la «Rete dei comitati degli esodati» ha lanciato un ulteriore appello al Presidente del Consiglio nella speranza che finalmente, dopo due anni di tentativi senza alcun riscontro positivo, possa essere accolta la loro richiesta per un incontro mirato alla soluzione complessiva della scandalosa questione dei cosiddetti esodati;
anche la possibilità che era stata formulata da alcuni esponenti della maggioranza nell'incontro con una rappresentanza della Rete dei Comitati il 19 febbraio 2014, secondo la quale si ipotizzava di poter risolvere strutturalmente la «questione esodati» con parte delle risorse finanziarie recuperate dal rientro dei capitali dall'estero, non ha poi avuto seguito;
la mancanza di attenzione e di risposte da parte del Governo indica il voler rimuovere e negare il dramma con cui gli esodati non ancora salvaguardati sono costretti giornalmente a confrontarsi, nonostante la loro lunga mobilitazione dal 6 dicembre 2011 ad oggi, verso il recupero del loro diritto alla pensione con le regole previgenti la riforma; nel corso dell'intervista, alla trasmissione « Che tempo che fa» dello scorso autunno, il Presidente del Consiglio dichiarò che per gli «esodati» (i 49.500 ex lavoratori certificati dal Ministero del lavoro al Parlamento) si sarebbe provveduto a risolvere il dramma con la settima salvaguardia nella legge di stabilità. Ad oggi, di quei 49.500, oltre 24.000 restano ancora non salvaguardati, esclusi da ogni possibilità di deroga;
si rende pertanto indispensabile un urgente ottavo provvedimento di salvaguardia diretto anche agli esclusi dalle deroghe;
con una specifica norma di legge si è istituito e finanziato (anche con le risorse non utilizzate delle 6 precedenti norme di deroga) il «fondo esodati» le cui somme avrebbero dovute essere usate esclusivamente per nuovi provvedimenti a favore degli «esodati». Le risorse del fondo istituto con la legge n. 228 del 2012 sono state distratte per il finanziamento della «no tax area», per interventi infrastrutturali per il Giubileo, per interventi sulle aree ex-Expo e per finanziare in parte il provvedimento di ripristino delle norme che regolano la cosiddetta «Opzione Donna»;
il 19 febbraio 2016, in sede di esame del disegno di legge n. 3495 «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185», il Governo ha accolto l'ordine del giorno n. 9/03495/057 presentato all'interrogante appartenente alla componente Alternativa Libera-Possibile, in cui si rilevava una riduzione per l'anno 2015 dello stanziamento del capitolo 4236 dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, «vale a dire le somme da destinare alla tutela dei lavoratori salvaguardati dalla riforma pensionistica tristemente noti come esodati... 500 milioni di euro che verranno utilizzati, a partire dal decreto n. 185 del 2015, per le procedure di sicurezza al Giubileo e per alcuni ammortizzatori sociali in deroga». A ai questa procedura si precisava: «...non sarà possibile la salvaguardia per tutti i circa 50 esodati che dal 2011 sono rimasti senza alcuna forma di sostegno al reddito»;
il Governo accogliendo il suddetto ordine del giorno, si è impegnato «a valutare la possibilità di adottare le opportune iniziative, eventualmente anche normative, finalizzate a reperire le risorse necessarie per ripristinare lo stanziamento per l'anno 2016, del capitolo 4236 dello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a tutela dei lavoratori esodati»; finora nessuna ulteriore risorsa è stata stanziata;
la «Rete dei comitati degli esodati» ritiene che il fondo specificamente istituito per la salvaguardia degli esodati sia stato usato in maniera di dubbia legittimità per ogni emergenza, ed evidenzia da parte del Governo, non soltanto una disattenzione verso gli impegni presi, ma anche il mancato rispetto di quanto previsto da una norma inserita in una legge dello Stato, quale è quella di cui all'articolo 1, comma 235 della legge n. 228 del 2012:
se il Governo intenda accogliere la richiesta di un incontro da parte della Rete dei comitati degli esodati;
se non ritenga urgente adottare iniziative normative volte a definire un ottavo provvedimento di salvaguardia per gli oltre 24 mila esodati finora rimasti esclusi, anche per dar seguito all'accoglimento dell'ordine del giorno n. 9/03495/057.
(4-12665)

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